venerdì 28 gennaio 2011

CANICANI PROVE


Teatro Strehler, sala Fortunato, ore 10,30. Il rito degli abbracci, "vi ho portato le brioche", le novità: Stefano mi fa ascoltare altre canzoni, gli occhi che brillano di entusiasmo. Marco Mojana non ha solo messo in musica dei versi, ha colto il senso del testo, l'atmosfera, l'emozione.

Mi mostra le fotografie del trucco. Se n'è occupato un professionista, anche lui in piena sintonia, ecco i musi dei canicani!

Chi si cambia, chi va in bagno a spalmarsi un po' di cerone, chi ripassa la parte, chi vaga non si capisce con quale scopo. E poi vedo Marta sistemare i guinzagli, Stefano prendere le misure della scena. Arrivano anche Mario e Lorenzo e cominciano subito l'uno a filmare l'altro a scattare foto.

C'è un'attesa. Come quando il cielo si mette in pausa e annuncia: tutti fermi, tutto fermo, arriva il temporale. Nemmeno gli uccelli volano più; e la brezza cade. Qui è lo stesso, ma non si attende il temporale. Qui si aspetta il sole. Occhieggia fra le nubi alle prime battute, e il tepore è già piacevole. Ma poi si staglia luminoso e caldo sull'azzurro del cielo, ed ecco le parole incatenarsi in modo ordinato, e colorarsi di emozioni, e le parole sono movimenti, ognuno ne va alla ricerca, come anche fa il proprio viso, come fanno le mani. Tutto si muove, tutto parla.

Stefano interrompe, Rifare. Di nuovo. Un'altra volta. Facciamola ancora, per favore. L'ultima. E ogni volta la luce si fa sempre più intrigante e invadente, scaccia le zone oscure, allarga la visione, mostra i dettagli, perfino il riflesso delle parole negli sguardi degli interpreti. La prova prosegue e la scena s'illumina d'emozione. Le ore trascorrono, ma il tempo non pesa. Parole, parole, e ancora parole... e gambe mani occhi alla ricerca del quadro perfetto, della statua greca che incanta. E, di tanto in tanto, il silenzio. Gli dei meditano. Su che cosa? Sulla bellezza che gli uomini sanno creare. Forse sono addirittura invidiosi.

(fotografia di Lorenzo Ceva Valla - http://www.lorenzocevavalla.it)

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