domenica 31 ottobre 2010

LA FESTA DEGLI ORRENDI







Ieri ho presentato il libro a Oleggio, nella biblioteca civica "Julitta", presenti l'assessore Baldassini, il presidente Alessandro Valli e la bibliotecaria Tiziana Fonio che ha aperto l'incontro. C'erano numerosi genitori con i figli, poche le maestre, forse perché i libri "da leggere" interessano sempre meno anche agli insegnanti. Eh, poveri libri! Ho parlato più che altro dei personaggi ed è stato un parlare girovago. Avere un pubblico di adulti e di bambini svia il discorso, che fatica a mettersi a fuoco. Si vorrebbe approfondire l'argomento, ma i bambini non ci capirebbero niente. Si vorrebbe dare più soddisfazione ai bambini, ma ci sono messaggi importanti anche per i genitori. Comunque, sono stato giustamente breve e tutti hanno portato via qualcosa per inquadrare meglio la serie degli Orrendi.
Un nutrito gruppo di mamme volontarie ha allestito i locali della sezione ragazzi (anche in vista della festa di Halloween) e l'incontro si è quindi tenuto in un set quasi cinematografico.
Su due tavoli un ricco buffet dolce e salato e una torta fantastica dedicata agli Orrendi.
Insomma, la presentazione di un libro si è trasformata in una festa allegra, con bambini che scorrazzavano a bocca piena (la biblioteca ha sede in un antico orfanotrofio, poi asilo, con un cortile che è un balcone sulla valle del Ticino).
Un incontro organizzato con grande attenzione e sensibilità, per cui ringrazio l'amministrazione , la libreria "Girapagina" e lo staff della biblioteca. "A ottobre piovono libri" ha presentato un ricco e valido calendario e altre iniziative sono previste con bambini e ragazzi per "fare la festa" ai libri. Sarò lieto di dare il mio contributo.

venerdì 29 ottobre 2010

ORRENDI PER SEMPRE







Sabato 30, alle ore 16.00, presso la biblioteca "Julitta" di Oleggio presento il libro, parlando soprattutto dei personaggi, di come rappresentino bambini e ragazzi reali con le loro difficoltà, le paure e le insicurezze, le difficoltà di rapporto, ma anche con la voglia di vivere e l'ingegnosa capacità di risolvere problemi.

Ho chiesto a Tiziana, la bibliotecaria, di pubblicare il suo intervento. Eccolo qua.

30/10/2010 Presentazione di “Orrendi per sempre” – Aquilino

- Gli Incontri con l’autore in Biblioteca:

E’ intenzione della Biblioteca cercare di organizzare incontri con gli autori come momenti assolutamente speciali per conoscere da vicino chi scrive storie, racconti e vive in mezzo a noi, nella nostra città.

- La nuova sezione della Biblioteca per ragazzi e i nuovi libri acquistati:

La Biblioteca ha trasferito le sezioni bambini e ragazzi nell’ala nuova della Biblioteca, gli spazi permettono di fermarsi per la lettura da soli e con i genitori, per curiosare, per scoprire, per studiare. Ogni anno la Biblioteca si rinnova e acquista nuovi libri per i bambini e ragazzi, scegliendo tra i titoli più interessanti.

- Orrendi per sempre: una mia valutazione come “bibliotecaria” e come lettrice:

Genere:

Un libro che ha tutti gli ingredienti del genere horror: i mostri, una morta vivente (Morta è proprio una dei protagonisti), il buio, la notte, l’attesa, un cimitero, dei cadaveri, il sangue, le ferite, Macabro il nome di un altro personaggio.

Si inserisce nel genere horror, non certo nuovo, ma potremmo dire oggi molto di moda; un horror che è pensato per bambini e ragazzi, che in una chiacchierata con Aquilino lui ha definito “controllato” e io definisco anche leggero, divertente e intelligente.

Un genere che da un lato segue il crescente gusto per il mistero, per il fantastico ed il soprannaturale, dall’altro si apre al racconto dell’avventura e dei personaggi, lasciando lo spazio per divertirsi e per riflettere.

Tematiche:

Sono molteplici le tematiche che si ritrovano, in gran parte legate all’adolescenza, al diventare grandi e al vivere con gli altri:

Il grande e complesso tema dell’identità, della diversità, il rapporto con i genitori, il bisogno delle relazioni e del gruppo, le difficoltà che si incontrano, la sofferenza nel rimanere esclusi ed emarginati, il tentativo di cambiare per essere accettati (il travestimento che i personaggi tentano nel libro), aiutare ed essere aiutati, l’accettarsi per come si è, valorizzando i propri lati positivi.

E gli orrendi lo saranno “per sempre” perché non saranno mai belli, ma uniti dalla loro amicizia saranno sempre eccezionali, supereroi, super coraggiosi e mai più soli.

Fa pensare ad un incoraggiamento all’azione, all’invito a non fermarsi alle apparenze, a non isolarsi, ma a superare insieme le difficoltà grazie alle risorse di ognuno.

Lettura:

Il racconto vista la ricchezza degli spunti si presta a una lettura differenziata:

per i genitori, come lettura e confronto più intimo e familiare con i propri figli su questi temi.

per insegnanti, come spunto per percorsi di lettura, riflessione e confronto con i compagni.

per i ragazzi, per divertirsi con gli Orrendi, seguirli nelle loro avventure e per conoscere dei ragazzi non certo bellissimi, ma pieni di qualità speciali.

E se qualche volta ci si sente un po’ orrendi, è normale, non preoccupatevi …prima o poi ci si sente anche molto speciali!

Tiziana Fonio


lunedì 25 ottobre 2010

LE CROCIATE DEI SANTI INNOCENTI


La recensione di Betti su Ibs.

betti (02-10-2010)
Un viaggio nel Medioevo pubblico delle mura possenti e delle cattedrali slanciate verso il cielo; dei grandi poteri, il politico e il religioso, talvolta antagonisti per la supremazia, ma sempre alleati nel preservare la propria autorità sui diseredati, su quelle folle affamate, senza diritti né voce, che solo un sogno può salvare dall'abbruttimento. Ma anche il viaggio nel Medioevo intimo di un uomo che percorre dentro sé stesso, con onestà e sofferenza, lo stretto sentiero che porta alla comprensione e alla compassione. La sua voce mormora parole di antica pietà, grida parole di sdegno, piange parole di dolore. A volte c’è il canto di chi intravede un’altra possibilità per l’essere umano, un altro destino, di pace e di amore reciproco. Leone ci guida.
Voto: 5 / 5

sabato 23 ottobre 2010

MARINAR 9


Sempre ride e mai non tase

quel buffon che ne comanda;

e per questo a tutti piase,

quel cialtron co la so banda.

El se crede d’alto rango,

ma xe nato ne la paglia;

mangia merda e sputa fango,

solo un asino che raglia.

No conosse verità,

na parola na busìa,

se qualcun ghe dise ‘l vero

lu s’infuria. Via! Via!

In prison chi xe sincero!

E se insiste sia sparà

dai briganti lestofanti,

benedetti tutti i santi.

mercoledì 20 ottobre 2010

ORRENDI PER SEMPRE

Dal 27 ottobre nelle librerie.
Il primo libro di una nuova serie che racconta le avventure di eroi particolari... mostruosamente particolari! La copertina si illumina al buio grazie a una misteriosa vernice! Quattro ragazzi, in parti diverse del mondo, combattono quotidianamente con l'ostilità e la diffidenza della gente a causa del loro essere ''speciali''. Morta è... morta: spesso perde pezzi del proprio corpo decomposto e li riattacca con noncuranza; Macabro è costellato di ferite infette e sanguinanti, che non si rimarginano mai; Scossa lancia scariche elettriche potentissime quando prova qualsiasi emozione e Albein ha un'intelligenza spaventosa, ma non può usare le gambe. E' una formidabile invenzione di Albein a farli incontrare e a trasformarli (non senza qualche disavventura!) negli Orrendi, un gruppo affiatato che grazie alle proprie ''caratteristiche'' riesce a portare aiuto ai bambini in difficoltà.

LA GRANDE MADRE


Giravo attorno all'incipit del nuovo racconto su Tantalo e il figlio Pelope, quando mi sono reso conto che sconfinavo e che avrei dovuto scrivere non uno, ma due libri: "Gli dei malevoli" e "Gli eroi malevoli".
Ho accantonato Tantalo e mi sono rimesso a leggere "I miti greci" di Robert Graves. Ho subito trovato una storia, la prima storia. Anzi, la storia che precede la storia, quella di Eurinome. Siamo agli albori della civiltà, come si dice; cinquemila anni prima dell'era comune, più o meno, ma così si dice. L'epoca della Grande Madre, o Madre Bianca, Mater Matuta, Bona Dea... Il matriarcato (di pace, tolleranza e uguaglianza) che, si dice, ha preceduto il patriarcato (forza, sottomissione, guerra, imposto dalle popolazioni della Russia meridionale, si dice).

Eurinome con il Vento del Nord genera il serpente Ofione (Oceano) che l'avvolge nelle sue spire e si accoppia. Ma poi pretende di essere lui il creatore. La dea "lo colpì alla bocca con un calcio, gli spezzò i denti e lo relegò nelle buie caverne sotterranee".

Questo lo spunto per la storia.
Volete che Ofione (il maschio) non si sia voluto vendicare? E non continui a vendicarsi?

E poi mi sono imbattuto un'altra volta nelle Madonne Nere (in foto quella di Chartres).
Dal sito http://www.templaricavalieri.it/

"I primi missionari cristiani scoprirono in Gallia un gruppo di Celti intenti a venerare una figura femminile nell'atto di dare alla luce un bambino e spiegarono agli indigeni che, senza saperlo, stavano adorando un'immagine della Madonna e loro erano già cristiani.

Sul luogo sacro venne costruita una chiesa, e l'idolo pagano, trasferito al suo interno, si trasformava automaticamente in una rappresentazione cristiana; per giustificare la presenza di figurazioni mariane che, a volte, precedevano la stessa nascita di Maria, i teologi coniarono un termine "Prefigurazione della Vergine".

I luoghi di culto della Grande Madre nel nostro continente sono molteplici; le rappresentazioni della Dea si trovano quasi tutti in superficie ma, gran parte di esse, erano poste originariamente nel sottosuolo, dove la presenza delle correnti terrestri si fa maggiormente sentire.

Proprio dalla Grande Madre derivano probabilmente le celebri "Vergini Nere", le Madonne dal volto scuro venerate in tanti santuari.
Con un'operazione nota come "sincretismo", la stessa per cui agli dèi del voodoo di Haiti sono stati associate le immagine dei Santi cattolici importate dai missionari, la Grande Madre pagana avrebbe assunto il volto di Maria, colorato però in nero, come quello delle sue prime raffigurazioni.
Le immagini delle Vergini Nere contraddistinguerebbero dunque i luoghi particolarmente legati alla Grande Madre, gli stessi su cui, da sempre, gli uomini costruiscono i loro edifici sacri.

Vergini nere sono disseminate nelle chiese di tutta Europa; in Italia se ne trovano a Cagliari, Crea del Monferrato, Crotone, Loreto, Lucca, Oropa, Pescasseroli, Rivoli, Roma, San Severo, Tindari, Venezia; in Francia addirittura novantasei. Le più famose sono quelle della cattedrale gotica di Chartres, chiamate Notre-Dame-sous-Terre e Notre-Dame-du-Pilier.


Inoltre, nel culto della Madonna rivive in modo concreto il culto pagano di Iside, che fu per due secoli la "Santa Madre" del mondo antico. Iside "che tutto vede e tutto può, stella del mare, diadema della vita, donatrice di legge e redentrice" era la donna divinizzata (culto ripetuto anche in altre mitologie). La si rappresentava come una giovane donna, inghirlandata dal loto azzurro della luna crescente, col figlioletto Horus tra le braccia. Non poche statue di Iside furono trasformate più tardi in immagini della Madonna. Anche i Druidi (sacerdoti pagani) onoravano la statua in legno di una donna, rappresentante la fecondità.


martedì 19 ottobre 2010

SE MUORE L'ARLECCHINO

Scrivo di scrittura. L'unica realtà che mi dà sicurezza, che riconosco, nella quale sono libero, che nessuno mi può rapinare. Sono tempi in cui uno scrittore dovrebbe scrivere non di sé, ma di quello che vede e che sente. Beh, un poco lo faccio con le rime. Tutta la mia indignazione per questo governo e per questa gente italiana abbrutita e becera, ignorante e violenta, volgare e stupida... la esprimo nei miei libri.
"Gli dei malevoli" continuano a imperversare, in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Ho scritto di Prometeo e di Pandora, oggi o domani proseguo con Tantalo e il figlio Pelope (o dopodomani, devo lavorare in giardino e dovrei pulire la casa, oggi devo anche spedire il materiale per la staffetta di scrittura).
Con grande emozione ho scritto le prime pagine del terzo libro con protagonista Albino Guidi. Il titolo provvisorio è "Se muore l'Arlecchino". Non ho ancora le idee chiare. So che tratta di nuovo di teatro. Contrappongo il teatro di ragazzi dilettanti di provincia (vedi Teatro dei passeri) al teatro professionale di città (vedi Lupusagnus). Vi si parla anche di Strehler e del suo "Arlecchino servitore di due padroni". Atena viene a mettere in allarme Albino: Ares, che nel secondo volume ne ha combinate di tutti i colori, ma è stato scornato, ha incaricato Ade di vendicarlo. Albino è di nuovo alle prese con personaggi (divini) potenti e spietati.

lunedì 18 ottobre 2010

MARINAR 8


Mi no so, mi no comprendo

quel che vedo e quel che sento,

ma mi so che l’è tremendo

quel che vedo e quel che sento.

Oh, Signor in del palazzo!

Lu nol vede, lu nol sente,

pensa solo al so sollazzo,

che gli importa della gente?

Come bestie. Sento urlare

chi che assalta e chi che more,

l’un su l’altro per mazzare,

sbusa i oci, strapa ‘l core!

Na ferocia tanto bruta

mai l’ho vista né sentita,

ma da dove l’è venuta

questa gente inferocita?

Oh, Signore del palazzo,

l’hai finito il tuo sollazzo?

Con il sangue sulle mani

fanno festa i tuoi cristiani.

LE FATE LEGGERE















Nell'ambito di "Ottobre piovono libri", sabato 16 alle ore 10.30 presso la Biblioteca Civica "Julitta" di Oleggio, un nutrito gruppo di bambini ha apprezzato e applaudito l'esordio di "Le fate leggere" con "Su e giù, di qua e di là", lettura e laboratori ispirati a "I viaggi di Giovannino Perdigiorno" di Gianni Rodari (per bambini dai sei ai dieci anni).
Dal loro pieghevole:
L’Associazione FATE LEGGERE propone


LETTURE ANIMATE CON KAMISHIBAI E LABORATORI ESPRESSIVI
L’Associazione Culturale Fate Leggere deriva dall’amore per i libri di quattro amiche:
Caterina, Gianna, Laura e Silvia e dal loro entusiasmo per la creatività che da essi può nascere. Le Fate Leggere raccontano storie come facevano gli antichi cantastorie giapponesi,
che giravano da un villaggio all’altro con il Kamishibai.

Il Kamishibai è una valigetta-teatrino che contiene le scenografie, i personaggi
e i fatti salienti del racconto. Ogni scenografia è stata realizzata con tecniche e materiali vari.

Per potenziare il coinvolgimento di chi segue la narrazione, la visione della storia è affiancata dalla proiezione delle immagini ed è sottolineata da brani musicali.

Le Fate Leggere leggono storie che lasciano semi preziosi in chi le ascolta.

Si tratta di racconti i cui argomenti riguardano il superamento della paura, l’accettazione del diverso, il mondo degli affetti e dei sentimenti, la difficoltà di diventare grandi, la poesia, la bellezza.

Su richiesta, le Fate Leggere organizzano laboratori espressivi con il gruppo dei bambini ascoltatori. Propongono collage con carte “temperate”, creazione di oggetti o personaggi
con materiali di recupero e manipolazione della creta per costruire semplici manufatti collegati alla storia presentata.

Le Fate Leggere propongono le loro attività a biblioteche, centri culturali, librerie,
scuole dell’infanzia, scuole primarie e asili nido.

Caterina, Gianna, Laura e Silvia si occupano da molti anni di infanzia e sono accomunate
da esperienze formative in ambito socio-educativo.

Le Fate Leggere si possono contattare alla seguente casella di posta elettronica:

fateleggere@tiscali.it


domenica 10 ottobre 2010

MARINAR 7 - OCCHI CIECHI E BOCCA CHIUSA


Sèra i oci e sèra a boca,

no se varda e no se toca,

no se dise e no se pensa,

giusto e ingiusto fare sensa.

venerdì 8 ottobre 2010

MARINAR 6


Sento un cionfo de fracasso

sento urlare “mi te masso!”

vo a vedere se la guerra

l’è sciopata in su la terra.

I xe tuti in de la piassa

co la tromba e la grancassa

e in del mezzo come cani

se baruffa tre marrani.

Sono quelli che comanda

de briganti i fa na banda

prete conte e podestà

l’uno prende e l’altro dà.

Questi sono i maggiorenti

che governano le genti

l’uno arraffa e l’altro agguanta

senza un frutto fan la pianta.

E i festanti? “Prendi ancora

manda tutto alla malora!”

così gridano contenti

d’aver burle e patimenti.