venerdì 4 dicembre 2009

IL POTERE DIVINO


Quando il potere politico e quello religioso si alleano o addirittura coincidono, il potere individuale è stretto in una tenaglia. L’individuo non è più un cittadino, perde i legittimi diritti costituzionali, perde anche ogni contatto libero con la comunità. Egli fa ora parte di branchi racchiusi in recinti o in attesa davanti al mattatoio. Sia il potere politico sia quello religioso si fronteggiano in una lotta devastante per affermare ognuno la propria superiorità sull’altro. Ambedue fanno ricorso senza ritegno a una delega divina che giustifica il potere assoluto e benedice ogni sopruso, dall’imprigionamento senza prove alla tortura, dalla confisca dei beni alla ghettizzazione, dall’assassinio al massacro, dalla guerra al genocidio.
In nome di fantomatici valori che ambedue calpestano senza vergogna e in nome di un dio spietato e vendicativo, l’ingiustizia e la violenza diventano il pane quotidiano di cui si deve nutrire il popolo. Rispetto, tolleranza, pietà, libertà di pensiero, progresso, armonia, pace, amore, verità… tutto ciò viene stritolato dal potere divino.
Esso non si basa sul consenso, ma sulla coercizione e necessita quindi di un braccio armato. Mafia e camorra, gruppi estremisti delle forze dell’ordine, congreghe di fanatici e megalomani, psicopatici e sadici, frustrati e bigotti, schizofrenici e mitomani… un esercito folle che imperversa incontrollato. Il potere divino inventato dai due poteri umani si diffonde come un gas euforizzante e ognuno lo inala godendo della sconfinata libertà di fare il male che gli viene offerta.
Il sangue è santificato. Un’umanità da offrire in sacrificio alla retorica del niente.

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