venerdì 23 dicembre 2011

L'ASSAGGIATORE DEL RE


Una registrazione di qualche anno fa. A cura di un neurologo di Bassano del Grappa che ama la musica e il teatro.

giovedì 22 dicembre 2011

L'ARTE DI FRANCESCO MUSANTE



Genova. La Bohème al Teatro Carlo Felice di Genova con le scene di Francesco Musante | Mentelocale.it

Il libro "Il regno di Tovaglia" a cura di Frullini Edizioni di Pistoia, illustrato da Francesco Musante, uscirà ad aprile invece che a febbraio. Sarà un piacere scoprire come Musante riempirà di colore i personaggi e gli ambienti raccontati. Il libro conterrà due racconti: Pelicetta e Manfarina. Nel primo, il re Boccone vuole mangiarsi il coniglio di Pelicetta, l'ultimo rimasto insieme a quello dell'orco Manaro. Nel secondo, il re ha l'inappetenza e vuole a tutti i costi il pangiuggiolo di Manfarina. La sua prepotenza verrà sempre punita.

domenica 11 dicembre 2011

GIULIA E GIULIETTA

dal 13 al 31 dicembre

Fondazione Pontedera Teatro e LITTA_produzioni

Romeo e Giulietta

da William Shakespeare

adattamento e regia: Claudio Autelli

con: Francesco Meola, Andrea Pinna, Camillo Rossi Barattini, Michele Schiano di Cola, Giulia Viana

luci: Luigi Biondi - scene e costumi: Maria Paola Di Francesco - sound designer: Stefano De Ponti

in collaborazione con: Associazione Culturale LAB121 - foto: Alice Casarosa

“Il mio cuore, come il mare,
non ha limiti e il mio amore è profondo
quanto il mare: più a te ne concedo
più ne possiedo, perché l’uno e l’altro
sono infiniti.”

Giulietta - II atto – W. Shakespeare

Lo stato d’animo che riassumiamo col sentimento dell’amore, contiene colori molto diversi da loro.La storia di Romeo e Giulietta incarna bene questo viaggio attraverso una mente posseduta dal demone dell’amore. La realtà diventa un sogno che degenera in un incubo, ingenerato dalle nostre stesse inquietudini. La paura blocca e crea per sua diretta conseguenza gli eventi che ci metteranno alla prova.Romeo e Giulietta è una storia sul coraggio. La forza delle parole di Romeo e Giulietta contengono la vibrazione dell’infinito, immagine che generalmente sappiamo solo abbinare alla morte.Abbiamo bisogno di violentare il nostro senso del limite per percepire il trascendente a cui l’uomo aspira per sua natura.

Claudio Autelli

Antonella Ferrari

Teatro Litta - Ufficio Organizzazione

Corso Magenta, 24

20123 - Milano

tel. 02 8055882 - fax 02 36707436

cell +39.393.9413784

antonellaferrari@teatrolitta.it

www.teatrolitta.it


lunedì 5 dicembre 2011

SCRITTURA OK


Ho finito il nuovo romanzo per ragazzi e ne sto facendo la revisione (ringrazio Betti e le sue dritte). S'intitola "Debbie Nothing - La cercatrice di mostri". E' il primo episodio di una trilogia che vede Debbie muoversi dalle montagne sopra Ekker (la cittadina con l'istituto Grignàpola dal quale scappa) alla sede della Souls (Società Umanitaria Libero Soffio) fino al Madagascar. Perché il Madagascar? Beh, lei viene chiamata "la lemure" a causa degli occhioni color castano-giallo-arancio. Deve ritrovare i propri genitori e approfondire la conoscenza del "soffio", con il quale "sposta" il tempo.
Molto molto molto soddisfatto. Un passo avanti rispetto agli Orrendi. Non vedo l'ora di cominciare il secondo volume, spero presto.
Ora devo fare l'ultima revisione di "Se muore un Arlecchino" per la Robin. Il libro uscirà in ritardo, a settembre 2012. A gennaio uscirà "Nelle miniere di Molooc", il terzo degli Orrendi. Ho già pronta la prima versione del quarto, attendo che la casa editrice mi confermi la continuazione della serie.
Del libro di racconti "Bambini di luna nera" non ho ancora riscontri dalle tre editrici a cui l'ho mandato. Se non interessa a loro, pensavo di proporlo a qualche sezione dell'Unicef.
Mi sono finalmente chiarito le idee riguardo al quarto episodio con Albino Guidi, quel "Donne che amano i cani" parcheggiato nella memoria del computer. Volevo farne una specie di giallo, con una specie di indagine (condotta dalla moglie di Proteo, anche lei in grado di cambiare forma) sull'omicidio di una ragazza. Ma... non mi dava soddisfazione, mancava un respiro ampio, mancava un significato più profondo. Finito di scrivere Debbie, mi si è illuminata la mente e ho cambiato il titolo "Noli me tangere", in cui ci sarà l'indagine sulla ragazza (ammazzata dopo lo stupro), ma anche e soprattutto una riflessione (che darà fastidio a molti) sui rapporti con la chiesa cattolica.
Nei giorni scorsi ho anche sistemato due vecchi racconti sul regno di Tovaglia. Sono briosi e divertenti e trattano temi importanti come la prepotenza e l'ingordigia dei potenti (re Boccone e regina Tovaglia). Forse sono questi temi a mettere in allarme le case editrici; la critica del potere e della religione, soprattutto. Adorano scrittori e scrittrici rassicuranti, piatti, un poco ipocriti. Che importa se scrivono male? Basta che trasmettano i valori "giusti". Ah, piccola Italia!
I due racconti vengono pubblicati da un dinamico gallerista di Pistoia, Alberto Frullini, che a nome di Frullini Edizioni ha avviato una collana di narrativa adulti/ragazzi con distribuzione nelle gallerie d'arte. Il testo serve da stimolo a un pittore per produrre opere originali che illustrano il libro. A giorni Frullini contatta Francesco Musante, un artista di pittura vivace e fiabesca, per proporgli l'abbinata. Il libro uscirà ad aprile con il titolo "Il regno di Tovaglia".

domenica 27 novembre 2011

GLI ORRENDI VINCONO IL PREMIO PENNE



La giuria popolare di centocinquanta alunni di quinta elementare ha decretato vincitore "Orrendi per sempre" al Premio Penne.

mercoledì 23 novembre 2011


Al corbezzolo

di Giovanni Pascoli

O tu che, quando a un alito del cielo
i pruni e i bronchi aprono il boccio tutti,
tu no, già porti, dalla neve e il gelo
salvi, i tuoi frutti;

e ti dà gioia e ti dà forza al volo
verso la vita ciò che altrui le toglie,
ché metti i fiori quando ogni altro al suolo
getta le foglie;

i bianchi fiori metti quando rosse
hai già le bacche, e ricominci eterno,
quasi per gli altri ma per te non fosse
l’ozio del verno;

o verde albero italico, il tuo maggio
è nella bruma: s’anche tutto muora,
tu il giovanile gonfalon selvaggio
spieghi alla bora:

il gonfalone che dal lido estrusco
inalberavi e per i monti enotri,
sui sacri fonti, onde gemea tra il musco
l’acqua negli otri,

mentre sul poggio i vecchi deiformi
stavano, immersi nel silenzio e torvi
guardando in cielo roteare stormi
neri di corvi.

Pendeva un grave gracidar su capi
d’auguri assòrti, e presso l’acque intenta
era al sussurro musico dell’api
qualche Carmenta;

ché allor chiamavi come ancor richiami,
alle tue rosse fragole ed ai bianchi
tuoi fiori, i corvi, a un tempo, e l’api: sciami,
àlbatro, e branchi.

Gente raminga sorveniva, e guerra
era con loro; si sentian mugliare
corni di truce bufalo da terra,
conche dal mare

concave, piene d’iride e del vento
della fortuna. Al lido navi nere
volgean gli aplustri con d’opaco argento
grandi Chimere;

che avean portato al sacro fiume ignoto
un errabondo popolo nettunio
dalla città vanita su nel vuoto
d’un plenilunio.

Le donne, nuove a quei silvestri luoghi,
ora sciogliean le lunghe chiome e il pianto
spesso intonato intorno ad alti roghi
lungo lo Xanto;

ed i lor maschi voi mietean di spada,
àlbatri verdi, e rami e ceree polle
tesseano a farne un fresco di rugiada
feretro molle,

su cui deporre un eroe morto, un fiore,
tra i fiori; e mille, eletti nelle squadre,
lo radduceano ad un buon re pastore,
vecchio, suo padre.

Ed ecco, ai colli giunsero sul grande
Tevere, e il loro calpestìo vicino
fugò cignali che frangean le ghiande
su l’Aventino;

ed ululò dal Pallantèo la coppia
dei fidi cani, a piè della capanna
regia, coperta il culmine di stoppia
bruna e di canna;

e il regio armento sparso tra i cespugli
d’erbe palustri col suo fulvo toro
subitamente risalia con mugli
lunghi dal Foro;

e là, sul monte cui temean le genti
per lampi e voci e per auguste larve,
alta una nera, ad esplorar gli eventi,
aquila apparve.

Volgean la testa al feretro le vacche,
verde, che al morto su la fronte i fiocchi
ponea dei fiori candidi, e le bacche
rosse su gli occhi.

Il tricolore!… E il vecchio Fauno irsuto
del Palatino lo chiamava a nome,
alto piangendo, il primo eroe caduto
delle tre Rome.

venerdì 11 novembre 2011

PENNE: INCONTRO CON LA GIURIA DI BAMBINI


Penne, trenta chilometri da Pescara, teatro civico. Ho di fronte centocinquanta alunni di quinta elementare, tutti con in mano “Orrendi per sempre”. Ho già svolti incontri simili, ma questo mi riserva delle sorprese. Igino Creati, segretario del Premio Città di Penne, mi presenta. La briosa Elvira Giancaterino, membro di giuria, mi affianca portando il microfono là dove si alza una mano.

Mi presento, cercando di essere il più breve possibile: le mie attività, alcune informazioni sugli Orrendi. Poi, come faccio spesso, invito ad alzare la mano chi non legge e soprattutto chi odia la lettura. Sono pochi. Una ragazzina: “Io odio leggere, ma questo libro l’ho letto tutto e ho comprato anche il secondo volume. Mi è piaciuto tantissimo!” e sventola “I segreti di Blaad”. Anche altri, scopro con stupore, sono corsi ad acquistare il secondo volume (il primo gliel’ha fornito il Premio).

Seguono le domande, dapprima solo quelle scritte sui foglietti, preparate in classe. Poi quelle spontanee. Un’altra ragazza mi ringrazia perché ho scritto gli Orrendi; linguaggio forbito, osservazioni acute, una grande lettrice, una mente critica che già lascia il segno. Mi dice che nel libro non c’è solo avventura e piacere di lettura; gli Orrendi invitano a riflettere su questioni molto importanti quali l’emarginazione, la solitudine, la morte, i rapporti con gli altri…

L’incontro è vivace e caloroso. Pierpaolo prende il microfono. Deve esprimere un concetto difficile tutto suo, è imbarazzato, forse lo assale il pudore di dire cose troppo importanti, che non competono a un bambino di dieci anni. “… sei la fiamma della letteratura per ragazzi” dice, “perché hai fatto leggere i miei compagni che non leggono mai.” Torna a sedersi soddisfatto, lasciandomi fiero degli Orrendi.

Penso ai genitori e agli insegnanti che hanno bocciato il libro senza nemmeno leggerlo. Fanno così in tutto. Vivono senza nemmeno esplorare la vita. Allevano i figli senza nemmeno conoscerli. Votano senza essere consapevoli delle responsabilità verso la comunità. Criticano tutto ciò che il loro cervello ridimensionato non riesce a capire. Hanno il cuore gelido. Sono loro i veri orrendi. Per fortuna ci sono i bambini.

Prossimo appuntamento sabato 26, quando questi centocinquanta ragazzi decretano il libro vincitore.

domenica 30 ottobre 2011

GIULIA E I PASSERI



Una lezione spostata alla domenica mattina per consentire a Giulia Viana di partecipare come insegnante. Giulia, mia ex alunna, mia ex attrice ("Gobbo il re...")...

Giulia Viana si diploma all’Accademia Filodrammatrici di Milano nel 2007, vincendo la borsa di studio “Alfonso Marietti”. Si diploma inoltre al corso superiore "Nouveau Cirque" presso la Scuola di teatro “A. Galante Garrone”, Bologna. Nel 2010 partecipa, in qualità di attrice, allo spettacolo “Fantasio Piccoli 2010”, regia di Giacomo Ferraù. Il progetto vince il primo premio al Concorso nazionale di regia del Teatro Gustavo Modena, Genova. E' attrice versatile, con un'importante esperienza nel teatro ragazzi.

Due ore di lavoro intenso. Sulla fisicità dei tre amici Bug, Chat e Spam. Sulla loro ritmica.

BUG Che figata.
CHAT Strafigata, sì.
SPAM Oh, ma hai visto?
CHAT E l’ho visto sì, l’ho visto. Eh, se l’ho visto, l’ho visto sì.
BUG Figata.
SPAM Ma te l’hai visto?
BUG Minghio! Io ero qui e lui era lì. Pam! Steso.
CHAT Stirato.
BUG Spianato.
CHAT Piallato.
BUG Li-vel-la-to.
SPAM Oh, ma l’hai visto?
CHAT Che schifo.
BUG E le budella? Cic e cicche e cicche ci.
CHAT Sì, ma l’occhio. Brrr, rotolava ancora.
SPAM Sì, ma te l’hai visto?
BUG Pam! Secco.
CHAT Miaaaa…o! Pam! Squish! Frrr! Un tappetino.
SPAM Mamma, un tir ti ha massacrato il gatto!

Poi è toccato a Tenebros, il diavolo che potrebbe essere anche un po' vampiro.

Sono un diavolo per bene
ho l’inferno nelle vene
i dannati li ho nel cuore
sono un diavolo d’onore
vesto come un damerino
ma ho lo sguardo da assassino
sono falso sono matto
io e te facciamo un patto
tu mi dai tutto di te
e diventi più di un re
ma ricorda, ciò che è dato
ti fa mio: sei dannato.

L'angelo Jehuel e l'arcangelo Michela, l'uno sbarazzino, l'altra ieratica, ma quasi una top model,una serie di pose con la spada. Quindi la coppia Barbi e Tomtom, lei stile velina, tacchi alti, voce che passa all'istante dal paesano volgare al ricercato televisivo; lui manager indagato con il terrore di finire in galera, una voce che riprende quella del figlio Spam, bassa e strascicata.

TOMTOM Barbi, ascoltami con attenzione.
BARBI Fatti una doccia, Tomtom. Sei tutto sudato.
TOMTOM Certo che sono sudato! Sudori freddi! Da panico! Sono indagato! Rischio di andare in prigione!
BARBI Ah ah ah! Tu in prigione? Noi siamo gente da Mediterraneée, non da prigione.

Grazie, Giulia, una lezione preziosa. Ci ha anche promesso che tornerà. Ormai questo progetto è anche suo.



PRESENTAZIONE "I SEGRETI DI BLAAD"





Dopo l'attività di immaginazione e scrittura nella giornata "Bibliomuseando", la collaborazione con la biblioteca ha visto sabato la presentazione del secondo volume degli Orrendi.
Ho messo a confronto storie chiuse (ad esempio, Cappuccetto Rosso) con storie aperte come quelle degli Orrendi, dove i personaggi possono essere approfonditi e dove ci sono continui spunti per nuove ambientazioni e nuove trame, senza limiti di spazio e di tempo. Infatti, le avventure degli Orrendi si svolgono nei luoghi più diversi e più lontani e anche nel passato, così che niente vieta di vederli un domani agire nel futuro.
Ho illustrato l'architettura della serie, mostrando come in ogni nuovo volume si mettano a frutto i semi sparsi nel precedente per offrire al lettore continue sorprese e spiazzamenti. Tutti i generi vengono toccati, tanto che dallo pseudo storico si passa al fantasy e dal fantasy al drammatico realistico.
Ho sottolineanto l'importanza che hanno i rapporti bambini-adulti, spesso trascurati nelle serie avventurose. I protagonisti fanno parte di una famiglia allargata, Nanoz si ritrova al fianco il figlio Saxolino, il drago Bruciu è alla ricerca dei genitori... (anticipazioni)
Più che parlare del secondo volume, ho offerto anticipazioni del terzo, "Nelle miniere di Molooc" che uscirà in primavera. Ho presentato alcuni personaggi e letto pagine ancora inedite. I presenti hanno potuto anche vedere in anteprima le nuove illustrazioni di Iacopo Bruno.
Abbiamo parlato anche dei rapporti con le case editrici e del mercato del libro.

L'uditorio era tinto di nero-arancione, dato che in paese i commercianti avevano organizzato una vivace festa di Halloween e molti bambini erano in maschera.

Qualche giorno prima ero stato nelle due classi quarte della scuola elementare Maraschi per il progetto...

“Eroe, super e fragile”

Laboratorio di lettura critica e scrittura creativa con gli alunni delle classi Quarte sez. C e D della Scuola Elementare “Padre Maraschi” di Oleggio.

Il laboratorio prevede due diversi interventi:

a) In biblioteca: analisi di alcuni libri per ragazzi, con particolare attenzione alla presentazione grafica e all’incipit. Breve approfondimento sul senso della scrittura e della lettura: dal puro divertimento alla trasmissione di esperienza fino alla riflessione sulla vita.

Presenti le due classi per un totale di 38 alunni.

Ore due durante la prima settimana di ottobre.

b) In aula: invenzione di un supereroe con poteri straordinari, ma con limiti riferibili a punti deboli, carenze fisiche, anomalie della personalità, disturbi psicologici ecc. La grandezza di un eroe consiste anche nella capacità di superamento di tali limiti.

Scrittura di un incipit nel quale il protagonista è presentato al lettore e con il quale si dà il via all’azione.

L’incipit sarà presentato sotto forma di minilibro ricavato da un foglio A4 piegato in due, così da avere quattro facciate: una di copertina e tre di scrittura (ampliabile).

Con ognuna delle due classi di 19 alunni.

Due ore nella seconda settimana di ottobre.

E' stato interessante e coinvolgente. I bambini hanno scritto volentieri storie molto personali e diverse le une dalle altre, centrando in pieno gli obiettivi. A lavoro finito, pubblicherò qualche loro scritto. Mi ha rincuorato vederli appassionarsi alla scrittura. Riscontrare in loro ancora tanta buona immaginazione. Sarebbero loro le generazioni in crisi? Forse in crisi sono quei politici che impoveriscono la scuola e la cultura, una crisi di cuore e di cervello, la loro. Di cuore perché sono egoisti ed egocentrici; di cervello perché... lo si vede tutti i giorni, il perché.

lunedì 24 ottobre 2011

ROTELLA


Già pubblicato da Bruno Mondadori nel 2001, "Rotella" rivive in una nuova edizione a cura di NOI ASSOCIAZIONE di Verona, Via Bacilleri 1, tel. 045 9276218. Ecco la presentazione in quarta di copertina. Illustrazioni di Chiara Raineri.

Ritrovarsi su una sedia a rotelle significa forse rinunciare a vivere? No, ci dice Rotella, che della propria vita vuole continuare a essere la protagonista. Come supera la depressione? Ma con il buonumore, tanti amici e un irriducibile senso dell’avventura! Rotella si circonda di amici geniali e generosi e insieme a loro affronta una sfida temeraria. Riuscirà a dimostrare a tutti che la sua non è la condizione di una perdente?

"NOI Associazione"