venerdì 25 settembre 2009

POESIA TRENTADUE


Tutti gridano a tutti e tutti
imprecano berciano urlano: è una gabbia
il mondo di bestie isteriche subdole
non tendere la mano non tendere la mano
aggrediscono
e l’umanità
stretta all’angolo soccombe.
Noi miti che non sappiamo
il respiro corto violento
siamo in torto. Ma
cerchiamoci per queste strade
scalmanate dove si fa bello
chi ha l’ipocrisia il potere il coltello
e… e che cosa fare
che cosa fare mai lo si è saputo, è un respiro muto
il nostro, non sa gridare.

lunedì 21 settembre 2009

LETTURE




Ho finito la prima stesura di "La principessa Cristina", il monologo per Marta Comerio. Pensavo che la lettura del libro di L. Incisa e A. Trivulzio mi annoiasse un poco, avendo già letto altro. E invece è un testo che affascina per la capacità di raccontare sì Cristina, con equilibrio e acutezza, ma anche il mondo sociale e politico in cui è vissuta. Ecco che prendono vita personaggi più o meno famosi del secolo XIX e per chi li ha conosciuti solo attraverso i testi scolastici, i monumenti nelle piazze e le citazioni ossessive di un'agiografia retorica e falsa, si offre la possibilità di rivedere le proprie idee sul Risorgimento e sul patriottismo sbandierato e ipocrita dietro il quale si celavano stupidità, cinismo, opportunismo e tante altre belle cose. Tutto come ai nostri giorni, quindi. Complimenti agli autori per la narrazione efficace e appassionante.

Ludovico Incisa e Alberica Trivulzio, "Cristina di Belgioioso", Rusconi 1984.



Sto leggendo un libro acquistato per caso in IBS e ho scoperto un'autrice che scrive un poco come la Hobb, con profondità e umanità, così che la storia non schiaccia mai i personaggi. Vi si narra di Boudica, qui Breaca, e siamo nel 30 d.C., in Britannia. Una lettura che rapisce, come piace a me, così che senza muoversi dalla poltrona si viaggia nel tempo e nello spazio. E viva ancora una volta l'immaginazione!
Manda Scott, Sognando le aquile, Tea 2003.

IL VILLAGGIO DEL LIBRO



Sono andato a Frassineto Po per incontrare Claudio Maria Messina, il direttore editoriale di ROBIN EDIZIONI (http://www.robinedizioni.it/) e ora anche mio editore: a maggio uscirà "Un fauno in legnaia" e a luglio "Le crociate dei Santi Innocenti". Claudio è anche il fondatore del Villaggio del Libro. (http://www.libriinporto.it/)




Da Repubblica del febbraio 2008:
"FRASSINETO PO (Alessandria) - La seconda occasione dei libri dimenticati è una vecchia sala da ballo, cioè la pista della discoteca "Black Sound" dove non danzano più persone ma pagine. Qui, stasera, nasce il primo outlet del libro d'Italia. Però attenti, in questo caso outlet non significa "vorrei ma non posso" e neppure "non posso avere ma faccio finta", come accade nei ciclopici spacci dei vestiti e delle scarpe. In questo piccolo paese del Monferrato tra le betulle e il Po, outlet vuol dire il libro che non si trovava più, quello che ormai stava in magazzino, a due passi dal macero, ma pure il libro raro, dove la preziosità non si misura in euro ma in difficoltà d'incontro e di acquisto. Il libro scomparso, usato, antico o solo vecchio, in bilico sul catalogo o già fuori, il controbestseller, il titolo perduto e recuperato. "Frassineto Po, dove i libri non muoiono mai" dice lo slogan, e rende l'idea. (...) L'Outlet del libro (Frassineto Po, piazza Vittorio Veneto 4) sarà aperto il sabato e la domenica (ore 9-13.30, 14.30-19), senza dimenticare che la sede permanente è ospitata nel settecentesco Palazzo Mossi dove negli ex infernotti, cioè nelle cantine, altri libri attendono di essere riscoperti. Invece ai piani superiori hanno allestito un magnifico museo del paesaggio fluviale che, da solo, merita il viaggio."
All'oulet del libro, il Booklet, ho trovato: due vecchie edizioni Pagani del 1952 di Salgari (L'ultimo corsaro e Le tigri del borneo) e una del Carroccio del 1962, Lo sceicco del Kordofan. Le ho aggiunte alla mia raccolta di quando ero ragazzo. Poi un'edizione Robin, le Impressioni italiane di Dickens, scritto con ironia e acume. Ancora: un'Enciclopedia della mitologia classica a cura di M. Mughini, De Vecchi Editore (sto raccogliendo testi sulla mitologia greca per un libro che sto scrivendo). E infine un libro molto interessante sulle origini cinquecentesche di Zanni, Zanni mercenario della piazza europea, a cura di Anna Maria Testaverde, edizioni Moretti e Vitali.

lunedì 14 settembre 2009

TERESA DAL PERU'

Da Teresa, mia ex alunna, mia amica, partita per l'America dei poveri e là rimasta.



caldo caldo no...ora è inverno, ma niente a che vedere con gli inverni oleggesi...il 21 equinozio di primavera...evvai...ti invio un video e ti mostro dove sto vivendo ora, dando lezioni di riciclo e riuso della spazzatura in due scuolette nei monti...a un'ora da lima e in mezzo alle colline tra il deserto... ma meglio ti mando una mail,che sto feisbuk non mi piace tanto...bacio t

PREMIO CENTO



Il mio libro "Ti salverò, Canaglia", edizioni Giunti, è nella terna dei finalisti per la scuola primaria del Premio di Letteratura per Ragazzi promosso e organizzato da: Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Cento SpA, Universita' degli Studi di Ferrara, Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara.


La proclamazione ufficiale dei vincitori avrà luogo nel corso della cerimonia conclusiva del Premio, domenica 13 dicembre 2009 presso l'Auditorium Pandurera in Cento (FE).




Il libro era arrivato secondo al Premio Arpino di Bra.
Da http://www.estense.com/ , quotidiano online d'informazione:



"Cento. Ora tocca ai giovanissimi. Fra pochi giorni i diecimila, e forse più, scolari e studenti che fanno parte della Giuria popolare del Premio “Fondazione Cassa di Risparmio di Cento” di letteratura per i ragazzi inizieranno a leggere i libri finalisti della trentunesima edizione. La Giuria tecnica ha infatti scelto la terna per le scuole elementari e la terna per le scuole medie fra i 119 libri iscritti al concorso.

Nella sezione Scuola Primaria la terna è composta, dopo molti anni, da libri di soli autori italiani: “Ti salverò, Canaglia”, edito da Giunti, di Aquilino; “Kiroi e la Grande Migrazione” (Piemme) di Maria Vago e “Le memorie di Alessandro” (Nuove Edizioni Romane) di Federico Appel al suo primo romanzo.

Per la sezione Scuola Media, la terna è composta da “L’uomo che corre”, edito da Giunti, dello scrittore australiano Michael Gerard Bauer, al suo esordio; “Storia di Ismael che ha attraversato il mare” (De Agostini) di Francesco d’Adamo e “Il segreto di Lydia” (Salani) dell’autore svedese Finn Zetterholm.

I lavori finalisti saranno ora valutati da due giurie popolari composte da oltre 500 classi, elementari e medie, di molte regioni italiane e di comunità italiane all’estero (Slovenia, Croazia, San Marino, Svizzera, Germania) che con il voto determineranno le graduatorie conclusive. Nel complesso saranno, presumibilmente, oltre 10.000 i ragazzi coinvolti.

La selezione delle opere è stata effettuata dalla Giuria tecnica composta dalle giornaliste Tiziana Ferrario e Fulvia Sisti, dagli scrittori Guido Clericetti, Folco Quilici e Mario Schiavato, dai docenti Franco Frabboni, Giovanni Genovesi, Pina Rondelli e Paolo Valentini. Il Premio è promosso e organizzato da Fondazione Carice, Cassa di Risparmio di Cento, Università di Ferrara e Ufficio provinciale scolastico di Ferrara.

Si stanno intanto chiudendo le iscrizioni alla Giuria popolare; gli insegnanti che vogliano far partecipare le proprie classi possono telefonare alla segreteria (0516833265236).

E' L'ACQUA-QUA


Silvia Zavalloni mi chiede una filastrocca sull'acqua per i suoi bambini della scuola dell'infanzia. Eccola qua, appena scritta.
E' L'ACQUA-QUA


Un giorno ho fatto brrr
un altro bru-bru-cio
e poi che fresco frrr
e anche che tepor.

Chi sei chi sei chi sei
che tanti tocchi hai?
Che fai che fai che fai?
Con te me ne starei.

Sono l’acqua che bolle sul fornello
sono tiepida dentro il tuo lavello
sono l’acqua gelata di montagna
sono fresca nel fosso di campagna.

Un giorno ha fatto splash
un altro ca-sca-tà
e poi tin tin tin tin
e anche ru-scel-lin.

Chi sei chi sei chi sei
che tante voci hai?
Che fai che fai che fai?
Con te me ne starei.

Sono l’acqua che viene giù dal cielo
sono grandine quando mi congelo
sono l’acqua del fiume e del torrente
sono l’onda del mare rilucente.

È l’acqua-qua
la rana fa
cra-cra-cra-cra

se l’acqua fa
ta-ta-ta-ta
è il temporal

il tuono bum
patu-paton
in casa sto.

venerdì 11 settembre 2009

ERNESTA BISI


Ieri ho anche approfittato dell'appuntamento per consegnare a Marta la bozza del monologo su Cristina Belgioioso, che sarà presentato a Monza mi pare a febbraio. Ora sto leggendo la biografia scritta da Ludovico Incisa e Alberica Trivulzio. La si legge molto volentieri, tanto è scritta bene e ricca di informazioni e osservazioni sensibili e intelligenti. Intanto continuo a leggere le opere della Belgioioso. Quelle orientali hanno un loro fascino legato al tempo, qulle sociali e politiche stupiscono per la lucidità e la sicurezza del pensiero; nonché per la modernità dei concetti espressi che purtroppo il suo tempo non era ancora in grado di recepire, e forse in parte nemmeno il nostro. Altro che Mazzini e combriccola!

Il mio monologo dà voce alla più intima e affezionata amica di Cristina, l'artista e giardiniera (carbonara) Ernesta Bisi Legnani.


Cercando in internet, m'imbatto in un'incisione a bulino. Opera sua che raffigura Vittoria Colonna. Posso non acquistarla? E ora ce l'ho qui da incorniciare, spedita con cura dall'antiquario Alfio Mazza di Roma.

VERGINELLA prove

Ieri, pomeriggio di emozioni al Piccolo Teatro, dove Lupusagnus ha a disposizione una sala prove fino al 20. E' dal primo del mese che Stefano e i tre attori (Tommaso Banfi, Marta Comerio e Annamaria Rossano) lavorano sul testo. I risultati sono già straordinari. Una scenografia essenziale, ma ricca dal punto di vista della combinabilità dei materiali così semplici e ovvi e così magici nel dare forma a spazi e suggestioni sempre diversi. L'intensità del recitativo (un dramma in monologhi, monologhi che diventano non-monologhi in quanto l'interazione drammatica è ininterrotta) satura la sala di passioni forti. E' un oratorio? E' una tragedia greca? E' "Verginella".


La prima nazionale sarà preceduta, nella settimana dal 2 al 7 novembre e sempre al teatro Filodrammatici, da incontri-laboratori con studenti di diverse università, sulla falsariga di quanto organizzato con "Mamma mammazza". (foto di Stefano De Luca)

sabato 5 settembre 2009

POESIA TRENTUNO


Ascolta: tutto tace
quello che è pensiero. La gente va
zitta zitta per vie senza sbocco, in luoghi
senza senso. Tutti muti brilla solo negli sguardi
una luce buia di paura, rabbia e violenza.
Ascolta l’eco ipnotico
delle televisioni, il rimbombo cupo minaccioso
dei discorsi del capo supremo, del suo piagnucolio
ipocrita, dei sussurri laidi: la sua follia è conficcata
nelle menti della gente zitta zitta. Ascolta, tutto tace
quello che è intelligenza e umanità. Si sente solo
il dio in terra elogiare
quello che ti ha rubato
con il tuo consenso,
la libertà.

venerdì 4 settembre 2009

IERI L'AUSTRIA, OGGI...

Da
"Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi / manoscritto in francese di un lombardo voltato in italiano da un francese" di Cristina Trivulzi Belgioioso.
Parigi, 1847 .
http://www.liberliber.it/


Ma pure, se la Lombardia procedeva allora da cieca, non era essa tuttavia immobile; se tristi affetti bollivano nei cuori, non vi si annidava almeno la stupida indifferenza; se i membri dell'aristocrazia si lusingavano con la speranza vana di troppo splendidi destini, sentivano almeno la voce dell'ambizione; se lo spirito nazionale pareva affetto da demenza, il male derivava tuttavia da soverchio, anzichè da difetto di vitalità.


Ora, per quale politico processo avvenne egli mai che quel soverchio di vitalità, quei sensi ambiziosi, quelle triste e terribili passioni, quello spirito di vertigine e di turbolenza si sieno spenti così pienamente, che il popolo è oramai non meno straniero ed indifferente ad ogni pensiero di progresso, ad ogni diviso di mutazione, di quello ch'ei sarebbe se fosse vissuto rinchiuso, dal principio dei secoli, in un'isola ignota al rimanente del mondo?
Questa trasformazione sì rapida, poichè operossi nello spazio di trent'anni, questo trapasso dalla vita alla morte è opera della polizia austriaca, è effetto de' suoi provvedimenti, intesi a convincere i Lombardi: 1.° che il più segreto pensiero di ognuno di essi le è conto bentosto; 2.° che il menomo pensiero liberale, il menomo desiderio di libertà, e qualsivoglia giudizio emesso intorno agli atti del governo o dei membri di quello, costituisce un reato, alla pena del quale dee soggiacere tosto o tardi il colpevole; 3.° che ogni sentimento che non vada a versi del direttore della polizia, è parimenti un reato; 4.° che non v'è cosa al mondo che possa smuovere il governo austriaco, né indurlo a concedere ai suoi sudditi riforme, ordini novelli, ecc.
Trattisi un uomo virtuoso come si tratta un malfattore; gli si dimostri disprezzo, avversione, commiserazione all'uopo; sia egli esortato a pentirsi; non gli si lasci udire giammai la verità; sia un tale supplizio per un lungo tempo prolungato, e vedrassi che costui finirà per dubitare di sè stesso.

… lo scopo a cui tendono i suoi sforzi, il bene onde vorrebbe arricchire i suoi sudditi, si è la mediocrità. Mediocrità d'ingegno e di dottrina, non curanza di carattere, insensitività di cuore, attutamento delle passioni, scarsità di coraggio e di volontà; ecco quel che vi vuole per l'imperatore d'Austria. Un popolo formato giusta un tale modello non si ribella mai; ubbidisce, paga, ammira il suo padrone, e, se natura il concedesse, lo amerebbe.
Le scuole primarie sono pertanto protette in Austria, perocchè fanno entrar nelle menti del popolo quel primo e fievol barlume del sapere, che trionfa degl'istinti barbarici, e che, signoreggiando il selvaggio, lo guida sino al primo grado della civiltà, all'obbedienza.

Il Consiglio nelle cui mani sono posti i destini dei candidati alla laurea viene a deliberazione intorno a questi tre punti: Il candidato è egli istrutto? È egli stato diligente? Ha egli buoni costumi? Se lo studente ha imparato molto senza essere stato diligentissimo, non si tien conto della sua dottrina, e gli s'ingiunge di ricominciare gli studi dell'anno trascorso. Che se non è stato diligente per nulla egli è scacciato dall'Università, quand'anche egli fosse un Galileo redivivo. Evvi altronde la diligenza così propriamente chiamata, ed evvi la reverenza delle usanze e dei regolamenti universitarii, ch'entra a far parte della diligenza richiesta. Basta, per così dire, che uno studente annodi il collare altrimenti che i suoi condiscepoli, per infrangere le usanze universitarie e tirarsi addosso lo sfratto dall'Università. Passiamo ora a dire del giudizio sui buoni costumi. Questa materia soggiace alla direzione speciale della polizia centrale, che è come il riepilogo di tutte le polizie aizzate sugli studenti; perocchè essi sono invigilati dalla polizia dell'Università stessa, da quella del vescovado, da quella del delegato della provincia, da quella particolare della città, da quella del corpo municipale, e da non so quante altre polizie. Se uno studente ha omesso in un dato giorno festivo di andare ad ascoltare la messa, se ha mangiato carni in un giorno di magro, se ha fischiato od applaudito in teatro, se ha altercato con qualsiasi agente del governo, se gli è uscita di bocca una qualche parola un cotal poco leggermente detta contro i pubblici ufficiali o i loro atti, se ha un libro condannato, se ha contratto una qualche relazione disonesta con alcuno, ed uno di questi mancamenti gli viene apposto da alcuna delle dette polizie, tutta la dottrina di un Cuvier o d'un Humboldt, accoppiata con un'applicazione da Benedittino, non varrà a preservarlo da un avvilitivo sfratto. Ora sono queste le cose che i professori dell'Università hanno dritto di esigere dai giovani confidati alle loro cure? L'Università è essa un convitto di putti? I giovani in procinto di diventare uomini devono essi venir trattati come fanciulli? Sì, certamente, in Austria, ove l'intento così del legislatore, come dell'esecutore delle leggi, o altrimenti l'idea sulla quale è fondato il sistema della pubblica amministrazione, è appunto l'attutamento dell'energia umana, la trasformazione degli uomini in ragazzi, di creature ragionevoli, imputabili e dotate di volontà in creature passive, obbedienti ciecamente, che non presumano di giudicare nè di volere.

Chi compra cavalli e carrozze, chi rinnovella ogni anno la mobiglia, chi mantiene concubine con grave spesa è ben veduto dal Governo. Ma chi impegni il nome e i capitali in qualsiasi intrapresa, chi si faccia a proteggere le arti e il commercio, chi apra istituti di beneficenza; chi inventi od introduca macchine, chi proponga miglioríe in qualsivoglia ramo della pubblica amministrazione, chi si dia a scientifiche investigazioni, diventa ben presto sospetto.

Dirò, per compendiare il fin qui detto, che il perno del Governo austriaco è la Polizia; che questa gode di un'autorità sconfinata; che non la trattiene riguardo di giustizia o di lealtà; ch'essa fa anzi pompa della sua ingiustizia e della sua slealtà; che non è sottoposta a verun sindacato, nè ad alcuna responsabilità, tranne quella delle idee liberali che potrebbero diffondersi, o delle mosse che potrebbero tentarsi; che nulla accade in Austria senza che essa abbiavi parte; che non è conferita una carica, sia nei tribunali, sia negl'istituti della pubblica istruzione, sia nelle finanze, sia nella Chiesa, nella Corte o nell'esercito, non è concesso favore alcuno, nè inflitto gastigo, nè fondato un istituto, nè dato, infine, qualsivoglia provvedimento senza che la Polizia potentemente abbiavi cooperato.

Veggono gli uomini generosi ridotti alla impotenza di procurare il bene, perseguitati ed angustiati
persino nelle loro cose domestiche; e scorgono, dall'altro canto, i vili ed imbecilli servitori che hanno posto a frutto i funesti ammaestramenti della loro infanzia, insigniti dei segni esteriori della pubblica considerazione, conseguire l'intento di tutte le loro intraprese, passeggiare fastosi per le vie della città, col sorriso sulle labbra, la cera d'uomo contento, grassi e ben pasciuti. Chi meraviglierà che il più gran numero di questi giovani esposti senza schermo ad una serie di seduzioni, ch'ebbe principio, per così dire, fin dalla loro nascita, si lasci trascinare dalla corrente, cada in un certo quale torpore e si persuada da senno che la sua resistenza non avrebbe buon esito?

Il governo austriaco ha trionfato della vigoria lombarda; l'ha intorpidita, se non l'ha distrutta. Ma egli stesso sconta ora il fio della sua lunga ipocrisia, dell'intollerabile soggezione impostaci. Col continuo trattarci da fanciulli, si è privato egli pure d'ogni virilità; col continuo fingere e dissimulare, ha contratto il vezzo che contraggono per lo più i menzogneri, ha perduto cioè la coscienza della sua esistenza, o la sua identità. Egli ha conservato l'apparenza della vita che ha logorata contro di noi, ma la vita se n'è da lui sfuggita come dal cadavere sottoposto all'azione galvanica.

Vorrei che i Lombardi conoscessero la vera condizione dell'Austria, ripigliassero animo, non si tenessero per chiusi in eterno dentro una tomba, facesser pruova delle loro forze in una progressiva e lenta tenzone con l'Austria, e si proponessero, per esempio, fermamente, di ubbidir solo alle leggi e di resistere legalmente alla potestà arbitraria. Vorrei che facessero questo tentativo; perocchè il fragile impalcato sul quale s'appoggia la potenza austriaca, fieramente scosso, s'agiterebbe un istante per isprofondarsi e scomparire per sempre.

da ITALIADALLESTERO

Per gli Italiani le pagliacciate del Presidente del Consiglio “non sono una novità”
Articolo di Società cultura e religione, pubblicato venerdì 21 agosto 2009 in Canada.
[National Post]
Una festa a casa di Silvio Berlusconi, con bellissime ragazze invitate per la gioia del Presidente del Consiglio: sarebbe potuta essere la storia di questa estate, ma siamo nel 1986.
Era la notte di Capodanno e Berlusconi, all’epoca solo un magnate dei media, aveva organizzato un party in onore del suo amico, il Presidente del Consiglio Bettino Craxi. Un anno prima, Craxi aveva legalizzato i canali televisivi del suo ospite, spezzando il monopolio dello stato sulla televisione pubblica, con un provvedimento soprannominato “decreto Berlusconi”.
“Due ragazze del Drive In (uno show televisivo) sarebbero dovute venire, ma ci hanno fatto il bidone e Craxi è fuori dalla grazia di Dio… perchè poi finisce che non scopiamo più” disse Berlusconi durante una conversazione telefonica registrata dalla polizia e resa pubblica anni dopo, durante un processo anti-mafia.
Sorprende poco, allora, che molti italiani non siano sembrati stupiti – o interessati – al fatto che Berlusconi, ora 72enne e Presidente del Consiglio italiano, sia stato accusato quest’estate di aver trascorso a novembre una notte con una ragazza portata ad uno dei suoi party da un imprenditore.
“Questa non è una novità per l’Italia” ha dichiarato Maria Grazia, un’ insegnante di scuola superiore. “Qui a Roma abbiamo avuto Nerone, Caligola…Cos’altro può sorprenderci?”
Alcuni italiani hanno espresso imbarazzo per lo scandalo. Altri non vi hanno dato peso, accettando l’ammissione di Berlusconi di non essere un santo. Quasi nessuno ha espresso il turbamento che un tale fatto avrebbe potuto suscitare in Italia e l’episodio ha inciso a malapena sulla sua popolarità.
“Berlusconi ha un elemeno dalla sua parte in questo scandalo: il quasi illimitato cinismo degli italiani nei confronti dei politici e della classe politica” ha affermato Alex Stille, autore del libro più venduto su mafia e politica italiana.
Non sconvolge che la morsa di Berlusconi sulla televisione italiana – possiede tre delle quattro reti private e influisce sulle tre nazionali – gli abbia garantito una scarsa diffusione delle informazioni sul “sexgate” sui mezzi di informazione più seguiti del paese.
Il fatto è che gli italiani si sono assuefuatti a vedere i leader invischiati negli scandali.
Nel 1994 Craxi fuggì dall’Italia nel mezzo di una campagna anti-corruzione.
Giulio Andreotti, sette volte Presidente del Consiglio, perse potere nella stessa stagione di Mani Pulite, prima di dover rispondere alle accuse di collegamenti con la mafia: alla fine, dopo anni in tribunale è stato assolto in appello nel 2003.
Lo stesso Berlusconi ha affrontato 12 processi – le accuse includono falsa testimonianza, corruzione della finanza e sovvenzioni illecite ai partiti politici – ma non è mai stato condannato, il più delle volte perché l’appello è caduto in prescrizione.
Quindi, mentre i giornalisti stranieri lo fulminavano per la sua passione verso giovani donne, ritraendolo come un ammiccante Imperatore Nerone che giocherella mentre l’economia italiana brucia, Berlusconi dichiarava che sono loro a non capire la vera Italia.
Alcuni osservatori locali sono d’accordo. “A lungo l’Italia è stata l’anomalia d’Europa” ha dichiarato James Walston, docente presso l’American University di Roma. “C’è mancanza di rispetto nei confronti della legge in più settori della società. Per molti italiani, quello che ha fatto Berlusconi è ammirevole”.
L’evasione fiscale è stata descritta come uno sport nazionale. Gli esperti dell’Eurispes hanno stimato che oltre un terzo dei 2 300 miliardi di dollari dell’economia italiana è “in nero”, o sfugge alle tasse, e l’agenzia statistica nazionale indica che l’evasione è prossima al 16%.
Affari e politica sono strettamente legati, con contatti personali spesso determinanti nel definire la burocrazia. L’anno scorso Transparency International ha collocato l’Italia al secondo posto tra i paesi più corrotti dell’eurozona, dopo la Grecia.
Mentre quest’anno in Gran Bretagna uno scandalo sulle spese parlamentari ha portato a delle dimissioni e ha finito di umiliare il partito laburista al governo nelle elezioni nazionali ed europee, una simile inchiesta in Italia due anni fa ebbe un impatto di minore portata.
Il libro più venduto che punta al cuore dello scandalo, La Casta, ha rilevato che il Parlamento italiano spende per sé 10 volte di più di quello spagnolo, grazie agli innumerevoli benefici, tra cui lezioni di tennis private, per i propri membri.
“Non perchè i britannici siano più virtuosi, ma perchè è più probabile che vengano puniti” ha affermato il Prof. Walston. “C’è arroganza da parte della casta di politici alla guida dell’Italia, che non ritengono di dover rispondere ai cittadini”.
In Italia, fa notare Victor Lapuente, esperto di governo presso l’Università svedese di Gothenburg, i sindaci coinvolti in casi di corruzione vengono spesso eletti nuovamente, cosa impensabile in molti paesi del Nord Europa.
Berlusconi ha altri elementi che propendono a proprio favore, tra i quali un’opposizione di sinistra divisa e litigiosa, che molti italiani non reputano in grado di governare il paese. Invece, lui è considerato qualcuno capace di fare.
Inoltre, il suo stile di vita brillante resta l’aspirazione di molti italiani, considerando che la rigidità della normativa sul divorzio della cattolica nazione ha prodotto una mentalità più tollerante verso le infedeltà.
Il Prof. Walston crede che Berlusconi non avrà problemi, a meno che nei prossimi mesi non aumenti bruscamente la disoccupazione o venga meno alle ambiziose promesse di ricostruzione dopo il terremoto di aprile nel centro Italia.
(Articolo originale "PM's antics "nothing new" for Italians" di Daniel Flynn)