tag:blogger.com,1999:blog-90909543805352438312024-03-13T02:53:30.048+01:00aquilinoAquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.comBlogger1058125tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-24259988111303018102019-04-29T07:49:00.000+02:002019-04-29T07:50:48.507+02:00ERACLE NELLE NOSTRE RADICI<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: x-large;">Eracle nelle nostre
radici</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: x-large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-1ycRP0aFzcU/XMaQOeODyTI/AAAAAAAA9Hw/DTfmg-_Rv84mIBBCQmcZ3EGJ1Ytu3YE4ACLcBGAs/s1600/eracle%2Ba%2Bscuola.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="944" height="244" src="https://4.bp.blogspot.com/-1ycRP0aFzcU/XMaQOeODyTI/AAAAAAAA9Hw/DTfmg-_Rv84mIBBCQmcZ3EGJ1Ytu3YE4ACLcBGAs/s320/eracle%2Ba%2Bscuola.png" width="320" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: red; font-size: x-large;"><br /></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Si fa tanto parlare delle nostre
radici. Se ne parla, spesso, ignorando la Storia. E l’ignoranza, purtroppo, è
sempre più diffusa, grazie anche ad accorte politiche di oscurantismo. Accolgo
sempre con piacere quando posso parlare ai ragazzi dell’antica Grecia. Sono
stato invitato dall'insegnante Tiziana Melone delle Classi Quinte della scuola primaria Maraschi di Oleggio
per introdurre la figura di Eracle, dato che avrebbero visitato una mostra alla
Venaria di Torino. Purtroppo, la mostra era intitolata a Ercole, che risente di
trasposizioni non solo romane, ma anche contemporanee facendone una specie di
supereroe nostrano tutto muscoli e combattimenti. Abbiamo quindi imparato
qualcosa sulla civiltà micenea e sull’opera di civilizzazione dell’Eracle
tebano, impegnato non solo nelle dodici imprese, ma in viaggi per tutto il
Mediterraneo e oltre. Durante le sue esplorazioni del mondo, ha insegnato l’uguaglianza
tra gli uomini, il rispetto degli schiavi, le tecniche di miglioramento dell’agricoltura
e di contenimento delle alluvioni, le basi della comunità civile eccetera. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">L’antica
Grecia ha avuto l’accortezza non di distruggere civiltà, come altri faranno in
seguito per motivi sia politici sia religiosi, ma di assimilarle arricchendo se
stessa e il patrimonio da lasciare in eredità. La sua sapienza è costruita
quindi su quella del Medio Oriente, dell’Asia e dell’Africa. Ecco le nostre
radici: sono universali. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Spesso alla scuola Primaria si dà
rilievo all’Egitto, ma l’attenzione dovrebbe spostarsi sulla ricchezza
artistica, filosofica, letteraria e politica della Grecia, perché da quel
tesoro sapienziale derivano gli Stati moderni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ho invitato i ragazzi a scrivere
un’ulteriore impresa ed ecco alcuni brani tratti dai loro scritti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: large;"><span style="color: blue;">Rachele, Oualid, Lorenzo A., “Iolao ed Eracle contro Cergrifidra”</span><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“Mio zio Eracle chiese a mia
madre e a mio padre se potevo aiutarlo a sconfiggere il mostro della sua
tredicesima fatica; sfortunatamente mio padre mi lasciò andare. Io ero
terrorizzato dall’idea di dovere combattere contro il pericolosissimo
Cergrifidra di cui mi spaventavo solo a pensarci. (…) Quando il mostro morì,
Eracle gli tagliò una delle tante teste. Insieme a me si incamminò verso
Euristeo. Arrivati da lui, gli abbiamo fatto vedere le prove. Euristeo uscì dal
suo pithos sotterraneo. Vedendoci vivi si stupì e con la sua faccia
terrorizzata ritornò dentro il pithos.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: large;"><span style="color: magenta;">Tommaso, Ilaria, Federico, “La tredicesima impresa di Eracle”</span><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“Eracle nuotò fino alle
profondità marine. Quando vide un abisso, fece finta di andarci dentro, ma all’improvviso…
cambiò strada e un tentacolo di Linfremius rimase incastrato. Eracle, raggiunto
il suo obiettivo, iniziò a colpire il mostro con la clava, io gli conficcai una
freccia nel cuore, e il mostro… morì! (…) ‘Wow, papà’ disse mio figlio, ‘siete
proprio degli eroi!’ Quando Eracle morì, gli dei si ricordarono di lui e lo
premiarono facendolo diventare una costellazione. ‘Se vuoi, te la faccio
vedere, Alexjus’ gli svelai. ‘Va bene, papà’ disse lui, ‘voglio proprio vedere
la costellazione di questo MITICO EROE!’”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: large;"><span style="color: #38761d;">Alberto, Diego, Sofia, Luca, “La tredicesima fatica di Eracle”</span><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Un giorno Eracle e Iolao
buttarono nell’Etna il loro peggior nemico, Focus Dominis. Dopo alcuni secoli,
il mostro si infuriò e diede fuoco all’intera città, scatenando così la sua
ribellione. Eracle e Iolao sentirono le urla e la paura dei cittadini, così
accorsero nella città ormai distrutta e capirono che Focus Dominis era tornato
all’attacco. Questo mostro faceva veramente paura e Iolao era terrorizzato,
mentre Eracle non lo era per niente perché aveva affrontato nemici molto più
difficili da sconfiggere. I cittadini dissero: ‘Ti prego, aiutaci, tu che sei
forte e possente!’”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: large;"><span style="color: orange;">Christian, Marissa, Linda, “Il mostro Islot”</span><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“Il combattimento furioso iniziò.
Iolao era spaventatissimo. Disse allo zio: ‘Zio, come posso fare, questo qui è
il doppio di me! Mi devasta, mi devi aiutare!’ Eracle rispose: ‘Nipote, devi
usare la forza della mente.’ La lotta prese una svolta, perché i due stavano
quasi per sconfiggerlo, ma lui tirò fuori il suo asso dalla manica: la
resuscitazione. Diede la vita a tutti ghli eroi, ma divennero corrotti. Eracle
prese arco e frecce. Intinse una freccia in un veleno trovato casualmente, la
scoccò e uccise tutti tranne Achille, ma sapendo che il suo punto debole era il
tallone è stato facile rimandarlo nell’aldilà.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: large;"><span style="color: #3d85c6;">Filippo, Matteo, Matilde, “La tredicesima fatica di Eracle”</span><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“Il potere del minotauro era la
superforza, quindi riuscì a liberarsi dalle due reti. Eracle disse: ‘Iolao, aiutami
ad ammazzare il minotauro!’ Iolao disse: ‘Zio, ho paura!’ Eracle disse: ‘Ti
aiuterò io, basta che tu non scappi via dalla tua paura’. Eracle prese la clava
e incominciò a seguire le impronte del minotauro. Lo trovò in una caverna e gli
lanciò una clavata in testa. Gli spaccò il corno d’oro destro. Eracle presde il
minotauro Ettore per la testa e lo riportò da Euristeo che si nascose nel suo
vaso di bronzo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-14830376648167118152019-03-29T09:43:00.001+01:002019-03-29T09:43:59.331+01:00LE MITICHE promo<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/s2FDYVn1zDg" width="480"></iframe>Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-28461974874415722662018-10-23T14:37:00.003+02:002018-10-23T14:37:43.090+02:00RITRATTO DI ERACLE DA ALCUNE FONTI ANTICHE<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-nGHVgMhIp5Q/W88V7tE5_rI/AAAAAAAA7qQ/pZ8a8-q_dsISGMI2ZBoFhb6sjE2zjpXEACLcBGAs/s1600/eracle%2Batlante.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="286" data-original-width="396" height="231" src="https://4.bp.blogspot.com/-nGHVgMhIp5Q/W88V7tE5_rI/AAAAAAAA7qQ/pZ8a8-q_dsISGMI2ZBoFhb6sjE2zjpXEACLcBGAs/s320/eracle%2Batlante.jpg" width="320" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
Aquilino</div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">RITRATTO DI ERACLE DA ALCUNE FONTI ANTICHE</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ercale è sfuggente, è un personaggio presentato nei modi più contraddittori.Ma possiamo definirlo personaggio? Eracle è di più. Un fenomeno complesso alla cui realizzazione hanno contribuito il mito, la storia, la politica, la religione, l'arte e la letteratura.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ne hanno fatto il protagonista di opere epiche, eroiche, tragiche, comiche,
moralistiche, filosofeggianti, fantasy. Figura altamente tragica nelle
“Trachinie” di Sofocle, si fa personaggio ambiguo nell’“Eracle” di Euripide, e
diventa macchietta negli “Uccelli” e nelle “Rane” di Aristofane e in tante
commedie attiche, fino a trasformarsi nel culturista innamorato del cinema
mitologico e nel pupazzo supereroico dei libri per ragazzi. Insignito di scarsi
onori nella vita turbolenta (qualcuno lo rifiuta), non si fa re né accumula
potere e ricchezze. Ma il culto popolare si diffonde nei paesi più lontani.
Sfortunato e insoddisfatto negli amori, disfa da sé quello che non scioglie il
destino, perdendo le donne e i giovani compagni.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gli resta l’amato nipote Iolao, che dopo la
sua morte ne continua l’opera in Sardegna. Un’icona della <i>hybris</i>? Un
campione di <i>aretè</i>?<i> </i>Una vittima di <i>adikia</i>? Un adepto di <i>metis</i>
o solo un forzuto? Un eroe dal <i>nostos</i> impossibile? Un uomo senza <i>timé
</i>che ha di continuo bisogno di purificarsi? Un <i>meteco</i> per tutti,
forse, in cerca di <i>tiche</i>. Il che equivale a dire: un solitario che non
mette radici, un vagabondo nei meandri di un destino implacabile, un asociale
di circostanze e non d’elezione, un infelice che condivide la precarietà
dell’uomo comune.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Da dove cominciare per un’idea di personaggio e di ambientazione?
Dalla mitologia, certo. Ma anche dai Micenei. I Micenei conquistatori di Creta
o quelli che si avviano al crepuscolo del medioevo ellenico?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il riferimento più forte nel mito di Eracle
che lo agganci alla realtà storica è il suo assalto a Troia quando ha come re
il predecessore di Priamo, Laomedonte. La questione eraclea si lega quindi alla
questione troiana. Per procedere, occorre fare delle scelte. E spesso le scelte
si basano sui compromessi. Prendo per buona la data di Eratostene (1193-1184),
confronto diverse cronologie, considero i rapporti di Eracle con Teseo… e fisso
la data di nascita e di morte. Si tratta di un romanzo, non di un saggio. Mi è
consentito andare a spanne e inventare, quando la documentazione è scarsa o
inattendibile o mancante. Questo individuo che faccio morire a 57 anni… chi è? Coevo
di Pelope, Orfeo, Giasone, Teseo, Atreo, Medea… precede la gloria dei grandi
eroi troiani, ma anche la disfatta non solo di Troia, ma di tutta una civiltà. Gran
parte della letteratura che lo riguarda è impegnata a raccordare fra loro
imprese ed episodi secondari, viaggi reali e immaginari, comportamenti
realistici e altri inverosimili. Insomma, si tratta di storie. Ma il
protagonista di queste storie chi è? Gli si può togliere la pelle del leone ucciso
e rivestirlo con abiti umani? Continuo la mia ricostruzione di Eracle come
“personaggio” con una ricerca tra alcune fonti classiche. Al di là del racconto
in sé, che cosa hanno scritto di lui come persona? Ecco il senso di questo
“ritratto” ancora inesistente. Non ho preso in considerazione i drammaturghi,
dato che ognuno di loro si è costruito il proprio personaggio. Mitografi,
geografi e storiografi a volte forniscono sfumature importanti, che guidano
nella scelta dei caratteri. Ecco le opere consultate:</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Iliade – VIII sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Odissea - VIII sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Esiodo, Lo scudo di Eracle, Catalogo delle donne –
VIII-VII sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Inno omerico XV – VII-VI sec. a.C. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Bacchilide, Epinici – VI-V sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Pausania, Viaggio in Grecia – V sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Tucidide, Le storie – V sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Pindaro, V sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Erodoto, Storie – V-IV sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Senofonte, Elleniche – V-IV sec. a.C. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Teocrito, IV-III sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Apollonio Rodio, Argonautiche – III sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Pseudo-Apollodoro, Biblioteca – II sec. d.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Diodoro Siculo, Biblioteca storica – I sec. a.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Luciano di Samosata, Dialoghi dei morti (Diogene ed
Eracle) – II sec. d.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Argonautiche orfiche – IV-V sec. d.C.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<u>Figlio di dio in conflitto con il
piano provvidenziale<o:p></o:p></u></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Eracle è figlio di Zeus e di Alcmena (“che per la
maestà e per la bellezza vinceva tutte quante le donne”, <i>Esiodo, Lo scudo di
Eracle</i>) che è la nipote di Perseo figlio di Zeus e di Danae. Quindi Eracle
discende da Zeus sia per parte di padre sia di madre. Meglio della ierogamia
egiziana in cui il dio assume le sembianze del faraone per fecondare la regina.
Egli è l’ultimo eroe-semidio generato da Zeus, che con lui intende chiudere una
fase dell’umanità (la preistoria) e aprirne un’altra (la storia). Egli vive
infatti nell’età del bronzo che segna il distacco dal neolitico e, dopo una
crisi mondiale che vede scomparire o declinare grandi civiltà come quella
minoica, micenea, hittita, egizia… vede sorgere l’età greca dei poeti, dei
tragediografi, dei filosofi, degli scienziati e dei politici all’ombra
dell’Olimpo stabilizzatosi nella cerchia dei dodici dei.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Così la mitologia greca. Ma Erodoto ci fa sapere
che in Fenicia, al suo tempo, Eracle è presente da più di duemila anni, come
testimoniano i sacerdoti del suo santuario a Tiro; mentre un altro santuario
sull’isola di Taso è stato fondato dai figli di Agenore partiti alla ricerca di
Europa. E in Egitto Eracle è uno dei dodici dei, molto anteriore a quello
ellenico. Noi, però, seguiamo le storie elleniche.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Simile all’orientale “signore degli animali”,
sciamano in contatto con le acque e con il sole, Eracle, la cui missione è
uccidere i mostri e combattere gli uomini iniqui, si sacrifica per il bene
comune contribuendo al progresso mediante la diffusione delle leggi e delle
tecniche agricole e la fondazione delle città. Tuttavia, l’odio di Era che lo
spinge alla follia e la sottomissione ad <i>ananke</i>, la necessità,
consistente nel suo caso nell’obbedienza a un uomo inferiore che lo ha
defraudato del regno solo grazie a un inganno, lo pongono in conflitto con
l’autorità divina. Più volte toccato dalla follia per opera di Era, compie
azioni da irresponsabile: uccide i figli, uccide Ifito, ruba il tripode di
Apollo, lotta contro gli dei… Un Sansone miceneo strumento della volontà divina
(“Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese ad Ascalon e vi uccise
trenta uomini” – <i>Giudici 14</i>). Sansone concepito per intervento celeste,
che uccide un leone a mani nude, viene sconfitto da una donna (Dalila-Deianira)
e provoca da sé la propria morte; ma più cupo e perfino più sanguinario
dell’eroe tebano.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Eracle china il capo e accetta di affrontare le
Fatiche. Chiede di vedere il proprio padre, ci narra Erodoto, ma Zeus si nega.
Salvo poi convocarlo quando ne ha bisogno. E così Eracle soccorre gli dei
contro i Giganti, salvando quelli che lo perseguitano. Lo assiste Atena, mentre
Trittolemo, incaricato<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di diffondere
l’arte dell’agricoltura, gli rivela i sacri misteri di Demetra e Core. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Personalità complessa e contraddittoria, definita
addirittura paradossale, l’eroe è alla fine sconfitto da se stesso, poiché a
causa delle intemperanze, connaturate alla sua diversità eroica, va incontro a
una morte orribile che risolve con il suicidio. Da se stesso, quindi, distrugge
la propria forma umana per essere assunto in cielo tra gli dei. La gloria e il
conseguimento della stabilità (il matrimonio con Ebe) come rogo della propria
umanità. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Dice Zeus: “Ascoltatemi, o dei tutti, e voi tutte o
dee, ch’io dica quello che il cuore m’ordina in petto: oggi Ilizia strazio del
parto farà apparire un uomo che regnerà su tutti i vicini, della stirpe degli
uomini che vengono dal mio sangue” - <i>Iliade XIX.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“A mortal che di me valea men tanto,</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
forza mi fu obbedir: costui m’ingiunse</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
dar mano a imprese oltre ogni creder forti” - <i>Odissea
XI.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Zeus gli inviò l’ordine di mettersi al servizio di
Euristeo ed Eracle, recatosi a Delfi e interrogato il dio sulla questione,
ricevette un responso il quale gli rivelava che dagli dei era stato deciso che
egli compisse dodici fatiche secondo gli ordini di Euristeo, e che ciò fatto
avrebbe ottenuto l’immortalità. Dopo questi avvenimenti, Eracle cadde in uno
stato di scoraggiamento non comune. Infatti, non giudicava in alcun modo degno
del proprio valore il fatto di servire una persona più vile, ma gli pareva
svantaggioso e impossibile non obbedire a Zeus, che era suo padre” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle voleva assolutamente vedere Zeus,
nonostante che quest’ultimo non volesse essere visto da lui. Ma Eracle
insisteva; e Zeus ricorse infine a questo espediente. Scorticò un ariete, ne
tagliò la testa e la tenne dinanzi a sé. Ne rivestì il vello e si presentò così
a Eracle” – <i>Erodoto, Storie II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Nemmeno la forza d’Eracle poté sfuggire la Chera,
eppure era carissimo al sire Zeus Cronide; ma lo domò il destino e l’ira cruda
d’Era” - <i>Iliade XVIII.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Trittolemo rivelò i sacri misteri di Demetra e
Core tra gli stranieri per primo ad Eracle” – <i>Senofonte, Elleniche VI.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle compì molte imprese terribili, e patì molti
mali; ma ora, nella bella casa dell’Olimpo nevoso, vive sereno, e ha in sposa
Ebe dalle belle caviglie” - <i>Inno omerico XV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<u>Assunto in cielo, diventa un dio ed è
oggetto di culto<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Prodico di Ceo nella famosa favola “Eracle al bivio”,
parafrasata da Senofonte, presenta un Eracle adolescente che tra due donne in
cui s’imbatte sceglie quella che rappresenta il Dovere, o la Virtù, e non
l’altra del Piacere, o Vizio. Aneddoto di grande fascino per i moralisti dei
secoli successivi (Prodico è del V sec. a.C.) che hanno riformulato Eracle
mettendo da parte gli stupri, i rapimenti, i massacri e le distruzioni. Ma, per
il popolo, Eracle non significa tanto il Dovere, quanto un sogno di potere.
Potere di esplorare il mondo, di dominare la natura, di detronizzare i potenti,
di sconfiggere mostri ed eserciti; potere di sconfiggere anche la morte con
l’assunzione in cielo e la possibilità di una vita eterna gratificante; e,
perché no, di amare chi si vuole, di essere chi si vuole: libertà di genere,
insomma, come auspicavano i sacerdoti vestiti da donna in alcuni suoi santuari.
Potere, in conclusione, non come dominio sugli altri e accumulo di ricchezze,
ma come libera espressione di sé e libera crescita verso l’immortalità. Un
potere che si rifletteva perfino sugli schiavi, come ci racconta Erodoto
riguardo all’Eracle egizio, che nei propri santuari offriva asilo ai
perseguitati. Ma perché Eracle è stato tanto convincente? Perché ha sofferto da
uomo qualunque. Ha faticato sempre, è stato toccato da tragedie immani, ha
perso la ragione, ha avuto episodi di stravizio, è stato eccessivo, perfino
spietato, ma anche sensibile e affettuoso, ha portato in sé tutte le
contraddizioni che contraddistinguono l’uomo. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Infine, Eracle è anche il mistero dell’uomo che si
fa dio e che è nel cosmo come ceneri mortali sulla terra, come dio in cielo e
come ombra nell’aldilà. L’uomo-dio fa anche i miracoli. Può perfino affrontare
gli altri dei, minacciare Helios, combattere contro Apollo e sconfiggere Ares. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Essendo troppo scaldato dal Sole nel suo viaggio,
tese il suo arco contro il dio che in ammirazione del suo coraggio, gli diede
un calice d’oro nel quale lui attraversò l’oceano (…) Quando la pira fu tutta
bruciata, dicono che una nube sollevò Eracle, e fra tuoni e fulmini lo portò in
cielo” – <i>Pseudo-Apollodoro, Biblioteca II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Sotto la mia lancia tre volte (Ares) toccò la
terra avendogli io colpito lo scudo; alla quarta lo colpii alla coscia e
largamente ferii la sua carne; cadde a terra con la testa avanti nella polvere
sotto l’impeto della mia lancia; là, di fronte agli Immortali, subì ben triste
scorno, e lasciò nelle mie mani le sue spoglie sanguinose” - <i>Esiodo, Lo
scudo di Eracle.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Dicono che Eracle abbia deposto la clava e questa,
che era di oleastro, si radicò nella terra e, lo creda chi vuole, rigermogliò e
l’oleastro è qui ancora oggi (…) Qui (Metana di Trezene) c’è un santuario di
Iside e, nella piazza, una statua di Ermes, e un’altra di Eracle (…) Lì presso
c’è la statua lignea di Eracle, nudo, che i Corinzi affermano sia frutto
dell’arte di Dedalo (…) Qui c’è anche un Eracle di bronzo (…) Nel ginnasio è
dedicata una statua in pietra di Eracle, opera di Scopa. Di Eracle c’è un
santuario… (…) Nel frontone ci sono un Eracle… (…) A Hyettos c'è un tempio di Eracle,
dal quale gli ammalati traggono giovamento” - <i>Pausania, Viaggio in Grecia II.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Se uno è in cielo e tu qui con noi sei l’ombra e
il corpo già si è sciolto in cenere, son tre” - <i>Luciano di Samosata,
Dialoghi dei morti, Diogene ed Eracle.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Ora egli è ormai un dio, ed è uscito fuori da
tutti i malanni (…) Era, ora, lo ama e lo onora, al di sopra degli altri
immortali, dopo il solo Cronide onnipossente (…) Sull’Olimpo pieno di neve, tra
gli dei beati, vive lontano da ogni malanno e da ogni tristezza in eterno,
immortale e senza vecchiaia” - <i>Esiodo, Il catalogo delle donne.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Quando i compagni di Iolao andarono a raccogliere
le ossa e non ne trovarono traccia, reputarono che Eracle, conformemente ai
responsi oracolari, fosse passato dal mondo degli uomini a quello degli dei (…)
Poiché il favore nei confronti del dio era comune a tutta la popolazione, ai
liberi e agli schiavi, insegnarono anche ai servi a onorare in privato il dio (…)
… gli sacrificò come a un eroe un cinghiale, un toro e un ariete, introducendo
a Opunte sacrifici e onori per Eracle. Una cosa analoga fecero anche i Tebani;
gli Ateniesi furono i primi tra tutti gli altri a onorare con sacrifici Eracle
come un dio… indussero tutti quanti gli uomini sulla terra abitata…” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“… per quella giornata infatti si dava il caso che
celebrassero una festa con sacrifici in onore di Eracle” - <i>Tucidide, Le
storie</i>, VII 73 (spedizione in Sicilia, Siracusa).</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Gli dei venerati dagli Sciti sono: Istia, Zeus, la
Terra, Apollo, Afrodite Celeste, Eracle ed Ares” – <i>Erodoto, Storie IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“In Egitto, nella regione dov’è il ramo del Nilo
ora detto di Canopo… c’era su questa spiaggia, e c’è ancora, un santuario di
Eracle. Se il servo di chicchessia vi si rifugia, s’imprime le stigmate sacre e
si offre al Dio, non è più lecito toccarlo” – <i>Erodoto, Storie II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<u>Una personalità complessa<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Nella nostra cultura Eracle è conosciuto come
Ercole il forzuto. Ne hanno fatto un bambolotto muscoloso, prendendo in
considerazione solo alcuni aspetti minimi del suo mito. Grande successo ha
avuto infatti l’episodio infantile dell’uccisione dei serpenti di Era. Angelo
Brelich, ne “Gli eroi greci”, Adelphi, ci presenta i caratteri tipici
dell’eroe. Eccone una sintesi: gigantismo; teriomorfismo (assumere forme animalesche);
androginismo e transessualità; imperfezioni fisiche: zoppia, cecità…; iperfagia
e ubriachezza; appetito sessuale: rapimento di donne, violenza carnale,
incesto, pederastia; fatti di sangue: omicidi pianificati, per rabbia,
involontari; avventurismo, pirateria, guerra; sacrilegio ed empietà; inganno e
furto; follia; conflitto tra fratelli (gemelli); assunzione dei caratteri
dell’avversario ucciso (la pelle di leone); polarizzazione (il vincitore è
buono, lo sconfitto è cattivo e mostruoso); <span style="mso-tab-count: 1;"> </span>hybris
(disconoscimento dei limiti).</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Che ne dicono i nostri autori? Per Apollodoro era
poco più alto della media e non era un gigante come scritto da altri. Apollonio
Rodio ci racconta che aveva più autocontrollo dei compagni argonauti e della
saldezza dei nervi ci testimonia anche Diodoro Siculo. Luciano di Samosata
deride il suo travestitismo alla corte della regina Onfale, ma altri ci dicono
le sue sincere pene d’amore. Eracle distruttore e omicida, alcuni lo dicono
stupratore, ma anche affabile, cordiale, amato e rispettato dalla gente. E la
sua tracotanza? È stato lui, ci dice Pindaro, a porre dei limiti all’uomo,
erigendo le colonne ai confini del mondo umano. Folle è chi supera tali
confini!</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La forza e la statura<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
“Eracle li affrontò, stringendo entrambi</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
nella morsa pesante delle mani,</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
prendendoli alla gola, che è la sede</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
del mortale veleno dei serpenti</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
portatori di morte, detestato</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
perfino dagli dèi. Quelli frattanto</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
circondarono entrambi con le spire</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
quel bimbo nato tardi, ancora a balia,</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
che non piangeva mai, ma poi di nuovo</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
lo scioglievano vinti dallo sforzo,</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
cercando in tutti i modi di sottrarre</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
la schiena dalla stretta inesorabile (…)</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Levarono un grido di stupore</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
quando Eracle lattante apparve loro</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
con le due bestie saldamente strette</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
nelle tenere mani. Sollevava</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
verso il padre Anfitrione quei serpenti</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
e saltava di gioia allegramente</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
e i mostri orrendi nel mortale sonno</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
pose ridendo ai piedi di suo padre” - <i>Teocrito, Idilli.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
“Il suo aspetto rivelava chiaramente che era figlio di Zeus: era grande
quattro cubiti e negli occhi gli brillava il fulgore del fuoco” - <i>Apollodoro,
Biblioteca II</i>. Cubito = o,462 m, quindi era alto1,85.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
(In Scizia) “Viene mostrata un’impronta del piede di Eracle, che si
trova su di una roccia: somiglia all’orma di un piede d’uomo e ha l’ampiezza di
due braccia. Si trova presso il fiume Tyra” – <i>Erodoto, Storie IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“A Eracle come premio del pancrazio un cratere
d’argento tutto cesellato” - <i>Argonautiche orfiche</i>. Pan-kratios, tutto
potenza, ammesso tutto meno mordere e accecare, lotta e pugilato insieme.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Non essendo soddisfatto della bevanda che gli
venne data, Eracle colpì alla testa con un solo dito Ciato, il ragazzo che
faceva da coppiere a Eneo. Quello, per il colpo ricevuto, morì all’istante e i
Fliasii hanno a suo ricordo un edificio in cui sono delle statue di pietra che
rappresentano Ciato che tende la coppa a Eracle (…)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Epidauro: Salendo sul monte Corifeo, lungo la
strada si trova una pianta d’ulivo detta Strepte (ritorta): il nome è dovuto al
fatto che Eracle la attorcigliò con una mano”- <i>Pausania, Viaggio in Grecia</i>
<i>II.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Allora Eracle con la sola forza delle braccia
trascinò tutti i compagni sfiniti, facendo gemere le tavole compatte della
chiglia (…) Nel fendere con colpi vigorosi il mare in tempesta, spezzò il remo
(…) “Depose a terra la faretra colma di frecce e l’arco, e si spogliò della
pelle di leone; con la clava di bronzo, peso immane, squassò l’albero alla base
del ceppo, e afferrò poi il tronco con ambedue le mani, sicuro della propria
forza, appoggiandovi le larghe spalle e aderendovi con le gambe divaricate: lo
divelse dal suolo con tutte le lunghe radici e le zolle di terra” - <i>Apollonio
Rodio, Argonautiche</i> <i>I.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La distruzione<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle distruggitore di città” – <i>Esiodo, Catalogo
delle donne.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“L’eroe invincibile distruttore di rocche” - <i>Bacchilide,
Epinici V.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Piombato all’improvviso sulla città degli
Orcomeni, fece irruzione dentro le porte, bruciò la reggia dei Mini e rase al
suolo la città” - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La follia<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Era gli mandò un furore; egli, inquieto nello
spirito, cadde in uno stato di follia” - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica,
IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
“Ora al confine estremo</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Théron approda, e da meriti propri</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
sbarca alle colonne</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
di Eracle. Oltre è precluso a saggi</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
e non saggi. Io non voglio provarci. Sia folle, prima!” – <i>Pindaro,
Olimpiche III.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>L’ingordigia<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Sciolse uno dei due tori dal carro di un
mandriano, lo sacrificò, e se lo mangiò a banchetto. Il mandriano altro non
poté fare che scapparsene sulla cima di un monte, e maledire Eracle da lontano.
In ricordo di quell’episodio, gli abitanti di Lindo compiono i sacrifici a
Eracle pronunciando maledizioni” - <i>Apollodoro, Biblioteca II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La bisessualità<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“O eroe Iolao che io amo sopra tutti i mortali” - <i>Esiodo,
Lo scudo di Eracle.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ila, addentratosi sulla terraferma, non torna: “…e
il nero sangue bolliva nelle viscere; prese a correre dove lo portavano i piedi
nel suo impeto, a caso. Come infuria il toro quando è punto dal tafano, e va
per la sua strada ora senza sosta, ora fermandosi, e alzando il largo collo leva
muggiti, afflitto dal doloroso assillo, così l’eroe smaniando<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ora muoveva rapidamente i veloci ginocchi,
ora arrestava la corsa affannosa e lanciava alte grida che si perdevano
lontano” - <i>Apollonio Rodio, Argonautiche I.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Asclepio. Dici bene, che io ti sanai le
scottature, quando testé mi venisti innanzi mezzo arrostito, che ti si erano
attaccate addosso e la tunica e il fuoco. Io almeno non fui servo, come te, non
filai lana in Lidia, vestito di porpora e battuto da Onfale col sandalo
ricamato d’oro; io non mai venni in tanto furore da uccidere figliuoli e
moglie” - <i>Luciano di Samosata, Dialoghi degli dei.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
“Spinto dal desiderio del fanciullo,</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Eracle si muoveva tra gli spini</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
mai calpestati, percorrendo tutto</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
un vasto tratto. Poveri gli amanti!</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Quanto penò vagando per i monti</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
e le boscaglie!” - <i>Teocrito, Idilli.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Un po’ distante dalla città di Dyma c’è, sulla
destra della strada, il santuario di Sostratos. Era un giovane del luogo,
amato, dicono, da Eracle, che alla sua morte gli innalzò una tomba e gli offrì
una ciocca di capelli della sua testa come primizia votiva. Anche oggi c’è una
lastra sulla cima di un monte, con una figura di Eracle a rilievo. Ho già detto
che la gente del luogo sacrifica anche a Sostratos come a un eroe” – <i>Pausania,
Viaggio in Grecia VII.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La seduzione<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle sedusse Auge (…) Suo padre Aleo la consegnò
a Nauplio, il figlio di Posidone, perché la vendesse in una contrada straniera”
- <i>Apollodoro, Biblioteca II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>L’autocontrollo<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Donne di Lemno: “… e gli altri ciascuno nella casa
in cui la sorte lo condusse; ma Eracle volle restare presso la nave. Ben presto
tutta la città, piena di grasso fumo, si abbandonò a un tripudio di danze e di
banchetti” - <i>Apollonio Rodio, Argonautiche I, 854.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Chi combatteva contro tale bestia doveva avere una
così grande superiorità su di essa da cogliere con precisione il momento
opportuno al culmine dello scontro; infatti, se l’avesse lasciata andare
quand’era ancora forte avrebbe corso pericolo per via delle sue zanne, mentre
attaccandola con maggior forza del necessario l’avrebbe uccisa, cosicché la
Fatica sarebbe rimasta incompiuta” - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La cordialità<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Sicilia: “Trattando familiarmente gli uomini che lo
onoravano, lasciò presso di loro ricordi imperituri della propria venuta” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica 24.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<u>La modestia<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
“Nessuno dia a me questo onore; non lo voglio” - <i>Apollonio Rodio,
Argonautiche I.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
Olimpiadi: “Stabilì che il premio fosse una corona, poiché anch’egli
beneficò il genere umano senza ricevere alcuna mercede” - <i>Apollonio Rodio,
Argonautiche.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<u>La sagacia<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“L’inventiva non gli fu meno utile della forza
fisica; (…) senza violenza e senza pericoli, con la sagacia dello spirito portò
a termine questa Fatica” (cerva) - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>L’orgoglio<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle rifiutò di trasportarlo fuori sulle spalle
(letame), per evitare la vergogna derivante da quell’ordine oltraggioso (…)
Compì l’ignobile ordine senza vergogna, senza dover sopportare nulla che fosse
indegno dell’immortalità” - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La compassione<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Piange per Meleagro nell’Ade: “Il figlio di
Anfitrione impavido in guerra bagnò di lacrime gli occhi, compatendo il
doloroso destino dell’uomo, e in risposta gli disse: - Per le creature mortali
non essere è la cosa migliore, né mai vedere la luce del sole” - <i>Bacchilide,
Epinicio V.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Quando a stento si fu liberato della propria
follia e venne a conoscenza dell’errore commesso nell’incoscienza, fu vivamente
addolorato per la grandezza della propria sventura; e mentre tutti erano
partecipi del suo dolore e del suo lutto, per molto tempo se ne stette
tranquillo in casa evitando rapporti e incontri con le persone” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Quando Eracle lo vide sofferente per questa
punizione per il dono che aveva fatto agli uomini, uccise l’aquila con una
freccia e dopo aver persuaso Zeus a cessare dalla sua ira, salvò Prometeo che
era il benefattore di tutti” - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<u>L’eroe che plasma il territorio e la
società<o:p></o:p></u></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ciò che stupisce è come la complessità di Eracle
(dalle origini extraelleniche alle contraddizioni, dalla dimensione umana a
quella divina, dalla missione di sterminatore a quella di civilizzatore) sia
stata nei secoli mistificata e ridotta ora a <i>vis comica</i> ora a soggetto
cinematografico o letterario di scarsa qualità, fino a renderlo prodotto di
consumo per la letteratura infantile. La sua follia è stata soffocata nella
camicia di forza, la sua audacia virata in spavalderia, la sua dedizione intesa
come caparbia bruta, la sua affettività stroncata dal moralismo, il suo
superomismo addomesticato dalla tracotanza dei benpensanti.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Eracle è stato fatto a pezzi con un bisturi cinico
e ognuno ha condensato la sua ricchezza metaforica in uno solo dei frammenti,
ridisegnandolo per i propri obiettivi artistici, filosofici, politici o
religiosi.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Lui che ha “liberato la via per i viaggi per nave”
(<i>Pindaro,Istmiche IV</i>), si è perso nel labirinto della storia e si
ritrova al centro di una galleria di specchi deformanti.<i> <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
I nostri autori ci raccontano che ha percorso i
sentieri dei deserti e delle catene montuose, delle steppe e delle paludi,
delle pianure e dei vulcani, modificando il paesaggio con opere grandiose, come
la divisione dei continenti e la rimodellazione di fiumi e laghi. Ha viaggiato
perfino al di là del mondo sensibile, raggiungendo luoghi che appartengono alle
favole. Ha portato presso i popoli di tutto il mondo conosciuto le arti
agricole di Demetra e il pensiero evoluto della grecità. Proprio un missionario
di grecità, è stato. Lasciando dietro di sé nuove colonie elleniche, templi e
ginnasi. Eracle non ha cambiato il mondo con i prodigi della divinità, ma con
le proprie forze e con i sentimenti e le emozioni più umane.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ha ucciso, ha distrutto, ha amato, ha sfidato, ha
costruito, ha soccorso, si è disperato, ha sbagliato, si è pentito, si è
purificato, si è straziato il cuore subendo una follia dionisiaca che non l’ha
spinto a lacerare le carni di un animale, ma quelle dei propri figli… Eracle
non può essere dissociato dalla tragedia. Egli è il simbolo dell’umanità più
tragica, che edifica pensiero e opere per vedere ogni volta crollare tutto,
ritrovando in un attimo l’energia per ricominciare a produrre la propria
distruzione.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
I Micenei non hanno avuto un buon rapporto con
l’ambiente, non hanno saputo costruire pace e collaborazione tra le
città-stato, hanno ceduto alla corsa agli armamenti, si sono creati nemici
ovunque… e alla fine le vicende degli uomini e la furia della natura li hanno
stroncati. Avrebbero molto da raccontare all’uomo contemporaneo, se l’uomo
tecnologico e globale del nostro secolo, sempre più distruttivo, li volesse
ascoltare.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>Le modifiche del paesaggio<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle si trovò di fronte il fiume Strimone, e ne
fu contrariato: allora riempì di massi la sua corrente, e da navigabile che era
lo rese non più navigabile” - <i>Apollodoro, Biblioteca II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Stretto di Gibilterra: “Restrinse quel braccio di
mare affinché, resolo poco profondo e stretto, fosse impedito ai grandi mostri
marini di passare dall’Oceano al mare interno (…) Alcuni affermano al contrario
che, essendo uniti i due continenti, egli vi tagliò un passaggio” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>18</i>. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Sicilia: “Creò un lago con un circuito di quattro
stadi” (700 metri) - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica 24.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle, che desiderava fare un favore ai Calidoni,
deviò il fiume Acheloo e, preparandogli un altro letto, recuperò un territorio
grande e produttivo” - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica 35.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>L’eponimia<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“A Lico poi affidò un vasto territorio sottratto ai
Bebrici: e l’intera regione venne chiamata Eraclia” - <i>Apollodoro, Biblioteca
II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“… (a Trezene) c’è una fontana detta Eraclea,
perché, secondo i Trezenii, Eracle ne scoprì le acque” - <i>Pausania, Viaggio
in Grecia II.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“In Sicilia
fondò la città di Eraclea. Ma, dal momento che quest’ultima crebbe velocemente,
i Cartaginesi, pieni d’invidia e nel contempo temendo che divenuta più forte di
Cartagine portasse via ai Fenici la loro egemonia, condussero una spedizione
contro di essa con una grande armata e presala con la forza la rasero al suolo”
- <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica, IV.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u>La civilizzazione<o:p></o:p></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
A Creta “ sgombrò l’isola dagli animali selvatici…
orsi, lupi, serpenti (…) Introducendo le coltivazioni, trasformò la Libia, che
era piena di animali selvaggi… a causa dei quali in precedenza non era
abitabile (…) Egli odiava e combatteva la razza delle bestie feroci e degli
uomini iniqui - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica 17.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Mise fine all’ignoranza delle leggi e alle
uccisioni degli stranieri (…) Alpi: “Scelse la via più aspra e di difficile
passaggio, cosicché ora essa è percorribile da eserciti e bestie da soma” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica 19.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Campania: “Porta molti segni del fuoco (del vulcano
Vesuvio) che l’ha bruciata in tempi remoti (…) Eracle, dopo aver ucciso la
maggior parte dei Giganti, rese possibile la coltivazione della regione” - <i>Diodoro
Siculo, Biblioteca storica 21.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Campania: “Costruì la strada che ora corre lungo il
mare, e che da lui viene chiamata Eraclea” (il cui selciato è stato scoperto
sul fondo marino) - <i>Diodoro Siculo, Biblioteca storica 22.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Eracle gareggiò con i fratelli in una gara di
corsa e incoronò il vincitore con un ramo di olivo selvatico. Si racconta che è
stato introdotto in Grecia da Eracle dalla terra degli Iperborei, uomini che
hanno dimora nell’estremo Nord” - <i>Pausania, Viaggio in Grecia V.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-79959138436936099832018-10-16T13:57:00.003+02:002018-10-16T13:57:47.097+02:00LAMENTO DI ERACLE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-WYUpOrmC2Rs/W8XR_WUKLCI/AAAAAAAA7pE/4tS5Yj_CF7UISWIKW36qfWsTt4iUo_kyACLcBGAs/s1600/lamento%2Bdi%2Beracle%2Bcover%2Beretica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1073" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-WYUpOrmC2Rs/W8XR_WUKLCI/AAAAAAAA7pE/4tS5Yj_CF7UISWIKW36qfWsTt4iUo_kyACLcBGAs/s320/lamento%2Bdi%2Beracle%2Bcover%2Beretica.jpg" width="214" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri, sans-serif;">"Lamento di Eracle", Eretica Edizioni 2018</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eracle è conosciuto per le dodici imprese o
fatiche. Ma la sua storia è molto più complessa. Cento rivoli si dipartono dal
corso principale e si intrecciano, si sovrappongono, confluiscono in altri
miti. Nelle “parerga”, le imprese successive, Eracle continua a fare incontri
straordinari. Percorre il mondo per raddrizzare torti, conquistare città,
salvare gli dei… e per amare. Amori diversi l’uno dall’altro, una gamma di
comportamenti erotici che lo rendono simile a un libertino contemporaneo. Ama
ragazzi, principesse, schiave, sacerdotesse, donne mostruose, amazzoni… Ma ogni
volta la tragedia o semplicemente la fine del rapporto sono in agguato. Da qui
il suo lamento. L’unica stagione felice è quella dell’adolescenza, quando ama
le cinquanta figlie del re Tespio. Da quel momento accumula perdite strazianti,
abbandoni, tradimenti… e rimane sempre a mani vuote. Un libro sul limite
dell’amore? Sulla sua tragica impossibilità, forse. Ma anche sulla sua gloria
proteiforme e irresistibile. Un libro di cronaca e riflessione sui diversi
aspetti dell’amore e sui rapporti complessi tra uomo e donna. E sulla coscienza
conflittuale di Eracle, voluto da Zeus forte e spietato, impulsivo e
incontenibile, che però è disgustato da se stesso e dagli dei.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ai nostri tempi l’eros è presente in tutte
le sue sfaccettature e la libertà sessuale sembra avere raggiunto il suo
massimo, grazie a Internet, ai Sex shop, alle pubblicazioni, alle Associazioni,
alle nuove tolleranze… Eppure il dibattito è sempre più vivace e l’approccio
alla sessualità ancora conflittuale e complesso. La potenza sessuale
diminuisce, ma aumentano gli stupri; le coppie omo si mostrano in pubblico, ma
le violenze omofobiche aumentano; le coppie stabili diminuiscono; le diverse
forme di solitudine aumentano; si proclamano scelte di castità; nascono o si
diffondono nuove identità sessuali: asessuale, bisessuale, pansessuale,
transessuale e transgender…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La diffusa insicurezza viene mascherata dai
proclami rassicuranti della pubblicità, della moda, dei sacerdoti laici vip dei
social: siamo uomini e donne vincenti anche nella sessualità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eracle si racconta, ma il bilancio delle
sue imprese erotiche non è trionfalistico, non è romantico, non è affettuoso,
non è carnale e libidinoso. È un lamento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Di tanto amore, che cosa gli rimane?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eppure, le sue ultime parole sono ancora in
difesa dell’amore:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Il mio lamento finisce qui, nel silenzio. Nella
pace. Eracle riposa. Quanto ha amato! Il ricordo dei mille amori diversi e
tumultuosi è l’unico che gli dia consolazione. Tutto il resto è macerie.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<u><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">SINOSSI in base all’indice<o:p></o:p></span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’esodo</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Introduzione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La prima volta rideva</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Eracle fa l’amore per la prima volta, a quattordici anni, con una schiava
intraprendente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il tempo dei giochi</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Esiliato sul monte Citerone a fare il pastore, si impegna a uccidere il leone
che terrorizza la popolazione; lo insegue per cinquanta giorni, ricevendo ogni
notte in premio l’amore di una delle cinquanta figlie del re Tespio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non dite che non ho amato Megara</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Riconoscente per la vittoria su Orcomeno, il re Creonte di Tebe dà in sposa la
figlia a Eracle, ma lui dopo un periodo di serenità la uccide insieme ai figli,
a causa della pazzia che gli manda Era.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Lacrime per Ila</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Durante l’impresa degli Argonauti, le ninfe rapiscono l’amato Ila, il suo
ragazzo. Eracle ricorda come lo ha conosciuto, durante l’assalto al regno dei
Driopi il cui re ha ucciso, ed era il padre di Ila.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La mia amante guerriera</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Incaricato di rubare la cintura della regina Ippolita, Eracle giunge nel regno
delle Amazzoni con un manipolo di giovani eccitati. Faranno l’amore con le
guerriere, ma Era le sobilla e nello scontro Eracle uccide Ippolita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Nuda sullo scoglio</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Il re Laomedonte di Troia ha ingannato gli dei Apollo e Poseidone negando loro
due cavalli divini promessi. Viene punito con la richiesta di offrire la figlia
Esione a un mostro marino. Eracle la salva e lei gli chiede una notte d’amore
perché vuole un figlio da lui.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La donna nel serpente</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
In una regione selvaggia, Echidna, la creatura metà donna e metà serpente
ricatta Eracle: un amplesso per la restituzione dei suoi due cavalli. Eracle
accetta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">In guerra per una principessa</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Il re Eurito di Ecalia nega a Eracle la figlia Iole messa in palio in una gara
tra i migliori arcieri del mondo. L’eroe si allontana minacciando una guerra.
Qualche tempo dopo, di nuovo vittima della follia mandata da Era, gli uccide il
figlio Ifito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La regina nella pelle del toro</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
L’oracolo di Delfi punisce Eracle mandandolo per un anno da Onfale, regina
della Lidia. La deve servire come uno schiavo. Alla sua corte, vestito e
truccato da donna, Eracle assiste a orge e manifestazioni di sadomasochismo. Se
ne andrà prima del tempo, rifiutando la totale sottomissione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Violenza su una donna</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Nei dintorni di Sparta, all’interno di un tempio dedicato ad Atena, Eracle,
ubriaco, violenta la sacerdotessa Auge.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La fine di ogni amore</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Giunge il tempo di vendicarsi di Eurito. Eracle attacca Ecalia, la distrugge,
massacra la famiglia reale. Porta via con sé Iole, suscitando la collera della
moglie Deianira. Sarà l’amore a causare la sua morte sul rogo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Su questo filone relativo ai miti e alle
tragedie greche ho già scritto, in attesa di pubblicazione: “L’Aiace littorio”,
“Edipo dice no”, “Solitudine di Alcesti”. Sto scrivendo “Passione di Fedra”,
incentrato sulla passione della moglie di Teseo per il figliastro Ippolito, ma
soprattutto sulla asessualità del giovane, tematica più che mai attuale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ippolito sceglie Artemide al posto di
Afrodite. Sublima quindi l’impulso sessuale con l’amore per la natura. Al
giorno d’oggi sono diversi i motivi per cui molti giovani fanno a meno del
sesso. Può esserci una situazione psichica confusa (transgender), per cui non
riescono a definire l’attrazione per un partner. Oppure si tratta di una reale
mancanza di stimoli sessuali, per cui l’asessualità viene vissuta con
equilibrio e serenità. O ci sono motivi religiosi. E così via.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Una cosa è certa. La
semplificazione/imposizione di relazione lecita solo tra uomo e donna e solo
nel matrimonio non è più accettabile. Il sesso ha tante sfaccettature e
chiamarle perversioni non porta da nessuna parte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">INCIPIT<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amore? Non uno, cento. Con una schiava,
con una moglie, con un ragazzo, con un’amazzone, con una donna bestia, con una
regina, con una vergine del tempio, con me stesso…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amore ha tante forme che a volte non lo
riconosci. Non è solo carne, ma soprattutto mente. Il cuore rimanga segreto,
dentro una gabbia di ossa. Pulsa veloce dietro i pensieri libidinosi, riecheggia
i fremiti della carne e te lo senti gonfiare in petto. Poi riposa. Non le tue
voglie, mai. Insonni e ossessive.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Una vita di amori. Che cosa mi hanno fatto
guadagnare? Una vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amore brucia, si dice. Brucia se stesso.
Un incendio… e tutto è cenere. E come cenere mi sono ritrovato sul rogo del
monte Eeta. Ogni guizzo di fiamma il ricordo di un amore. Il grido disperato di
Deianira, lontano. Subito spezzato e ammutito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Lasciatemi bruciare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ho amato tanto, ora voglio bruciare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">I miei santi amori!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Qua, venite tutti qua, incoronate la mia
morte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eracle, non il semidio figlio di Zeus, ma
l’uomo figlio di Anfitrione e Alcmena, l’uccisore di mostri, l’ubriacone
crapulone, il distruttore di città, il civilizzatore, il raddrizzatorti,
l’aggiustanatura, il fondatore, il salvatore, il santo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amatore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Guardatemi bruciare, ascoltate il mio
lamento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Faville salgono al cielo e formano nuove
stelle. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Amate, figli, amate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Cap. 1 - La prima volta rideva<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La mia prima volta è stata a quattordici
anni. Ero a Tebe e da due anni il mio padre terreno Anfitrione mi aveva tolto
all’infanzia per affidarmi ai maestri più famosi. Castore per la spada, Chirone
per la medicina e le scienze, Autolico per la lotta, Eurito per l’arco e Lino
per la musica. All’inizio ero recalcitrante. Starmene chiuso in una stanza o in
un cortile ad ascoltare, ripetere, esercitarmi, obbedire! Spesso punito per le
omissioni e le intemperanze. Poi, con mia sorpresa, ho scoperto che molte
attività erano appassionanti. Quasi tutte, ma non tutte. La musica… Con il mio
primo maestro Eumolpo sì, mi strabiliava mostrandomi le stelle e chiedendomi di
ascoltarne le armonie. Richiamato a Eleusi, fu sostituito da Lino… Che mi
insultava, mi umiliava! Un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>giorno mi ha
colpito con il flauto e io ho reagito tirandogli lo sgabello. Una mano divina
rancorosa lo ha guidato fino a fracassargli la testa. Eccomi trasformato in
Eracle l’omicida. Di colpo sono emerse l’invidia per la mia condizione di
semidio, la paura, la diffidenza verso il diverso. I vecchi giudici, soprattutto,
e i sacerdoti... In un attimo, le voci adulanti mutate in berciare sprezzante. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Che sia esiliato da Tebe! L’impuro, il
contaminato! Quello che chiama disgrazie sulla città!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Io mi fidavo di loro, i miei sacerdoti, i
miei ministri, i miei concittadini. La sacralità, l’autorità, la comunità. Bah!
A quattordici anni avevo già contro il mondo intero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma c’era chi mi difendeva. Una delle
ancelle, per esempio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Ha fatto bene!” ripeteva. “Quel Lino era
un bastardo. Lo prendeva a cinghiate. Se lo esiliano, non temono l’ira di
Zeus?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Anfitrione riuscì a rabbonire i giudici, ma
dovette accettare un compromesso: sarei stato lontano da Tebe per quattro anni,
confinato sul Citerone a fare il pastore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Scoppiai a ridere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Volete che faccia i formaggi?” dissi
spavaldo. “Li farò. Se la città non mi vuole, starò meglio in mezzo alle
capre.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma prima di andarmene…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">… si chiamava Neeria. Una siriana. Giovane,
ma con l’animo risoluto di chi ne aveva passate tante. L’avevo già notata. Non
perché fosse più bella di altre schiave. Ma perché, nonostante gli ordini
ricevuti, era l’unica che osava guardarmi in faccia quando ci incrociavamo. I
primi occhi femminili dentro i miei. Avevo provato imbarazzo, la prima volta.
Non sapevo come comportarmi. E avevo cambiato strada. Le volte successive mi
godetti l’incontro fugace. Poi imparai a rallentare il passo o a sostare con un
pretesto per esplorare lo sguardo nero e profondo. Ci brillava una malizia che
mi scatenava la curiosità. Mai interessato a una schiava, prima. Ne chiesi il
nome a un compagno fidato. Formulai nella mente cento domande alle quali lei
non poteva rispondere. Fantasticai sulle sue origini. Era forse figlia di un
re? Di un generale sconfitto? La Siria com’era? E cominciai ad allargare la
visione sul collo, le spalle, i seni, i fianchi… Come ampliare la visione sul
mondo. Volevo sentirne la voce, ma nessuna schiava poteva parlare al semidio.
Un giorno che le passavo vicino le nostre mani ebbero un contatto segreto della
durata di un soffio. Bastò per farmi eiaculare più tardi, in un anfratto delle
mura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il giorno successivo percorrevo un
corridoio. Solo l’eco dei passi. Sospiri di spettri, si dice. Non c’era
nessuno, tutti nel cortile d’onore per una parata. Io non ero gradito. Ma lei
lo aveva immaginato. Era venuta in cerca di me. La vedo avvicinarsi come se
volasse, così leggera. Ecco, siamo faccia a faccia. Seri, ci fissiamo come se
ognuno dei due fosse a colloquio con il soprannaturale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il cuore mi batteva forte e veloce. La sua
mano mi afferrò il polso, mi trascinò via. In una piccola stanza dove si
tenevano le cose necessarie per i lavori quotidiani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-39125445006192605532018-09-22T06:53:00.001+02:002018-09-22T06:53:27.725+02:00BAMBINI D'OMBRA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-5UZsWJuMoZk/W6XKTctohHI/AAAAAAAA7m4/cvbVl6nmM2koO2Px_6osjMNf41l9yT7gACLcBGAs/s1600/bambini%2Bd%2527ombra%2Bcop.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="314" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-5UZsWJuMoZk/W6XKTctohHI/AAAAAAAA7m4/cvbVl6nmM2koO2Px_6osjMNf41l9yT7gACLcBGAs/s320/bambini%2Bd%2527ombra%2Bcop.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un libro dell'agosto 2013, pubblicato in Amazon Kindle. Lo inserisco qui perché sono incappato in una pagina web che lo presentava. Ecco l'acuta e sensibile recensione di Benedetta Bonacina.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Leo subisce
una metamorfosi improvvisa e devastante. Diventa un’Ombra. Invisibile, perde
ogni contatto con il mondo che conosce. Che cos’è, l’ombra? Solo una variazione
di luce? O un destino a cui non si può sfuggire, che fa chiudere gli occhi su
una stanchezza letale? Leo deve affrontare le Torce e soprattutto se stesso.
Non può continuare a essere quello che non fa mai gol. A sostenerlo c’è la persona
a cui è più affezionato: il padre defunto. Ma a spingerlo a cercare la luce
oltre l’ombra è Yuri, il suo piccolo amico, un amico da salvare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">“Né
consolatorio né buonista né tradizionale. La famiglia come luogo interiore di
Leo, mentale e affettivo. Il dolore è uno spegnersi silenzioso. E la rabbia
brucia senza scaldare. Forma e contenuto sono note che si fondono in un accordo
potente. Le emozioni scolpiscono il ritmo trascinante delle parole e il
linguaggio si piega, docile, a dipingere i sentimenti. Il significato e la
forza comunicativa del libro non sono riducibili alla sfera infantile, se non
nella metafora letteraria. Il percorso dei bambini d’ombra non ha confini
cronologici: penso alla sofferenza di chi si sente incompreso (a qualsiasi età)
e rifiutato, di chi perde un riferimento affettivo, di chi cade in quello che è
chiamato il disagio mentale. Nel finale non c’è una famiglia che apre le
braccia e dice, come nei film, andrà tutto bene. Leo si trova davanti il “fuori
da sé” esattamente come lo ha lasciato, con le stesse difficoltà e durezze; ha
attraversato l’ombra ed è riuscito a tornare indietro, ma la strada da
percorrere è ancora tutta da costruire, non facciamoci illusioni. Sotto quel
“cielo di ferro”, però, si accende una luce, perché Leo è comunque tornato, e
non da solo. Egli non si sente più soltanto un io ma anche un noi; e il noi
scalda, dà forza. L’innocente può essere colpito con crudeltà, perché la vita è
così, ma vale sempre la pena di cercare una via di salvezza, soprattutto quando
il viaggio si fa in compagnia.” (Benedetta Bonacina)<o:p></o:p></span></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-23875524874570802872018-09-11T16:36:00.006+02:002018-09-11T16:36:45.764+02:00IL TEATRO DELL'AULA<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-s-KP0hR4jZA/W5fSrohbWGI/AAAAAAAA7fU/hI44_cdIwigBpioQAy2ib04iNuOcX6wyACLcBGAs/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="1600" height="69" src="https://2.bp.blogspot.com/-s-KP0hR4jZA/W5fSrohbWGI/AAAAAAAA7fU/hI44_cdIwigBpioQAy2ib04iNuOcX6wyACLcBGAs/s320/1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Molti pensano
che la vita sia l’intervallo di tempo tra la nascita e la morte. Alcuni,
tuttavia, sanno che viene offerta a tutti la possibilità di vivere più di una
vita. Basta trovare il coraggio per dichiarare “morto” un periodo e l’energia
per ricominciare da un’altra parte e in una situazione diversa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Per me è
sempre stata così. La vita come una serie di passioni a tempo, tutte sincere e
generose. Ogni volta che si prospettava un cambiamento, mi si presentava anche
la possibilità di una rinascita. I gruppi teatrali che sono nati e non morti,
vivi nella memoria e nell’acquisizione di prospettive, tecniche, argomenti,
sperimentazioni, esperienze sempre più ricche e arricchenti. Dalla Gabbia
Aperta all’Altra Eva, da Tecneke al Teatro dei Passeri fino al Teatro dell’Aula
attraverso decine e decine di lavori con scuole materne, elementari e medie,
centri d’incontro, diversamente abili, collettivi, associazioni… un luna park
scenico che spesso mi fa girare la testa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-rvpk0SwNNGA/W5fSsNU0rwI/AAAAAAAA7fY/px0wP7Rnk-M5LDxJSJLzJi7uBP2FgHjkwCEwYBhgL/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-rvpk0SwNNGA/W5fSsNU0rwI/AAAAAAAA7fY/px0wP7Rnk-M5LDxJSJLzJi7uBP2FgHjkwCEwYBhgL/s320/2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Con quest’ultima
dimensione concludo la mia “carriera”. E con un cambiamento per me imprevisto.
Il passaggio dalla tragedia alla commedia. Quest’anno mettiamo in scena una “Alcesti
in commedia” che porterà i miei ragazzi ad acquisire nuove abilità. Hanno
impersonato dei ed eroi greci, hanno sondato la sfera drammatica al suo massimo
grado, con le Baccanti, Medea e le Troiane. Ora li aspetta un pubblico<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che vuole ridere, e per soddisfarlo devono
imparare a ridere loro per primi. Devo apprendere nuovi ritmi, nuove relazioni
attoriali, usi diversi della mimica… In poco tempo. Vorremmo presentare l’opera
l’8 marzo, per la festa della donna. Ma sono ragazzi in gamba, ce la faremo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hFbVDygaCbk/W5fSsF3Fw0I/AAAAAAAA7fc/RnfRqHE_sUk4MWG2mYNPGdhcNRyDyIQhQCEwYBhgL/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-hFbVDygaCbk/W5fSsF3Fw0I/AAAAAAAA7fc/RnfRqHE_sUk4MWG2mYNPGdhcNRyDyIQhQCEwYBhgL/s320/3.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Forse anch’io
ho bisogno di prendermi una pausa dalla passione per la tragedia greca e ne
approfitterò per ridere insieme a loro. Il lavoro di quest’anno sarà l’ultimo
tassello per completare il mio libro sul teatro, un libro intitolato “Il Teatro
dell’Aula”. È pronto, manca solo questo capitolo sulla commedia. Uscirà quindi prima
della prossima estate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-t_dt_dS7uJA/W5fSvb8caYI/AAAAAAAA7fg/DFa-bKT4lUo134OynbEgwzhBqmmLveKwwCEwYBhgL/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-t_dt_dS7uJA/W5fSvb8caYI/AAAAAAAA7fg/DFa-bKT4lUo134OynbEgwzhBqmmLveKwwCEwYBhgL/s320/4.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Pubblicato il
libro, mi sentirò davvero soddisfatto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-5IOy5NJgsD0/W5fSwM8wWwI/AAAAAAAA7fk/Uhx_0_D762UmOq_bGJcvsEQDF516zwRnQCEwYBhgL/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-5IOy5NJgsD0/W5fSwM8wWwI/AAAAAAAA7fk/Uhx_0_D762UmOq_bGJcvsEQDF516zwRnQCEwYBhgL/s320/5.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Perché
percepisco come molto significativa questa esperienza? Perché il Teatro si
inserisce nella scuola non come elemento estraneo o comunque proveniente dall’esterno,
ma innestato nel corpo stesso della scuola. Gli alunni passano davanti all’aula,
sbirciano, si incuriosiscono, fanno domande ai compagni che recitano, provano
magari il desiderio di provare. Non è più solo una recita scolastica, è Teatro
con la T maiuscola, ed è a loro disposizione. A me, questo, emoziona. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-58508393776161877272018-08-31T18:05:00.001+02:002018-08-31T18:05:37.495+02:00LAMENTO DI ERACLE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-jq1STJEXnG0/W4lnGJN_m6I/AAAAAAAA7eE/BahSpeq9n6QdILBS9tNi3UxMF65MzsaBACLcBGAs/s1600/lam%2B4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-jq1STJEXnG0/W4lnGJN_m6I/AAAAAAAA7eE/BahSpeq9n6QdILBS9tNi3UxMF65MzsaBACLcBGAs/s320/lam%2B4.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Aquilino, Lamento di Eracle, Eretica Edizioni</div>
<br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eracle è conosciuto per le dodici imprese o
fatiche. Ma la sua storia è molto più complessa. Cento rivoli si dipartono dal
corso principale e si intrecciano, si sovrappongono, confluiscono in altri
miti. Nelle “parerga”, le imprese successive, Eracle continua a fare incontri
straordinari. Percorre il mondo per raddrizzare torti, conquistare città,
salvare gli dei… e per amare. Amori diversi l’uno dall’altro, una gamma di
comportamenti erotici che lo rendono simile a un libertino contemporaneo. Ama
ragazzi, principesse, schiave, sacerdotesse, donne mostruose, amazzoni… Ma ogni
volta la tragedia o semplicemente la fine del rapporto sono in agguato. Da qui
il suo lamento. L’unica stagione felice è quella dell’adolescenza, quando ama
le cinquanta figlie del re Tespio. Da quel momento accumula perdite strazianti,
abbandoni, tradimenti… e rimane sempre a mani vuote. Un libro sul limite
dell’amore? Sulla sua tragica impossibilità, forse. Ma anche sulla sua gloria
proteiforme e irresistibile. Un libro di cronaca e riflessione sui diversi
aspetti dell’amore e sui rapporti complessi tra uomo e donna. E sulla coscienza
conflittuale di Eracle, voluto da Zeus forte e spietato, impulsivo e
incontenibile, che però è disgustato da se stesso e dagli dei.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">SINOSSI in base all’indice<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’esodo</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> – Introduzione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La prima volta rideva</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Eracle fa l’amore per la prima volta, a quattordici anni, con una schiava
intraprendente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il tempo dei giochi</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Esiliato sul monte Citerone a fare il pastore, si impegna a uccidere il leone
che terrorizza la popolazione; lo insegue per cinquanta giorni, ricevendo ogni
notte in premio l’amore di una delle cinquanta figlie del re Tespio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non dite che non ho amato Megara</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Riconoscente per la vittoria su Orcomeno, il re Creonte di Tebe dà in sposa la
figlia a Eracle, ma lui dopo un periodo di serenità la uccide insieme ai figli,
a causa della pazzia che gli manda Era.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Lacrime per Ila</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Durante l’impresa degli Argonauti, le ninfe rapiscono l’amato Ila, il suo
ragazzo. Eracle ricorda come lo ha conosciuto, durante l’assalto al regno dei
Driopi il cui re ha ucciso, ed era il padre di Ila.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La mia amante guerriera</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Incaricato di rubare la cintura della regina Ippolita, Eracle giunge nel regno delle
Amazzoni con un manipolo di giovani eccitati. Faranno l’amore con le guerriere,
ma Era le sobilla e nello scontro Eracle uccide Ippolita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Nuda sullo scoglio</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Il re Laomedonte di Troia ha ingannato gli dei Apollo e Poseidone negando loro
due cavalli divini promessi. Viene punito con la richiesta di offrire la figlia
Esione a un mostro marino. Eracle la salva e lei gli chiede una notte d’amore
perché vuole un figlio da lui.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La donna nel serpente</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
In una regione selvaggia, Echidna, la creatura metà donna e metà serpente
ricatta Eracle: un amplesso per la restituzione dei suoi due cavalli. Eracle
accetta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">In guerra per una principessa</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Il re Eurito di Ecalia nega a Eracle la figlia Iole messa in palio in una gara
tra i migliori arcieri del mondo. L’eroe si allontana minacciando una guerra.
Qualche tempo dopo, di nuovo vittima della follia mandata da Era, gli uccide il
figlio Ifito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La regina nella pelle del toro</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
L’oracolo di Delfi punisce Eracle mandandolo per un anno da Onfale, regina
della Lidia. La deve servire come uno schiavo. Alla sua corte, vestito e
truccato da donna, Eracle assiste a orge e manifestazioni di sadomasochismo. Se
ne andrà prima del tempo, rifiutando la totale sottomissione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Violenza su una donna</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Nei dintorni di Sparta, all’interno di un tempio dedicato ad Atena, Eracle,
ubriaco, violenta la sacerdotessa Auge.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La fine di ogni amore</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> –
Giunge il tempo di vendicarsi di Eurito. Eracle attacca Ecalia, la distrugge,
massacra la famiglia reale. Porta via con sé Iole, suscitando la collera della
moglie Deianira. Sarà l’amore a causare la sua morte sul rogo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">INCIPIT<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amore? Non uno, cento. Con una schiava,
con una moglie, con un ragazzo, con un’amazzone, con una donna bestia, con una
regina, con una vergine del tempio, con me stesso…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amore ha tante forme che a volte non lo
riconosci. Non è solo carne, ma soprattutto mente. Il cuore rimanga segreto,
dentro una gabbia di ossa. Pulsa veloce dietro i pensieri libidinosi,
riecheggia i fremiti della carne e te lo senti gonfiare in petto. Poi riposa.
Non le tue voglie, mai. Insonni e ossessive.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Una vita di amori. Che cosa mi hanno fatto
guadagnare? Una vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amore brucia, si dice. Brucia se stesso.
Un incendio… e tutto è cenere. E come cenere mi sono ritrovato sul rogo del
monte Eeta. Ogni guizzo di fiamma il ricordo di un amore. Il grido disperato di
Deianira, lontano. Subito spezzato e ammutito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Lasciatemi bruciare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ho amato tanto, ora voglio bruciare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">I miei santi amori!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Qua, venite tutti qua, incoronate la mia
morte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eracle, non il semidio figlio di Zeus, ma
l’uomo figlio di Anfitrione e Alcmena, l’uccisore di mostri, l’ubriacone
crapulone, il distruttore di città, il civilizzatore, il raddrizzatorti,
l’aggiustanatura, il fondatore, il salvatore, il santo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’amatore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Guardatemi bruciare, ascoltate il mio
lamento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Faville salgono al cielo e formano nuove
stelle. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Amate, figli, amate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Cap. 1 - La prima volta rideva<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La mia prima volta è stata a quattordici
anni. Ero a Tebe e da due anni il mio padre terreno Anfitrione mi aveva tolto
all’infanzia per affidarmi ai maestri più famosi. Castore per la spada, Chirone
per la medicina e le scienze, Autolico per la lotta, Eurito per l’arco e Lino
per la musica. All’inizio ero recalcitrante. Starmene chiuso in una stanza o in
un cortile ad ascoltare, ripetere, esercitarmi, obbedire! Spesso punito per le
omissioni e le intemperanze. Poi, con mia sorpresa, ho scoperto che molte
attività erano appassionanti. Quasi tutte, ma non tutte. La musica… Con il mio
primo maestro Eumolpo sì, mi strabiliava mostrandomi le stelle e chiedendomi di
ascoltarne le armonie. Richiamato a Eleusi, fu sostituito da Lino… Che mi
insultava, mi umiliava! Un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>giorno mi ha
colpito con il flauto e io ho reagito tirandogli lo sgabello. Una mano divina
rancorosa lo ha guidato fino a fracassargli la testa. Eccomi trasformato in
Eracle l’omicida. Di colpo sono emerse l’invidia per la mia condizione di
semidio, la paura, la diffidenza verso il diverso. I vecchi giudici,
soprattutto, e i sacerdoti... In un attimo, le voci adulanti mutate in berciare
sprezzante. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Che sia esiliato da Tebe! L’impuro, il
contaminato! Quello che chiama disgrazie sulla città!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Io mi fidavo di loro, i miei sacerdoti, i
miei ministri, i miei concittadini. La sacralità, l’autorità, la comunità. Bah!
A quattordici anni avevo già contro il mondo intero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma c’era chi mi difendeva. Una delle
ancelle, per esempio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Ha fatto bene!” ripeteva. “Quel Lino era
un bastardo. Lo prendeva a cinghiate. Se lo esiliano, non temono l’ira di
Zeus?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Anfitrione riuscì a rabbonire i giudici, ma
dovette accettare un compromesso: sarei stato lontano da Tebe per quattro anni,
confinato sul Citerone a fare il pastore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Scoppiai a ridere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Volete che faccia i formaggi?” dissi
spavaldo. “Li farò. Se la città non mi vuole, starò meglio in mezzo alle
capre.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma prima di andarmene…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">… si chiamava Neeria. Una siriana. Giovane,
ma con l’animo risoluto di chi ne aveva passate tante. L’avevo già notata. Non
perché fosse più bella di altre schiave. Ma perché, nonostante gli ordini
ricevuti, era l’unica che osava guardarmi in faccia quando ci incrociavamo. I
primi occhi femminili dentro i miei. Avevo provato imbarazzo, la prima volta.
Non sapevo come comportarmi. E avevo cambiato strada. Le volte successive mi
godetti l’incontro fugace. Poi imparai a rallentare il passo o a sostare con un
pretesto per esplorare lo sguardo nero e profondo. Ci brillava una malizia che
mi scatenava la curiosità. Mai interessato a una schiava, prima. Ne chiesi il
nome a un compagno fidato. Formulai nella mente cento domande alle quali lei
non poteva rispondere. Fantasticai sulle sue origini. Era forse figlia di un
re? Di un generale sconfitto? La Siria com’era? E cominciai ad allargare la
visione sul collo, le spalle, i seni, i fianchi… Come ampliare la visione sul
mondo. Volevo sentirne la voce, ma nessuna schiava poteva parlare al semidio.
Un giorno che le passavo vicino le nostre mani ebbero un contatto segreto della
durata di un soffio. Bastò per farmi eiaculare più tardi, in un anfratto delle
mura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il giorno successivo percorrevo un
corridoio. Solo l’eco dei passi. Sospiri di spettri, si dice. Non c’era
nessuno, tutti nel cortile d’onore per una parata. Io non ero gradito. Ma lei
lo aveva immaginato. Era venuta in cerca di me. La vedo avvicinarsi come se
volasse, così leggera. Ecco, siamo faccia a faccia. Seri, ci fissiamo come se
ognuno dei due fosse a colloquio con il soprannaturale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il cuore mi batteva forte e veloce. La sua
mano mi afferrò il polso, mi trascinò via. In una piccola stanza dove si
tenevano le cose necessarie per i lavori quotidiani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-80688542322364691742018-06-10T17:47:00.002+02:002018-06-10T17:47:14.707+02:00AUTORI EXPO<div style="text-align: justify;">
Sono socio del CENDIC (centro nazionale drammaturgia contemporanea). Tra i servizi offerti, una pagina di presentazione degli autori. Ecco un articolo:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.teatrodigitale.com/autoriexpo-la-nuova-vetrina-degli-autori-contemporanei-di-opere-teatrali/" target="_blank">TeatroDigitale.com</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E qui la mia pagina:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.autoriexpo.it/profile/43/" target="_blank">Aquilino</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-PQE48BxBm1Q/Wx1HzyRfjJI/AAAAAAAA7H4/I8R7W3rWhnIW1SZfTLM3dvjYXnBM3c_vACLcBGAs/s1600/aquilino%2Bexpo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="190" data-original-width="190" src="https://4.bp.blogspot.com/-PQE48BxBm1Q/Wx1HzyRfjJI/AAAAAAAA7H4/I8R7W3rWhnIW1SZfTLM3dvjYXnBM3c_vACLcBGAs/s1600/aquilino%2Bexpo.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-50113481225327868632018-05-31T06:59:00.001+02:002018-06-06T21:28:55.559+02:00DIECI ANNI DI TEATRO<br /><br />Un'ottantina di immagini per ricordare gli spettacoli allestiti negli ultimi dieci anni. Mancano quelli "piccoli", nati da occasioni in collaborazione con le scuole. E di alcuni sono solo il drammaturgo (quelli con la compagnia Lupusagnus). Penso di avere imparato molto, soprattutto per la necessità di dovere provvedere a tutto: testo, regia, scenografia, costumi, coreografie... Ora questa esperienza dovrebbe confluire in una fase nuova. Forse a inaugurarla sarà l'"Edipo re" di Sofocle, riscritto in piena libertà espressiva. Forse il laboratorio con i più piccoli metterà in scena fiabe per i bambini della Scuola Materna. Forse... I forse appartengono al mondo delle ipotesi, dei desideri, dei sogni. A me piacciono molto. Aprono possibilità senza confini. Poi ci si confronta con la realtà e una parte del lavoro è già stata fatta nell'immaginazione. <br /><br /><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxgLlmVV82QN9F3JO7ojBUgXp067GYreME0RpKxq52iF1HYr0VnvLT7QSAdGP-I9p8WT-9AnHhNxcedKlYllA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-67691434419553598582018-05-20T08:40:00.000+02:002018-06-06T21:14:53.945+02:00LABORATORIO KALON 2008-2018<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Dieci anni di teatro nella scuola, con la scuola e per la scuola. Tutto finito. Non c'è più uno spazio per il laboratorio. Spiace per la scuola. Era solo un'aula, ma quanti ragazzi ci sono passati! Quante scenografie! Quante attività diverse! Spettacoli con le Classi Quinte, spettacoli con le classi di scuola media, laboratorio con i ragazzi demotivati, messe in scena sul bullismo, scene dagli autori classici, le tre elaborazioni delle tragedie greche (Baccanti, Medea, Troiane).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Dal Teatro dei Passeri al Laboratorio Kalon. Ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutato. E' stato faticoso, ma le avventure sono così: ansia, fatica, incertezza, timore... e poi si arriva comunque al palcoscenico per una o due repliche al massimo. Nel frattempo, i ragazzi ne sanno più di prima su se stessi e gli altri, sul proprio corpo e sul proprio carattere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Teatro anomalo. Ho ricoperto i ruoli di drammaturgo, regista, coreografo, musicista, scenografo, tecnico... L'intero spettacolo sulle mie spalle. Per questo ritengo di avere imparato molto. Lavorando sempre con esordienti spesso timidi, ritrosi, quando non manifestavano una decisa opposizione. Il teatro coinvolge e non tutti gradiscono questa intrusione nella loro privacy. Di solito, con pazienza, si arrendono e danno il loro contributo. E' sempre stata una gioia verificare i cambiamenti e i miglioramenti.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">E ora? Ora viene l'estate. Si ricomincia con il sole. Dove? Da un'altra parte, grazie all'Assessorato per la Cultura. Ora devo elaborare un modo nuovo di fare teatro. Mi piacerebbe fare lavorare i ragazzi con gli adulti. Si vedrà. Ho inmente l'Edipo di Sofocle. Si vedrà. Per il momento è ancora primavera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-24375941873663987992018-05-09T08:41:00.001+02:002018-05-09T08:52:42.929+02:00LE DONNE DI ILIO immagini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-_Whz6FpqVko/WvKYBKC6gJI/AAAAAAAA6gY/8mkWz7L7ZGYnKbuxMmeikpZgN0JjjiG1QCLcBGAs/s1600/gruppo%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-_Whz6FpqVko/WvKYBKC6gJI/AAAAAAAA6gY/8mkWz7L7ZGYnKbuxMmeikpZgN0JjjiG1QCLcBGAs/s320/gruppo%2B2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-liVGOOwWApQ/WvKX_DJAGxI/AAAAAAAA6gM/YnhgeAiqDZo2Ent6RviMLw8YlPNx2vRKACLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.23.56.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-liVGOOwWApQ/WvKX_DJAGxI/AAAAAAAA6gM/YnhgeAiqDZo2Ent6RviMLw8YlPNx2vRKACLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.23.56.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-KtlOqw3Rv0E/WvKX_4Qql4I/AAAAAAAA6gQ/Zn9z70ngQk8wSgV3en-Sy65klUsDoKI2gCLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.24.20.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-KtlOqw3Rv0E/WvKX_4Qql4I/AAAAAAAA6gQ/Zn9z70ngQk8wSgV3en-Sy65klUsDoKI2gCLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.24.20.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-8YfIDSpbrk8/WvKYAuHPACI/AAAAAAAA6gU/UyVlcK_MKvcKuJca0GwkiIpC7oLn1X-nQCLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.24.22.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-8YfIDSpbrk8/WvKYAuHPACI/AAAAAAAA6gU/UyVlcK_MKvcKuJca0GwkiIpC7oLn1X-nQCLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.24.22.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-QEkSo63rxlE/WvKYBCi_YjI/AAAAAAAA6gc/ePY0geSHLzwbZKYA46gpnpMpvMmevJJ1QCLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.25.19.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-QEkSo63rxlE/WvKYBCi_YjI/AAAAAAAA6gc/ePY0geSHLzwbZKYA46gpnpMpvMmevJJ1QCLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.25.19.jpeg" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-G0Hx3ZqSd9g/WvKYB0ehjwI/AAAAAAAA6gg/IomUpDPYpcQUSwcV0Ry9RwLqvwgXrh5wgCLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.25.20.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-G0Hx3ZqSd9g/WvKYB0ehjwI/AAAAAAAA6gg/IomUpDPYpcQUSwcV0Ry9RwLqvwgXrh5wgCLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.25.20.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-a7_Rjpy63Yw/WvKYECIcPnI/AAAAAAAA6gk/XX5jmrCA-KsSlRwqZuxQ_NqgPu29ByZdACLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.26.58%25281%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-a7_Rjpy63Yw/WvKYECIcPnI/AAAAAAAA6gk/XX5jmrCA-KsSlRwqZuxQ_NqgPu29ByZdACLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.26.58%25281%2529.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-kJQsM_ysjfs/WvKYE8xbJJI/AAAAAAAA6go/aGgMVLrZfns-U2mrExdemupn_QRDQmwtwCLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.26.58.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-kJQsM_ysjfs/WvKYE8xbJJI/AAAAAAAA6go/aGgMVLrZfns-U2mrExdemupn_QRDQmwtwCLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.26.58.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ftjb9HM_jyg/WvKYFgMkz2I/AAAAAAAA6gs/SG5X4Vi0Oeg8NKSUHe49NZ16qG5fTof6gCLcBGAs/s1600/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.27.22.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-ftjb9HM_jyg/WvKYFgMkz2I/AAAAAAAA6gs/SG5X4Vi0Oeg8NKSUHe49NZ16qG5fTof6gCLcBGAs/s320/WhatsApp%2BImage%2B2018-04-20%2Bat%2B22.27.22.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-15957497008519375592018-05-08T14:08:00.004+02:002018-05-08T14:08:36.104+02:00IL MANGIALIBRI 2018<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-OrqyKDWFOJo/WvGS6GLBMEI/AAAAAAAA6f8/McZAB28V1s0qbQmi5elVq6UyAc0zkTRAQCLcBGAs/s1600/mangialibri%2Bloc%2B2018.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1403" data-original-width="992" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-OrqyKDWFOJo/WvGS6GLBMEI/AAAAAAAA6f8/McZAB28V1s0qbQmi5elVq6UyAc0zkTRAQCLcBGAs/s320/mangialibri%2Bloc%2B2018.jpg" width="226" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif;"><span style="color: #990000;">Torna il concorso di lettura e scrittura con centinaia di ragazzi partecipanti: tutti gli alunni delle classi seconde, terze (la novità di quest'anno: il Babymangialibri!), quarte e quinte elementari e quelli delle prime medie. Premi per i primi tre per ogni ordine di classe, premi per correttezza linguistica, originalità, profondità di pensiero e poesia. Due premi dalla libreria "La Talpa" di Novara che ha collaborato entrando in giuria. Un ringraziamento agli insegnanti che hanno selezionato tre lavori per ogni classe. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif;"><span style="color: #990000;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif;"><span style="color: #990000;">Laboratori nelle classi Quinte e Prime medie di prosa e poesia condotti da me, per fare scoprire le potenzialità espressive della parola in un rapporto coinvolgente, appassionante e ludico con la scrittura</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif;"><span style="color: #990000;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif;"><span style="color: #990000;">Ci sono tantissimi ragazzi che amano leggere e scrivere. E che lo sanno fare bene. METTIAMOLI SUL PALCOSCENICO! E ACCOGLIAMOLI CON UN GRANDE APPLAUSO! Prima della premiazione, lo spettacolo "Tre donne e un lupo" con gli attori esordienti del "Laboratorio Kalon". Vi presentano la versione popolare di "Cappuccetto Rosso".</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: #990000; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><span style="color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-71952465632079249982018-05-05T05:48:00.003+02:002018-05-05T05:50:14.598+02:00LE DONNE DI ILIO: il video.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/OrIoxxxUSYg/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/OrIoxxxUSYg?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: start; white-space: pre-wrap;">"LE DONNE DI ILIO" di Aquilino, ispirato alle "Troiane" di Euripide. Laboratorio Kalon con ragazzi dai 10 ai 13 anni. In Oleggio (Novara).</span></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-49129149823299891152018-04-26T18:57:00.002+02:002018-04-26T18:57:58.600+02:00IL TUO NOME È CORAGGIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-fF6EPHFkrKc/WuIEfUDuD4I/AAAAAAAA6YA/75aY5pSFBg4zR-czGrcEKG0ZKxRVJ8l8wCLcBGAs/s1600/iltuonome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="692" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-fF6EPHFkrKc/WuIEfUDuD4I/AAAAAAAA6YA/75aY5pSFBg4zR-czGrcEKG0ZKxRVJ8l8wCLcBGAs/s320/iltuonome.jpg" width="221" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">PINO BOERO<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><a href="http://www.pinoboero.com/index.php/2018/03/bologna-2018-fiera-del-libro-per-ragazzi/">http://www.pinoboero.com/index.php/2018/03/bologna-2018-fiera-del-libro-per-ragazzi/</a><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Diverso è il caso di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il tuo nome è coraggio di Aquilino (Einaudi
ragazzi, € 12,00, da 11 anni) in cui lo scrittore di cui apprezzo anche la
coerenza stilistica (è “rapido” nella scrittura senza cedere alle mode
dell’impoverimento linguistico, è capace di cogliere un sentimento in poche
battute) racconta di due fratelli migranti figli, però, di un padre coraggioso,
capace di opporsi ai trafficanti di uomini… Separazioni, dolorose esperienze,
piacere del ritrovarsi: Il tuo nome è coraggio non è saga di buoni sentimenti,
ma invito a una pacata riflessione lontana dai roboanti proclami di chi
amplifica le paure del “diverso” e dimentica i colpevoli opportunismi della
nostra “civiltà”.<o:p></o:p></span></div>
<br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-oKakdRDbev0/WuIEyWnU7LI/AAAAAAAA6YI/oE4EJSj33SM8Fh2s5BODSXvRvGX-P-6uwCLcBGAs/s1600/avvenire.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="911" data-original-width="919" height="317" src="https://1.bp.blogspot.com/-oKakdRDbev0/WuIEyWnU7LI/AAAAAAAA6YI/oE4EJSj33SM8Fh2s5BODSXvRvGX-P-6uwCLcBGAs/s320/avvenire.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-UgFpdoWID3U/WuIE3cp2wdI/AAAAAAAA6YM/9zqicmZe6tgNW-W61bGa7e8-sdcRwDB8wCLcBGAs/s1600/2018-03-18%2BRobinson%2B-%2BRepubblica.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1141" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-UgFpdoWID3U/WuIE3cp2wdI/AAAAAAAA6YM/9zqicmZe6tgNW-W61bGa7e8-sdcRwDB8wCLcBGAs/s320/2018-03-18%2BRobinson%2B-%2BRepubblica.tif" width="228" /></a></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-8335777381397731132018-04-26T18:52:00.003+02:002018-04-26T18:52:45.976+02:00LA FURIA DI RACHELES, Eretica Edizioni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-7OROkB1E2Hs/WuIDtdtuu_I/AAAAAAAA6X0/qteSDkbQIj0DIzBPMB7RxlC6s_051UgGQCLcBGAs/s1600/cover-aquilino1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1068" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-7OROkB1E2Hs/WuIDtdtuu_I/AAAAAAAA6X0/qteSDkbQIj0DIzBPMB7RxlC6s_051UgGQCLcBGAs/s320/cover-aquilino1.jpg" width="213" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non
manca molto al futuro raccontato nel romanzo. Un futuro di degrado sociale
assoluto. Lo strapotere di una dittatura nemmeno nascosta dietro ipocrisie di
rito ha consegnato il mondo a un’elite. Niente di nuovo, viene da dire. La
novità è rappresentata dalla comparsa, nel deposito di auto rottamate custodito
dall’anziano Duilio, di una novantenne che di sé conosce solo il nome:
Racheles. Vecchia, ma forte. Tanto da smontare veicoli e uccidere mostri a mani
nude. Insomma, un Eracle al femminile mandato a purificare di nuovo la terra.
Non Euristeo ne determina il destino, ma la governatrice Minerva. Alle sue
dipendenze, subendone i ricatti, Racheles sviluppa una coscienza sociale che la
conduce addirittura ad abbandonare l’idea di uccidere, per abbracciare quella
di una rivoluzione da fare insieme ai reietti.<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: center;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 150%;">Sinossi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Periferia
di Milano, anno 2030. Duilio, il custode del deposito di auto rottamate, trova
una novantenne discinta dal brutto carattere. Pensa che sia una senzatetto e le
offre ospitalità. Scopre poi che la sconosciuta possiede una forza spaventosa
e, cosa che lo inquieta ancora di più, che ringiovanisce dopo ogni “impresa”.
Si chiama Racheles e dopo che ha ucciso un mostruoso cane-leone viene
ingaggiata dalla potente Minerva, la governatrice della Regione Settentrionale.
Per lei uccide l’Idra, un mostro delle fogne. Cattura la cerva d’oro. Risolve
il problema dell’invasione dei cinghiali. Minerva medita di demolire il deposito
e l’agglomerato urbano che costituisce il mondo di Duilio, e ora anche di
Racheles. I due le dichiarano guerra, affiancati da Fosco, un investigatore, e
da Glider, un giovane hacker. Traslocano la comunità a Muregocio (Mergozzo),
zona dichiarata off-limits da Minerva, che l’ha cancellata perfino dalla
memoria collettiva. Faceva parte della Repubblica dell’Ossola e di nuovo, dai
monti, scendono disobbedienti pronti a opporsi alla dittatura. Racheles ha
sempre avuto la consapevolezza di essere tornata in vita per uccidere qualcuno.
Pensava che il suo obiettivo fosse lo scienziato Nefesto. Scopre che si tratta
invece di Minerva, sua madre. Ma non la ucciderà. La combatterà.<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: center;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Incipit<o:p></o:p></span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: center;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Una
settimana prima, fine maggio 2030<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Duilio Magistris, l’unico custode del deposito
metropolitano di veicoli rottamati, se ne sta a naso in su a fissare la
carcassa cinque metri sopra di sé. Ne è quasi sicuro (ha superato i settanta,
qualche deficit intellettivo comincia a farsi sentire): il giorno prima non
c’era. Chi ce l’ha messa? I ladri di autoricambi, di questo è certo. Ma quale
delle cinque bande che visitano con regolarità il deposito? Non può saperlo. Ha
tanto raccomandato a tutti quanti, dai sudamericani ai romeni, dai nigeriani
agli scandinavi: prendete quello che volete ma lontano dalla mia casa, perché
occhio non vede cuore non duole. E le telecamere sono state tutte fracassate a
sassate o pistolettate. Perlomeno quelle visibili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Imbecilli!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Lo sanno che rischia il posto!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“L’hanno fatto stanotte” pensa a voce alta.
“Credevo che erano i gatti in amore e invece erano quei deficienti.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Dopo un’ultima occhiata, se ne torna a casa
scuotendo il capo deluso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“E questo è il ringraziamento?” grida alla
desolazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma perché faticare a poggiarla là in alto,
sopra due piani di rottami?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Stranieri. Ognuno la pensa a modo suo.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Sì, va bene, ma non se lo toglie dalla
testa: perché fare la fatica di depositare un’auto là sopra le altre? Proprio
non lo capisce. E le cose che non si capiscono meglio non pensarci più, che
tanto il mondo fa schifo lo stesso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Gli ci vuole un grappino per tirarsi su.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Un incipit ossuto e strabiliante<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ho gli occhi chiusi, mi vedo dentro. Sento
il respiro, so di essere qui. Viva. Ogni respiro un grido: io! io! io!... ma io
chi?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Odori dai meno gradevoli ai più smaniosi,
tra i quali uno di aglio mi tormenta: va dritto allo stomaco e me lo strizza.
Voci lontane, cinguettii rallentati di uno stormo di migratori. Straccetti di
sole sulla pelle, e a tratti un tocco di brezza modesta. Che altro? La
scomodità della posizione, un fastidio doloroso alle natiche: devo spostarmi.
Con cautela, però. Mi sento instabile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma dove sono?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non mi resta che aprire gli occhi (il
respiro ora è più calmo, passata è la tempesta).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Dritto davanti a me un vetro sozzo, curvo e
incrinato, mentre a destra e a sinistra niente. I finestrini laterali rotti, ne
scorgo i frammenti sul pavimento dell’utilitaria nella quale sono seduta.
Lercio anche il pavimento, strie di fanghiglia. Puzza di acqua marcia, infatti.
Divelto il volante, scomparso il secondo sedile, uno squarcio nel tettuccio:
ah, ecco da dove entra il sole. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Sospiro lungo, profondo, un mea culpa. Ma
non è colpa mia. Io non ho fatto niente. Non ricordo e quindi non ammetto
colpe. Perché ho così paura di essere accusata di qualcosa? Non guidavo io, ne
sono certa. Oh, sull’aletta parasole c’è ancora lo specchietto. Merda. Non è la
faccia di un pirata della strada, quella che vedo. Ma di una donna anziana.
Faccia rugosa e livida, capelli bianchi radi, occhiaie da… da che cosa?
Insonnia, droga, sbronza, depressione, malattia, premorte? Brutta faccia. Ne
avrei preferita un’altra. Giovane, soprattutto. Ho paura di essere quella che
sono. Un rottame anch’io. Mi spaventa, la mia faccia. Muso da bestia vecchia,
da abbattere. Più che ansia, è angoscia. Profonda, emerge con la potenza di uno
squalo. Mi morde a sangue. La faccia di una zombi. Gli occhi umidi e rossi…
Miei e dello squalo. La stessa creatura, io e lui. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Oh, povera vecchia, che cosa ci fai qui?
Che cosa ti è successo?<o:p></o:p></span></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-1069962424065243282018-04-14T19:34:00.000+02:002018-04-14T19:34:06.508+02:00LE DONNE DI ILIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-V-p6kV73bVE/WtI2hJAm1bI/AAAAAAAA6WA/T1l1VgLCvHY6z8WkHhT-0oD3n5nGHKMjQCLcBGAs/s1600/donne%2Bilio%2Bloc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1132" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-V-p6kV73bVE/WtI2hJAm1bI/AAAAAAAA6WA/T1l1VgLCvHY6z8WkHhT-0oD3n5nGHKMjQCLcBGAs/s320/donne%2Bilio%2Bloc.jpg" width="226" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Due video relativi alle prove di "Le donne di Ilio". Laboratorio di teatro con allievi dai 10 ai 13 anni. La sede è in un'aula dell'I.C. "Verjus" di Oleggio. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyVseuRDDSIZuHh9KcWerYO2GoGL5ic39OHN8ZeAxSObBVobNLdagzQZd5_z7Yf6GZ05ZDqhWOy6FqYXnefzg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyHSy0I_PxLUqmCG72PPoZnXZSxxo4ubymvRvrUhnIhTLetR07BBa8raynIjeQCUJK3_7-wbYLmMXWlaZCRWA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-48869096628915058272018-02-07T06:41:00.000+01:002018-03-01T06:13:42.969+01:00UNA LEZIONE DI TEATRO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-2u28-MlUbnw/WnqMHkVdUoI/AAAAAAAA6CU/CeO59jZlfzMSEkKCLNW-qV6bPx0R3RIRQCLcBGAs/s1600/IMG_20180206_155538.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-2u28-MlUbnw/WnqMHkVdUoI/AAAAAAAA6CU/CeO59jZlfzMSEkKCLNW-qV6bPx0R3RIRQCLcBGAs/s320/IMG_20180206_155538.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Gli allievi del laboratorio "Le donne di Ilio" sono undici, dalla quinta elementare alla terza media. Non si fa solo teatro, si acquisisce consapevolezza e conoscenza. Ecco quindi una lezione per spiegare loro le motivazioni di alcune delle nostre scelte. Voglio che abbiano chiaro in mente che cosa intendiamo con "teatro" e che cosa con "spettacolo".</div>
<div style="text-align: justify;">
Due parole di introduzione di come il teatro nasce in Grecia sulle orme di Dioniso. E di come sia stato subito osteggiato. Cito Platone (il teatro come copia di una copia) e Solone (il teatro come menzogna). Aggiungo il famoso aforisma di Gorgia: il teatro come arte lecita dell'inganno e sapienza del sapersi ingannato. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Parliamo del rapporto con il pubblico. Di come pubblico e attore si influenzino a vicenda. Di come noi tendiamo ad annullare il pubblico in sala per rapportarci a un pubblico ideale. I ragazzi riferiscono l'esperienza dell'anno scorso con "La Medea". Le loro osservazioni mi guidano nella spiegazione del "luogo chiuso", delle sfere entro le quali poniamo ambienti e interpreti.<br />
Il nostro attore recita per sé stesso, non solo per il piacere del pubblico. Il teatro per lui è una forma di conoscenza della realtà e della propria interiorità. Il teatro è etico. E i ragazzi lo capiscono.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Analizziamo la nostra scena metaforica, contrapposta a quella realistica. Il rapporto conflittuale attore-personaggio: più c'è uno meno c'è l'altro. Inquadro in poche parole il lavoro di Stanislavskij e Brecht e spiego come anche noi abbiamo fatto esperienza di identificazione, reviviscenza e straniamento. </div>
<div style="text-align: justify;">
Esaminiamo le interazioni che coinvolgono l'interprete. Spiego come il nostro interprete sia un trasformista: lascia il personaggio per entrare in un coro o per assumere il ruolo di mediatore. Parlo dell'importanza degli oggetti. Sulla scena, tutto è oggetto: l'attore, la scenografia, l'arredo, la musica. E tutto è interattivo.<br />
<br />
La lezione è un'introduzione ai prossimi approfondimenti. Osservazioni ed esercizi sono tratti dal mio libro "Il mio teatro bambino" di cui sto facendo la revisione. Cerco un editore, spero di trovarlo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Passiamo a un esercizio. Molto banale, ma dà buoni risultati. Un modo per introdurre i ragazzi nella complessità è la gradualità. A chi non ha mai praticato il teatro sembra facile mettersi in scena, gestire lo spazio e il corpo, rapportarsi con il pubblico. Quando ci prova, risulta imbarazzato e impacciato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Faccio scegliere una battuta, da recitare in quattro modalità graduate.</div>
<div style="text-align: justify;">
1) con il corpo irrigidito, concentrati sulle parole e sulle tensioni muscolari che si generano (di solito riferite alle mani)</div>
<div style="text-align: justify;">
2) liberando la gestualità della parte superiore del corpo</div>
<div style="text-align: justify;">
3) liberando anche le gambe</div>
<div style="text-align: justify;">
4) riflettendo sulle pause e su un utilizzo più completo dello spazio a disposizione</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco un breve video di dimostrazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzghhlAPDLwwPgUtUvk1BvqKM7_XONZJmOesVtvUsK07nUakQH2SzEixv6nrA9RpTET3yNGa5NhuOy45rvVbg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-70153287020659743572018-01-16T08:26:00.001+01:002018-03-01T06:15:32.437+01:00IL MANGIALIBRI: IL PRIMO LABORATORO ALLA PALESTRINI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-lyyHpnn1mV0/Wl2jakoXvtI/AAAAAAAA50w/oFcwuZ55jScimrR3N8XDjiRtIs1OYFFWQCLcBGAs/s1600/pal%2B4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="780" data-original-width="1040" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-lyyHpnn1mV0/Wl2jakoXvtI/AAAAAAAA50w/oFcwuZ55jScimrR3N8XDjiRtIs1OYFFWQCLcBGAs/s320/pal%2B4.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Ritorna Il Mangialibri. Si tratta di un concorso, ecco il bando parziale.<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: center;">
<span style="background-color: #93c47d;"><b><span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14pt;">BANDO</span></b><span style="font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div align="center" class="Default" style="line-height: 150%; text-align: center;">
<b><span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14pt; line-height: 150%;">CONCORSO DI SCRITTURA “IL MANGIALIBRI
2017/18”<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; tab-stops: 193.5pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;"> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; mso-pagination: none; tab-stops: list 18.0pt; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="background-color: #93c47d;"><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 12.0pt;">§<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt;">Premessa:<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">La Biblioteca
“Enzio Julitta” di Oleggio, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura,
l’Assessorato all’Istruzione, la D.D. Oleggio, l’I.C.S. “Verjus”, il Comitato
genitori dell’Istituto “Verjus” e la Libreria “La Talpa dei Bambini” di Novara ,
propone e organizza un concorso di scrittura per gli alunni delle classi Quarte
e Quinte delle Scuole Primarie e delle Prime della Scuola Secondaria di Primo
grado di Oleggio relative all’Anno Scolastico 2017/18.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; mso-pagination: none; tab-stops: list 18.0pt; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="background-color: #93c47d;"><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 12.0pt;">§<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt;">Modalità di
partecipazione:<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">In una settimana
dedicata al concorso, che si svolgerà nel mese di marzo, a scuola, individualmente,
tutti gli alunni delle classi coinvolte dovranno produrre uno scritto originale
(prosa o poesia) ispirato a un libro proprio o preso in prestito in Biblioteca,
che avranno letto in precedenza su richiesta degli insegnanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Gli
elaborati equivarranno a prova scritta con valutazione scolastica. Gli
insegnanti sceglieranno n. 3 elaborati per ogni classe con intestazione
completa (nome, cognome, plesso scolastico e classe, titolo del libro e traccia
scelta). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">La
Biblioteca, una volta ricevute le prove da parte delle Referenti scolastiche
incaricate, assicurerà l’anonimato delle prove per la giuria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; mso-pagination: none; tab-stops: list 18.0pt; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="background-color: #93c47d;"><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 12.0pt;">§<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt;">Traccia dello
scritto:<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Ho letto il
libro: Titolo:…………………………………………………………………..................<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Con
particolare riferimento alle emozioni e ai sentimenti dei personaggi, a episodi
di disagio o al contrario di benessere, elaboro la storia secondo una delle
seguenti tracce: <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">□ aggiungo
episodi o personaggi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">□ cambio
un episodio o il finale<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">□ esprimo
in forma poetica le mie riflessioni o altro purché siano inerenti al libro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">L’elaborato
potrà essere accompagnato da una illustrazione o fumetto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; mso-pagination: none; tab-stops: list 18.0pt; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="background-color: #93c47d;"><span style="font-family: "wingdings"; font-size: 12.0pt;">§<span style="font-family: "times new roman"; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal;">
</span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt;">Valutazione:<o:p></o:p></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">La Giuria
sarà composta da: Aquilino, scrittore; Presidente della Biblioteca; insegnante
per D.D. Oleggio e insegnante per l’I.C.S. “Verjus”, indicati dalla Referente
del progetto i cui alunni non siano coinvolti nel concorso; Rappresentante dei
volontari della Biblioteca.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Il Comitato
genitori dell’Istituto “Verjus” svolgerà un supporto organizzativo nel
reperimento dei premi e durante la serata di premiazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">I partecipanti
le cui prove saranno selezionate riceveranno un premio e un attestato di
partecipazione, mentre gli elaborati vincitori saranno premiati e letti in Teatro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">La
Libreria “La Talpa dei Bambini” di Novara consegnerà durante la premiazione un riconoscimento
speciale "La talpa dei bambini" a discrezione delle referenti della
Libreria stessa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt;">Per informazioni:
Biblioteca Civica “Enzio Julitta”, Vicolo Chiesa 3, Oleggio tel/fax 0321 91343 <a href="mailto:e-mail:biblioteca.julitta@comune.oleggio.no.it"><span style="color: windowtext; text-decoration-line: none;">e-mail: biblioteca.julitta@comune.oleggio.no.it</span></a>
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Orari di apertura: lunedì
9-13, martedì 15-19, mercoledì 15-18, giovedì 15-18, venerdì 15-19, sabato
8.30-12.30.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<span style="background-color: #93c47d;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;">Vengono proposti agli insegnanti laboratori di scrittura condotti da me. Il primo di quest'anno si è svolto nella Quinta Palestrini, con la maestra Lucia Tognacca. Una classe meravigliosa. Due ore di lavoro intenso, coinvolgente, divertente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;">Amo lavorare sulla poesia. C'è il tempo per affrontare tecniche diverse e per dare stimoli intensi. Gli alunni, di solito, percepiscono l'esperienza scolastica come un adeguamento a regole di vario tipo: disciplinari, comportamentali, formali, linguistiche, mentali... Impara a fare affidamento sulla logica più che sulla casualità e sulle risorse irrazionali. Nessuna maestra dice mai: "Non pensare, sogna."</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;">Il mio piccolo intervento tende a infrangere e superare questi schemi, portando alla scoperta di piccole magie accessibili.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;">Due ore sono poche per un obiettivo tanto grande, ma il lavoro svolto è un seme, si spera sempre che in qualcuno germogli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;">PRIMO ESERCIZIO.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="background-color: #93c47d; font-family: "arial" , sans-serif;">Il primo esercizio consiste nell'estrarre da una parola altre parole con anagrammi parziali. Scrivo BICICLETTA sulla lavagna. Componendo alcune delle parole ottenute gli alunni compongono brevi poesie. Ne approfitto per insegnare loro come si fanno i conteggi delle sillabe per la metrica. E anche per fare esercizio sulle rime. A un certo punto, però, qualcuno legge un verso con un particolare fonema, quindi sviluppiamo la sua idea. La composizione ci porta... in un circo. Riprendiamo poi la composizione inerente alla "bicicletta". Eccoli al lavoro. Efficienti e ordinatissimi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; mso-pagination: none; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Lm-fIVpj_Bw/Wl2ja2wJL2I/AAAAAAAA50o/qv6dBvwagkU2I9kaeb_CE59FtwErWI_mACLcBGAs/s1600/pal%2B1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-Lm-fIVpj_Bw/Wl2ja2wJL2I/AAAAAAAA50o/qv6dBvwagkU2I9kaeb_CE59FtwErWI_mACLcBGAs/s320/pal%2B1.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ve9AyL_W9o0/Wl2jYMqgZOI/AAAAAAAA50g/hcJ44yxhdWctYhdWMqrPyDhDv1iPzMo7QCLcBGAs/s1600/pal%2B3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="780" data-original-width="1040" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-ve9AyL_W9o0/Wl2jYMqgZOI/AAAAAAAA50g/hcJ44yxhdWctYhdWMqrPyDhDv1iPzMo7QCLcBGAs/s320/pal%2B3.jpg" width="320" /></a><a href="https://2.bp.blogspot.com/-cCNio521zBw/Wl2jYYh7EUI/AAAAAAAA50k/3pf5I53gq8gdHqjOd8bVfvTKlivWwI9GQCLcBGAs/s1600/pal%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="780" data-original-width="1040" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-cCNio521zBw/Wl2jYYh7EUI/AAAAAAAA50k/3pf5I53gq8gdHqjOd8bVfvTKlivWwI9GQCLcBGAs/s320/pal%2B2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-I_SlFUCGd60/Wl2jaxLYiAI/AAAAAAAA50s/S1YPhP7q7awfiiibdnKbhgTICjNcPXXuwCLcBGAs/s1600/pal%2B5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1040" data-original-width="780" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-I_SlFUCGd60/Wl2jaxLYiAI/AAAAAAAA50s/S1YPhP7q7awfiiibdnKbhgTICjNcPXXuwCLcBGAs/s320/pal%2B5.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Un tale in bicicletta</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
beve il latte di fretta</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
ascolta le cicale</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
sul bordo del canale</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
SECONDO ESERCIZIO: ognuno scrive sul quaderno una parola che inizia per G .Interpello a caso gli alunni chiamando i relativi numeri sul registro. Un piccolo segretario scrive le parole sulla lavagna: ghiro, giacca, ginnastica, groenlandia, gomitolo, gatto, girandola, gesto, ghirlanda.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Un ghiro in Groenlandia</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
trova un gatto con la giacca</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
gli regala la ghirlanda.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il gatto gioca col gomitolo</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
mentre io provo la giacca nuova</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
e mio fratello dorme come un ghiro.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il gatto giocando col gomitolo</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
gira intorno alla girandola</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
con un gesto la fa girare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Facendo ginnastica in Groenlandia</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
un gatto insegna un gesto</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
a un ghiro con la giacca.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<u>La più votata:</u></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<u><br /></u></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il vento a suon di musica</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
con un gesto muove la girandola</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
mentre il gatto rompe la ghirlanda.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ne facciamo una breve analisi, rilevando i valori dinamici e musicali.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
TERZO ESERCIZIO. Scrivo alla lavagna la poesia di Ungaretti, invitando a coglierne il significato. Spiego la situazione del poeta al momento della composizione, in una trincea della Prima Guerra Mondiale. <i>Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie. </i>Devono mantenere il primo verso e modificare il resto rispettando le regole dell'Ermetismo. Sottolineo soprattutto la tecnica di togliere tutto quanto è superfluo. La poesia come sintesi. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Si sta come </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
d'inverno</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
mentre la fiamma</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
si spegne.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Si sta come</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
di notte</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
sotto il cielo</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
stellato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Si sta come</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
in moto</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
l'aria fresca</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
finisce il carburante.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Si sta come</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
quando ridi</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
felice</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
con i tuoi amici.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
QUARTO ESERCIZIO. Haiku. Poesie giapponese del VX secolo nello schema metrico: 5 - 7 -5. Spiego di che cosa si tratta. Leggo alcuni esempi. Ecco le loro interpretazioni. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Vedo un uccello</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
che crea una canzone</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
sopra un albero.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Gli alberi sono</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
alti come giraffe</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
col collo steso.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il tulipano</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
brilla come le stelle</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
nel cielo scuro.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Vedo dei cani</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
e passeri impietriti</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
mi volto triste.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Vedo una quercia</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
brillare alla luna</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
le foglie stelle.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ahi ahi, il tempo è finito. Ragazzi, meritate un applauso.</div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-25013537072965040252017-12-21T21:18:00.001+01:002018-03-01T06:15:46.095+01:00DI NUOVO LIBRI PER RAGAZZI!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
In arrivo a marzo 2018. Da Einaudi Ragazzi e Coccole Books.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-e9qW9NciIpc/WjwWaTt9SqI/AAAAAAAA5iM/fZuv_98hYoY7CAd24_S4ZHoB-kW4s0CXgCLcBGAs/s1600/promo%2Beinaudi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="868" data-original-width="1249" height="222" src="https://3.bp.blogspot.com/-e9qW9NciIpc/WjwWaTt9SqI/AAAAAAAA5iM/fZuv_98hYoY7CAd24_S4ZHoB-kW4s0CXgCLcBGAs/s320/promo%2Beinaudi.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-mSaiLxWIDgA/WjwWluh5x0I/AAAAAAAA5iQ/Ys5-NC5QYMkc6OpW-WcUILcyGg5Fw2YOACLcBGAs/s1600/catalogo%2B2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1047" data-original-width="1286" height="260" src="https://1.bp.blogspot.com/-mSaiLxWIDgA/WjwWluh5x0I/AAAAAAAA5iQ/Ys5-NC5QYMkc6OpW-WcUILcyGg5Fw2YOACLcBGAs/s320/catalogo%2B2.JPG" width="320" /></a></div>
<br />Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-86490453601705310452017-11-10T07:08:00.002+01:002018-03-01T06:14:38.078+01:00LA MEDEA, immagini<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Teatro Civico di Oleggio, giovedì 4 maggio 2017. LA MEDEA, testo e regia di Aquilino. Con <span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: inherit; text-align: center;">Luca Andrico, Ariel Apollo, Lucrezia Balbo, Viola Beghelli, Lucia Cavazza, Valentin Ciocoi, France</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #4b4f56; display: inline; font-family: inherit; text-align: center;">sco Divisoli, Matteo Fanchini, Giulio Gallarate, Raffaele Giannantonio, Alice Iorio, Giorgia Picaro, Angelica Roman, Francesco Schirò. Foto di Laura De Paoli.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #4b4f56; display: inline; font-family: inherit; text-align: center;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ylxClazNkoU/WgVB6k01mNI/AAAAAAAA4bI/GfQeG9cbtkE1QW2M4eiK5c8nMHyZT00bwCLcBGAs/s1600/m3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-ylxClazNkoU/WgVB6k01mNI/AAAAAAAA4bI/GfQeG9cbtkE1QW2M4eiK5c8nMHyZT00bwCLcBGAs/s320/m3.jpg" width="320" /></a><a href="https://4.bp.blogspot.com/-FVMda1KhDwM/WgVBiaZz4jI/AAAAAAAA4aM/RIWviCyBot00Ka7WA0ZVncML54wDuugTwCLcBGAs/s1600/m1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-FVMda1KhDwM/WgVBiaZz4jI/AAAAAAAA4aM/RIWviCyBot00Ka7WA0ZVncML54wDuugTwCLcBGAs/s320/m1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-KvCoISmsEJs/WgVB0QheiAI/AAAAAAAA4a4/M-x8g-c7XmcbGwMkirOuQ2F4gVA-VlH8ACLcBGAs/s1600/m2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-KvCoISmsEJs/WgVB0QheiAI/AAAAAAAA4a4/M-x8g-c7XmcbGwMkirOuQ2F4gVA-VlH8ACLcBGAs/s320/m2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-DzO5-ztINrE/WgVB55o4CXI/AAAAAAAA4bA/E9y-iFi9taM6biGt5FZwvF9MW7py60FmQCLcBGAs/s1600/m4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1470" data-original-width="1139" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-DzO5-ztINrE/WgVB55o4CXI/AAAAAAAA4bA/E9y-iFi9taM6biGt5FZwvF9MW7py60FmQCLcBGAs/s320/m4.jpg" width="247" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-gJc0G_twU8U/WgVB8ksH4hI/AAAAAAAA4bM/jJdVSGxs0W4eAOv275nVYQkFTIPAE5uKACLcBGAs/s1600/m5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-gJc0G_twU8U/WgVB8ksH4hI/AAAAAAAA4bM/jJdVSGxs0W4eAOv275nVYQkFTIPAE5uKACLcBGAs/s320/m5.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-IJfHGgRN5fE/WgVCAtBGDvI/AAAAAAAA4bQ/kvdeec6EYJAF00fTa6UlhL4hUGiVHtkhQCLcBGAs/s1600/m6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-IJfHGgRN5fE/WgVCAtBGDvI/AAAAAAAA4bQ/kvdeec6EYJAF00fTa6UlhL4hUGiVHtkhQCLcBGAs/s320/m6.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/--YSkfcAZShU/WgVCBgCtRAI/AAAAAAAA4bU/oCt_hJjoptghsG5Xu_zjTtb9VuYpZM8HgCLcBGAs/s1600/m7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/--YSkfcAZShU/WgVCBgCtRAI/AAAAAAAA4bU/oCt_hJjoptghsG5Xu_zjTtb9VuYpZM8HgCLcBGAs/s320/m7.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-0UmmT7Q9aos/WgVCCpgwb1I/AAAAAAAA4bg/5KBdELXEbdIIiv3l8Yi5mRbcfrRaaUDhgCLcBGAs/s1600/m8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://2.bp.blogspot.com/-0UmmT7Q9aos/WgVCCpgwb1I/AAAAAAAA4bg/5KBdELXEbdIIiv3l8Yi5mRbcfrRaaUDhgCLcBGAs/s320/m8.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-YfLlt5RKUtI/WgVCETm3trI/AAAAAAAA4bo/qYq-w2AmrIc7gulwiOP1EnAe3sR9VNfsgCLcBGAs/s1600/m9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/-YfLlt5RKUtI/WgVCETm3trI/AAAAAAAA4bo/qYq-w2AmrIc7gulwiOP1EnAe3sR9VNfsgCLcBGAs/s320/m9.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-SbaNW_l3DsA/WgVBij0ExiI/AAAAAAAA4aQ/BwU-_aAMSjkTyTvmevyaMSvLTXq96FMsQCLcBGAs/s1600/m10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://2.bp.blogspot.com/-SbaNW_l3DsA/WgVBij0ExiI/AAAAAAAA4aQ/BwU-_aAMSjkTyTvmevyaMSvLTXq96FMsQCLcBGAs/s320/m10.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-azZRIkWDxoA/WgVBi62654I/AAAAAAAA4aU/09B3q-AGvNY-yu-t3ugAWTFCHbqxRu4YwCLcBGAs/s1600/m11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/-azZRIkWDxoA/WgVBi62654I/AAAAAAAA4aU/09B3q-AGvNY-yu-t3ugAWTFCHbqxRu4YwCLcBGAs/s320/m11.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-xVrWe3IKPPU/WgVBlK_-VAI/AAAAAAAA4aY/6Q2bkTFkNIwrcI3Gw8FMYrYTSOYOgNTeACLcBGAs/s1600/m12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/-xVrWe3IKPPU/WgVBlK_-VAI/AAAAAAAA4aY/6Q2bkTFkNIwrcI3Gw8FMYrYTSOYOgNTeACLcBGAs/s320/m12.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-xZCH8cekltE/WgVBnHQrCJI/AAAAAAAA4ac/YgwOmldysHckYNGkFydMdyCUmg1TqvDyQCLcBGAs/s1600/m13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://2.bp.blogspot.com/-xZCH8cekltE/WgVBnHQrCJI/AAAAAAAA4ac/YgwOmldysHckYNGkFydMdyCUmg1TqvDyQCLcBGAs/s320/m13.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-WUmsWPADyes/WgVBqG4o_kI/AAAAAAAA4ag/84B3u4Hq07oSUaJyntxOBx-6gyaI9u9bwCLcBGAs/s1600/m14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://2.bp.blogspot.com/-WUmsWPADyes/WgVBqG4o_kI/AAAAAAAA4ag/84B3u4Hq07oSUaJyntxOBx-6gyaI9u9bwCLcBGAs/s320/m14.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-yHrlFuICqBM/WgVBsAAZnPI/AAAAAAAA4ak/cq4EvB3QsT8ARUr2frFcGG6ELhp9lIAjwCLcBGAs/s1600/m15.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-yHrlFuICqBM/WgVBsAAZnPI/AAAAAAAA4ak/cq4EvB3QsT8ARUr2frFcGG6ELhp9lIAjwCLcBGAs/s320/m15.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Qy0y1aE_0ig/WgVBszzD0OI/AAAAAAAA4ao/a8l1VYuggCU6akThHjm8wmqBR2BG2OwOwCLcBGAs/s1600/m16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://3.bp.blogspot.com/-Qy0y1aE_0ig/WgVBszzD0OI/AAAAAAAA4ao/a8l1VYuggCU6akThHjm8wmqBR2BG2OwOwCLcBGAs/s320/m16.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-rrvDgQWQBQo/WgVBvGheWEI/AAAAAAAA4as/K_KhJ6U4dc8v4kMXasrdqTbgMe_RMfCjgCLcBGAs/s1600/m17.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1065" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-rrvDgQWQBQo/WgVBvGheWEI/AAAAAAAA4as/K_KhJ6U4dc8v4kMXasrdqTbgMe_RMfCjgCLcBGAs/s320/m17.jpg" width="213" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-BlMNbqpgkm8/WgVBxG8XDFI/AAAAAAAA4aw/qHRMRY1ciFguWV-x_BkhAKBddbzZ7QgSwCLcBGAs/s1600/m18.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1065" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-BlMNbqpgkm8/WgVBxG8XDFI/AAAAAAAA4aw/qHRMRY1ciFguWV-x_BkhAKBddbzZ7QgSwCLcBGAs/s320/m18.jpg" width="213" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Cyn6dQfwL98/WgVBzimoJNI/AAAAAAAA4a0/BC_SyyyyAkQlszoN_JCZKS-c8exXjMyuACLcBGAs/s1600/m19.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://2.bp.blogspot.com/-Cyn6dQfwL98/WgVBzimoJNI/AAAAAAAA4a0/BC_SyyyyAkQlszoN_JCZKS-c8exXjMyuACLcBGAs/s320/m19.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-CYv4LbgDD6I/WgVB2-OmXaI/AAAAAAAA4a8/4mTaCRi_E8M1W4-q_JFfry8I56BcGpNIACLcBGAs/s1600/m20.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-CYv4LbgDD6I/WgVB2-OmXaI/AAAAAAAA4a8/4mTaCRi_E8M1W4-q_JFfry8I56BcGpNIACLcBGAs/s320/m20.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-SzMALgZ8C9Y/WgVB6UhAmPI/AAAAAAAA4bE/2wKcyJc-hDsAWuegRnoz-ZHWIisIi5uYgCLcBGAs/s1600/m21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1065" data-original-width="1600" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-SzMALgZ8C9Y/WgVB6UhAmPI/AAAAAAAA4bE/2wKcyJc-hDsAWuegRnoz-ZHWIisIi5uYgCLcBGAs/s320/m21.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #4b4f56; display: inline; font-family: inherit; text-align: center;"><br /></span></span></div>
<div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #4b4f56; display: inline; font-family: inherit; font-size: 13px; text-align: center;"><br /></span></div>
<div class="fbPhotoAlbumActions" style="align-items: center; background-color: white; color: #1d2129; display: flex; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; justify-content: center; margin-bottom: 18px; text-align: center;">
</div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-15591476311492882082017-11-08T16:31:00.000+01:002018-03-01T06:14:54.882+01:00IL VALORE EDUCATIVO DEL TEATRO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-H392uZOv7AM/WgMjH2I8uyI/AAAAAAAA4ZQ/aBXQoMVjUuMA6Omy25veE8jocMUl8JK1QCLcBGAs/s1600/medea%2Bscenografia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="223" src="https://3.bp.blogspot.com/-H392uZOv7AM/WgMjH2I8uyI/AAAAAAAA4ZQ/aBXQoMVjUuMA6Omy25veE8jocMUl8JK1QCLcBGAs/s400/medea%2Bscenografia.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Sono ormai parecchi anni che l’I.C. Verjus di Oleggio mi ha messo
a disposizione un’aula per proporre un laboratorio di teatro agli alunni dalla
classe Quarta Elementare alla Terza Media. Mi propongo di fare un consuntivo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Durante i primi anni ci siamo dedicati alla Commedia dell’Arte.
Abbiamo messo in scena “L’Arlechin fantasimo”, “L’Arlechin ladro e ladron”, “L’Arlechin che copa i gati”. La formula ha
avuto successo, ma la carica espressiva si è esaurita per diversi motivi: l’impegno
eccessivo per le scenografie e i costumi; l’impossibilità (per la mancanza di specialisti,
per la durata del laboratorio e per lo spazio ridotto) di fornire ai ragazzi
una preparazione attoriale adeguata; la ripetitività. Abbiamo allora portato in
scena “L’angelo dei morti”, un’opera di gusto contemporaneo. A questo punto,
bisognava fare i conti con l’età degli allievi (cresciuti e in procinto di
navigare verso altri interessi) e con la mia mancanza di motivazione. Avevo
bisogno di una formula nuova.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Dalla Commedia alla tragedia greca. In quegli anni è cresciuta in
me la passione per la Grecia micenea e classica. Mi sono messo a scrivere saggi
e un romanzo su Eracle. Ho scritto anche una decina di opere teatrali ispirate
alla formula della tragedia. Per due anni le ho mandate al concorso del Cendic
(Centro drammaturgia italiana contemporanea) e sono arrivate in finale, quindi
sono state apprezzate. Mentre elaboravo la nuova formula, proponevo il
laboratorio in una nuova veste, presentando “Cappuccetto Lupo” e “Donne che
fanno scena”, un collage di scene da Shakespeare in poi ridotte per i ragazzi.
Ma ormai il cambiamento era alle porte. Il timore era che ai ragazzi (così
giovani!) non piacesse mettere in scena personaggi mitici al di fuori della
loro esperienza; e che il pubblico non gradisse il <i>tragico</i>, abituato
alla superficialità e alla giocosità dei media. Ecco quindi “Le Baccanti”,
seguite da “La Medea” e ora da “Le donne di Ilio”. È andato tutto bene. I
ragazzi sono più che contenti di interpretare eroi, dei e figure tragiche. Il
pubblico ha accolto con favore qualcosa di diverso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Tornando allo scopo di questo breve scritto: a che cosa è servito
il teatro ai ragazzi? Vediamo di capirlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br />
RELAZIONI CON GLI ALTRI. I due gruppi che gestisco comprendono allievi di età
diverse, dai 9 ai 12. Questo costituisce uno stimolo e un’attrattiva. Ho visto
ragazzini vittime di bulli o ragazzine solitarie farsi sempre più sicuri,
superando l’immagine svalutante di sé che si erano costruiti. Il teatro
costringe a scambi di sguardi, a contatti fisici, a stabilire intimità <i>virtuali
</i>con i partner, ad affrontare insomma la presenza fisica e psichica dell’altro.
Per sostenere tutto questo, è necessario passo dopo passo rinforzare la propria
struttura comunicativa, superando timidezza, facile emotività, inibizione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">RELAZIONI CON SÉ STESSI. Il ragazzo poco sa del mondo, meno ancora
di sé. Reduce da assidui allenamenti atletici, facendo teatro si rende conto di
non avere il controllo del corpo, nonostante i gol effettuati. Risulta goffo e
insicuro. E, come gli altri, per quanto sia espansivo e addirittura petulante,
fatica a esprimere con le parole emozioni e sentimenti. Scopre di sentirsi
inerme di fronte a un pubblico. Si rende conto che non ha mai preso in
considerazione l’occupazione sicura dello spazio. Si ritrova una voce piatta e
monotona. Si vede impacciato e insicuro. Ma il teatro, dopo avere svelato i
punti deboli, attiva immediatamente la terapia. Con emozione, frustrazione e
timore di non essere all’altezza, dà una mano a rendere più salde e stabili le
strutture dell’Io. L’allievo si confronta con gli altri, si confronta con il
pubblico, ma soprattutto con sé stesso. Ci sono quelli ai quali non interessa
il cambiamento e la crescita, ma la maggioranza trae sicuramente benefici dall’attività
scenica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">RELAZIONI CON LA SCENA. La scena, per l’attore, è il mondo. Niente
esiste al di là. Sulla scena nasce e muore la vicenda rappresentata, tutte le
parole recitate sono lì. L’attore, per darle un significato, deve operare una
sintesi fra presenza fisica e interpretazione. Egli è: sé stesso, la propria
dissociazione (l’Io che usa il Sé), un altro da Sé stesso e cioè il
personaggio, il ruolo. La complessità dell’arte attoriale obbliga a uscire da
sé, per rientrarvi arricchiti da un’esperienza quasi extrasensoriale, dato che
si svolge nel mondo dell’immaginazione. Non mi aspetto tanto dai miei allievi.
Che cioè sappiano dare corpo all’immaginazione vivendo la scena come se fosse…
e agendo come se essi fossero diventati… Ma la dinamica rimane potente e
coinvolge il ragazzo in un gioco più alto di quello infantile del “facciamo
finta che io sono…”, perché ora è consapevole e coinvolge la tecnica
espressiva. La parte più difficile non è in un duello di lance o di spade,
immaginando di essere eroi micenei. Ma quella di sentire in sé il dolore per la
perdita di qualcuno o la disperazione della madre che vede uccidere il figlio.
Tutto è finto, intorno all’attore, ma il teatro lo invita a rendere vere le
emozioni. Come si fa a rendere il dolore? la disperazione? l’odio? l’amore?...
Come si fa con la voce e con lo sguardo, con la mimica facciale e con il
movimento del corpo? Nella vita quotidiana si ride molto, ma spesso le altre
emozioni sono una maschera neutra. Il teatro invece le fa parlare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">RELAZIONI CON IL TESTO. Non ho voluto ridurre il testo delle
tragedie a uso di ragazzi illetterati (ho visto pubblicazioni con riduzioni di
Euripide in slang teen-comedy che ho giudicato oltraggiose, non solo per
Euripide ma anche per i ragazzi). I ragazzi sono intelligenti e quello che non
capiscono se lo fanno spiegare. Non voglio trattarli da bambini limitati. Il
primo scoglio è quindi la comprensione, ma lo si supera in fretta: lessico,
riferimenti storici e mitologici… Poi viene il rapporto
denotazione-connotazione. Una frase sembra semplice, ma può nascondere
significati più profondi da indagare. Quindi l’intenzionalità: quali sono i
reali sentimenti del personaggio? E così via. Vengono poi le implicazioni
ritmiche. Inserisco molte parti corali in metrica e rima o anche a verso
libero. Parti traumatiche, quando propongo di cantarle. Finora sono pochissimi
quelli che osano cantare senza musica e senza melodia, inventandosele. E la declamazione
ritmica, scandita? Sono restii, non fa parte della loro cultura. In seguito,
però, ci prendono gusto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">RELAZIONI CON IL CORPO. Ahi ahi. Come ho già detto, non basta una disciplina
sportiva o un’esperienza nel campo della danza per fare l’attore. Una brava
ballerina può incontrare difficoltà a muoversi con scioltezza sulla scena. E un
calciatore è come un elefante in una scatola. Lavoro bene con i bambini, ma con
l’adolescenza il corpo è un conflitto continuo. Il corpo libero sul
palcoscenico è un corpo esibito in tutta la sua fragilità. Ne emergono i limiti
funzionali ed estetici e l’adolescente è restio ad affrontare il pubblico. Stia
tranquillo, il teatro gli insegna come fare. Il proprio corpo in vetrina deve
non solo affrontare gli sguardi del pubblico, ma sostenere il rapporto con
altri corpi. Quante volte mi sono sentito dire: io non lo guardo, io non lo
tocco. Ora i miei allievi osano fissarsi negli occhi con l’intensità voluta, ma
per molti di loro c’è voluto un percorso. Ora affrontano coreografie di corpi
in movimento, ma hanno dovuto accettare la novità di un corpo scomposto e superare
il timore di coinvolgimenti fraintesi. Il teatro spinge verso l’innocenza dei
rapporti e quindi verso una comunicazione più libera e più facile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">RELAZIONI CON IL REGISTA. Lavorare con i ragazzi mi costringe a
ricoprire più ruoli: drammaturgo, regista, scenografo, costumista… Chiamo
magari un esperto. Quest’anno una coreografa, ma solo per tre interventi. I
laboratori sono gratuiti, ai genitori chiedo una quota per le spese. A pochi
interessa lavorare con i ragazzi, se non c’è scopo di lucro. Chi fa teatro
amatoriale lo fa per esibirsi o per divertirsi con i coetanei. Quindi di solito
mi ritrovo da solo. Ma che cosa rappresento io per gli allievi? Mi danno del
tu, mi chiamano per nome, ma ogni tanto rispunta un <i>prof</i>. Il perché è
presto detto. Sono loro amico, ma non nel senso di amicone. Il nostro rapporto,
d’altronde, si limita all’incontro settimanale. Io sono anche l’autorità e
questo deve essere chiaro. Come deve essere chiaro che il teatro è impegno,
serietà, responsabilità, puntualità, ordine, correttezza… Non è facile ottenere
tutto questo da ragazzini che vogliono, anche, divertirsi. Non è facile
preservare la loro spontaneità e richiedere al contempo disciplina assoluta.
Non voglio un laboratorio con manichini ambiziosi che obbediscono a bacchetta
pur di primeggiare. Il nostro è un laboratorio alla buona, in cui ci si riesce
anche a divertire (in chiusura, giochi sempre a sfondo teatrale ed esibizioni).
Si lavora sodo. I ragazzi imparano a collaborare e a impegnarsi non solo per sé
ma anche per gli altri. Hanno imparato che il teatro non è fare gli stupidi su
un palcoscenico, ma è una fatica dura che, per noi, ripaga solo per un’unica
serata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma non è tanto l’esito della rappresentazione (sempre di
successo), quando l’itinerario attraverso la memorizzazione (da farsi in
estate), il superamento degli ostacoli emotivi e dei limiti individuali, lo
stabilirsi di relazioni nuove con gli altri e con l’ambiente, la scoperta delle
proprie potenzialità, l’attivazione dell’immaginazione, il ricorso a nuove
abilità fisiche e foniche, l’approfondimento di temi importanti e <i>adulti</i>,
la misura di sé nella cooperazione, il miglioramento del carattere… E tutto questo
e altro ancora è teatro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-21540063614466419462017-11-06T18:29:00.000+01:002018-03-01T06:16:00.165+01:00LA SCRITTURA È UN'ALTRA VITA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-PL8Hn3_3KRY/WgCbpn-9iOI/AAAAAAAA4YE/6B66_TNAAmIyjzlOUDmehoHnljzM6MNLgCLcBGAs/s1600/lascrittura%25C3%25A8.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="179" src="https://2.bp.blogspot.com/-PL8Hn3_3KRY/WgCbpn-9iOI/AAAAAAAA4YE/6B66_TNAAmIyjzlOUDmehoHnljzM6MNLgCLcBGAs/s320/lascrittura%25C3%25A8.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Quando domandate a uno scrittore,
soprattutto se debuttante o fortunosamente baciato dalla fortuna fin dalla sua
prima pubblicazione: “Che cos’è la scrittura per te?”… facile che vi risponda: “È
la mia vita.” E i più facondi aggiungono: è tutto, senza scrivere non potrei
vivere, la vita non avrebbe senso. E altre amenità simili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Alla stessa domanda quanti danno
la medesima risposta? Prendiamo in considerazione solo quelli animati da una
forte passione. La lista è lunga: l’imprenditore, l’insegnante, l’infermiera,
il politico, il pittore, la ballerina, il cantante… Potete fare le vostre
aggiunte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La scrittura, come senso della
vita, non si differenzia dall’erigere palazzi o dal presenziare a riunioni di
partito o dal partecipare a festival canori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ognuno di questi protagonisti
cerca con affanno una distinzione che confermi la sua scelta “di vita”. Proprio
come andare alla ricerca di un blasone. Nella vita di tutti i giorni scrivere non
contempla solo un’inventiva esasperata e aristocratica, ma anche una documentazione
prosastica, un logorio mentale da travet, una commercializzazione della
genialità mediante contatti a volte conflittuali con le case editrici, incontri
con i lettori a volte frustranti, stesura di sinossi e presentazioni da
bandella, rancori con il fisco… La scrittura è costruita non solo con la
digitazione alla tastiera, ma con una serie di attività che richiedono
pazienza, sopportazione, costanza… in netta contrapposizione con la purezza
dell’atto creativo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Se la scrittura si identificasse
davvero con la vita, quanti momenti “plebei” presenterebbe!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Quando gli scrittori si confessano
al pubblico ristretto delle presentazioni in biblioteca, raccontano di sé cose
accattivanti e tacciono le miserie che farebbero della letteratura un emporio
di cose fuori moda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Molti nascondono l’ambizione,
offrendo di sé un’immagine sofferta di missionari della parola. Altri la
manifestano in modo sfacciato, perché l’ambizione è il viagra delle persone con
attributi e senso di responsabilità verso sé stessi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Se l’editore adotta una strategia <i>on
demand</i> (stampa solo su ordinazione), oppure richiede l’acquisto di una
cinquantina di copie, è meglio non farlo sapere. Se il testo (in origine
piuttosto acciaccato), è stato risanato dall’intervento massiccio di un editor,
non lo si dice. Se il libro è frutto di un’intesa redazionale che insegue la
moda del momento, lo si taccia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La pubblicazione dà per certa l’assunzione
dello status di scrittore. Come chi spiaccica colori su una tela si
autodefinisce pittore. Come chi viene sbattuto su un palcoscenico per mancanza
di altre opzioni si sente subito attore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">L’apprendimento di un’arte
appartiene al passato. Ora si è quello che si vuole diventare. E alla risposta:
che cos’è per te…? il soggetto risponde spavaldo: la mia vita!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">C’è un altro tipo di scrittore.
Quello vero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Sì, sì, anche per lui la scrittura
è tutta la vita… per quanto nella vita ci siano altre cose desiderabili, forse.
In realtà, se la scrittura fosse la sua vita, dovrebbe mettere in conto l’ambizione
sfrenata, la frequentazione dei salotti letterari, la partecipazione ai premi
letterari, la frenesia di una apparizione televisiva, e infine il delirio di un
best-seller.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma per questo scrittore l’arte
della prosa e della poesia non è vita, è non vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Si rende conto che i medesimi
processi politici e sociali che hanno portato alla divisione in classi, all’inquinamento,
alla guerra, alla sottomissione delle masse… sono presenti nell’ambiente
artistico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">D’altronde, il comportamento umano
non cambia nemmeno di fronte a un quadro di Leonardo. È sempre predatorio e opportunista.
Oltre che bugiardo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Questo scrittore scrive per insoddisfazione.
È deluso dalla vita, ne cerca un’altra. Non può fare l’astronauta e andarsene
su Marte. Non può entrare in chiesa in cerca di consolazione, non crede in dio.
Non può accontentarsi dei premi, li danno a cani e porci. Non gli interessa
diventare famoso, si troverebbe in cattiva compagnia. Non vuole nemmeno
diventare molto ricco, i soldi sono un peso. E la fama eterna? Sì, quella ha un
certo senso, perché rappresenta comunque una fuga dalla realtà. Ama pensare che
i propri lettori non siano qui e ora, ma altrove e nel futuro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Se la vita attuale non dà
soddisfazioni, perché non immaginarne un’altra?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ecco che cosa fa questo scrittore.
Non fugge da sé stesso. La nuova vita è solo una modalità virtuale di manovrare
persone e fatti, di manipolare i luoghi e il tempo, di inventare l’impossibile,
di specchiarsi nell’irrazionale, di diventare un dio che racconta la propria
creazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Tutto qui il senso della sua scrittura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Giocare a fare dio non è scevro da
pericoli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Pagina dopo pagina, la vita perde
sempre più le sue attrattive. Si avvia verso un autunno privo di colori, e un
inverno di suicidi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La scrittura è l’unico rifugio di
un’anima malata. Sempre più incapace di relazioni. Che non comprende il fascino
del viaggio, perché ogni luogo è nella mente. Non apprezza un’opera d’arte se
non quella che ha eletto a alter-ego. Non valuta più di tanto la sensibilità altrui,
perché trabocca della propria. Addirittura, prova fastidio se il discorso
naviga verso le isole delle sue opere presenti e future: sono isole di un altro
oceano, che non risulta sul mappamondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non gli interessano gli interventi
critici e nemmeno gli apprezzamenti e tantomeno le stroncature: l’unico
giudizio valido è il suo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma non dà nemmeno giudizi. Scrive
e prima ancora di finire un’opera rimescola nella mente e nel cuore gli
ingredienti per la prossima.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il suo compito non è soffermarsi
su un mondo che ha creato, ma produrne altri, senza sosta. In questo caso sì
che si può dire che ogni pagina è un respiro e che la scrittura è la sua vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma non questa. Un’altra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Nella quale nemmeno i lettori
possono entrare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-40097764408969879612017-11-03T17:34:00.002+01:002018-03-01T06:16:18.874+01:00LABORATORIO DI SCRITTURA IN QUINTA ELEMENTARE: RODARI<div style="text-align: justify;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-iiywk9Io9kA/WfyaZff-gBI/AAAAAAAA4Ww/eNzeaGOvrLMq2vRbERk14Diz_CCgffV1wCLcBGAs/s1600/rodari%2B1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="179" src="https://3.bp.blogspot.com/-iiywk9Io9kA/WfyaZff-gBI/AAAAAAAA4Ww/eNzeaGOvrLMq2vRbERk14Diz_CCgffV1wCLcBGAs/s320/rodari%2B1.jpg" width="320" /></a>Il progetto di "<span style="color: blue;">Il Mangialibri</span>" prevede che mi rechi nelle scuole per laboratori di scrittura sia di prosa sia di poesia, a scelta dei docenti. Nelle due Quinte della scuola <span style="color: red; font-size: medium;"><b>Rodari </b></span>di OIeggio, con la maestra <span style="color: red;">Elisabetta Rampazzo, </span>affrontiamo la prosa.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Propongo la stesura di un incipit e come faccio spesso porto io qualche esempio. Parlo quindi del punto di vista, della questione del narratore. Leggo i tre esempi di incipit di una storia semplice: il/la protagonista vede atterrare un Ufo. Poi espongo la problematica del livello di scrittura: cronaca giornalistica, esposizione documentaristica, narrazione oggettiva, drammatica... Il livello più profondo e complesso è quello che ricorre a tutta la potenzialità della lingua, saccheggiando quindi anche le risorse della forma poetica. Invito i ragazzi a scegliere a seconda della propria competenza linguistica: un incipit più facile di una storia di avventura o uno più difficile di un doloroso episodio di bullismo? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Li assisto durante l'elaborazione, convertendo in patrimonio comune le osservazioni al singolo. Leggo poi gli scritti continuando con le osservazioni, che di solito vertono su:</div>
<div style="text-align: justify;">
- coerenza dei tempi verbali</div>
<div style="text-align: justify;">
- punteggiatura, soprattutto l'uso del punto</div>
<div style="text-align: justify;">
- verifica logica del succedersi degli avvenimenti (le procedure)</div>
<div style="text-align: justify;">
- ottimizzazione ed efficacia del discorso diretto</div>
<div style="text-align: justify;">
- la partecipazione emotiva</div>
<div style="text-align: justify;">
- la credibilità da parte del lettore</div>
<div style="text-align: justify;">
- il "respiro" del periodo</div>
<div style="text-align: justify;">
- quale tempo verbale scegliere (l'immediatezza del presente)</div>
<div style="text-align: justify;">
- d eufonica, accenti e apostrofi, maiuscole, l'uso della <i>acca... </i>eccetera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il tempo è poco, ma è sufficiente per indurli a riflettere su elementi importanti. E i ragazzi lavorano con attenzione, interesse e intensità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: magenta;">Ecco i miei incipit che servono da guida.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="color: red; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">TRE PUNTI DI VISTA</span></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="color: red; font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Giulio non aveva sonno. Se ne
stava alla finestra della propria camera e osservava il cielo. Era stata una
giornata intensa ed emozionante. Con la classe era andato a Torino a visitare
il Mufant, il Museo del Fantastico e della Fantascienza. Non era grande, ma
c’erano delle cose… Le sale più interessanti erano quelle di Star Wars e Star
Trek. Contenevano modellini, manichini con i costumi originali, disegni e
gadget di tutti i tipi. Quante cose avrebbe voluto portarsi a casa! Il piacere
del ricordo fu interrotto da una strana scia luminosa nel cielo. Una stella
cadente? Così luminosa? Ma… dove andava a cadere? Nel campo proprio dietro casa
sua? E se invece di una stella fosse stata…? Emozionato e anche spaventato
corse fuori, senza nemmeno pensare di svegliare i genitori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Troppo stanco per dormire. Sono
ancora eccitato! Me ne sto qui alla finestra a guardare il cielo. <span lang="EN-US">Star Wars e Star Trek! </span>Mel
museo c’erano cose spettacolari. Si chiama Mufant, è a Torino. Ci siamo andati
in pullman, abbiamo cantato e fatto un po’ gli stupidi. Continuo a pensare ai
modellini, ai costumi… ehi, quello che cos’è? Una stella cadente? O un
satellite artificiale in avaria? Sta precipitando proprio qui dietro! Magari è
un meteorite d’oro! Sveglio la mamma e il papà? Se non è niente me ne dicono di
tutti i colori. Prima vado a vedere.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sto precipitando sul pianeta
sconosciuto. Ci sarà vita? Ho lasciato appena in tempo la navicella di
esplorazione. Appena espulsa la mia capsula, è esplosa. Appena atterro lancio
un segnale radio. Se la capsula non si disintegra. Se non mi disintegro
anch’io. Sto captando qualcosa. Una forma di vita pensante. Attiverò il
traduttore linguistico. Per ora ricevo solo le immagini mentali. Astronavi,
tute spaziali… L’essere si è accorto di me. Lo sento spaventato ed emozionato
allo stesso tempo. Spero che non sia pericoloso. Spero che sia pacifico. Non
vorrei doverlo disintegrare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: red;">TRE
STILI DI SCRITTURA: classico, drammatico, poetico</span></b><o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><b><span style="color: red;"><br /></span></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quando ripenso a quello
che mi è successo, mi sento molto triste. Anzitutto, perché ho l’impressione di
essere stato abbandonato da tutti. Nessuno mi ha difeso. Poi, perché mi sembra
che nessuno mi capisca. Non soffro per l’occhio nero, ma per l’umiliazione. Mi
sono sentito una nullità. Trattato come se non fossi una persona, ma una cosa
da prendere a calci. Infine, ora diffido di tutti. Anche se non vogliono farmi
del male, penso che agli altri di me non importa proprio nulla. Sono solo e ho
paura. Non voglio più andare a scuola. Non voglio nemmeno uscire di casa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In tre, circondato. Non
dimenticherò mai le loro facce. Come certi incubi che ritornano. Musi, non
facce. Musi cattivi. Prima le parole. È capitato anche a me di provare rabbia o
odio e di insultare, ma… Loro usano parole che nessuno dovrebbe usare. Mai. Me
le scaricano addosso come se mi ricoprissero di spazzatura. Poi gli spintoni,
le sberle, i pugni, i calci… E intorno a me… ridevano. O scappavano per non
andarci di mezzo. Mi hanno abbandonato. Ora ho vergogna. Penso che tutti
parlano di me. Dicono: si è lasciato picchiare. No, grido alla mamma, a scuola
non ci torno! Non esco nemmeno di casa. Loro sono là che mi aspettano. E io… ho
paura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Di colpo buio. Solo le
ombre. Ma ombre di che cosa? Di parole dure. E io dicevo: devo andare… per
favore… Voci di pietra. Spinto qua, spinto là… Ho pensato: mi viene la nausea,
adesso vomito. E poi la prima pietra mi ha colpito. Una parola o un pugno?
Male, qui, sul petto. Mi sono piegato. Sono caduto? No, no, volevo scappare.
Ah, dove? Cado sulle ginocchia. Ci sono cocci di vetro, per terra. Ci metto
sopra le mani. Grido. Male dentro, un chiodo mi trafigge la lingua. Gemo. Supplico?
Non so niente. Non capisco niente. Mi raggomitolo. E loro picchiano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: magenta;">Ecco alcune righe dei loro elaborati.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: magenta;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4jSVHzskTnc/WfyabTwLroI/AAAAAAAA4W0/PDRM3YfnqkwrS41EqYQlEEHZjN72wTBwwCLcBGAs/s1600/rodari%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="179" src="https://1.bp.blogspot.com/-4jSVHzskTnc/WfyabTwLroI/AAAAAAAA4W0/PDRM3YfnqkwrS41EqYQlEEHZjN72wTBwwCLcBGAs/s320/rodari%2B2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Sono
molto preoccupata per il mio bambino Giulio. Ha un occhio nero. Giulio dice che
è stato un alieno. Secondo me ha giocato troppo con il pupazzo di Alien ed è
caduto giù dal letto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #0b5394;">(Thomas)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Prima
le parole. Graffianti come artigli affilati, gli orsi aspettano il momento
giusto per attaccare. Dopodiché affondano i denti nella mia carne. I miei
compagni… I miei compagni scappano come volpi tra le sterpaglie. Sono solo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #e69138;">(Viola)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Un
bambino di nome Andrea felice come tutti gli altri. Una sera stava andando in
bagno. A un certo punto vide una persona tutta vestita di nero. Era un ladro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #38761d;">(Daniel)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Continuo
a pensare a quei momenti. Tutti mi prendono in giro. Mi sento escluso. Nessuno
mi aiuta. Mi sento debole. Non mi fido più di nessuno. Andiamo tutti da Andrea
a prenderlo in giro! Ehi, tu! Sei un imbecille!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #20124d;">(Samuele)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Corse
alla finestra con gli occhi appannati e vide qualcosa di rosso, rosso fuoco.
Corse fuori. “Ehi!” urlò. C’era un alieno. Era coperto da un mantello, sembrava
carino e coccoloso. “Ti terrò qui, ti proteggerò, sei solo un cucciolo!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #8e7cc3;">(Vanessa)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Un
giorno come tutti gli altri. Era sera. Vidi alla finestra un uomo che mi
fissava. Era vicino a casa mia. Ero terrorizzato. Aveva gli occhi inquietanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #a64d79;">(Matteo)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Era
una notte piena di felicità, per Luigi. Stava scrivendo sul diario la giornata
che aveva trascorso al museo Mufant. Ma a un certo punto sentì un rumore. Corse
alla finestra, vide un arcobaleno invaso da una polvere nera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #f6b26b;">(Lorenzo)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Cinque
ragazzi bulli ritornarono dopo la mensa e gridarono: “Ehi, idiota, vieni qua.”
Marco fu picchiato, spinto e maltrattato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #e06666;">(Vanessa)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Oggi
siamo andati a Milano per il mio compleanno. Siamo stati al museo dei
dinosauri. A un certo punto ho visto una cosa che si muoveva in mezzo alla
stanza. Uno scheletro di T-rex!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #7f6000;">(Valentina)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Mi
sento a terra. Calciato come un pallone. Trafitto da una spada. Loro ridono e
gli altri scappano. Nessuno mi aiuta. Pugni uguali a sassi. Manate come
frustate. Il pavimento fatto di chiodi mi trafigge.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #274e13;">(Nicolò)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Oamai
la celula si sta per disinestare. E il tratutore si sta per scaicare… Che
sfortuna la capsula di esplorazione e esplosa appena lo inviata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #134f5c;">(Rocco)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Era
un giorno di scuola come tutti gli altri. Il bullismo era tornato, lui era
tornato. Perché me? Io non faccio niente di male nella vita: studio, prendo bei
voti… ma niente!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #741b47;">(Alessandra)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Oggi
io e la mia classe siamo andati al Mufant. È stato fantastico! E mentre stavamo
tornando a scuola, dal finestrino dell’autobus ho visto qualcosa di infuocato
cadere dal cielo. Forse… un Ufo!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #cc0000;">(Alberto)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";">Nicolò
era ancora sveglio. Era felice di essere andato al Museo Egizio. Tutte quelle
sale sui faraoni, sulle piramidi, sulle costruzioni…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif";"><span style="color: #0b5394;">(Mattia)</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-19582262920024486482017-10-21T16:46:00.002+02:002018-03-01T06:16:37.853+01:00MESSA IN SCENA DI "TRE DONNE E UN LUPO"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-689gbt12OAw/WetdurAF4VI/AAAAAAAA4DQ/8iFC4G7vLhQ5PGDiQZTJD9rm5GV8oDJKgCLcBGAs/s1600/cappuccetto-rosso_perrault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="394" data-original-width="450" height="279" src="https://2.bp.blogspot.com/-689gbt12OAw/WetdurAF4VI/AAAAAAAA4DQ/8iFC4G7vLhQ5PGDiQZTJD9rm5GV8oDJKgCLcBGAs/s320/cappuccetto-rosso_perrault.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Quest’anno ho due laboratori di teatro. Che
cosa propongo per il secondo? Devo andare in scena ai primi di marzo 2018, una
cosa breve. Mi torna voglia di Cappuccetto Rosso. L’ho già allestito anni fa
per la scuola materna, tutto messo in metrica e rima, con il bosco animato e un
lupo che viene curato dal dottore. Poi nel 2014 ho fatto un “Cappuccetto Lupo”
ambientalista, con i veri cattivi uccisori di animali selvatici e distruttori
di foreste. Ora voglio qualcosa di più profondo. Ricerche in internet e due
libri mi aprono nuovi scenari. “Bambine nel bosco” di Susanna Borsotti e
soprattutto “L’ago e la spilla” di Yvonne Verdier.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La fiaba si sposta nel campo delle
fabulazioni popolari. Non tratta più dell’incontro tra una bambina e un lupo,
ma delle dinamiche familiari intergenerazionali. Ecco il titolo, tre donne e un
lupo. La mamma comanda la bambina, che però sta crescendo e si appresta a
diventare a sua volta mamma. A questo punto, la mamma deve prendere il posto
della nonna, che deve quindi scomparire. È la ruota della vita: i vecchi devono
farsi da parte (anche non volontariamente: ci pensa la morte) e i giovani si
assumono le responsabilità della conduzione di un gruppo (familiare o sociale).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il lupo, di conseguenza, rappresenta la
morte e quello che fa lo fa secondo natura, come si narra in uno dei racconti:
il lupo fa la sua parte come è tenuto a fare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Chi sfugge alla morte e alle insidie della
vita? La bambina, che è astuta (con buona pace di Perrault che voleva mettere
in guardia le fanciulle ingenue o imprudenti). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Le storie della tradizione orale raccolte
alla fine del secolo XIX in Francia e nel Tirolo fanno riferimento alla
trasmissione sapienziale. Il lupo domanda: prendi il sentiero degli aghi o
degli spilli? Verdier ci informa che a quindici anni le ragazze erano mandate
per un inverno da una sarta che insegnava non solo a cucire, ma a comportarsi
da donne adulte. Spilli e aghi, inoltre, richiamano l’idea di sangue. In questo
caso di sangue mestruale: la bambina deve affrontare un percorso di iniziazione.
L’incontro con il lupo e le vicende successive sono quindi un rito di
passaggio: dall’infanzia all’età adulta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La trama si fa più complessa, rispetto alle
fiabe conosciute da tutti. Per non parlare della banalizzazione dell’industria
Disney che sforna stereotipi uno dopo l’altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il lupo mangia la nonna, ma ne raccoglie il
sangue in una bottiglia e ne tiene da parte pezzi di carne. Offre il “vino”
alla bambina e le serve la carne cotta. Il cannibalismo di Cappuccetto Rosso rientra
in questo quadro di iniziazione: solo
divorando la nonna può assumere il ruolo di madre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Seguono poi implicazioni sessuali che nelle
fiabe best-seller non compaiono. Il lupo-nonna comanda alla bambina di
spogliarsi e di entrare nel letto. La bambina, tuttavia, sembra intuire che
cosa l’aspetta e con furbizia evita la violenza. Chiede e ottiene di assentarsi
per un bisognino. Si cala giù nella stalla… e qui ci sono diverse versioni.
Scappa inseguita dal lupo, ma le lavandaie del fiume Giordano aiutano lei e
affogano il lupo: dopo l’avvenuta iniziazione, la bambina è riaccolta in
società.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Una società tutta di donne che con i
racconti antichi trasmettono i valori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il lupo, con un taglio psicanalitico,
rappresenta certo il maschio forte e prevaricatore che può essere controllato
con l’astuzia. L’altro maschio, il cacciatore, è un’aggiunta dei fratelli
Grimm, effettuata per onorare i criteri moralistici e ottimistici dell’era
Vittoriana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Bisogna tenere conto anche di una fiaba
italiana di origine abruzzese, “La finta nonna”. La trovate nella raccolta di
Italo Calvino. Qui, oltre al fiume Giordano, c’è la Porta Rastrello. Invece del
lupo c’è un’Orca. Per la precisione, un’Orca pelosa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Insomma, Cappuccetto Rosso affronta e
supera una prova importante che le consente di crescere. Verdier si chiede, a
un certo punto, se non sia lei il vero mostro della storia, dato che anche lei
divora la nonna.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma che cosa rappresenta il lupo? La natura
selvaggia e pericolosa? L’inconscio freudiano? Tutto ciò che si pone al di
fuori della società? Il maschio predatore?...<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Innumerevoli possono essere le risposte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Eccoci dunque qua: otto attrici dai nove
agli undici anni e due attori di undici. Si fa per dire. Attori da costruire.
Sono debuttanti. Non c’è un copione. Scrivo una cartella di battute per dare il
via alla storia. Il lupo fa entrare le bambine. Disordinate e scatenate,
vengono fermate e invitate a rientrare: il maschio che limita e disciplina
l’energia femminile. Il lupo si presenta: “Io sono il capofamiglia. Il
presidente. Il dirigente. Io sono l’uomo. Il maschio. Io sono il lupo. Il
mostro. E voi siete spaventate.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non ottiene però l’effetto desiderato. Le
ragazze non intendono sottomettersi al suo potere. Le risposte sono spiazzanti:
“Uh, come siamo spaventate… Quando si fa l’intervallo?... Scusa, Lupo, dov’è il
bagno?... Ragazze, sarà pure un presidente, ma non sa organizzare.” E così via.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il lupo entra in crisi. Soprattutto quando
le bambine gli annunciano la sua fine: “Cacciatore, fucile, mira, grilletto,
pum! Tu morto.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Esasperato, le insulta: “Stupide bambine
fuori di testa!”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma le risposte sono una rivendicazione di
dignità e di forza: “Non siamo stupide bambine… Siamo donne forti.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ecco, questo è l’inizio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ma come si sviluppa? Di preciso, non lo so.
Per la prima volta mi affido alle improvvisazioni e al dibattito. Di volta in
volta, sfrutto gli spunti emersi per avviare, in un mix di registri, la
visualizzazione delle storie e gli approfondimenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Accolgo quindi l’inatteso in tutte le sue
forme. La prima sorpresa viene dalla richiesta di inserimento di un altro
attore, con il quale ho già lavorato. Ero felice per la compattezza del cast:
otto “donne” e un “uomo”, che è il lupo. Devo rivedere la struttura. Che cosa
faccio fare all’ultimo arrivato? Voglio evitare di mettere in scena il
cacciatore. Non resta che Cappuccetto Rosso. Gli infilo la mantellina con
cappuccio acquistata su Amazon e gli domando: te la senti di fare Cappuccetto?
Certo. La questione viene girata alle otto donne. Si stupiscono: Cappuccetto
Rosso è femmina! Si consultano. Intanto, faccio invocare all’interprete la
parità di diritti contro la discriminazione di genere. Accettato. E funziona.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">La seconda sorpresa? Un altro attore. Eh,
va bene… ma poi basta. Che cosa gli faccio fare? Il cacciatore. Lascio comunque
la scelta ai due nuovi arrivati. Va bene così: un Cappuccetto alto e
chiaramente maschio e un cacciatore piccolo (quarta elementare) e di sicuro non
violento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Possiamo andare avanti?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Ecco come. Il lupo invita Cappuccetto a
leggere il finale della fiaba di Perrault, morale compresa. Ma Cappuccetto non
vuole certo morire. Fa leggere da una narratrice la versione dell’oralità
Nivernese, il “Racconto della nonna” (tratto da Y. Verdier, L’ago e la spilla,
EDB).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Il gruppo recita le battute dei dialoghi e
mima. Che cosa succede? Che Cappuccetto beffa il lupo e si rifugia nella
casa-famiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Bene, ci sono cose da affrontare. I
sentieri degli aghi e degli spilli e soprattutto il cannibalismo di Cappuccetto
che beve, a sua insaputa, il sangue della nonna e ne mangia la carne cotta dal
lupo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Brividi. <o:p></o:p></span></div>
Aquilinohttp://www.blogger.com/profile/11561391652449734888noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9090954380535243831.post-64839035701265060142017-09-26T09:15:00.001+02:002018-03-01T06:16:55.201+01:00I LIBRI DELLE DUE STAGIONI<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; line-height: 115%;"><span style="font-size: large;">Primavera ed estate di scrittura</span><span style="font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-jJZvcsCxmZk/Wcn-CTaFiuI/AAAAAAAA38o/zmjnOyMhj8gEXy_2AgGmoAXUEy4YS8vLgCLcBGAs/s1600/Mestiere-scrivere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="469" data-original-width="611" height="245" src="https://3.bp.blogspot.com/-jJZvcsCxmZk/Wcn-CTaFiuI/AAAAAAAA38o/zmjnOyMhj8gEXy_2AgGmoAXUEy4YS8vLgCLcBGAs/s320/Mestiere-scrivere.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Tutto ha inizio il 22 febbraio. Nicola
Cinquetti, un amico con il quale ho scritto alcuni libri, mi informa che Anna
Vivarelli sta curando una nuova collana per Il Leone Verde di Torino. Intende
spedirle “Incubo gorango”, un nostro libro di tanti anni fa rimasto inedito. Mi
chiede se sono d’accordo. Certo. Anna non pubblica il libro per vari motivi.
Nel frattempo mi è però tornata la voglia di scrivere per ragazzi, dopo alcuni
anni di scrittura per adulti e di teatro. Ho appena fornito il copione a una
compagnia locale, “Il donchisciotte”. Fresco di rilettura cervantesca, scrivo
un’operetta fresca: “<span style="color: red;">Il mio amico Donchisciotte</span>”. La mando ad Anna con esito
positivo. Ecco la scintilla. Poi Il Leone Verde ci ripensa, non inaugura più
una collana per ragazzi, ma non importa. Ormai il fuoco è acceso, diventerà un
incendio. Il libro ci mostra Felipe, un ragazzino diverso dai coetanei perché
occhialuto e forte lettore, partire orgoglioso per una commissione affidatagli
dal padre. Spera così di dimostrare a tutti che anche lui vale qualcosa.
S’imbatte in un uomo anziano e strampalato che ha appena perso lo scudiero. Si
tratta di don Chisciotte. I due affrontano alcune imprese che riprendono quelle
classiche, mostrando come la scienza si possa coniugare con l’immaginazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Mando il testo qua e là e mi giunge infine
la conferma da parte di “Coccole Books”. Tra la primavera e l’estate 2018 il
mio Donchisciotte sarà in libreria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Mi sono divertito. Tanto. Ho riscoperto la
gioia di scrivere per me. Senza pormi questioni serie e concrete di mercato e di
aspettative editoriali. Scrivere senza limiti, in piena libertà. Data la mia
recente esperienza con i migranti (piccolo spettacolo “Uomini”), voglio un
romanzo in tema che riguardi un bambino. La prima versione s’intitola “Il
destino di un bambino”. Interessa Raffaello, ma l’editore vuole che lo porti ad
almeno centomila caratteri e che cambi molto cose. Rispondo che si tratta di un
esperimento: un testo breve e incisivo, con ritmo e montaggio da serie televisiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Tuttavia, poco dopo m’incuriosisce
verificare se posso trarne qualcos’altro.
Lo riscrivo con il titolo “<span style="color: red;">Il tuo nome è coraggio</span>”. Aggiungo una
sorellina al protagonista, approfondisco i caratteri e gli ambienti, do maggiore
respiro alla vicenda. È la storia di un ragazzino ospite di un istituto del
Nordafrica che ignora che fine abbiano fatto i genitori. Un emissario del padre
lo porta via, in un viaggio avventuroso con i migranti. Grazie alla solidarietà
di molta gente, arrivano a Roma. Lì s’imbatte nella sorellina e possono andare
insieme a Milano, dove li aspetta il padre, un collaboratore di giustizia
ricercato dai trafficanti di uomini. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Soddisfatto, spedisco. Raffaello m’informa
che purtroppo ha già scelto un altro libro con un contenuto simile. Ma mi
scrive la signora Orietta Fatucci: vuole pubblicarlo con Einaudi Ragazzi. Dopo
due giorni arriva il contratto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Avvio il terzo libro, una fantasia che difficilmente
troverà spazio nell’editoria italiana. La prima è Raffaello a dirmi che
“vogliono storie vere e realistiche”. S’intitola “<span style="color: red;">Il lupo dietro l’angolo</span>”.
Riccardo è un ragazzino da incubo: piccoli atti di bullismo, dispetti, prese in
giro… Un giorno sta per salire sullo scuolabus, si gira e la sua casa è
cambiata. Ora ha una forma diversa e una porta rossa. Al ritorno da scuola,
trova che nella sua cameretta tutto è cambiato. Addirittura, è invasa dai
Quèquè, piccole creature dispettosissime. Che cosa sta succedendo? Nel
pomeriggio, la realtà non cambia soltanto, scompare. Si ritrova in un mondo di
foreste, lupi e mostri. Da oppressore diventerà vittima. Ma alla fine assumerà
il ruolo dell’eroe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Appena finito, senza sosta, voglio scrivere
un romanzo su Mergozzo, una località che amo. Metto insieme un gruppetto di
protagonisti bene assortiti: i due grandicelli che provano una simpatia
reciproca, lo studioso appassionato di storia, lo scapestrato… Si recano oltre
Ornavasso per una ricerca storica sul sistema difensivo di Cadorna. Vedono
uscire da una trincea un fante della Prima Guerra Mondiale che lancia loro un
messaggio e scompare. Come se fosse una caccia al tesoro, ulteriori indizi li
portano nel bosco del monumento megalitico, la Ca’ d’la Norma, dove s’imbattono
in un primitivo Leponzio; a Montorfano,
dove scorgono un Burgundo di cinque secoli prima; nel centro del paese, dove
vedono un picasass, uno scalpellino secentesco… Insomma, alla fine riusciranno
a evitare un disastro ambientale. <o:p></o:p></span><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large;">Il titolo è "<span style="color: red;">I sentieri di Muregocio</span>".</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Mandato a Interlinea.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Arriva l’estate. Niente ferie. Niente week-end. Una scrittura incessante, quotidiana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Scrivo una storia di buoni sentimenti, “<span style="color: red;">Un
capofamiglia di dieci anni</span>”. Per la misteriosa assenza del padre, un ragazzino
si occupa della gestione della casa e dei suoi occupanti: una madre depressa,
una sorella svampita, un fratello maggiore che si mette volentieri nei guai.
Aiutato da un avvocato e da un investigatore, risolverà tutti i problemi. E nel
finale il padre farà ritorno con tutte le spiegazioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">La chiudo consapevole che alcune cose
andrebbero sistemate, ma per il momento… <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Avvio poi un romanzo sul mondo attuale che
erige muri e chiude le frontiere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Si tratta di “<span style="color: red;">Io sono una straniera</span>”. Per
ora, mandato solo a Salani. Un piccolo Stato europeo, chiamato Valle, sta per
avviare misure drastiche per evitare le invasioni di stranieri. Il nonno, uno
dei ministri del governo presieduto dai Tre Onori, informa la nipote Glena che
per il mattino seguente è previsto il <i>Cambiamento</i>. La riguarderà
direttamente. Al mattino, tuttavia, Glena è rimasta come prima, mentre gli
altri sono cambiati: duri, determinati, coesi, uniti contro gli stranieri. Il
potere assoluto è nelle mani del fratello Diman. Glena deve scappare. Supera le
Alpi, giunge in Italia. Fa la conoscenza dei migranti. Quando tornerà nella
Valle, sarà per sovvertire l’ordine vigente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">È un buon libro? Non lo so. I miei libri
sono buoni per me. Per il resto, dipende dalla linea editoriale delle case
editrici, che cambia nel tempo. Dipende dalle diverse sensibilità degli editor,
spesso legati al mercato e agli umori degli insegnanti. Dipende dai gusti
personali dei lettori… così strabilianti, a volte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Lo scrittore scrive, spedisce, aspetta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Per agosto ho anche riscritto tre vecchi libri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">“<span style="color: red;">Incubo gorango</span>”, seguendo alcune
indicazioni di Vivarelli. “<span style="color: red;">Racheles</span>”, un romanzo per adulti pazzerello, che
probabilmente non sarà accolto, soprattutto per questo bisogno tutto italiano
di storie di vita vissuta (così noiose). Mi arrivano due proposte di pubblicazione,
ma sono di editori che stampano il libro senza provvedere alla distribuzione.
Le rifiuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">“<span style="color: red;">Eracle il figlio di dio</span>”. Eh, sì, il mio
amato Eracle spedito tra gli editori come fossero altri mostri da sconfiggere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">In piena estate avviene il cambio di
registro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Voglio mettere a frutto la cultura e la
sensibilità acquisite in questi anni di studio e di allestimenti teatrali relativi
al mondo greco: mitologia, micenei, tragedie…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Di getto scrivo “<span style="color: red;">L’isola con la puzza del
morto</span>”. Ho ripreso la storia di Filottete abbandonato sull’isola di Lemno dai
compagni achei diretti a Ilio, disgustati dal fetore della sua ferita. L’ho
accostata a un’altra storia di fetore. Quella delle lemniadi punite da Afrodite
con una puzza che ne allontana i mariti (e loro sterminano tutti i maschi dell’isola).
Ho dato vita alla città di queste donne, ai loro riti. Ho contrapposto la
purezza di un ragazzo siriano e di una ragazza lemniade al cinismo dei
conquistatori greci. Un libro contro la guerra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">L’ho mandato solo alla signora Fatucci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">E poi “<span style="color: red;">Medea ha gli occhi gialli</span>”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">L’anno scorso ho messo in scena “La Medea”
con i miei ragazzi del laboratorio. Mi è venuta l’idea: perché non mettere in
prosa le tragedie in modo rispettoso del loro spirito, ma libero per quanto
riguarda ambientazioni e personaggi?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Ecco quindi la vicenda di Medea vista
attraverso gli occhi di un ragazzo, Menippo, divenuto compagno di giochi dei
due figli della maga. Il punto di vista infantile rende la storia ancora più
affascinante, coinvolgente e terrificante.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Ci conto molto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">So che il testo dovrà affrontare molte
difficoltà. La letteratura per ragazzi italiana è, a volte, eccessivamente
protetta. Ma protetta da che cosa? Si preferiscono scritture banali pur che
siano tanto innocue da risultare annacquate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Sulla scia della Medea mi metto a scrivere
“<span style="color: red;">Le Baccanti hanno le zanne</span>”. Anche in questo caso ho messo in scena le
Baccanti con i ragazzi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Accuso la stanchezza, e il testo presenta
maggiori difficoltà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Colgo un’idea in itinere e scrivo, in tre
giorni, “<span style="color: red;">Amara</span>”, un testo breve, intenso. Ecco la presentazione:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">“La madre è depressa, il padre violento.
Amara non va a scuola, non ha amici, non è felice. Di notte evade dalla
cameretta-cella e si reca nel cimitero. Ne ama la pace e il silenzio. Una
notte, da una tomba emerge Ariberto, il bambino che aveva conosciuto in una
casa famiglia. Giocano. Fanno un giro sulla barca di Caronte. Ariberto le
regala due biglietti per la crociera dei bambini annegati, ma lui non può
parteciparvi. Le regala anche un cellulare. Amara s’imbarca. A bordo conosce
Achille, un ragazzo affascinante. Sarà lui a scatenarle contro i bambini
annegati trasformati in mostri aggressivi. Per allontanarla dalla morte. In una
chat, Amara ha conosciuto Zaia. La chiama e lei accorre con il padre per
salvarla. Amara, dopo la notte e la morte, conosce il giorno e la vita. Su
invito del padre, torna a casa. Ma non è più l’Amara di prima. Ora è l’Amara
della trasformazione, con la quale i genitori dovranno fare i conti. E vissero
tutti meno infelici.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Ecco, ora è il 26 settembre e riprendo a
scrivere le Baccanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Cliccando sulla posta e rispondendo al
telefono con l’ansia di vedere pubblicati altri libri. Destino dello scrittore.
Scrivo per me, ma poi vorrei donare a tutti le mie fantasie. Non nascondo che
una delle motivazioni per questa stagione felice di scrittura è di tipo
economico. Di colpo, mi è venuto il timore che la pensione non possa più
bastare. Non ho altri introiti. Il teatro lo faccio gratis. Lo dico senza
vergogna: è uno stimolo forte, primordiale, legato all’istinto di sopravvivenza.
Esso riguarda anche mio figlio. Lasciargli alcuni libri che diventino dei
classici e continuino per anni e anni a produrre un piccolo reddito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Mi lascio quindi impregnare da questa
febbre assoluta di andare a dormire sognando storie, di accogliere il
dormiveglia mattutino con le storie, di pedalare e camminare dentro le storie,
di sollevarmi da terra e volare tra le storie, di veleggiare fra storie che mi
portano su isole sempre nuove.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">È una febbre, è una malattia. La più sana.
Non m’importa più di nient’altro. Tutto il resto è qualcosa che passa e non
lascia segno. Le storie sono la realtà unica e intramontabile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Molti ritengono che lo scrittore lavori
quando è seduto alla scrivania. Non è vero. Lavora in ogni momento del giorno e
della notte. Mentre fa cose, mentre parla con la gente… c’è sempre una porta
aperta verso la storia che sta elaborando. La storia nasce e cresce così, nella
dedizione totale. Per me, almeno, è così. Come fanno gli altri non m’interessa.
Quando mi metto alla tastiera, la storia (non tutta di colpo, per scene) è già
scritta dentro di me, devo solo scrivere sotto dettatura. Alla fine, è
sufficiente una revisione leggera. Il libro nasce completo, equilibrato,
soddisfacente. Non è stata una conquista facile. Se ripenso alle difficoltà di
struttura, lingua, potenza espressiva di una decina di anni fa… Mi ha aiutato
moltissimo dedicarmi al teatro: sintesi, efficacia, misura ed equilibrio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Da liceale, il rettore del collegio mi
aveva detto: sta’ attento, la vita non è un film, riporta i piedi a terra, fa i
conti con la realtà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Ma era un prete, non l’ho mai ascoltato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">A tenere i piedi per terra ci si infanga.
Le storie sono di nuvole e cristallo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">E adesso, lasciatemi scrivere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><u><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; line-height: 150%;">I libri delle due stagioni</span></u><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; line-height: 150%;">:<u><o:p></o:p></u></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Il mio amico Donchisciotte (Coccole Books),
Il tuo nome è coraggio (Einaudi Ragazzi), Il lupo dietro l’angolo, I sentieri
di Muregocio, Un capofamiglia di dieci anni, Io sono una straniera, L’isola con
la puzza del morto, Medea ha gli occhi gialli, Amara, Le Baccanti hanno le zanne.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><u><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; line-height: 150%;">Libri riscritti</span></u><span style="font-family: "calibri" , sans-serif; line-height: 150%;">:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: large; line-height: 150%;">Incubo gorango, Racheles, Eracle il figlio
di dio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
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