domenica 18 maggio 2008

I BAMBINI NELLA CASA DELLA GUERRA

Le luci si abbassano, si sentono una sirena d’allarme e poi aerei in volo. Tra le file delle poltrone corrono cinque “bambini vestiti di rosso” (le vittime delle guerre) portando cinque grandi aerei di carta rossi. Effetti sonori di guerra. Sempre in platea arrivano cinque bambini in fuga dai bombardamenti. Salgono sul palco sulle note della sesta sinfonia di Mahler e la recita ha inizio. Si rifugiano in una casa semidistrutta, mentre una mamma e un papà li cercano. La casa, però, appartiene agli Zombi/orchi che vogliono sfrattare i bambini. “Bambini nella casa della guerra, arrendetevi o andrete sottoterra. Sottoterra ci sono vermi grossi, che vi mangeranno la carne e gli ossi. Sottoterra ci andrete con le bombe, che vi scaveranno profonde tombe.”
I bambini rispondono a pernacchie. Subiscono gli attacchi degli Zombi che “uccidono” la bambola Brigitta. Tutto attorno è solo morte e distruzione. Di notte gli Incubi li visitano, ma anche loro fuggono dalla guerra e si alleano con i bambini, non sapendo però come aiutarli perché sono fatti di sogno. I Bambini Vestiti di Rosso vorrebbero aiutarli, ma non possono perché “bambini siamo stati e più non siamo”. Quando la situazione si fa disperata, gli Incubi affrontano gli Zombie con mascheroni che sono lo specchio della loro malvagità. “Nel vostro petto non batte un cuore, voi ignorate che cos’è l’amore. Guardate come siete brutti e sporchi, guardatevi nello specchio, orchi!”
Gli Zombie sono sconfitti. I Bambini Vestiti di Rosso scortano la mamma e il papà e tutti si riuniscono in una grande famiglia, meno i Bambini Vestiti di Rosso che devono andarsene per sempre. “Tutti i giorni in tutti i luoghi ci sono bambini vestiti di rosso. Aiutateli, se potete.” Alla filastrocca finale segue un brano rock ballato e cantato senza freni, poi gli attori rientrano con un cestone e sulle note di Aquarius centinaia di aerei di carta volano sopra gli spettatori. Il pubblico li rilancia e la festa decreta la volontà di porre fine a tutte le guerre.


Che cosa caratterizza lo spettacolo? L'energia. Non ci sono bambini manichini o burattini, ma pinocchietti che vivono la finzione drammatica con il corpo attivo come nei loro giochi, con la convinzione che la storia narrata è sempre più vera della realtà. Teatro per i sensi, fatto di suggestioni uditive e visive, un susseguirsi di scene che emozionano. Il laboratorio con la classe Quinta elementare Verjus di Oleggio, in collaborazione con la maestra Gianna Cannaos, ha avuto scansione settimanale da ottobre ad aprile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

è stato fantastico e toccante..... tutti gli adulti dovrebbero guardarlo e meditare. Gli attori sono stati bravissimi e il regista ancora di più.