mercoledì 31 agosto 2011

LUPUSAGNUS A GRANARA






Sono stato tre giorni con Betti a Granara, località sopra Borgo Val di Taro, sull'Appennino tra Parma e La Spezia. C'eravamo solo noi di Lupusagnus e qualcuno della dozzina di famiglie che ha ritrutturato o sta ristrutturando case. Avvistamento di tre daini. Stefano invece un cinghiale. Sotto il tendone del circo ha diretto le improvvisazioni per dare vita ai Konfinà. Annamaria, Marta e Tommaso hanno lavorato dieci giorni in modo intenso. Ore e ore di filmati ricchi di suggestioni.

Villaggio ecologico di Granara

venerdì 26 agosto 2011

KONFINA'

Teatro Binario 7, 27 – 28 – 29 aprile

KONFINA’

produzione LupusAgnus

KONFINA’


drammaturgia Aquilino

con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Annamaria Rossano

regia Stefano De Luca

produzione LupusAgnus

Lontani dalle case e dalla gente. Vicini alle montagne, alle foreste oscure, ai dirupi.

Ecco dove incontrare i Konfinà, i confinati. Anime condannate a vagare nei luoghi dove commisero le loro colpe, costrette a battere il terreno con un pesante bastone mentre affidano al vento le loro voci.

Ispirato a racconti ed antiche leggende della tradizione popolare lombarda, Konfinà è uno spettacolo per ragazzi e per adulti che hanno voglia di lasciarsi trasportare dalle suggestioni di una narrazione, vorticosa come un torrente in piena, fin nelle acque profonde dove si annidano spiriti, streghe, orchi ed animali incantati per ascoltare le loro bizzarre e spaventevoli storie.

Nessun li vede ma molti ne odono, ancora, il picchiare sotterraneo.


Teatro+Tempo Presente 2011-2012

direzione artistica Corrado Accordino

7° stagione del TEATRO BINARIO 7

Una stagione da non perdere!!! Humor, ironia, riflessioni sul presente, teatro visionario, i classici rivisitati con linguaggi moderni e accattivanti. Grandi autori di riferimento quali Oscar Wilde, Anton Čechov, Giovanni Testori, Choderlos De Laclos, Raymond Carver, e alcuni dei personaggi più significativi del panorama nazionale: Alessandro Bergonzoni, un affabulatore originale, eccentrico, grande inventore del pensiero e provocatore esilarante del nostro tempo; Arianna Scommegna, vincitrice nel 2011 del premio Histryo come miglior interprete femminile; Manuele Morgese, vincitore di due premi nazionali: Premio Ennio Flaiano e Premio Gassman; Iaia Forte, conosciuta al grande pubblico per le sue numerose interpretazioni cinematografiche. Grandi protagonisti diretti da importanti registi quali: Gigi Dall'Aglio, Pino Micol, Stefano De Luca. E poi la grande comicità con Singles, una commedia di situazione irresistibile, Due vecchiette vanno a Nord, un viaggio rocambolesco fatto di battute ironiche e amare sulla condizione della nostra Italia. E poi la vita quotidiana, oggetto di poetica e narrativa teatrale, come Elettra, Frammenti di me e Per Favore niente Eroi, dove i protagonisti delle vicende sono uomini comuni, il coraggio e l'incoscienza, il sogno e la paura, la meravigliosa e fragile normalità. Passioni travolgenti si avvicenderanno sul palco lungo le trame sottili e inquietanti de Le Relazioni Pericolose; Konfinà, un'anteprima nazionale della stessa compagnia che nell'ultima stagione ci ha fatto pensare, divertire e sorprendere con la Trilogia della Famiglia. Infine, abbiamo il grande onore di ospitare un artista che viene direttamente dalla Danimarca, un artista italiano che ha trovato casa e successo mondiale all'estero e che finalmente torna da noi: Paolo Nani, con il suo Jekyll & Hyde, il lato oscuro del comico. Uno spettacolo imperdibile, un'occasione che per nessuna ragione bisogna lasciarsi scappare. Un modo di fare teatro, di divertire con il teatro, di intrattenere il pubblico che sarà contagioso, irresistibile e indimenticabile.

Vi auguriamo di accompagnarci, come avete fatto in questi anni, per vivere ancora grandi emozioni. Il Binario 7 esiste con il pubblico e per il pubblico, per gli artisti e i creatori che si avvicendano. Continuiamo a costruire insieme questo Sogno Reale. Il teatro è il luogo dell'umano, perché, come diceva un grande scrittore: tutti al mondo sono poeti e artisti, perfino i poeti e gli artisti.

Corrado Accordino

direttore artistico Teatro Binario 7

SINGLES

Spettacolo fuori abbonamento
21 – 22 – 23 ottobre

DUE VECCHIETTE VANNO A NORD

con Iaia Forte e Daniela Piperno
19 - 20 novembre

Paolo Nani in JEKYLL & HYDE

Il Lato Oscuro del Comico
3 – 4 dicembre

FRAMMENTI DI ME . Virginia Woolf

regia Corrado Accordino
15 - 16 - 17 - 18 dicembre

LE RELAZIONI PERICOLOSE

dal romanzo epistolare di Choderlos De Laclos
14 - 15 gennaio

IL CASO DORIAN GRAY

dal romanzo al teatro
28 - 29 gennaio

ELETTRA . Biografia di una Persona Comune

di Nicola Russo
11 – 12 febbraio

IL GIARDINO DEI CILIEGI

di Anton Cechov
10 – 11 marzo

CLEOPATRAS

di Giovanni Testori
31 marzo – 1 aprile

Alessandro Bergonzoni in URGE

spettacolo Fuori Abbonamento
21 – 22 aprile

KONFINA’

produzione LupusAgnus
27 – 28 – 29 aprile

PER FAVORE NIENTE EROI

ispirato ai racconti di Raymond Carver
10 – 11 – 12 – 13 maggio



martedì 23 agosto 2011

UN ALTRO GOBBO IL RE

Ancora "Gobbo il re storta la regina" nella scuola. Non so dove.



Ecco anche le immagini della rappresentazione della Compagnia del Lenzuolo di Genova:

lunedì 22 agosto 2011

E SI VA AVANTI

Dopo due anni e mezzo dalla morte di mio padre, se n'è andata anche mia madre. Due anni e mezzo di Alzheimer, infarti, cadute terrificanti, infezioni misteriose... Dopo l'ultima ospedalizzazione, quando si è resa conto che non avrebbe più potuto camminare, e dopo estenuanti inutili tentativi di spostare le gambe giù dal letto, si è persa dentro un dormiveglia sempre più profondo, fino a indurre in sé stessa uno stato di coma che è durato tre giorni. Poi, un sabato mattina, l'ultimo sospiro. E adesso? Niente si ferma, tutto va avanti, il mondo reclama vita.
Sto scrivendo "Donne che amano i cani", il quarto episodio con Albino Guidi. E' una specie di giallo, ma ci racconto anche la morte di mia madre. Non è facile, al momento. Ci giro intorno, sospendo, riprendo, avverto una fatica sorda... Devo sciogliere nodi, e rendere teso e dritto il filo che mi unisce a lei.
Claudio Messina della Robin mi ha scritto riguardo a "Se muore un Arlecchino", il terzo episodio ("L'ho trovato splendido: turbinoso, coinvolgente, sopraffacente, senza pudore"). Uscirà in primavera.
Con Betti (è lei l'esperta, io le faccio da supporto) sto realizzando un testo di narrativa scolastica sull'epica per la Mondadori. Mi rilassa.
Lupusagnus è a Granara per porre le basi con le improvvisazioni a "Konfinà", il nuovo spettacolo che sarà presentato a maggio al Binario 7 di Monza. Io interverrò tra qualche giorno per cucire insieme le idee in un testo che sarà molto suggestivo. I konfinà sono peccatori confinati in eterno tra i monti della Valtellina, dove battono con mazze di ferro sulle rocce.
Al Teatro della Cooperativa, sempre a maggio, ci saranno le repliche di "Canicani".
Ho nostalgia degli Orrendi. Ho già scritto il quarto episodio. Vorrei proseguire, mi aiuterebbe a rimettermi in moto (ho la testa altrove, chissà dove). Ma devo aspettare l'ok di Giunti. Tra poco deve procedere alla revisione del terzo libro, "Nelle miniere di Molooc". Penso che uscirà a marzo.
Stavo quasi per decidermi a chiudere la pagina facebook e il blog. Ma rieccomi. Scrivere cose così mi aiuta ad affrontare la scrittura più ardua, quella dei libri. Ogni volta devo vincere un'inerzia, una volontà di morte che ghiaccia il tempo: perdo giorni e giorni in niente, perché niente mi sembra che valga la pena di essere fatto.
Ma devo rimettere le gambe giù dal letto, a ogni costo.

L'ILIADE DI BARICCO

Alessandro Baricco, “Omero, Iliade”, Feltrinelli. Dalla postilla: “Che senso ha in un momento come questo dedicare tanto spazio e attenzione, e tempo a un monumento alla guerra?”. Infatti. Baricco riscrive il poema in soggettiva, affidando la narrazione a Criseide, Tersite, Elena, Pandaro, Enea, la nutrice, Nestore, Achille, Diomede, Ulisse, Patroclo, Sarpedonte, Aiace, Ettore, Fenice, Antiloco, Agamennone, il fiume, Amdromaca, Priamo, Demodoco. Una soluzione originale ed efficace. Una corale bachiana, ora avvolgente nell’emozione ora dura come una fotografia in bianco e nero. Baricco ha tolto tutte le scene degli dei. Un’Iliade senza dei diventa un massacro ininterrotto, dettagliato come in un film splatter. Tra uno sventramento e una decapitazione, la telenovela delle rivalità tra gli eroi, delle tragedie amorose e familiari, della competizione per la gloria, delle miserie e delle viltà dei superuomini. Un monumento alla guerra e alla fama: solo diventando qualcuno si rende la vita degna di essere vissuta; chi è nessuno è destinato a diventare carne da macello nell’indifferenza dei vip, o nel loro disprezzo (vedi Tersite).

Il libro di Baricco appassiona, lo si legge senza difficoltà, è agile e strappa il sipario arabescato dell’epica per consentire a chiunque di godersi il poema senza bisogno di note esplicative. La sua scrittura, con le spennellate di registri colloquiali, tocchi di volgare sul greco aristocratico, rende vivo e vivido ciò che pareva riservato a una minoranza: un’Iliade resa popolare senza ricorrere alle semplificazioni da bar adottate da altri scrittori, di più ampio (purtroppo) successo.

Ma come si salva questo “monumento alla guerra”?

“Una delle cose sorprendenti dell’Iliade è la forza, direi la compassione, con cui vi sono tramandate le ragioni dei vinti.”

I vinti ringraziano, ma avrebbero voluto un destino diverso.

“Nella penombra della riflessione viene fuori un’Iliade che non ti aspetti. Vorrei dire: il lato femminile dell’Iliade. Sono spesso le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace.”

Molto bene. Ma nessuno ascolta le donne. Sono rappresentate con efficacia da Cassandra.

“Io lo vedo fortissimo nelle innumerevoli zone dell’Iliade in cui gli eroi, invece che combattere, parlano.”

Come dire: non c’è solo guerra, nella guerra; fintanto che i generali programmano il massacro, ci sono attimi di pace; ma si può chiamare pace quando durante l’assemblea, il consiglio, la riunione, il congresso… si parla non di come evitare la guerra, ma di come vincerla più in fretta?

“Anche quando discutono di come farla, la guerra, intanto non la fanno, e questo è pur sempre un modo di salvarsi.”

Anche le vittime ringraziano.

“Nel modo più alto e accecante, questa sorta di ritrosia dell’eroe si coagula, come è giusto, in Achille.” E cita la risposta all’ambasceria di Agamennone: Niente, per me, vale la vita: non i tesori che la città di Ilio…

La vita propria, non quella degli altri. Si leggano le pagine della sua “ira”.

“Come dobbiamo fare per indurre il mondo a seguire la propria inclinazione per la pace? Anche su questo l’Iliade ha, mi sembra, qualcosa da insegnare. E lo fa nel suo tratto più evidente e scandaloso: il suo tratto guerriero e maschile. È indubbio che quella storia presenti la guerra come uno sbocco quasi naturale della convivenza civile. Ma non si limita a questo: fa qualcosa di assai più importante e, se vogliamo, intollerabile: canta la bellezza della guerra, e lo fa con una forza e una passione memorabili. Non c’è quasi eroe di cui non si ricordi lo splendore, morale e fisico, nel momento del combattimento. Non c’è quasi morte che non sia un altare, decorato riccamente e ornato di poesia. Bellissimi sono gli animali, e solenne è la natura quando è chiamata a far da cornice al massacro. Si direbbe che tutto, dagli uomini alla terra, trovi nell’esperienza della guerra il momento di sua più alta realizzazione, estetica e morale.”

È sempre Baricco, quello che scrive. Non un neonazista, non un fondamentalista islamico, non un nazionalista americano, non…

“Dire e insegnare che la guerra è un inferno e basta è una dannata menzogna. Per quanto suoni atroce, è necessario ricordarsi che la guerra è un inferno: ma bello.”

Come bello è lo stupro, come bella è la tortura, come bello è il genocidio, come bello è il rogo…

È sempre Baricco, che scrive.

“Per questo, oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare in eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un’altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre.”

E così via. Una bellezza che fa a meno della prepotenza, della violenza…

“Riusciremo, prima o poi, a portar via Achille da quella micidiale guerra. E non saranno la paura né l’orrore a riportarlo a casa. Sarà una qualche, diversa, bellezza, più accecante della sua, e infinitamente più mite.”

Messaggio messianico.

Io penso che questa bellezza vada chiamata per quello che è: etica. Tutti ne parlano, tutti sbandierano valori, soprattutto quelli che ricorrono poi alla guerra per salvaguardare i valori della pace.

No, no, è questa la parola. No. Dire no alla guerra, punto e basta. E per farlo bisogna cominciare a dire no a una cultura della guerra, della violenza, dell’egoismo, dello sfruttamento che è stata edificata con sapienza maligna e che viene imposta con determinazione a ogni nuova generazione.

Perché fare leggere l’Iliade nelle scuole? Perché educare i nostri bambini con libri che inneggiano alla violenza, al patriottismo fanatico, alla capitolazione dell’individualismo, alla sottomissione a Chiesa e Stato?

La nuova “bellezza” deve cominciare da qui, dalla revisione personale di quella che consideriamo la cultura nazionale. Non ci sono solo Omero, Dante, Manzoni eccetera. Ci sono autori e opere che sensibilizzano alla pace, alla libertà di pensiero, all’armonia sociale. Cerchiamoli e usiamoli nella scuola.

La nuova bellezza sia la nuova cultura.