martedì 10 settembre 2013

LA RIVOLTA DEI CITTADINI GLADIATORI eBook Kindle

"Le ha provate tutte, non gli resta che sfogare la rabbia. La moglie lo supplica invano di desistere. Che cosa deve o non deve fare non glielo dice più nessuno Si veste da trace e prende la metropolitana per Montecitorio. Non è l’unico. Per la città si snodano decine di cortei di gladiatori e gladiatrici. Ne fanno parte dipendenti e imprenditori, casalinghe e anziani, prostitute e preti… ognuno con la propria storia e la propria rabbia. La popolazione si riversa nelle strade e marcia verso il Colosseo. Una marcia cupa con momenti drammatici. In un liceo, un regista sta mettendo in scena “Caligola” di Camus. Suo figlio Michele, un bambino down, viene rapito da una banda di balordi. Il padre, prima dello sconquasso finale, deve salvarlo dalla ferocia del mondo."

Penso che sia un buon libro. Non m'importa che mi diate del presuntuoso o mi consideriate un imbecille che non capisce niente di letteratura. L'Italia è il paese dei premi. Ne abbiamo in città, al mare, in campagna, al lago, sulle colline e perfino sulle isolette disabitate (gareggiano capre e serpi, che tanto è lo stesso). L'Italia è il paese dei geni. Non geni del pensiero, non è un paese in cui ci si sforzi molto di pensare. Geni della canzonetta e della televisione, del teatro comico e del jet set. Si può essere geni vip? In Italia sì. Tutti questi geni e altri scrivono; chi non è vip aspira a diventarlo e quindi la comunione d'anime c'è. Romanzi, poesie e cose non identificabili, ufo dell'ars scribendi.  


Gli autori credono fermamente nelle proprie opere e questo è accettabile. Che ci credano fermamente anche le case editrici invece è deprecabile. Il libro non è più letteratura, ma un gadget di piacere effimero e deprimente che si finge di leggere e sul quale ci si accanisce con recensioni fiammeggianti che illuminano solo la vanagloria e non certo il mondo. Libracci e libercoli, libretti e scartafacci buttati in faccia al lettore senza pudore e senza riguardo. Qualcuno strilla: c'è libertà di espressione, no? No, c'è libertà di invadenza. Chi pubblica libri brutti e fa di tutto per imporli si comporta come i miei vicini con piscina che sparano musica orribile per dilaniare la mia sensibilità.   

Se ne avessi il potere, vieterei a moltissimi individui torvi e stupidi di fare musica, di scolpire, di dipingere, di poetare, di narrare, di parlare di sé, di esprimersi... e lo farei in nome della bellezza. Il mondo è inquinato, ma non solo da gas di scarico e plastica; anche da un'arte vile e mercenaria, di infima qualità, di meschini intenti, di bassi obiettivi. Cercate i responsabili e denunciateli per oppressione dell'anima mundi.

Ecco perché dovete stare attenti a che cosa leggete. Scegliete il mio libro e vi sentirete in pace con il mondo.

E così l'ho pubblicato anche su Amazon. Senza speranze di trovare lettori. 




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