sabato 20 maggio 2017

LA MEDEA



"La Medea". Laboratorio di teatro organizzato dal Comitato Genitori dell'I.C. Verjus di Oleggio (Novara). Allievi di età dai 9 ai 12 anni. Testo e regia di Aquilino. 
Materiali di Tecneke. 
Il testo nasce dalla lettura delle diverse versioni della "Medea" di Euripide nel corso dei secoli. La vicenda assume un registro investigativo, poiché comincia dalla fine e finisce senza alcuna certezza di giudizio. Tre "mediatori" (che occupano la zona oscura della razionalità) commentano e provocano il pubblico. Dietro di loro, a ritroso nel tempo, le complesse dinamiche tra i personaggi, nella zona luminosa delle passioni.
Rappresentata nel Teatro di Oleggio il 4 maggio 2017.

Medea, Giorgia Picaro
Nutrice,  Lucia Cavazza
Giasone, Giulio Gallarate
Creonte, Luca Andrico
Glauce, Angelica Roman
Mermero, Lucrezia Balbo
Fereto, Viola De Paoli
Mediatori, Francesco Divisoli, Matteo Fanchini, Raffaele Giannantonio
Coristi, Ariel Apollo, Valentin Ciocoi, Alice Iorio, Francesco Schirò

venerdì 12 maggio 2017

LE POESIE DEL MANGIALIBRI



Durante i laboratori di scrittura creativa nelle classi Quinte della Primaria e Prime della Secondaria, nell'ambito del concorso di scrittura "Il Mangialibri", ho proposto esercizi sia di prosa sia di poesia.
L'obiettivo non è stato di replicare esercizi scolastici, ma di affrontare modalità diverse dal curricolo. La scuola, di solito, si muove di più sull'imitazione e sull'improvvisazione, mentre io ho presentato tecniche anomale di composizione delle parole e di gestione dell'immaginazione.
Ho fatto ricorso, più che al supporto della razionalità, alla dimensione onirica, dove la logica assume fisionomia nuova e tanto spazio viene dato all'imprevedibile e al casuale.
Abbiamo affrontato molti elementi della composizione poetica: la rima, la metrica, l'accostamento inusuale e casuale, la metafora, la sintesi pregnante, l'adesione emotiva...
In un post precedente ho elencato gli esercizi, qui offro la lettura di alcune composizioni.
Il laboratorio è durato due moduli per classe, quindi meno di due ore, 




La luce del sole
brilla elegante
nell’aria fresca.
Il leone gioca.
I fiori
sono così tanti
che contarli non si può. (Mara)

La luce della fantasia
giocando nell’aria
si mette a ballare
di fiore in fiore. (Lorenzo)

Si sta come
in mensa
sul tavolo
pasta fredda. (Margherita)

Un’onda mi ribalta
nell’abisso laggiù
cerco conchiglie
nel profondo mare blu. (Benedetta)

Si sta
come di notte
quando incontro
Tommaso. (Noha)

Mentre vado in bicicletta
canto e suono la trombetta. (Arsela)

All’aria leggera
gioca un leone
con un fiore.
La luce lo fa ballare
elegantemente con fantasia.
Indossa gli occhiali,
legge la cartina
e impara a contare. (Golemi)

Il dromedario
cammina nel deserto
con un serpente. (Rita)

La luna piena
mi fissa furibonda
ma non mi parla. (Eleonora)

La notte cupa
dorme sugli alberi
freddo il buio. (Noemi)

Una cicala
con l’aria sospettosa
osserva il bosco. (Luca)

Sopra un albero
ci sono i colibrì
batto le mani. (Francesca)

Sulla riva del mare
Mara ama remare
pensando una rima
gustando una pera. (Denys)

Il tram al tramonto
porta un morto
e Omar
tanto tonto
lanciò un acuto. (Davide)

Il mare può essere
la guerra
e la pace. (Mattia)

La primavera arriva prima,
ancora più vera,
ancora più in rima. (Matteo)

Si sta
come sott’acqua
a soffocare
e nessuno se ne accorge. (Laila)

Dentro un libro puoi trovare
un bel posto per sognare. (Alice)

Un tale in bici
morto sotto un treno
dormiva mangiava parlava
e cantava. (Ambra)

Sento di essere esausto
l’acqua mi scorre fra i piedi
e circondato da conchiglie
mi sembra di sognare
tra la tranquillità delle onde. (Simone)

Si sta come
d’estate
sul materassino
grigliati. (Chiara)

Si sta come
in primavera
suifiori
le farfalle. (Roberto)

Monti contigui
biancheggiando di neve
un velo sale. (Lorenzo)

Il trattorino
è stato demolito
dopo due giorni. (Nicolas)

Sul ramo è nata Roma
Roma ha spaccato il ramo
ora Roma sta sul prato. (Emanuela)



Mi ricordo la neve gelida che mi rivestiva
in lontananza scorgevo le vette maestose
non riuscivo a trattenere la voglia
di scendere sulle piste da sci. (Mass)

Aspettando
primavera
pianto il fiore
che non c’era. (Christian)

Il mio piedi affonda nell’acqua limpida
mi tuffo e sento un senso di libertà
esco… la sabbia bollente morbida ascolto
i gabbiani e l’andirivieni delle onde. (Camilla)

Tizio muore sopra il treno
il coccodrillo spinge la bici
che finisce sotto il ponte
parla un forzuto con un cane
il cane vede un ratto che canta
mentre scrive un rebus. (Gabriele)

L’acqua è gelida e diventa un ghiacciolo
salato le onde volano come gabbiani agitati
e i pesci saltano dalle onde volando
la sabbia calda sembra magma. (Michele)

La montagna silenziosa e fantasiosa
la valanga scende rumorosa e paurosa
guardo il monte incantato
il freddo mi penetra
sono
un albero innevato. (Riccardo)

L’anatomia della rabbia
è la felicità
di un elefante
di carta. (Marco)

Un cane di carta
volle scoprire
l’anatomia della rabbia
per mandarla via.

Sul tramonto
di Toronto
c’è un tonto. (Francesco)