domenica 10 maggio 2009

SIGNS


Poco fa ho rivisto "Signs" con Mel Gibson, un film brutto e poco efficace. Lui interpreta un prete che perde la fede quando la moglie muore in un incidente. A un certo punto dice: l'umanità è divisa in due gruppi; il primo è formato da chi crede nei segni (divini) e nei miracoli; il secondo da chi vive senza fede e si sente solo e ha paura. Il primo gruppo è più numeroso, dice (quasi una minaccia). No, Mel, chi ha paura sei tu. Paura della morte, paura del futuro, paura del dolore, paura dello straniero, paura del diverso, paura... Eppure sei un divo e interpreti superuomini!

Nel suo campo compaiono i famosi cerchi. Il figlioletto si esprime come Einstein e fa fare la figura dei tonti al padre e allo zio. Arrivano gli alieni, cattivissimi. Uno di loro cattura il bambino. Mel dice allo zio: ammazzalo. Lo zio ammazza l'alieno a colpi di mazza da baseball (tipica arma americana). Mel salva il figlio piantandogli l'ago nel braccio e dopo quella del tonto ora fa la figura dell'eroe, ma ormai il film è finito. Ultima scena: massacrato lo straniero, ora Mel può indossare di nuovo il clergyman e tornare a fare il pastore.

Ma possibile che solo con odio, paura, istigazione alla violenza e massacri si possa essere religiosi? Non c'era anche la religione dei puri di cuore, dei semplici, dei pacifici, degli amorevoli, una volta?

Geova vs Cristo, dieci a zero.
E poi basta con gli stranieri (extraterrestri, extracomunitari, extraterritoriali, extrasensoriali, extra...) che se vengono qui qualcuno li ammazza e poi dice: non è razzismo, non è nemmeno bieco e cinico egoismo, non è neanche brutale idiozia, non è nemmeno un crimine contro i diritti dell'umanità... è solo civiltà.
Una volta solo gli animali feroci e selvaggi difendevano il territorio in questo modo.
Sta cambiando il concetto di civiltà. "Homo homini lupus". Ci eravamo illusi di qualcosa chiamato progresso sociale. Illusi.

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