venerdì 3 dicembre 2010


Aprite i libri con religione; non guardateli superficialmente, perché in essi è racchiuso il coraggio dei nostri padri; soprattutto amate i poeti: essi hanno vangato per voi la terra per tanti anni, non per costruire tombe o simulacri, ma altari. Pensate che potete camminare su di noi come dei grandi tappeti e volare con noi oltre la triste realtà quotidiana. A. Merini.

Non ho letto molto di Alda Merini, ma mi è bastato per decidere che non mi piace. Non ci trovo il gioco della rima e dell'assonanza, la metrica, la singolarità lessicale, lo stupore dell'accostamento, il lampo dell'intuizione... Nemmeno spunti di riflessione o aperture su nuovi punti di vista.
Religione... il coraggio dei nostri padri... altari... brr, mi vengono i brividi. In queste poche righe c'è tanta retorica da erigere un monumento di regime. I libri sono libri, non magie. Ce ne sono tantissimi che andrebbero bruciati prima ancora di aprirli. Falsi, ipocriti, bugiardi, mistificatori, violenti, demagogici, fanatici... Via, via, la terra vangatela per seppellirli. Il coraggio dei padri? Dipende da quali. Quelli celebrati nei libri e nelle commemorazioni spesso sono stati solo megalomani ignoranti o criminali. Altari? Basta con gli altari! Volare sui tappeti sì, ma solo per solcare i cieli dell'immaginazione, non per leggere le poesie della Merini. E poi questa triste realtà quotidiana! E' l'unica che abbiamo, e definirla triste è da depressi o da snob. La direi piuttosto tragica, sanguinolenta, ingiusta, oppressiva... ma direi anche che spesso la realtà offre momenti di gioia e che il mondo è bellissimo, ma sta a noi entrarci in sintonia. Il mondo è vivo, siamo noi che spesso non lo siamo. O lo siamo in modo fasullo.


Nessun commento: