E anche "Cappucetto Lupo" è andato in scena. Al più presto il video e il servizio realizzato da "Novara Video". Al mattino una sala piena di alunni della scuola elementare. Una partecipazione perfetta. Tantissime risate, tantissimi applausi, ma anche momenti di attenzione forte, silenzi carichi di emozione, perfino qualche lacrimuccia. Al termine, il desiderio di rivederlo (e infatti molti bambini tornano la sera). Alla sera un pubblico entusiasta che non smette più di applaudire e poi di fare complimenti. Riccardo Fortina del WWF è venuto apposta da Torino per introdurre lo spettacolo parlando del lupo e del Pelobates fuscus insubricus, un piccolo rospo rarissimo presente quasi solo nel Parco del Ticino.
Lo spettacolo nasce da una collaborazione tra Comitato Genitori, Tecneke, WWF, Biblioteca e Museo di Oleggio. La tematica del lupo si allarga a quella della difesa della natura, rappresentata da Anima e Vegeta. Cappuccetto Lupo, con i mercenari Cuoio e Diserbo, intende sterminare i lupi (rappresentati da Dentino e Graffio con il loro padre Licos) e distruggere la foresta. Saranno i loro figli, Maela e Nicolò, a impedire lo scempio.
Un teatro che diverte, ho scritto, che fa ridere ed emoziona, ma un teatro come evento culturale. E per cultura intendo non l'assimilazione enciclopedica di dati, ma la capacità di porsi di fronte a se stessi e alla realtà in modo problematico. Cultura come farsi domande e cercare risposte, che possono essere diverse a seconda dei luoghi e del periodo storico.
I bambini che hanno assistito non hanno solo visto qualcosa che è meglio della televisione, ma se ne sono andati con un prezioso bagaglio di domande: ma il lupo è buono o cattivo? davvero la natura può morire? anche il lupo parla? lo posso capire?...
Non ci sono solo i libri, non c'è solo la scuola, il teatro può essere veicolo di cultura efficace, coinvolgente, appassionante.
Purtroppo, ancora troppi sono convinti della scarsa utilità delle "attività espressive". Purtroppo, ancora troppa gente è di visione ristretta, di animo chiuso, ha pregiudizi sciocchi, chiede cultura come investimento (per guadagni futuri) e non come strumento per incrementare la sensibilità e l'intelligenza nella comprensione di sé, degli altri, del mondo.
Viva il teatro.