Durante i laboratori di scrittura creativa nelle classi Quinte della Primaria e Prime della Secondaria, nell'ambito del concorso di scrittura "Il Mangialibri", ho proposto esercizi sia di prosa sia di poesia.
L'obiettivo non è stato di replicare esercizi scolastici, ma di affrontare modalità diverse dal curricolo. La scuola, di solito, si muove di più sull'imitazione e sull'improvvisazione, mentre io ho presentato tecniche anomale di composizione delle parole e di gestione dell'immaginazione.
Ho fatto ricorso, più che al supporto della razionalità, alla dimensione onirica, dove la logica assume fisionomia nuova e tanto spazio viene dato all'imprevedibile e al casuale.
Abbiamo affrontato molti elementi della composizione poetica: la rima, la metrica, l'accostamento inusuale e casuale, la metafora, la sintesi pregnante, l'adesione emotiva...
In un post precedente ho elencato gli esercizi, qui offro la lettura di alcune composizioni.
Il laboratorio è durato due moduli per classe, quindi meno di due ore,
La luce del
sole
brilla
elegante
nell’aria
fresca.
Il leone gioca.
I fiori
sono così
tanti
che contarli
non si può. (Mara)
La luce
della fantasia
giocando
nell’aria
si mette a
ballare
di fiore in
fiore. (Lorenzo)
Si sta come
in mensa
sul tavolo
pasta
fredda. (Margherita)
Un’onda mi
ribalta
nell’abisso
laggiù
cerco
conchiglie
nel profondo
mare blu. (Benedetta)
Si sta
come di
notte
quando
incontro
Tommaso.
(Noha)
Mentre vado
in bicicletta
canto e
suono la trombetta. (Arsela)
All’aria
leggera
gioca un leone
con un
fiore.
La luce lo
fa ballare
elegantemente
con fantasia.
Indossa gli
occhiali,
legge la
cartina
e impara a
contare. (Golemi)
Il
dromedario
cammina nel
deserto
con un
serpente. (Rita)
La luna
piena
mi fissa
furibonda
ma non mi
parla. (Eleonora)
La notte
cupa
dorme sugli
alberi
freddo il
buio. (Noemi)
Una cicala
con l’aria
sospettosa
osserva il
bosco. (Luca)
Sopra un
albero
ci sono i
colibrì
batto le
mani. (Francesca)
Sulla riva
del mare
Mara ama
remare
pensando una
rima
gustando una
pera. (Denys)
Il tram al
tramonto
porta un
morto
e Omar
tanto tonto
lanciò un
acuto. (Davide)
Il mare può
essere
la guerra
e la pace.
(Mattia)
La primavera
arriva prima,
ancora più
vera,
ancora più
in rima. (Matteo)
Si sta
come sott’acqua
a soffocare
e nessuno se
ne accorge. (Laila)
Dentro un
libro puoi trovare
un bel posto
per sognare. (Alice)
Un tale in
bici
morto sotto
un treno
dormiva
mangiava parlava
e cantava.
(Ambra)
Sento di
essere esausto
l’acqua mi
scorre fra i piedi
e circondato
da conchiglie
mi sembra di
sognare
tra la
tranquillità delle onde. (Simone)
Si sta come
d’estate
sul
materassino
grigliati.
(Chiara)
Si sta come
in primavera
suifiori
le farfalle.
(Roberto)
Monti
contigui
biancheggiando
di neve
un velo
sale. (Lorenzo)
Il
trattorino
è stato
demolito
dopo due
giorni. (Nicolas)
Sul ramo è
nata Roma
Roma ha
spaccato il ramo
ora Roma sta
sul prato. (Emanuela)
Mi ricordo
la neve gelida che mi rivestiva
in
lontananza scorgevo le vette maestose
non riuscivo
a trattenere la voglia
di scendere
sulle piste da sci. (Mass)
Aspettando
primavera
pianto il
fiore
che non c’era.
(Christian)
Il mio piedi
affonda nell’acqua limpida
mi tuffo e
sento un senso di libertà
esco… la
sabbia bollente morbida ascolto
i gabbiani e
l’andirivieni delle onde. (Camilla)
Tizio muore
sopra il treno
il
coccodrillo spinge la bici
che finisce
sotto il ponte
parla un
forzuto con un cane
il cane vede
un ratto che canta
mentre
scrive un rebus. (Gabriele)
L’acqua è
gelida e diventa un ghiacciolo
salato le
onde volano come gabbiani agitati
e i pesci saltano
dalle onde volando
la sabbia
calda sembra magma. (Michele)
La montagna
silenziosa e fantasiosa
la valanga
scende rumorosa e paurosa
guardo il
monte incantato
il freddo mi
penetra
sono
un albero
innevato. (Riccardo)
L’anatomia
della rabbia
è la felicità
di un
elefante
di carta.
(Marco)
Un cane di
carta
volle
scoprire
l’anatomia
della rabbia
per mandarla
via.
Sul tramonto
di Toronto
c’è un
tonto. (Francesco)