mercoledì 28 aprile 2010

IL LIBRO NEONATO


Il "Fauno in legnaia" è disponibile online. E' nato, ora ha bisogno di cure per crescere. Io non ho conoscenze tra i critici o i librai, non frequento i circoli letterari, non sono nemmeno capace di organizzarmi per i classici incontri con l'autore. Il libro c'è, ma che cosa ne faccio?
Ogni volta che è uscito uno dei miei libri, ho vissuto l'emozione di vedere le parole stampate e illustrate e ho atteso con trepidazione i riscontri. Pubblicando per ragazzi, ho avuto belle soddisfazioni da parte sia di piccoli lettori sia di docenti e genitori che hanno trovato nei miei libri divertimento e motivi di riflessione. I bambini mi subissavano di domande sia su di me sia sui miei personaggi. Insomma, sentivo che i libri erano vivi e viaggiavano su e giù per il paese. Il mio lavoro aveva un senso.
Ma ora scrivo per adulti.
E' una constatazione che mi spiazza. Io incontrare altri adulti per parlare del mio libro? Non che siano esperienze nuove, ho già avuto occasioni con il teatro di parlare delle mie opere... ma ora è diverso. In questo libro c'è tanto di me, tantissimo. Fino a due anni fa mi dicevo: tu per adulti non hai niente da scrivere, lascia perdere. E poi invece ho scoperto che di cose da dire ne ho tantissime. Ma non sono cose di diario. Sono un distillato di vita. Sono il frutto di questa fatica di esistere cercando di capire me stesso e il mondo. Cercando la verità e l'essenzialità delle cose.
Il libro non parla di me, ma di quello che la vita ha scritto dentro di me. Io non faccio che tradurlo.
Se dovessi sostenere degli incontri, non vorrei che il pubblico si interessasse della mia biografia, ma del libro e della sua genesi. Non è importante l'autore, ma la sua opera. Purtroppo, di solito è il contrario. Viviamo in tempi di narcisismi e riflettori, e il gossip è molto più gradito e importante di ogni curiosità intellettuale o di ogni discussione sui valori veri, non quelli predicati e imposti da chi appunto predica e impone i propri valori ipocriti e fasulli.
E insomma, che cosa me ne faccio di questo libro?
Non lo so, spero che qualcuno mi venga incontro e mi aiuti a renderlo visibile.
Un libro, però, che non contiene barzellette, che non tratta di amori di adolescenti, che non riporta storie gialle di provincia, che non è di un vip... interesserà a qualcuno?

LIBRI ON DEMAND


La mia scrittura segue un percorso tracciato dal binomio immaginazione-realtà che a volte si presenta come una fusione alchemica, altre solo come amalgama in cui è ancora possibile distinguere i due elementi. I libri fantasy sono infarciti di ricordi di viaggi, di studi liceali, di tratti caratteriali di persone conosciute; quelli dai contenuti realistici hanno pagine scritte nel dormiveglia, quando sogno e pensiero si incontrano, e aperture fantastiche che negano la limitazione fotografica e documentaristica del reale e ne svelano le radici mitiche e la propensione all’assurdo e all’innaturale.

Per questi motivi ho sempre amato scrivere per bambini e ragazzi.

Le filastrocche lavano via dalle parole la consunzione utilitaristica e razionale; i romanzi consentono la più spregiudicata libertà creativa ed espressiva.

Ma in Italia scrivere per bambini e ragazzi non è cosa da tutti. Può capitare che qualcuno dica: mi spiace, ma lei non è socio del nostro club, qui non può entrare, non ha i requisiti, è senza cravatta, non è in linea con il pensiero dell’ipocrisia educativa, svicola dal moralismo insipido di cui ci fregiamo, non è…

A me capita spesso di non essere.

Scrivo un racconto, piace, sembra tutto a posto, ma poi un’email m’informa che: un comitato di redazione (tipo C.I.A., Comitato Italiani Adeguati, con tanto di psicologa infantile) ritiene opportune alcune modifiche. Nel racconto, non si deve parlare di crisi economica (i bambini ricchi non devono sapere che esistono anche i bambini poveri). Non si deve insistere su un tic nervoso di uno dei protagonisti (potrebbe essere indice di disagio, e invece i bambini italiani sono tutti sereni ed equilibrati): se ne parli una volta sola. Non ci devono essere trasformazioni, in questo caso di un mostro che diventa un cagnolino (la realtà è quella che è, mica la si può cambiare). I genitori devono sempre essere presenti e avere una parte eroica (la famiglia prima di tutto). Eccetera.

Ho risposto che l’unica via d’uscita è che si scrivano da soli i loro testi.

Videogiochi violenti, bullismo, droga, ignoranza, cinismo, crudeltà… sono le doti dei figli di molti genitori perfetti che trovano il tempo di fare anche gli eroi, ma solo nei libri che regalano ai figli; nella realtà delle loro famigliole a volte si sbranano a vicenda, o si ignorano, o si disprezzano. Queste belle famigliole sono inserite in un sistema sociale all’avanguardia, dove si curano i mali sociali con i campi da golf e la televisione ha sostituito i libri, i genitori, le tate e anche l’intelligenza, il buongusto e la sensibilità. Molte case editrici tentano di sopravvivere facendo libri televisivi (epurati, però, dalle sconcezze velate dai bip), adeguati, appunto, a questa società di ipocriti.

Libri da centro commerciale: colore, insulsaggine, superficialità, banalità, etica del successo, ignoranza, egotismo, insensibilità sociale…

Poveri ragazzi, come vi stanno riducendo. Vogliono fare di voi tanti burattini odiosi, macchine consumistiche, intelligenze tarpate.

Se li scrivano loro, questi libri.

Io i bambini li rispetto, non posso essere complice di chi li alleva come polli in batteria.

Si scrivano pure i loro libri da centro commerciale, ma non avranno mai una letteratura da libreria.

IL DRAGO




Il drago di Gianna Cannaos e Mariuccia Zanaboni sta per essere ultimato. Cartapesta su un'anima di rete, carta velina per dare il colore, occhi elettrici... ma saranno le stesse auitrici a raccontare fra breve il percorso fatto. Il testone sarà poi appeso alla gabbia che nell'Arlechin diventa invece la camera di Flavia.

COSTUMI ARLECHIN





lunedì 26 aprile 2010

GL'INNAMORATI



Oggi la prima di GL'INNAMORATI di Carlo Goldoni, regia di Stefano de Luca al Maly Teatr di Mosca, dove Stefano si trova da oltre un mese.

mercoledì 21 aprile 2010

I COSTUMI DELL'ARLECHIN









Dopo attenta valutazione, il team di scenografia e costumi ha preso la decisione sicuramente più opportuna: affidarsi ai professionisti del settore. Ieri siamo andati all'ISOLA DELLA FANTASIA di Busto Arsizio (0331626641 - info@isoladellafantasia.it): 2500 costumi di tutti gli stili e di tutte le epoche per tutte le necessità, dalla festa mascherata all'opera lirica.
I ragazzi si sono sottoposti con pazienza alle prove, dato che ogni costume passa in sartoria per essere adattato. Il team ha preso visione, approvato e poi scelto anche gli accessori. Pazienza, disponibilità e competenza hanno mostrato anche le persone che per due ore si sono affacendate attorno ai ragazzi. E' un piacere essere serviti con tanta gentilezza.
Siamo allo sprint finale. Stiamo cercando una fascia oraria di tre ore per le prove generali, o di sabato o domenica.
E poi la grande emozione dello spettacolo.

giovedì 15 aprile 2010

SCRITTURA E ALTRO


Periodo confuso. Ho messo in pausa "Il cielo dei miti" prima, e anche "Mitoh" poi, per dedicarmi a opere meno impegnative e urgenti. Ho scritto teatro: "Tutti su per terra" (Carmelo disoccupato minaccia di buttarsi, costringe un passante di nome Silvio, manager, a dargli retta...) e "Il più bello di tutti i fratelli" (due donne, madre e figlia, al tempo del fascismo, la Libia, i partigiani). Ho scritto "Hansiel e Grattel" per Melamusic, storia da ascoltare, disponibile sul sito dalla prossima primavera. Le case editrici si stanno attrezzando per fornire file di storie recitate per i lettori di mp3 e file per i lettori di e-book. La Giunti sarà tra le prime a organizzarsi. Infatti alla fiera del libro di Torino presenterà già una scelta di titoli, tra i quali il mio "Ti salverò, Canaglia".
Ora riprenderò la stesura di "Mitoh". Con calma. Ho più di quattrocento pagine da ridurre di un terzo.
Le prove dell'Arlechin finalmente fanno sperare bene. Non riuscirò a mettere in scena tutto quello che avevo in mente, ma bisogna anche sapersi accontentare. I bimbi del drago sono pronti. Il drago di Gianna quasi. Ho sentito Tommaso di Lupusagnus, si sta cercando una collaborazione con il Filodrammatici. Il "fauno in legnaia" è lì che aspetta di essere distribuito.


FIORITURE UNO





venerdì 2 aprile 2010

UN FAUNO IN LEGNAIA

Arrivato due ore fa.

"Un fauno in legnaia", Robin Edizioni (www.robinedizioni.it), Roma. Edizione a cura di Ivan Greco. Grafica di copertina di Roberta Melarance. Pagine 225. Distribuzione Messaggerie (Milano, tel. 02.45774200/210).

Dalla quarta di copertina:

"L’esistenza tranquilla di Albino Guidi, ex insegnante in pensione, viene sconvolta dall’intromissione di Atena, Afrodite, Pan, un centauro, un’amadriade e addirittura Zeus. Le divinità lo inducono a cambiare vita e lo guidano nella cura del giardino. I mormorii scandalizzati della gente e gli anatemi di un prete fanatico portano la comunità a un passo dall’isteria collettiva, quando a sbrogliare la situazione servirebbe un deus ex machina… che al momento culminante aggiusta un epilogo che poteva essere tragico ed è solo farsesco."

giovedì 1 aprile 2010

LA DONNA LUPA E QUELLA VAMPIRA

Una bella recensione.

Nella vostra comunità avete ladri, stupratori, venditori di organi, massacratori….che differenza farà se ci aggiungiamo una donna Lupa e una donna Vampira? di Rossella Aliano.

L’associazione GAPA continua ad ospitare nella sua sede di San Cristoforo gruppi teatrali che difficilmente trovano spazio nei circuiti tradizionali. Così, lo scorso week end è stata la volta di “La vera storia della donna Lupa e di quella Vampira” una fiaba noir per adulti e bambini, magistralmente interpretata da Giorgia D’acquisto nei panni della lupa e Giorgia Boscarino nelle vesti di un’insolita e intensa vampira. Un ping pong di dialoghi serrati ironici e irriverenti, un tragi-comico all’insegna del grottesco, un divertimento surreale e macabro ma anche malinconico. Entrambe le donne, protagoniste della scena, incapaci di vivere nella giungla degli umani, vengono emarginate dal resto del mondo per la loro difformità, e raccontano attraverso un colloquio diretto col pubblico, la loro solitudine, il rifiuto di un mondo che le costringe a nascondersi, perché pericolosamente diverse.

In una società dove vivono stupratori, inquinatori, venditori di organi, politici corrotti, le due donne animali si chiedono perché mai anche loro non possano avere un angolo di mondo dove poter amare in libertà e vivere, seppur eccentricamente, accanto alla gente “normale”. Il loro linguaggio è pungente, perché i loro pensieri e le loro azioni lo sono. Il loro modo di vivere non è stata una scelta, ma l’unica soluzione possibile imposta dalla loro natura. La lupa sbrana gli umani e si nutre delle sue carni, ma preferisce i potenti e i crudeli, preferisce la carne degli uomini meschini e degli indegni, proclamandosi a tratti come benefattrice dell’umanità, attraverso una giustizia macabra ma motivata; la vampira poi succhia i brandelli di carne che la lupa dilania.

Lo spettacolo è stato interamente scritto da Aquilino, drammaturgo milanese, e messo in scena dalle due straordinarie attrici. Il buio in sala, le musiche inquiete e moderne di Nada, e le teste mozzate che uscivano dal frigo, unica scenografia, hanno reso lo show inteso e sinistro, l’immedesimazione delle artiste nelle due donne-bestia è stata più che convincente, una contraddizione di sensazioni che hanno avuto il loro exploit nel pianto amaro di entrambe quando hanno raccontato la loro infanzia e la lotta continua per non morire. La metafora horror e bizzarra di una condizioni comune a tanti in questo mondo che seppure uguali nell’aspetto al resto della gente, vivono la loro vita nell’emarginazione, nella solitudine e nell’indifferenza di chi non sa andare oltre l’apparenza

domenica 1 novembre 2009