martedì 5 ottobre 2010

IL RITORNO DEL TEATRO DEI PASSERI


Oggi primo incontro. Ci sono ragazzi sia delle medie sia delle superiori. Impossibile trovare un giorno che vada bene a tutti. Ci si vedrà il martedì e il sabato, alternati. Da marzo solo il sabato per avere il gruppo completo per le prove generali. Lo spettacolo il 5 o il 12 maggio. Nella mia mente il teatro è un luogo di geometrie, di corrispondenze, di equilibri, di armonie... nella realtà è un gruppo di adolescenti facili alla chiacchiera e alla distrazione, sempre in cerca dell'occasione per contrapporsi, narcisisti e insicuri, poco responsabili ed edonisti. Ahi ahi. Come conciliare le due cose? Ogni prima volta, giunto euforico di entusiasmo, me ne riparto con mille dubbi e paure. Non è una squadra addomesticata e addestrata quella che ho davanti, ma un branco che non ha provato la durezza della scuola di teatro professionale. Ma noi siamo tanto presuntuosi da fingere che quella dei passeri sia una compagnia vera. Siamo degli imbecilli? Ma no, giochiamo con la massima serietà a fare una cosa bella. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma il teatro è una casa ospitale e noi bussiamo convinti di avere comunque qualcosa di valido da dire.
Ecco, qui comincia l'avventura.
Un testo ambizioso, un punto di vista diverso sulla commedia dell'arte, una "cosa di paese" che mira a un esito più che dignitoso.
Eh, già, tra l'altro noi siamo anche sognatori.
I sogni ci piace metterli in scena, e offrirli agli applausi senza fine del pubblico.

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