domenica 30 ottobre 2011

GIULIA E I PASSERI



Una lezione spostata alla domenica mattina per consentire a Giulia Viana di partecipare come insegnante. Giulia, mia ex alunna, mia ex attrice ("Gobbo il re...")...

Giulia Viana si diploma all’Accademia Filodrammatrici di Milano nel 2007, vincendo la borsa di studio “Alfonso Marietti”. Si diploma inoltre al corso superiore "Nouveau Cirque" presso la Scuola di teatro “A. Galante Garrone”, Bologna. Nel 2010 partecipa, in qualità di attrice, allo spettacolo “Fantasio Piccoli 2010”, regia di Giacomo Ferraù. Il progetto vince il primo premio al Concorso nazionale di regia del Teatro Gustavo Modena, Genova. E' attrice versatile, con un'importante esperienza nel teatro ragazzi.

Due ore di lavoro intenso. Sulla fisicità dei tre amici Bug, Chat e Spam. Sulla loro ritmica.

BUG Che figata.
CHAT Strafigata, sì.
SPAM Oh, ma hai visto?
CHAT E l’ho visto sì, l’ho visto. Eh, se l’ho visto, l’ho visto sì.
BUG Figata.
SPAM Ma te l’hai visto?
BUG Minghio! Io ero qui e lui era lì. Pam! Steso.
CHAT Stirato.
BUG Spianato.
CHAT Piallato.
BUG Li-vel-la-to.
SPAM Oh, ma l’hai visto?
CHAT Che schifo.
BUG E le budella? Cic e cicche e cicche ci.
CHAT Sì, ma l’occhio. Brrr, rotolava ancora.
SPAM Sì, ma te l’hai visto?
BUG Pam! Secco.
CHAT Miaaaa…o! Pam! Squish! Frrr! Un tappetino.
SPAM Mamma, un tir ti ha massacrato il gatto!

Poi è toccato a Tenebros, il diavolo che potrebbe essere anche un po' vampiro.

Sono un diavolo per bene
ho l’inferno nelle vene
i dannati li ho nel cuore
sono un diavolo d’onore
vesto come un damerino
ma ho lo sguardo da assassino
sono falso sono matto
io e te facciamo un patto
tu mi dai tutto di te
e diventi più di un re
ma ricorda, ciò che è dato
ti fa mio: sei dannato.

L'angelo Jehuel e l'arcangelo Michela, l'uno sbarazzino, l'altra ieratica, ma quasi una top model,una serie di pose con la spada. Quindi la coppia Barbi e Tomtom, lei stile velina, tacchi alti, voce che passa all'istante dal paesano volgare al ricercato televisivo; lui manager indagato con il terrore di finire in galera, una voce che riprende quella del figlio Spam, bassa e strascicata.

TOMTOM Barbi, ascoltami con attenzione.
BARBI Fatti una doccia, Tomtom. Sei tutto sudato.
TOMTOM Certo che sono sudato! Sudori freddi! Da panico! Sono indagato! Rischio di andare in prigione!
BARBI Ah ah ah! Tu in prigione? Noi siamo gente da Mediterraneée, non da prigione.

Grazie, Giulia, una lezione preziosa. Ci ha anche promesso che tornerà. Ormai questo progetto è anche suo.



PRESENTAZIONE "I SEGRETI DI BLAAD"





Dopo l'attività di immaginazione e scrittura nella giornata "Bibliomuseando", la collaborazione con la biblioteca ha visto sabato la presentazione del secondo volume degli Orrendi.
Ho messo a confronto storie chiuse (ad esempio, Cappuccetto Rosso) con storie aperte come quelle degli Orrendi, dove i personaggi possono essere approfonditi e dove ci sono continui spunti per nuove ambientazioni e nuove trame, senza limiti di spazio e di tempo. Infatti, le avventure degli Orrendi si svolgono nei luoghi più diversi e più lontani e anche nel passato, così che niente vieta di vederli un domani agire nel futuro.
Ho illustrato l'architettura della serie, mostrando come in ogni nuovo volume si mettano a frutto i semi sparsi nel precedente per offrire al lettore continue sorprese e spiazzamenti. Tutti i generi vengono toccati, tanto che dallo pseudo storico si passa al fantasy e dal fantasy al drammatico realistico.
Ho sottolineanto l'importanza che hanno i rapporti bambini-adulti, spesso trascurati nelle serie avventurose. I protagonisti fanno parte di una famiglia allargata, Nanoz si ritrova al fianco il figlio Saxolino, il drago Bruciu è alla ricerca dei genitori... (anticipazioni)
Più che parlare del secondo volume, ho offerto anticipazioni del terzo, "Nelle miniere di Molooc" che uscirà in primavera. Ho presentato alcuni personaggi e letto pagine ancora inedite. I presenti hanno potuto anche vedere in anteprima le nuove illustrazioni di Iacopo Bruno.
Abbiamo parlato anche dei rapporti con le case editrici e del mercato del libro.

L'uditorio era tinto di nero-arancione, dato che in paese i commercianti avevano organizzato una vivace festa di Halloween e molti bambini erano in maschera.

Qualche giorno prima ero stato nelle due classi quarte della scuola elementare Maraschi per il progetto...

“Eroe, super e fragile”

Laboratorio di lettura critica e scrittura creativa con gli alunni delle classi Quarte sez. C e D della Scuola Elementare “Padre Maraschi” di Oleggio.

Il laboratorio prevede due diversi interventi:

a) In biblioteca: analisi di alcuni libri per ragazzi, con particolare attenzione alla presentazione grafica e all’incipit. Breve approfondimento sul senso della scrittura e della lettura: dal puro divertimento alla trasmissione di esperienza fino alla riflessione sulla vita.

Presenti le due classi per un totale di 38 alunni.

Ore due durante la prima settimana di ottobre.

b) In aula: invenzione di un supereroe con poteri straordinari, ma con limiti riferibili a punti deboli, carenze fisiche, anomalie della personalità, disturbi psicologici ecc. La grandezza di un eroe consiste anche nella capacità di superamento di tali limiti.

Scrittura di un incipit nel quale il protagonista è presentato al lettore e con il quale si dà il via all’azione.

L’incipit sarà presentato sotto forma di minilibro ricavato da un foglio A4 piegato in due, così da avere quattro facciate: una di copertina e tre di scrittura (ampliabile).

Con ognuna delle due classi di 19 alunni.

Due ore nella seconda settimana di ottobre.

E' stato interessante e coinvolgente. I bambini hanno scritto volentieri storie molto personali e diverse le une dalle altre, centrando in pieno gli obiettivi. A lavoro finito, pubblicherò qualche loro scritto. Mi ha rincuorato vederli appassionarsi alla scrittura. Riscontrare in loro ancora tanta buona immaginazione. Sarebbero loro le generazioni in crisi? Forse in crisi sono quei politici che impoveriscono la scuola e la cultura, una crisi di cuore e di cervello, la loro. Di cuore perché sono egoisti ed egocentrici; di cervello perché... lo si vede tutti i giorni, il perché.

lunedì 24 ottobre 2011

ROTELLA


Già pubblicato da Bruno Mondadori nel 2001, "Rotella" rivive in una nuova edizione a cura di NOI ASSOCIAZIONE di Verona, Via Bacilleri 1, tel. 045 9276218. Ecco la presentazione in quarta di copertina. Illustrazioni di Chiara Raineri.

Ritrovarsi su una sedia a rotelle significa forse rinunciare a vivere? No, ci dice Rotella, che della propria vita vuole continuare a essere la protagonista. Come supera la depressione? Ma con il buonumore, tanti amici e un irriducibile senso dell’avventura! Rotella si circonda di amici geniali e generosi e insieme a loro affronta una sfida temeraria. Riuscirà a dimostrare a tutti che la sua non è la condizione di una perdente?

"NOI Associazione"

venerdì 21 ottobre 2011

BIMED: IX edizione STAFFETTA DI SCRITTURA CREATIVA


Ogni staffetta (per staffetta si intende l’insieme delle squadre che scrivono uno dei racconti dell’annuale raccolta) è composta da dieci squadre dello stesso grado di scuola e livello di classe (primaria 1^; 2^ ; 3^/4^/5^; medie 1^/2^/3^; superiori 1^/2^ e 3^/4^/5^ - da tutta Italia). Le squadre che compongono ciascuna staffetta raggiungono il traguardo collaborando tra loro alla realizzazione, capitolo dopo capitolo, di un racconto a partire da un’idea-guida (incipit di uno scrittore scritto in relazione al tema annuale della Staffetta).

Staffetta di Scrittura Creativa 2011/2012

Il tema
Immaginare un mondo, toccare l’orizzonte e andare Avanti. Tornare, e poi… perdersi, dunque, ri-trovare il senso della vita che è dentro di me, di là dal mare. In, oltre…
Immagino… racconti d’avventura e amore, cavalieri … spazio, stelle, pianeti luminosi, vita e vite che si incontrano.
Immagino… il paesaggio e la quiete, poi, giovani guerrieri a battersi per difendere la terra e il mare… viaggiatori e… poeti… la principessa a cavalcare fuori dal castello per determinar giustizia
e l’incontro con l’alieno che, poi, tanto alieno non è, anzi… il Campione a giocare la partita della vita… e Galileo del 2092 che scopre… e non abiura! Il gabbiano che dall’alto piange e lava la discarica… Muthongay che attraversa il mare, incontra i balocchi e torna alla sua terra per… E ancora cento passi contro la protervia, gli occhi su Beirut e poi a camminare sotto il muro di Palestina, e sognare un’altra Herat. (…)
Imagine…
Il tema rimanda alla possibilità di recuperare il valore della creatività intesa come opzione di crescita, qualificazione, sviluppo e miglioramento dell’essere e dell’attorno. Il tema è anche un omaggio a John LENNON, artista completo e uomo impegnato nel sociale che con le sue parole è riuscito a imprimere una vision di qualificazione e di impegno per migliorare la condizione umana…
In considerazione dell’esigenza di determinare una consapevole relazione con il titolo della staffetta 2011/2012 preghiamo, nel momento di start up della staffetta, gli scrittori degli incipit, i docenti e gli alunni a tenere conto di quanto segue:
a – Il tema condurrà verso i seguenti ambiti: le passioni civili e l’impegno sociale, la tutela dell’ambiente, l’affermazione dei diritti, le relazioni intergenerazionali, l’intercultura, il rapporto tra la ricchezza e la povertà, il rapporto con l’attorno e l’identità territoriale;
b – Imagine… vuole anche determinare una riflessione sul valore della consapevolezza legata al valore del Sogno e intende recuperare una sana capacità destrutturativa – da parte delle nuove generazioni – dei linguaggi che dal di fuori della scuola interagiscono con la crescita globale. Imagine, ancora una volta, tende a essere una modalità strategica per aprire una discussione sui “modelli…” e in questo caso la fase di preparazione alla scrittura sarà utilizzata dai docenti per determinare un ampio confronto e comprendere quali sono gli interessi primari delle nuove generazioni (…)

http://www.bimed.net


IL MIO INCIPIT per le prime due classi delle scuole superiori

Staffetta di scrittura 2011/2012

Scuole secondarie di secondo grado

Incipit di Aquilino

“La nuova legge nella casa delle armi”

Non ho inserito informazioni riguardo al luogo e al tempo dell’azione. Il regno di Tuxa potrebbe fare parte di un universo avventuroso posto nel passato, con caratteristiche di tipo medievali; o nel futuro, in una umanità di nuovo barbarica. Oppure di un universo fantasy, con personaggi e popoli del genere: elfi, nani, orchi, draghi ecc. Ma sono possibili altre soluzioni. Ciò che non si può eludere, in questo incipit, è l’invito a una storia di formazione. Non condotta in termini didattici, ma di avventura pura che offra spunti di riflessione. Alla fine, grazie agli incontri che hanno fatto e alle situazioni in cui si sono ritrovati, Gundel e Melina devono avere più chiaro in mente come esercitare il potere per il bene comune.

Disturbato, un uccello notturno emise un verso lugubre. Gundel sussultò. Non per lo spavento. Aveva imparato fin da piccolo a controllare la paura e a valutare i pericoli reali. Gli era sembrato, però, che l’allocco ripetesse con voce umana: “Va via! Va via!” come per lanciare l’allarme.

Sentì un brivido e si gettò un’occhiata alle spalle: oltre la vegetazione, sopra la massa scura delle mura, sulle sagome nere dei palazzi di Tuxa, la capitale dell’impero.

Continuò a seguire il sentiero per il fiume, dove lo aspettava Naro, l’affezionato servo.

“Capisci che, se dovessero prenderci, il re ti farebbe squartare?” gli aveva domandato Gundel la sera prima.

“Conosco i rischi. Io non ti lascio andare via da solo.”

Va via! Va via!

Maledisse l’allocco, il cui strido graffiava il silenzio della notte. Sì, vado via! avrebbe voluto gridare. Scappo! Non mi hanno dato altra scelta!

Procedeva rapido, il respiro regolare, lo sguardo fisso in avanti, nel cuore l’angoscia di un conflitto lacerante. Accanto alla barca, Naro lo aspettava. Anche in lui si agitavano pensieri contrastanti. Aveva sperato fino all’ultimo in una soluzione diversa. Se avesse fatto la volontà del padre, anche Gundel sarebbe diventato potente e ricchissimo. Egli era l’erede. Avrebbe regnato sull’impero di Tuxa e sulla sua popolazione. Ma Gundel era diverso. Naro imprecò sottovoce. Gundel era diverso! Voleva essere un re diverso!

Suo padre si era proclamato imperatore trucidando a tradimento il predecessore e decapitando più di ottomila oppositori. Aveva nominato ministri i propri complici, criminali che ora vivevano nel lusso, rispettati e temuti. Convinto che solo il controllo assoluto sulla popolazione potesse rendere sicuro il trono, aveva organizzato una fitta rete di spie e una polizia segreta e spietata che obbediva solo a lui. Ambizioso, non investiva nel benessere del popolo, ma in armamenti e campagne militari. Cinico e amorale, governava con la corruzione, l’inganno, l’opportunismo. Naro sospirò, amareggiato: Gundel era onesto, generoso e buono d’animo. Come poteva vivere nel disfacimento della bellezza, della convivenza pacifica e della giustizia?

Sentì dei passi, lo vide arrivare. Gli sorrise. La sua non era una fuga. Lo avrebbe accompagnato nei luoghi della guerra e della pace, della ricchezza e della povertà, della gioia e del dolore, presso i popoli più diversi, alla ricerca delle leggi di una società più giusta. Gundel aveva scelto una strada ardua, quella della saggezza.

I due si scambiarono un’occhiata, annuirono. Gundel salì sulla barca. Naro puntò il remo contro la riva per staccarsene, ma una voce ansimante lo impietrì.

“Un servo vi ha sentiti confabulare. Il re sa tutto. Urla come un folle. I soldati vi stanno cercando. Io vengo con voi.”

Senza aspettare risposta, Melina saltò sulla barca, si accucciò, fissò Gundel dritto negli occhi e con un cenno invitò Naro a partire.

Il cuore di Gundel riprese a battere. Il giorno prima le aveva detto addio. E invece lei era lì. Non riusciva a staccare gli occhi dai suoi. E il cuore riprese a battere troppo veloce. Era così bella, Melina!

Per continuare

È opportuno dare un’età ai due ragazzi, accennare al loro rapporto, cominciare a definirne carattere e personalità. Naro potrebbe rivelarsi un servo fuori del comune, con sensibilità e capacità notevoli. Si può anche abbozzare una mappa del territorio. Il fiume può attraversare regioni con clima e caratteristiche geografiche dissimili, abitate da popoli con sistemi sociali e politici diversi. Occorre però lasciare che questa mappa del mondo si definisca in itinere, in modo che tutte le classi possano dare un contributo.

Durante la narrazione, potrebbe essere costante la minaccia che gli sgherri di Tuxa (possono trovare alleati e ordire inganni e tradimenti) riescano a catturare i fuggitivi.

Il compito che si prefigge Gundel è di definire il potere, nella sua gestione e nelle sue finalità. Tuttavia, il racconto non deve diventare un saggio: dovrà sempre prevalere l’avventura narrata.