domenica 28 novembre 2010

INCONTRO D'AUTORE



Presento "Un fauno in legnaia" e "Le crociate dei Santi Innocenti" a Oleggio. In sala un centinaio di persone. Modera Maria Paola Arbeia di "La Stampa". Un breve saluto di Aldo Palatino, presidente della Pro Loco che ha organizzato l'evento, e dell'assessore alla cultura e vicesindaco Andrea Baldassini. Apre la serata il gruppo "Los scariolantes" che eseguirà quattro pezzi legati al medioevo: King Richard I, Scarborough fair, Donna lombarda e Pellegrin che vien da Roma.
Alessandro Valli, presidente della biblioteca, introduce l'argomento della crociata dei fanciulli del 1212 e mi invita a fare alcuni approfondimenti. Poi Maria Paola Arbeia mi pone alcune domande relative al "Fauno in legnaia". Il pubblico è invitato a intervenire e così si parla di ciò che unisce i due libri (il "reietto o animalis" al di fuori della chiesa), della metodologia di scrittura, della valenza biografica...
Una serata calda, agile, con un pubblico molto interessato. E infine tutti di sopra per un buffet dolce e salato da acquolina in bocca. Con il buon vino di Mezzomerico.
Che dire? In tanti attorno ai miei libri, attorno a me. Ho sentito molto affetto. Sono riconoscente, grato di un'attenzione che mi stimola a fare sempre meglio.

IL TEATRO DI CALCARA


Gestito dal "Teatro delle Temperie", quello di Calcara è un piccolo teatro di grande respiro.
Un articolo de "L'Unità" del 15 ottobre.

A Crespellano se fai la maschera gratis puoi anche studiare da attore

Dall'apertura il 23 ottobre con Riondino e Vergassola al doppio appuntamento con Oscar de Somma per la chiusura di fine marzo, sono 21 gli spettacoli per la quinta stagione del teatro Calcara di Crespellano, due in più della scorsa stagione: «È per soddisfare le richieste dei nostri spettatori - spiega la direttrice artistica Margherita Zanardi - che abbiamo aumentato il numero degli spettacoli, superando la crisi e le mille difficoltà che stanno affrontando i teatri di bologna e un pò di tutta italia». A Calcara i finanziamenti arrivano per il 55% da sponsor privati, il 30% dal Comune, il 5% dalle amministrazioni di Anzola e Bazzano e il restante 10% dal botteghino (che spesso registra il tutto esaurito). Per contenere al massimo le spese, «le maschere sono volontari - aggiunge Zanardi - e barattano il loro impegno con la possibilità di partecipare gratuitamente ai corsi di recitazione che animano il teatro tutto l'anno». La programmazione vedrà alternarsi sul palco di crespellano artisti affermati della scena nazionale, giovani emergenti e rodate compagnie dialettali. Quattro i diversi cartelloni che avranno tra gli ospiti, oltre al duo Riondino-Vergassola in scena con la rivisitazione comica della «Madame Bovary» di Flaubert, anche Maria Paiato (il 10 dicembre con «Quattro di sessanta», lettura-spettacolo di alcuni racconti di Buzzati) e Sergio Pierattini con il «Il gregario» (18 marzo). Durante la stagione ci saranno anche spettacoli di denuncia su tematiche d'attualità, dalle molestie sessuali in famiglia (il 26 novembre, «Verginella» della compagnia Lupusagnus) allo sfruttamento della prostituzione («Chiòve» della compagnia Teatri Uniti, il 7 gennaio), dai desaparecidos argentini («Por la vida», un racconto della compagnia Narramondo, l'11 febbraio) ai manager che hanno perso il lavoro a causa della crisi («Top dogs» per la regia di Massimo Navone, l'11 marzo).

sabato 27 novembre 2010

VERGINELLA DRITTO AL CUORE


Partiamo con lieve ritardo perché Betti fa mettere gli pneumatici invernali e alle ore venti raggiungiamo l'agriturismo "Caselvatica" in Caldara di Crespellano, ad appena una decina di chilometri da Bologna. Ritiriamo i biglietti alla cassa, un abbraccio a Stefano e andiamo al bar per un decaffeinato. La sala non è grande, ma è piena, molta gente di età avanzata, ma anche giovani. Stefano si è ritrovato senza tecnico, un pomeriggio di lavoro dedicato più alle luci e all'impianto audio che alle prove, finisce trafelato che sono quasi le nove, si va in scena.
Una platea attenta, come se assistesse a un rito. Io mi tormento un poco: si staranno annoiando? è troppo lungo? la scena dello stupro è troppo forte?
Quando le luci si spengono sull'ultima immagine della mostruosa famiglia abusante, si rimane come sott'acqua. Una pausa infinita di silenzio teso. Poi la signora accanto a noi batte le mani, e gli applausi scrosciano. E non smettono. Uno grida: bravi! Un'altra: bravissimi! E altri sfogano la tensione continuando ad applaudire e ad acclamare.
Appare Stefano. Lupusagnus è solito invitare il pubblico a fermarsi per un breve dibattito... una pausa di qualche minuto mentre gli attori si cambiano... Esplora sorridente la platea. Mi invita ad affiancarlo. "Bene, dico, così riempiamo il silenzio". Perché se ne stanno ancora tutti zitti, in attesa. Chi vuole andarsene... ripete Stefano. Aspettiamo. Nessuno si alza. Tutti inchiodati alle poltroncine. Gli attori tornano dai camerini. Ci sediamo sulle panche della scenografia. Una signora ci ringrazia, lavora in un nido e al pensiero che ai bambini fanno cose... e fatica a parlare perché è troppo commossa, quasi piange. Altri spettatori esprimono il loro entusiasmo per lo spettacolo. Nessuno è rimasto insensibile. Nessuno ha critiche da fare. E quando molti ripetono "tornate, portate gli altri spettacoli, vi aspettiamo", noi ci sentiamo contenti e soddisfatti. Abbiamo commosso, abbiamo fatto riflettere, abbiamo fatto teatro grande.
Essere di fronte a un pubblico che stenta a lasciare la sala è una gratificazione che ripaga delle fatiche.
"Verginella" è ancora più bello, uno spettacolo che appare rifinito alla perfezione. Per forza, con un regista così! Stefano ha una sensibilità straordinaria, mette in scena l'impresentabile senza mai una volgarità gratuita, con una forza suggestiva che afferra lo spettatore e non lo lascia mai fino all'ultima battuta. Che dire degli attori? Hanno arricchito l'interpretazione con sfumature che accompagnano lo spettatore nella terribile discesa verso i lati oscuri dell'animo umano, e non danno tregua, s'impongono con una forza cui nessuno resiste... e non sono io a dire queste cose, ma è il pubblico con i suoi applausi e con i suoi commenti.
Nella foto: Tommaso Banfi (lo zio), Marta Comerio (Verginella), Stefano De Luca (regista), Aquilino (io), Annamaria Rossano (la madre).
Arrivederci a febbraio, Verginella.
Il giorno dopo Betti e io ci fermiamo a Modena per visitare il duomo. Il duomo è ingabbiato per restauri e all'interno c'è la messa. Facciamo shopping e un giro al mercatino dell'antiquariato, ma è caro, valutazioni da centinaia di euro e quello che costa poco è paccottiglia.
Ce ne torniamo a casa.


venerdì 26 novembre 2010

AL PREMIER, AL PAPA


"Che egli esalti la verità, essa lo esalterà. Che egli dia forza alla verità, essa gli darà forza. Che egli difenda la verità, essa lo difenderà. Che egli innalzi la verità, essa lo innalzerà. Perché fino a quando difenderà la verità, non gli mancherà il bene, e la sua regola non morirà. Perché per mezzo della verità del sovrano le grandi tribù sono governate. Per mezzo della verità deel sovrano la terra tutta è fertile e ogni bambino nato è degno. Per mezzo della verità del sovrano c'è abbondanza di alto grano."
Dal testamento di Morann Mac Cairbre, giudice druidico (S. Mayorca, I misteri dei Celti, De Vecchi).

giovedì 25 novembre 2010

POESIA TRENTAQUATTRO



M’annoia la noia, m’annoia il destino,

m’annoia la vita e ci son clandestino,

m’annoia la storia, la sua vanagloria,

m’annoia chi perde e chi canta vittoria,

m’annoia la patria coi suoi monumenti,

m’annoian le bestie, m’annoian le genti,

m’annoia la fede e m’annoia anche dio,

m’annoia l’amico che parla per via,

m’annoia l’amore e che noia il mio cuore!

m’annoia lo specchio perché mi fa vecchio,

m’annoia la morte ch’è gran traditora,

ti prende alle spalle la sua ultim’ora,

m’annoio di tutto, ché il tutto non dura,

rimane una cosa, si chiama scrittura,

se stretta è la voglia, ma larga è la via,

non dite la vostra, che taccio pur io.

mercoledì 24 novembre 2010

LA ZUCCA DI BETTI


Le zucche di Betti hanno pochi semi, scorza non spessa, polpa consistente, colore brillante, gusto straordinario. Le faccio a pezzi con la mannaia, le infilo in forno e pigio la polpa nei contenitori di alluminio. Infine, nel congelatore. Quando la si scongela, la zucca è cremosa e per niente acquosa, compatta e tanto buona che non necessita di nessun condimento, nemmeno del sale.

martedì 23 novembre 2010

SAN CASCIANO DEI BAGNI






Sabato pomeriggio a Siena, Pinacoteca e Cattedrale, ottimo pranzo nelle vicinanze, tempo buono. La sera siamo a San Casciano. Avevamo programmato la domenica a Pitigliano e dintorni, ma il nubifragio ci fa rientrare nel pomeriggio. Visitiamo la cittadina, il castello degli Orsini, acquistiamo dolci ebraici, pranziamo (tagliatelline ai carciofi, filetto ai fichi e aceto aromatico) e via in fuga sotto un diluvio verticale. Le vie Cave alla prossima occasione. All'agriturismo incontriamo Luca Novelli, due chiacchiere. Lunedì mattina incontro gli alunni delle cinque classi elementari, in tutto 65. Sono ragazzi molto simpatici, sensibili e spontanei, stare con loro è un piacere. Hanno letto "Ti salverò Canaglia" e io presento "Orrendi per sempre". Moltissime domande sul libro e sull'autore, qualche gioco, poi la sede si presta per piccole drammatizzazioni, che affrontano con spirito e capacità . Grande divertimento.
Da Wikipedia:

Il Teatro Comunale ex Accademia dei Georgofili Accalorati è un teatro situato a San Casciano dei Bagni.

In questo importante e attivo centro della Valdichiana già sul finire del '700 era attiva l'Accademia dei Georgofili Accalorati che aveva realizzato un teatro prima del 1785. A quella data infatti risale una supplica dell'Accademia al Granduca Pietro Leopoldo per poter conservare il proprio teatro che, in base a disposizioni emanate dal governo lorenese, doveva essere chiuso.

Il teatro subì profonde trasformazioni fra il 1936-37 quando venne adattato a sede della locale Casa del Fascio. In quell'occasione, su progetto dell'architetto Alfredo Corradini, la sua disposizione venne capovolta e fu creata una nuova galleria sul lato opposto a quella originaria. Dopo la guerra, al piano superiore, ha ospitato le sedi di partiti politici e dell'"Artigianato senese". Prima della sua chiusura per inagibilità, il teatro è stato utilizzato come cinematografo (fino al 1979) e come sala prove per la locale Filarmonica (fino al 1983).

Dopo un opportuno e consistente restauro, su progetto dell'architetto Giampiero Chiucini, il teatro ha ripreso la sua attività nel 1999 proponendosi come uno spazio ideale per piccoli spettacoli e iniziative pubbliche.

Saluti, Davide mi abbraccia: resta ancora...
Un altro ottimo pranzo (bresaola con agrumi, paté di pollo con mela e miele, la pinolata...) e lasciamo la bellissima cittadina. Le terre senesi sono un incanto. La gente senese è straordinaria. Arrivederci all'anno prossimo.

La foto dell'asino l'ha scattata Betti con questo commento:

...l'asino simbolo di regalità e di saggezza tra gli Indoeuropei dell'Anatolia e in particolare gli Ittiti, e fra gli Hyksos che ad essi erano connessi. Sappiamo che, nel mondo ittita e in quello hyksos, le lunghe orecchie dell'asino erano un simbolo regale e sapienziale, collegato alla sacralità stessa dell'orecchio che, secondo la dottrina brahmanica poi accolta nell'apparato simbolico buddhista (si pensi alle lunghe orecchie del Buddha) è la sede del Brahman e l'organo attraverso il quale si accede alla conoscenza del mondo invisibile. W i somari!

lunedì 15 novembre 2010

GLI ESERCIZI DI REGIA DI STEFANO















Ho trascorso una bellissima giornata a Milano. Nell'ambito degli "Esercizi di regia" di Stefano De Luca di Lupusagnus organizzati da "Le Cicale dell'Arconte" presso il Teatro Parenti.
Al mattino, dalle 10.00 alle 13.00, le prove aperte di "Verginella". Poi un pranzo molto goloso con le cose buone portate dai corsisti, dagli attori e dalla mamma di Marta (mmm, la sua torta al cioccolato!). Io ho portato solo una smodata passione per il cioccolato (torta, pasticcini vari e cioccolatini), a cui per fortuna do libero sfogo in rare occasioni. Dalle 14.00 alle 16.00 mi sono fermato per parlare ai corsisti (di Milano, Bologna, Roma...) dei rapporti tra drammaturgo e regista.
Ho colto l'occasione per esporre il mio metodo di lavoro che probabilmente ha stupito qualcuno, dato che per approfondire certi aspetti della scrittura teatrale utilizzo una compagnia di ragazzini dilettanti, il mio "Teatro dei Passeri" (ehi, non nel senso che li sfrutto per i miei intendimenti, ma mi sono accorto che mi sono utili per riflettere sulle qualità della scrittura teatrale).
Ho parlato delle relazioni tra personaggi nei vuoti di battuta, della questione del personaggio fuori scena (fuori scena? non esiste!), della potenzialità espressiva dei personaggi nelle loro pause di copione, delle tre pareti sforacchiate (altro che sì o no quarta parete!) dal via vai assurdo dei personaggi... e ho spiegato perché queste riflessioni mi stanno portando verso una scrittura nuova e per me rivoluzionaria, portata a esprimere diversi piani sincroni di realtà "spazializzata" come è quella del teatro; non solo la regia deve tenere conto di elementi quali il tempo e lo spazio, ma anche la scrittura nel suo formarsi, in modo tale da visualizzarsi su più situazioni; quella centrale rappresentata in scena e quelle contemporanee derivanti dalle scene precedenti e nascoste dal "dietro le quinte".
Poi siamo passati all'analisi di "Verginella" e in genere dei miei testi: assenza di didascalie, nessuna indicazione di spazi strutturati, nessuna ambientazione... un testo che fotografa i personaggi dal di dentro, concentrato su emozioni e sentimenti.
Eccetera.
Molto stimolante.
E poi il desiderato ritorno a casa, dato che a me le convulsioni metropolitane (nel senso sia di città sia di treno sotterraneo) e del traffico autostradale... brrr, torna al paesello che è tanto bello...
Grazie, Stefano, mi sono divertito.
E ora tocca a "Canicani". Mi ha fatto sentire le prime musiche. Entusiasmanti.


STAFFETTA DI SCRITTURA CREATIVA


La Staffetta di Scrittura Creativa è un’azione – promossa in ambito a Exposcuola la più rilevante iniziativa che si organizza in Italia in favore dell’ottimizzazione dell’offerta formativa - che mira a sostenere e diffondere le attività di scrittura delle scuole, offrendo ai bambini, ai ragazzi e ai giovani l'occasione di raccontarsi, di conoscersi e di crescere attraverso le invenzioni della scrittura, le emozioni della lettura, il valore del confronto con gli scrittori degli incipit, la rilevanza dell’esercizio nelle classi, le opportunità formative che collegano la Staffetta a tutte le discipline scolastiche, le occasioni evolutive derivanti dagli scambi scolastici, dai gemellaggi e dalle visite di istruzione formative, per citare solo alcuni dei valori aggiunti dell’azione.

Ogni staffetta (per staffetta si intende l’insieme delle squadre che scrivono uno dei racconti dell’annuale raccolta Staffetta di Scrittura Creativa Exposcuola) è composta da otto/dieci squadre dello stesso grado di scuola e livello di classe (primarie 2^/3^ e 4^/5^, medie 1^/2^/3^, superiori 1^/2^ e 3^/4^/5^). La squadra può essere formata da un’intera classe o da un gruppo misto della scuola (con alunni appartenenti a varie classi fino ad un massimo di 30 elementi). L’unica eccezione per poter iscrivere due classi come unica squadra è rappresentata da una classe modulo in orizzontale di Scuola Primaria.

Le squadre che compongono ciascuna staffetta raggiungono il traguardo collaborando tra loro alla realizzazione, capitolo dopo capitolo, di un racconto a partire da un’idea-guida (incipit di uno scrittore su un tema dato). Il titolo del racconto è scelto dalle scuole che compongono la staffetta insieme allo scrittore dell’incipit e al curatore dell’editing.

L’edizione 2010 (idea-guida “ARIA”) ha visto la partecipazione di 140 scuole, suddivise in 17 staffette (9 primarie, 4 medie, 4 superiori) con la partecipazione non solo delle Scuole italiane ma anche delle scuole italiane all’estero: Scuola Primaria di Madrid, Scuola Primaria “Cristoforo Colombo” di Buenos Aires (Argentina) e Scuola Secondaria di I grado “Leonardo Da Vinci” Bogòta (Colombia). Alle 17 staffette di scrittura creativa si aggiungono 3 staffette sulla legalità. Con la staffetta di scrittura 2010 il risultato straordinario che abbiamo raggiunto tutti insieme sta nel fatto che TUTTE LE REGIONI ITALIANE sono rappresentate in seno all’azione.Staffetta di Scrittura creativa -

Tema 2011

In collegamento con i temi di Exposcuola, dopo aver determinato l’incontro tra gli elementi naturali – terra, acqua e aria – la creatività dei nostri giovanissimi scrittori non potrà che concentrarsi per il 2011 su… FOCUS!, a chiusura del ciclo dei quattro elementi.

http://www.bimed.net