martedì 29 ottobre 2013

STRANIE



“Stranie” è una performance su accoglienza e integrazione che dura circa mezz’ora, allestita in dieci incontri presso “La Pinetina” di via Cervina, a Sant’Agabio. Si inserisce in una serie di laboratori promossi da Regione e Provincia con la mediazione della Parrocchia, in collaborazione con diverse associazioni, tra le quali Tecneke di Oleggio.

 Mi è stato chiesto, durante la prima riunione, di rispettare le norme dell’Islam sulle rappresentazioni teatrali delle donne: evitare musiche leggere, evitare il ballo, evitare l’esibizione del corpo e i movimenti scomposti. Mi ci sono attenuto senza difficoltà, avvalendomi di musiche free scelte per la ritmica e l’atmosfera. Le cinque ragazze Amel Aouachria, Imen Aouachria, Naoures Silini, Sirine Sirini, Maha Harmassi hanno dagli undici ai diciotto anni e hanno partecipato con entusiasmo.



L'INIZIO:

Dark tension
Entrano con espressione neutra, esprimono forza e orgoglio. Stop.
Ancient times
Sirine fa cadere le sedie. Sobbalzi.Camminata sul posto e camminata nello spazio.
Melodie for solo e piano
Prendono una sedia dal mucchio. Si dispongono ad arco. Sirine si scosta.  Squilla il cellulare. Dialogo tra lei e la madre.
Sveglia elettronica
NAOURES    Sirine, finalmente. Ma dove sei?
SIRINE          Sono qui.
NAOURES    Qui dove?
SIRINE          Eh, qui dove… Non lo so.
NAOURES    Come fai a non saperlo!
SIRINE          Mi hanno dato un indirizzo e ci sono arrivata in taxi, ma non ho idea…
NAOURES    Per quanto devi stare lì?
SIRINE          Non so quanto ci vuole. Non è ancora venuto nessuno a dirci…
NAOURES    Chiedi a qualcuno, no?
SIRINE          Sì, sì, ora vado vedere.
NAOURES    Ma in quante siete?
SIRINE          Una decina. Straniere, per lo più.
NAOURES    Straniere? E perché straniere?
SIRINE          Non lo so perché straniere!
Squilla anche il cellulare delle compagne e ripetono le stesse parole.
Sveglia elettronica
TUTTE            Sono qui. Eh, qui dove… Non lo so. Mi hanno dato un indirizzo e ci sono arrivata in taxi, ma non ho idea… Non so quanto ci vuole. Non è ancora venuto nessuno a dirci… Sì, sì, ora vado vedere. Una decina. Straniere, per lo più. Non lo so perché straniere!
Tornano al posto.
AMEL            Mi hanno detto di venire qua e io ci sono venuta.
SIRINE          Mi hanno detto che qui aiutano le giovani, ma non si vede nessuno.
IMEN             Mi hanno detto che avrei trovato una struttura con scuole, laboratori e impianti sportivi, ma per il momento vedo solo una stanza.
NAOURES    Forse bisogna oltrepassare quella porta, ma nessuno ci dice che cosa fare.
MAHA           C’è qualcuno, per favore? Non posso stare qui tutto il giorno.
Come prima, tutte in giro a ripetere: C’è qualcuno, per favore? Non posso stare qui tutto il giorno.
Arpa cinese
Una alla volta tornano sedute, meno Amel.
AMEL            Io provo a bussare alla porta.
TUTTE            Prova a bussare alla porta.
Bussare alla porta 16
Ruggito leone.
AMEL            Era un leone.
TUTTE            Era un leone.
AMEL            Che cosa ci fa un leone dietro la porta?
TUTTE            Che cosa ci fa?
AMEL            È uno scherzo?
TUTTE            È un leone.    
AMEL            Io me ne vado. Questi sono matti. Un leone! Addio!
TUTTE            Addio.
Ritorna.
TUTTE            Non dovevi andartene?
AMEL            La porta è chiusa. Ci hanno imprigionate qui dentro.
Tutte a vedere, gridano: aprite! Tornano.
Timpano 89

C’era una volta la porta
di questa favola corta.
Chiusa la porta, ancora cammina,
dove credi di andare, bambina?
Vado lontano mille futuri,
dove non vivi tra quattro muri.
Dietro la porta un mistero:
sarà falso ciò che è vero?
Attenta, bambina che vai lontano,
chiedi a qualcuno di darti la mano.
Apro la porta e vado da sola,
un passo, un altro e poi via si vola!
La porta s’è aperta e richiusa,
la storia qui sembra conclusa.
Ma un’altra bambina arriva gridando:
apriti, porta, son io che comando!
Acqua gocciolante

IMEN             Mi chiamo… 





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