giovedì 20 gennaio 2011

SQUALLORE


Ho scaricato e letto qua e là (lo squallore è ripetitivo) l' "INVITO PER LA PRESENTAZIONE DI PERSONA SOTTOPOSTA A INDAGINI" rivolto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano al nostro da me non amato premier Silvio Berlusconi, dossier di ben 389 pagine, la misura di un best-seller. Il titolo di questo blog non è molto significativo, ma non esiste un titolo tanto squallido da pareggiare il contenuto del dossier. Non m'interessa commentare. Le persone di cui si parla mi sembrano più personaggi che persone. Comparse di una rappresentazione innaturale della vita che avviene su un palcoscenico talmente sporco che nemmeno i cani ci vanno a pisciare. Personaggi di romanzetti scadenti, illeggibili. Dico personaggi, offendendo in parte l'integrità della creazione artistica, come ripiego per non considerarle persone, perché mi sembra sempre impossibile che possano esistere persone così. Capisco chi ruba per necessità, chi fa del male per cattiveria, chi odia per disperazione, chi soggiace insomma alle passioni. Ma queste persone/cose che non hanno orgoglio, dignità, buongusto, sensibilità, intelligenza, umanità... e che pure sono ai vertici della scala sociale, invidiati e adorati dagli idioti di turno... oh, che avvilimento!
E allora, quando la politica è così, quando la Chiesa porta tanta troppa pazienza con i politici così, quando un popolo è così, quando molti (pseudo) intellettuali sono così... che gioia e che sollievo e che felicità essere un artista!
A che cosa ci hanno portato la politica, la filosofia, le ideologie, la religione (duemila anni di cristianesimo e il mondo è peggio di prima)? Basta guardarsi intorno per vedere qual è il punto d'arrivo.
Non c'è senso più alto per una vita di quello che le conferisce l'arte. L'uomo che scrive, che dipinge, che fa teatro, che danza, che canta... ma non per concorrere a uno stupido premio! non per arricchire! non per finire sulla copertina! non per comparire in televisione! ma solo per gioire della propria creazione, per identificarsi con la gaiezza universale della forma in movimento, con il sorriso della trasformazione continua, con l'esultanza dell'energia che fluisce in tutti e in tutto senza esclusioni... quest'uomo è fortunato.
Grazie (non so chi devo ringraziare, diciamo il FATO), per non essere parte della congrega triste del potere, grazie per non ambire a farne parte, grazie per questo rapporto quotidiano assillante e totale con la scrittura, e con la musica, le belle arti, la recitazione, la danza...
Solo l'arte può salvare l'uomo da sé stesso.
Ma l'arte pura, quella atea e anarchica.

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