lunedì 5 maggio 2014
ASSAGGI DI TEATRO DUE: LA TRAGEDIA GRECA
Dal carro di Tespi alla skenè, dalle panche di legno alla cavea di pietra, dal tiaso dionisiaco al thetron (17.000 spettatori), dal cerchio danzante al Coro... e coregia e liturgia... e le donne? e il deus ex machina? e la sticomitia? gli dei volavano sopra gli spettatori? davvero una donna abortì a causa della crudezza delle Baccanti di Euripide? e L'assedio di Mileto di Frinico fece talmente piangere gli spettatori che l'opera non fu mai più rappresentata? ma quanto costava assistere? e perché il Coro era considerato formativo per i guerrieri?
Eschilo, la fede. Sofocle, la fede tormentata. Euripide, la fede in crisi. Dal rapporto dogmatico con gli dei alla visione straziante della condizione umana: nemmeno gli eroi e i figli degli dei si salvano dal dolore e dal fallimento. Infine, si apre la stagione euripidea della filosofia sofistica e socratica. Anassagora e il Nous, l'incrinatura del politeismo; Socrate e l'analisi razionale. Nietzsche dirà: la grecia e la tragedia sono state tradite da Euripide e Socrate, gli affossatori del dionisismo.
SUPPLICI di Eschilo: le cinquanta Danaidi scelgono Artemide al posto di Afrodite e non vogliono sposarsi. I cinquanta figli di Egitto le pretendono e le inseguono fino ad Argo. Che cosa deve fare Pelasgo, il re? Tradire la legge dell'ospitalità (soccorrere gli emigranti) o tradire la volontà degli dei sul matrimonio e inimicarsi gli egizi?
TRACHINIE di Sofocle: Eracle torna da Deianira dopo una lunga assenza (il marito sempre fuori casa), portando con sé la concubina Iole. Per riaverne l'amore, Deianira gli dona una tunica imbevuta del sangue del centauro Nesso da lui ucciso. Ma... Morendo, Eracle, l'eroe tradito dal padre Zeus, coinvolge il figlio in giuramenti devastanti.
BACCANTI di Euripide. Dioniso è in incognito a Tebe, città che non lo onora. Le donne invasate abbandonano la città per celebrare riti selvaggi sul monte Citerone. Il dio rompe lo schema donna-casa-sottomissione, ma anche quello potere-giustizia in nome delle forze più oscure e distruttive (solo con la morte c'è vita) dell'animo umano.
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