sabato 31 maggio 2014

IL TEATRO GRANDE DEGLI ATTORI PICCOLI














E anche "Cappucetto Lupo" è andato in scena. Al più presto il video e il servizio realizzato da "Novara Video". Al mattino una sala piena di alunni della scuola elementare. Una partecipazione perfetta. Tantissime risate, tantissimi applausi, ma anche momenti di attenzione forte, silenzi carichi di emozione, perfino qualche lacrimuccia. Al termine, il desiderio di rivederlo (e infatti molti bambini tornano la sera). Alla sera un pubblico entusiasta che non smette più di applaudire e poi di fare complimenti. Riccardo Fortina del WWF è venuto apposta da Torino per introdurre lo spettacolo parlando del lupo e del Pelobates fuscus insubricus, un piccolo rospo rarissimo presente quasi solo nel Parco del Ticino.


Lo spettacolo nasce da una collaborazione tra Comitato Genitori, Tecneke, WWF, Biblioteca e Museo di Oleggio. La tematica del lupo si allarga a quella della difesa della natura, rappresentata da Anima e Vegeta. Cappuccetto Lupo, con i mercenari Cuoio e Diserbo, intende sterminare i lupi (rappresentati da Dentino e Graffio con il loro padre Licos) e distruggere la foresta. Saranno i loro figli, Maela e Nicolò, a impedire lo scempio.

Un teatro che diverte, ho scritto, che fa ridere ed emoziona, ma un teatro come evento culturale. E per cultura intendo non l'assimilazione enciclopedica di dati, ma la capacità di porsi di fronte a se stessi e alla realtà in modo problematico. Cultura come farsi domande e cercare risposte, che possono essere diverse a seconda dei luoghi e del periodo storico.
I bambini che hanno assistito non hanno solo visto qualcosa che è meglio della televisione, ma se ne sono andati con un prezioso bagaglio di domande: ma il lupo è buono o cattivo? davvero la natura può morire? anche il lupo parla? lo posso capire?...

Non ci sono solo i libri, non c'è solo la scuola, il teatro può essere veicolo di cultura efficace, coinvolgente, appassionante.
Purtroppo, ancora troppi sono convinti della scarsa utilità delle "attività espressive". Purtroppo, ancora troppa gente è di visione ristretta, di animo chiuso, ha pregiudizi sciocchi, chiede cultura come investimento (per guadagni futuri) e non come strumento per incrementare la sensibilità e l'intelligenza nella comprensione di sé, degli altri, del mondo. 

Viva il teatro.


giovedì 22 maggio 2014

NON GRIDARE AL LUPO

La mostra del WWF Piemonte "Non gridare al lupo" presso la Biblioteca Civica "E. Julitta" di Oleggio con la collaborazione del Museo Civico, in occasione dello spettacolo "Cappuccetto Lupo". Visite delle scuole e laboratori.








domenica 11 maggio 2014

ASSAGGI DI PAROLA E MUSICA




ASSAGGI DI TEATRO DUE. Obiettivi: la tragedia greca, i tre tragediografi, conoscenza di tre opere (Supplici di Eschilo, Trachinie di Sofocle e Baccanti di Euripide) con lettura di brani su improvvisazioni di Lorenzo Crippa, Carlo Fanchini e Michele Isoni; ha letto anche Gilberto Gerundini. Un'avventura. Ci siamo buttati in questa forma di lettura senza sapere a che cosa ci avrebbe condotti e senza alcuna preparazione. Ma era importante gettare la prima pietra. Ora sta a noi costruire qualcosa di valido. L'intenzione è di organizzare serate karaoke coinvolgendo il pubblico in letture di poesie, canzoni e opere teatrali affidando la parola alla musica e la musica alla parola. Un mondo tutto da scoprire. Definire gli strumenti. Come può la musica sostenere la comunicazione di una parola espressiva e magica, visionaria e illuminante; e come può la parola eccitare la musica, proporle misura e immagine, darle corpo letterario e visione. "Se scruti a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te" ha scritto Nietzsche, come ammonimento per chi lotta contro i mostri. I nostri mostri sono l'insondabile, il non sapere a che cosa si va incontro, la mancanza di regola e di esperienza. Ma questo non deve farci arretrare dall'abisso. A mio giudizio, è stato un inizio molto stimolante. Ci ha indicato limiti e rischi, vie da seguire e fantasie nuove. Ora si deve giocare. Con le parole e con le note. Lasciare che siano loro a dirci qualcosa. E a lottare contro i mostri.



lunedì 5 maggio 2014

ASSAGGI DI TEATRO DUE: LA TRAGEDIA GRECA


Dal carro di Tespi alla skenè, dalle panche di legno alla cavea di pietra, dal tiaso dionisiaco al thetron (17.000 spettatori), dal cerchio danzante al Coro... e coregia e liturgia... e le donne? e il deus ex machina? e la sticomitia? gli dei volavano sopra gli spettatori? davvero una donna abortì a causa della crudezza delle Baccanti di Euripide? e L'assedio di Mileto di Frinico fece talmente piangere gli spettatori che l'opera non fu mai più rappresentata? ma quanto costava assistere? e perché il Coro era considerato formativo per i guerrieri?

Eschilo, la fede. Sofocle, la fede tormentata. Euripide, la fede in crisi. Dal rapporto dogmatico con gli dei alla visione straziante della condizione umana: nemmeno gli eroi e i figli degli dei si salvano dal dolore e dal fallimento. Infine, si apre la stagione euripidea della filosofia sofistica e socratica. Anassagora e il Nous, l'incrinatura del politeismo; Socrate e l'analisi razionale. Nietzsche dirà: la grecia e la tragedia sono state tradite da Euripide e Socrate, gli affossatori del dionisismo.

SUPPLICI di Eschilo: le cinquanta Danaidi scelgono Artemide al posto di Afrodite e non vogliono sposarsi. I cinquanta figli di Egitto le pretendono e le inseguono fino ad Argo. Che cosa deve fare Pelasgo, il re? Tradire la legge dell'ospitalità (soccorrere gli emigranti) o tradire la volontà degli dei sul matrimonio e inimicarsi gli egizi?

TRACHINIE di Sofocle: Eracle torna da Deianira dopo una lunga assenza (il marito sempre fuori casa), portando con sé la concubina Iole. Per riaverne l'amore, Deianira gli dona una tunica imbevuta del sangue del centauro Nesso da lui ucciso. Ma... Morendo, Eracle, l'eroe tradito dal padre Zeus, coinvolge il figlio in giuramenti devastanti.

BACCANTI di Euripide. Dioniso è in incognito a Tebe, città che non lo onora. Le donne invasate abbandonano la città per celebrare riti selvaggi sul monte Citerone. Il dio rompe lo schema donna-casa-sottomissione, ma anche quello potere-giustizia in nome delle forze più oscure e distruttive (solo con la morte c'è vita) dell'animo umano.