lunedì 28 marzo 2011

FINE FAMIGLIA E LIBRI


A Milano io e Betti. Alle nove siamo già in via Dini, dove c'è il CRT Salone. Metro per Porta Genova. Caffè e cappuccino. Mercatino antiquariato dei Navigli. Prezzi molto cari e signore anziane truccate pettinate e abbigliate come ragazzine. Il Libraccio (tre negozi, compreso quello di "tutti i libri a due euro"). Cerco i titoli di libri per ragazzi in edizione integrale. Sto leggendo "Il capitan Fracassa" di Gautier (che scrittura meravigliosa!) e m'è venuta voglia di rileggere altri autori. Inoltre, la Giunti mi affida la riduzione di qualche classico in una nuova collana che uscirà in autunno. Faccio man bassa.
HUGO: L'uomo che ride, I Miserabili, il Novantatré, Notre-Dame de Paris. GAUTIER: Mademoiselle de Maupin. STEVENSOR: La freccia nera. DUMAS: La regina Margot. GOLDING: La trilogia del mare (mi manca il primo). DAUDET: Tartarino dsi Tarascona. ...: La vita di Lazarillo de Tormes. SCOTT: Ivanhoe. VERNE: Michele Strogoff. E poi un libro di Carofiglio e uno di Perissinotto. La religione greca di Burkert. Il dizionario di mitologia classica di Messina.
Pranziamo nella pizzeria Fabbrica che in breve si riempie. Fuori le strade sono ormai intasate. Metro e ritorno alla stazione di Abbiategrasso. Matteo Barbé (Cancion di Canicani) recita con Animanera. Ci fa piacere rivederlo.

FINE FAMIGLIA
La premessa è civile e rispettosa del bisogno individuale di libertà e autonomia. A Natale, per delibera unanime, i genitori si separano (lui puttaniere, lei tortaiola) e i figli vanno a vivere da soli. Niente di strano o di tragico, se la società fosse civile e rispettosa dei propri membri. Ma così non è. La nostra società è fondata sulla famiglia; se attacchi la famiglia, attacchi la società; quindi, fai del male non solo agli altri, ma anche a te stesso; quindi sei fuori di testa.
Qui non è solo questione di mamma. La mamma che si vuole abbandonare è il centro commerciale, è la religione del Natale melenso e fondato sul nulla storico, è l'acquisizione di ruoli nevrotici come compromesso esistenziale, è il salotto perbenista che condanna ogni verità e sincerità, è il maschilismo del potere, è l'ipocrisia che tutto fa passare (vedi pedofilia ecclesiastica) purché rimanga chiuso dentro le mura istituzionali della casa, della chiesa, di palazzo Grazioli...
C'è una volontà perversa, mascherata di buoni sentimenti e affetti sacri, che attraversa la storia, uscendo indenne da ogni rivoluzione. Le sue armi? La magia della seduzione capace di aprire e chiudere porte e di rendere appetitoso e desirabile ciò che poi invece si vomita.
Eh, cari ingenui, da Religione e Stato non si scappa. Mettono in campo sgherri furbi e spietati, e le mamme formano plotoni armati di lacrime e ricatti.
Non tutte le mamme, per fortuna. Ma questa sera in scena c'è lei, mamma galera del cuore.
Tutto questo con risate, tante risate, con un brio che incanta lo spettatore, al quale non rimane che applaudire a lungo e con convinzione.
Bravi!

- data: 24 marzo - 03 aprile 2011
- luogo: Salone CRT, via U. Dini 7 - Milano
- regia: Aldo Cassano
- attori: Debora Zuin, Natascia Curci, Nicola Stravalaci, Matteo Barbè
- assistente alla regia: Antonio Spitaleri
- costumi: Lucia Lapolla
- luci: Faio Bozzetta
- allestimento scenico: Petra Trombini
- organizzazione: Giulia Telli


sabato 26 marzo 2011

PUBBLICO ERGO SUM



Ieri sera presso il Circolo Arci di Suno, presentazione dei miei libri, soprattutto dell'ultimo, "D'Armonia, di sangue", Robin Edizioni. Presenti una trentina di persone. Conduce la serata Maria Paola Arbeia, giornalista di "La Stampa", alla presenza di Alberto Rampani, presidente del Circolo. Intermezzi con canzoni popolari (King Richard, Scarborough Fair, Donna lombarda, Pellegrin che vien da Roma) de "Los Scariolantes" (Anna Pinelli, Laura Fortina, Matteo Buttinelli, Enrico Nardin, Paolo Ronzio, Claudio Tait).
"Pubblico ergo sum", ossia la deleteria tendenza contemporanea di impadronirsi di identità improprie. Assistiamo così a escort in lizza per un posto da ministra, a faccendieri eletti guru della finanza nazionale, a calciatori e principi cinti dell'alloro letterario...
Insomma, illetterati danno la scalata alla classifica dei best seller.
E gli scrittori veri? Se ne può fare a meno. E così anche dei filosofi, dei saggisti, dei critici, degli artisti... Al posto di questi empi liberi pensatori assimilabili ai terroristi, si insediano fantocci senza dignità e senza qualità, fedeli esecutori delle supreme volontà di chi detiene i poteri.
E poi, dall'altra parte, il "Pubblico ergo sum" come dimensione mia di scrittore. La realtà, intesa come eventi e individui, mi offre spunti per sviluppare storie e personaggi. Il personaggio non è più la persona di riferimento, ma una creazione autonoma.
Vado così a creare una realtà letteraria che è parallela a quella esistenziale, dalla quale nasce. Essa, però, diviene talmente potente da influire poi sulla vita, in quanto a comprensione del mondo.
Una salutare schizofrenia che rende lo scrittore libero dagli influssi malefici del potere civile e religioso.
Citazione: "Il significato della vita sta nella sua narrazione".

lunedì 21 marzo 2011

INCONTRO CON L'AUTORE


Non faccio molti incontri con le classi, la voglia di andare in giro diminuisce sempre più. Con gli alunni della scuola elementare si sta sempre bene; a volte con quelli di scuola media il clima è freddino, dato che i ragazzi non leggono più, come molti insegnanti che per di più non sanno niente di letteratura per ragazzi. Sono rimasto quindi molto contento dell'incontro avuto con una classe prima di Bellinzago, nella Biblioteca "Calcaterra". L'insegnante Maria Rita Pittau si è organizzata per procurare uno dei miei libri a ogni alunno, così si è potuto spaziare dalla trilogia degli Orcoidi alla serie degli Orrendi, passando per Canaglia e Lettera dal futuro. I ragazzi sono stati molto simpatici, spigliati e spontanei, tanto che le due ore sono volate.

Mi hanno rivolto domande intelligenti e coinvolgenti, così che l'incontro si è rivelato interessante anche per me. Mi ha confortato verificare che molti di loro amano leggere e che qualcuno scrive cose personali. La politica ha distrutto gli ambiti di stimolo alla lettura, ma per fortuna ci sono ancora docenti e alunni che si ribellano all'appiattimento bruto e brutale.

Riporto l'articolo di commento redatto dall'insegnante per la stampa locale:

"Mercoledì 16 marzo, dalle 14.00, allieve ed allievi della I A della Secondaria hanno potuto vivere un’esperienza per loro nuova e gratificante: accompagnati da due insegnanti, hanno incontrato in Biblioteca lo scrittore, oleggese d’adozione, Aquilino. Sono state due ore intense, di domande continue, a tutto campo, poste senza alcun timor reverenziale, e di risposte semplici, dirette, “profonde”, come le ha definite qualche ragazzo, che hanno introdotto gli allievi in un mondo sconosciuto, quello dell’editoria e dei suoi meccanismi, ma soprattutto li ha fatti viaggiare nel mondo magico della fantasia e della creatività. Tante le curiosità legate ai luoghi e ai tempi dell’ispirazione, per cercare di capire come sono nate le storie dei libri di Aquilino che loro hanno potuto leggere, quali sono gli elementi essenziali di un racconto, quali valori ed esperienze personali vi sono nascoste. Insomma “una lezione diversa”, offerta dallo scrittore nella consapevolezza che la lettura sia un tesoro inestimabile ed insostituibile e con l’auspicio che, chissà, nuovi scrittori in erba crescano!" (Maria Rita Pittau)

DAL BLOG DI MORGANA

08/03/2011

Il figlio del cimitero. Copertina di Iacopo Bruno
Ieri vagavo tra gli scaffali della Fetrinelli a caccia di un manuale di zoologia fantastica ed in mezzo ai best seller è saltato fuori come un fungo questo libro. Neil Gaiman è l'autore della famosa Coraline le cui illustrazioni sono davvero superbe, ma non è questo il punto. Il punto, signori miei, è la copertina. Iacopo Bruno è un illustratore italiano che trovo veramente geniale. Con le sue illustrazioni sono stati pubblicati centinaia di libri.


Per esempio, ha curato il progetto grafico per questa splendida edizione di "Alice nel paese delle meraviglie" della BURextra, che contiene all'interno le xilografie di John Tenniel. Insomma, un "vestito moderno" per un libro che ha del rispetto nei confronti delle illustrazioni classiche. Perfetto, direi.

Alice nel paese delle meraviglie. Copertina di Iacopo Bruno


Iacopo Bruno ha realizzato anche le bellissime copertine per la saga di Chiara Palazzolo. Altro che tutti quei fotomontaggi di fanciulle goticose e dannate che rivestono l'attuale pietosa narrativa a tema vampiresco. Banalità rivestita di banalità, ma che schifo. Quì stiamo proprio ad un altro livello, sia per i contenuti - la Palazzolo fa letteratura, niente a che vedere con gli Harmony della Meyer spacciati per horror - sia per le copertine che trovo essenziali ed adeguate.

Chiara Palazzolo. Copertine di Iacopo Bruno.


Vorrei sottolineare che non ho comprato nessuno di questi libri. Ne ho letti un paio della Palazzolo ma non li possiedo e la mia edizione di Alice è un tascabile brutto, vecchio e scadente comprato alle bancarelle quando ero piccola. Non comprerò mai un libro per la bellezza della sua copertina, sarebbe come decidere di andare a letto con un tizio solo perchè ti piacciono i vestiti che indossa. Se esistesse una raccolta di illustrazioni, lavori e progetti di Iacopo Bruno la comprerei volentieri. Ammiro il talento di quest'uomo e mi piacerebbe rifarmi gli occhi guardando tutto quello che ha fatto, purtroppo su internet ho trovato davvero poco.

Orrendi per sempre. Copertina di Iacopo BrunoFlavia De Luce. Copertina di Iacopo Bruno.

http://zuccheronero.splinder.com/post/24269780/iacopo-bruno-illustratore

domenica 20 marzo 2011

LUNA


Notte insonne. Come sette caffè in corpo (solo decaffeinato, io). Sensazione di alta marea, sentirmi sollevare. Anzi, levitare. "Ora mi trasformo in lupo". Impossibile, sono agnello. Alle quattro mi decido a uscire per guardarla in faccia. Velo nuziale di nubi, si apre, eccola. Serenità ovunque. Tanto silenzio sul mio giardino. La fotografo.

giovedì 10 marzo 2011

POESIA TRENTASETTE


ITALIAN UPPER MAN

A me mi piace il calcio, mi piaciono li sport,

me piase fare corare i migrati

ch’i torna al so paese, mortacci morti de fame!

a mi me gusta le troiette e ‘l sesso a pagamento

ch’è quasi gratis le sbarbine là ‘n talandia,

samba tropical bala bala canta e fotte

al carnaval,

sun catolic cristiano e in più credente,

sul suv ciò ‘l crocifisso e in mèz ai peli del petto

un etto d’oro, cristiano e pure macho, l’elemosina

la faccio a chi la merita, mica ai zingari

che ruba, mi sun brav e tulerant,

però ai froci ci metterei la marmitta in culo

e anche ai comunisti solo invidia, e invece

a quelli che si credono il messia e che scrivono

i libri e le porcate sui giornali

ci dico che messia c’è stato solo uno che è gesù

e un altro che è san pio ci ho fatto anche la statua

e ci porto un assegno ogni anno

che vado a messa nel santuario con la moglie

paradiso meritato e sicurato, sempre fatto

un culo così, io! e soldi tanti

ma son nullatenente, fituso chi paga tasse,

ciò due figli che più bravi non si può

import e sporta lui e lei fa la cariera

in televisione, cià fatto un calendario che

uno dice: minchia! e figlia mia è,

sangue del mio sangue e carne prima scelta,

mia moglie brava donna

sa stare al posto suo, santa donna,

che la donna o è santa o è puttana,

ciò case di città mare e montagna

la panza pure, bere e magnare

l’è sempre salutare,

ciò amici de politica e rispetto,

la torta va divisa con sospetto,

e a chi che non ci piace pum! il cimitero,

e a chi che apre bocca

ciò i cani destrati a sasinare,

che sempre la ragione ce l’ho io, io

che comando a cento società, che son ministratore

e dirigente, che sono presidente e pure boss,

che sono capoclan e venerabile, che

sono furbo e son guerriero, ma fedele

a papa patria e famiglia,

Dio m’ha scelto, sono qua per fare il bene.

lunedì 7 marzo 2011

INCONTRI






Il fagiano di monte non so da dove venga. Forse è scappato da un allevamento di fagiani da rilasciare per la caccia. Spero che ritrovi la via dei monti. Il lucherino è nuovo, nel mio giardino. L'airone bianco maggiore anche, tra le risaie. La mucca e il vitello si sono allontanati dalla mandria e il cane è andato a prenderli. Gli storni... ahi ahi, forse tra poco caleranno anche sul mio giardino, razziatori prepotenti.

sabato 5 marzo 2011

POESIA TRENTASEI



Ispirata da Fuoco di Lupusagnus e dalle sue suggestive istantanee.


Di tanto in tanto un flash

di specchio, vetrina o lama d’acqua

impossibile Narciso: eco eco eco

fuggente.

Ma tu la polaroid.

Gli rubi l’attimo,

lo rendi

al suo turbamento su facebook: “Davvero sono

come sembro?”

È tanto indistinto l’io

che del suo viso in ombra s’invaghisce,

dell’ombra che fa l’attimo

seducente arcano, e Narciso

canta: siamo solo polaroid,

dentro questa fatuità.

GIULIA VIANA A OLEGGIO


Giulia Viana è stata mia alunna di scuola, mia piccola attrice nelle esperienze di treatro ragazzi fatte a Oleggio. Poi è andata alla scuola del Filodrammatici di Milano... Non riesco a trovare un curricolo aggiornato, me lo farò mandare.


giovedì 3 marzo 2011

DUE POESIE DI CREPUSCOLO

Una gazza mi zampetta in petto,

là dove dicono cuore

faccia rima con amore.

Tronfia, crudele occhietto,

sguaiate strida, dentro il cuore

a beccate scava un vuoto

di dolore.


Non sono perle.

Rugiada di cuore

senza valore.

Puoi anche berle,

sapore acre

del tempo che è stato

di quello a venire.

Più niente da dire.