giovedì 12 febbraio 2009

LA MORTE DI ECO

Dal sito dell'ANSA.

ROMA - "Io ho il diritto di scegliere la mia morte per il bene degli altri": lo dice lo scrittore e semiologo Umberto Eco nel suo intervento pubblicato sul quotidiano La Repubblica di oggi, spiegando che "non intende parlare della morte di Eluana, ma della sua morte".
"E' quello che mi ha sempre insegnato la morale non solo quella laica, ma anche quella delle religioni - aggiunge Eco - é quello che mi hanno insegnato da piccolo, che Pietro Micca ha fatto bene a dare fuoco alle polveri per salvare tutti i torinesi, che Salvo d'Acquisto ha fatto bene ad accusarsi di un crimine non commesso, andando incontro alla fucilazione per salvare un intero paese, che è eroe chi si strappa la lingua e accetta la morte sicura per non tradire e mandare a morte i compagni, che è santo chi accetta l'inevitabile labbra per baciare le piaghe al lebbroso". "E dopo che mi avete insegnato tutto questo non volete che io sottoscriva alla sospensione di una vita sospesa per amore delle persone che amo? - si chiede Eco - Ma dov'é finita la morale - e quella eroica, e quella che mi avete insegnato che caratterizza la santita?". "Ecco perché - conclude Eco - turbato a manifestare la sia pur minima idea sulla morte di Eluana non ho esitazioni a pronunciare la mia opinione circa la mia morte. E all'amore che una morte può incarnare".


Un mondo senza santi eroi papi premier dittatori fanatici teleprotagonisti fascisti bulli straricchi divi... è il mondo in cui vorrei vivere e poi morire.
Da vivo, con un debito di 5000 euro mi portano via la casa, con una illazione la reputazione, con una legge la speranza, con un decreto la serenità, con una bolla la verità...
Da vivo mi portano via tutto. Ora mi portano via tutto anche da morto. Non sono padrone della mia vita e ora non lo sono nemmeno più della mia morte.
Non si vive in una società, ma in un'associazione per delinquere. Le bande dei politici/imprenditori e quelle dei religiosi/fanatici imperversano. Si alleano con l'obiettivo di rendere schiavi i cittadini. Poi se li spartiscono. Che cosa se ne fanno? Alimentano il loro smodato e insensato bisogno di potere. A che cosa li porta? A niente.
I meschini, i malvagi e i prepotenti non possono essere felici. Proprio per questo vogliono impedire che gli altri lo siano. Il loro è un mondo di ipocrisie, falsità e sofferenze. Il mondo desiderabile non ha santi, non ha eroi.
Ha solo persone.

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