martedì 16 marzo 2010

TEATRO TEATRO


Per una serie di cose, mi sono ritrovato a mettere in scena tre spettacoli. Troppi. Uno, comunque, sta per essere accantonato: sabato prossimo la replica di "Allegri, gente... che disgrazia!". Un altro, "Gli occhi del drago", è pressoché pronto. I ragazzi della Quinta Verjus sono stati straordinari. Tutti hanno partecipato con entusiasmo e il risultato mi riempie di soddisfazione. I costumi sono impostati, Gianna e Mariuccia stanno costruendo il drago in rete, cartapesta, gommapiuma e stoffa. Lia sta preparando le cinque canzoni metal da cantare in diretta. Il 16 maggio sarà una grande serata.
Problemi ci sono invece con il terzo spettacolo. Si fa bene teatro con la scuola materna, con la scuola elementare, con la prima media... poi sarebbe meglio fare qualcos'altro. Magari (come anche per la lettura) dopo i quindici anni ritorna la motivazione, ma per il momento la mente è altrove, l'attenzione è scarsa, la forza di volontà debole... Per fortuna, questo non vale per tutti. Ma se l'opera da rappresentare è corale e richiede sintonia e sincronia e se in un gruppo di tredici ce ne sono tre o quattro che non studiano la parte a memoria, non si responsabilizzano e sono spesso assenti... ecco che tutto quello che si fa appare inconcludente e incompiuto.
Sabato ho fissato l'anteprima del primo atto, in modo che i genitori si rendano conto della situazione. Ce la possiamo ancora fare, ma con un lavoro più partecipato e serio.
D'ora in poi viene a darci una mano Antonio Cutri, l'attore che interpreta il Pirin nella commedia di Cacao. Mi fa piacere perché è bravo ed è abituato a lavorare con i ragazzi. Oggi abbiamo perfezionato insieme due gag di Arlechin e alcune caratterizzazioni.

Riguardo al resto, i rapporti con "Lupusagnus" si sono un poco raffreddati. Aspettiamo il disgelo. Rita Mattachini e Romina Gambaro stanno allestendo "Il più bello di tutti i fratelli", la storia di mio zio (da cui ho preso il nome) ammazzato dai fascisti.
Con Giulia Viana e Giacomo Ferraù ci vediamo dopo Pasqua per fare uno spettacolo insieme. E anche con Antonio si avvierà il progetto di uno spettacolo per due attori.
Non è comunque tempo di teatro. Ora è tempo di prosa.


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