martedì 31 gennaio 2012

TREDICI TESTI


"Tredici testi per il teatro" è in vendita presso le librerie Feltrinelli. Online è venduto da LKafeltrinelli, Ibs, Ilmiolibro, Deastore, /Unilibro, Ciao, Leggere.
Stampare i miei testi di teatro è come metterli al sicuro. Sto terminando la revisione dei testi per il secondo volume. Poi inizierò quella dei testi per ragazzi: altri due volumi. Il mio progetto è di completare le pubblicazioni entro l'autunno.


I BLOG DI IACOPO BRUNO


sabato 21 gennaio 2012

TREDICI TESTI PER IL TEATRO

Scrivo testi di teatro dal 1983, più o meno. Dalle prime velleità filodrammatiche ai pezzi brevi per i bambini, per passare poi alle invenzioni più corpose per stuoli di bambini e ragazzi delle scuole e dei centri estivi; testi per compagnie di dilettanti, per centri d'incontro, per gruppi di diversamente abili... insomma, dalla scuola materna agli ultrasettantenni. Testi per L'Altra Eva e infine per il Teatro dei Passeri e per Lupusagnus. Quanta presunzione! Quanta sofferenza nell'insoddisfazione! E, quindi, quante riscritture!

Ora mi sento più tranquillo, nei riguardi della scrittura teatrale. Ho imparato tante cose e so che ne imparerò altre, il che mi fa sentire ancora partecipe dell'avventura tra le scene. Se sfoglio i testi di questo primo volume, al primo sguardo scorgo già un'imperfezione e questo è terrificante ed esaltante: la scrittura è indomita e indocile, si oppone con tutte le sue forze alla perfezione formale. Ma non si può riscrivere all'infinito la medesima opera. E così a un certo punto si dice basta, e si affida il testo al mondo.

Giorni e giorni nel sito di ilmiolibro.it. La copertina, quali opere scegliere... Sono soddisfatto. Come quando si fanno le grandi pulizie di casa. Via lo sporco e via le cose inutili. Sono commosso nel vedere monologhi, commedie e drammi messi in fila l'uno dopo l'altro con il vestito della festa. Sento la soddisfazione di avere fatto bene il mio dovere. Sto già sistemando gli altri testi, per il secondo volume.

L'obiettivo? Che vi siano tanti lettori non addetti ai lavori, e che trovino piacere nel leggere un libro non facile (quella mancanza di didascalie!). E che vi siano altrettanti lettori dell'ambiente di teatro; e che qualcuno voglia mettere in scena una delle opere. Luminaria, magari. O Cuccioli da preda. Grandi emozioni, per il drammaturgo.



lunedì 9 gennaio 2012

IL FANTASMA DELL'ISOLA DI CASA

L'ho riscritto. Per l'ultima volta. Finale più positivo. Molti non lo considerano un libro per ragazzi. Io lo considero un libro, e tanto mi basta. Romolo, come personaggio, c'è. Che decidano i ragazzi se è un libro adatto a loro.
Lo trovate in PDF nel mio sito www.aquilino.biz. Oppure cliccate sul titolo del post.

PROGETTO WONDERLAND



Cos'è il progetto Wonderland

Questo è un luogo magico dove le lettere vanno a spasso sempre a braccetto per evocare insieme mondi nuovi, antichi e attuali. Baciandosi l’un l’altra formano catene di parole che creano universi pieni di cose da scoprire e da imparare. Le lettere sono sempre contente e allegre e vogliono giocare con quante più persone possibili. Giocateci anche voi!

Il Progetto Wonderland nasce con lo scopo di diffondere la lettura tra i bambini e i ragazzi, ossia in quelle fasce d’età dove i libri trovano sempre meno spazi per esistere, sebbene sia la terra più fertile dove poter gettare simili semi.
Su queste pagine si potranno trovare informazioni utili sui libri già in libreria o che saranno pubblicati prossimamente, ma anche informazioni sulla letteratura per l’infanzia nel senso più ampio del termine.

Nel mondo reale Progetto Wonderland sta cercando di trovare un modo efficace per proporre la lettura come svago e divertimento. Gli ingranaggi stanno girando e speriamo riescano a produrre presto qualcosa.

Lo Staff

sabato 7 gennaio 2012

PROGETTO ORRENDI PER SEMPRE


L'incipit di "Nelle miniere di Molooc"

Quando la Giunti mi chiese un progetto per estendere il primo libro degli Orrendi e farlo diventare una serie, elaborai una trilogia, chiamata La trilogia della tolleranza. Comprendeva sei storie, delle quali fornivo una sintesi.

Questo avveniva nel febbraio del 2010. Ecco che cosa scrivevo alla casa editrice per presentare l’opera.

Una delle caratteristiche è quindi la varietà dei personaggi (realistici, mostruosi, storici, con poteri, un drago particolare…) e la varietà degli scenari. In ogni libro il lettore può quindi aspettarsi continue sorprese senza che ciò crei discontinuità o invalidi la coerenza interna.

Un’altra caratteristica è che tutti i personaggi, anche quelli più “innaturali”, sono trattati dal di dentro, raccontati seguendo emozioni e sentimenti non banalizzati, ma autentici e profondi.

I protagonisti, pur avendo poteri o apparendo tanto diversi e straordinari, sono e restano bambini o ragazzi con i comportamenti adeguati all’età e non assumono il ruolo di “Super(uomini)”. Essi si relazionano con il mondo, con i coetanei e con gli adulti in modo consono all’età e alla propria storia.

Altri protagonisti sono i bambini in difficoltà che gli Orrendi si prefiggono di salvare. Essi sono bambini reali, che hanno paura e soffrono e attivano da parte del lettore una forte empatia. Pagine, quindi, di emozioni forti e commoventi.

A controbilanciare l’orrore e la commozione interviene l’ironia onnipresente sia come scrittura sia come partecipazione alle vicende di personaggi come Spizzo, Scossa, Jasmine e altri che stemperano il senso di tragedia là dove si presenta.

Sono libri con protagonisti bambini che salvano altri bambini e quindi gli atteggiamenti dominanti sono il coinvolgimento dinamico, il divertimento, l’ottimismo.

Senza doverlo esplicitare al lettore, si può inoltre sottolineare un intento di unità: tolleranza come rispetto e accettazione dell’altro anche quando è diverso.

Mi sembra che i primi tre episodi pubblicati rispondano agli intenti. Anzi, sono soddisfatto di come mi si rivelino sempre nuove potenzialità e ritengo che le linee guida della serie al momento siano:

- affrontare tematiche sociali importanti
- fornire al lettore motivi di riflessione ed esempi di rapporti affettivi positivi
- sfruttare le ricchezze espressive di tutti i generi: fantasy, storico, fantascientifico, drammatico, comico...
- offrire una scrittura densa e varia, che appassioni e sorprenda

In ogni episodio cerco di lasciare aperture per sviluppi futuri. In questo "Nelle miniere di Molooc" c'è tutto un mondo fantasy da esplorare. Nanoz e Sassolino vengono dalla Nanizia, e la Nanizia l'ho immaginata circondata da quattro regioni in riva al mare Oceano: Orcozia, Mostrandia, Mitolia, Elfelia. Se la serie avrà un seguito, potrò attingere a questa Magilandia per molte storie. Se la serie sarà interrotta... me le sognerò per conto mio.

Nel prossimo volume, tuttavia, non saremo a Magilandia. Lo scenario apparirà crudamente realistico: i bambini non vivono solo nel mondo delle fate, ma anche in quello degli orchi.




venerdì 6 gennaio 2012

ORRENDI 3: NELLE MINIERE DI MOLOOC


I nostri amici Orrendi si trovano ora a fare un viaggio ancora più assurdo del solito: Lalla dovrà portarli nel Regno di Cormundia... nel 1150.


Ebbene sì, un viaggio nel tempo, per salvare un gruppo di bambini perseguitati solo per il colore fulvo dei loro capelli e ridotti in schiavitù in nome del perfido dio Tritan.


Ma le sorprese non finiscono qui: i nostri amici fanno conoscenza con due nuovi potenziali Orrendi: Saxolino, giovane nano e il padre, l'irruente Nanoz. Sono entrambi forti, coraggiosi, ma anche estremamente buffi. ''Sputalocchio nella zuppa!'' è una delle tante, colorite espressioni con cui Saxolino accoglie l'improvvisa e pericolosa peripezia in cui si trova coinvolto. In questa atmosfera avventurosa, non manca nemmeno un giovane drago...


Illustrazioni di Iacopo Bruno.
Questa è la presentazione della Giunti. Nei prossimi post scriverò altre cose sul terzo episodio degli Orrendi.




lunedì 2 gennaio 2012

PASSEGGIATA

Da Mezzomerico a Divignano.


LA REGINA DELLE RANE

La regina delle rane

Picture
Chi è Regina? Regina è una donna. È appena uscita dal manicomio.
Regina ha una valigia.
È importante avere una valigia, rende più simili agli altri. Con una valigia ci si può sentire più sicuri. Ci si può sentire protetti. Anche se non si ha un posto dove andare. Anche se ti cacciano appena ti fermi.
Regina non è una donna comune. Lei è una donna speciale. Molto speciale. Lei è la regina delle rane.
“… La cosa più strana è questa: come mai nessuno si stupisce di vedere una rana con la valigia?
La gente è distratta. Ha mille pensieri. Ha fretta. Passa vicino a una rana con la valigia e non se ne accorge. E sì che ogni tanto io faccio grè grè grè. Niente. Mi guardano come matta, non come rana…”.
Che cosa può contenere la valigia di Regina? In fondo è matta. Si crede una rana.
E le rane si sa, vanno al fiume.

Testo di Aquilino
Duo Evocarè
Voce di Patrizia Bossoni
Musica di Giuseppe Serafino


Ecco l'incipit:

(Entra una donna con la valigia.)

Pesa, questa valigia. Uh, non sento più il braccio. Oh, ma come pesa. D’altronde, i vestiti non mi stavano tutti addosso. Se non c’era la valigia... Dove li mettevo i vestiti belli? Ne ho due. Uno di un colore e l’altro diverso. Ho anche la biancheria rosa. Meno una mutanda, gialla. Me l’ha regalata la mia amica Piera per Natale.

Piera, va bene che hai settant’anni, ma possibile che non lo sai che a Natale si regalano le mutande rosse? Per l’ultimo dell’anno, no? Perché portano fortuna.

La fortuna non guarda il culo della gente e le mutande rosse le mettono quelle che si spogliano per fare le sporcherie. Tu ti spogli davanti a un uomo?

Per adesso, no. Però non si sa mai. Prima devo trovarlo, un uomo.

E se lo trovi, ti spogli?

Se me lo chiede...

E se vuole fare le sporcherie?

Ormai che mi sono spogliata...

Senti… non è che mi puoi invitare anche me?

Piera! Hai settant’anni!

Appunto. Se non approfitto fin che sono giovane...

La Piera non è brutta. Ha pochi capelli, le chiazze sulla pelle… però non è proprio brutta. Ha un occhio quasi azzurro. È anche simpatica, quando non picchia. A me non mi picchia quasi mai perché siamo amiche e se mi picchia ha la mano leggera. Sarà… mah, un’ora fa… che l’ho vista nella metropolitana.

Piera, che cosa ci fai qui?

Aspetto il treno per Cremona.

Ma questa è la metropolitana.

Che cosa me ne frega a me della metropolitana? Io aspetto il treno per Cremona.

Sì, ma devi andare alla stazione dei treni.

Ma va’! Alla stazione c’è un’aria fredda che mi prende subito la cervicale. Senti che bel caldo che fa qua!

Magari, con tutti i treni che passano, prima o poi uno va davvero a Cremona. Chissà che cosa ci va a fare a Cremona. Lei è svizzera.