venerdì 30 maggio 2008

GOBBO IL RE STORTA LA REGINA musical







Lo spettacolo è stato piacevole e coinvolgente. L'idea di Gabriele Sozzani di mettere in scena un musical tutto in playback si è rivelata vincente. Ho riadattato il testo, aggiungendo i sudditi e le streghette, e ora lo ritengo completo. I ragazzi davano l'impressione di cantare dal vivo e lo spettatore è stato trascinato verso il finale senza mai un vuoto, sempre emozionato, sorpreso dalle apparizioni dei coretti, divertito dalle caricature. Sono stato felice di verificare come il testo continui a vivere in forme diverse (canto e danza). Il comitato dei genitori mi ha chiesto la disponibilità per un laboratorio annuale con gli alunni della scuola media. Sono molto tentato, ma voglio pensarci. Mi ero ripromesso di concentrarmi sulla scrittura e di non prendere più impegni. Ma fare teatro, anche in questa dimensione così piccola, è una ricarica di energia, è una gioia continua, è una passione che riscalda.
IL TESTO NEL MIO SITO aquilino.biz

I BAMBINI NELLA CASA DELLA GUERRA ancora qualche foto

i bambini nella casa della guerra














martedì 27 maggio 2008

MAMMA MAMMAZZA ospitato dal Piccolo Teatro di Milano




Il Piccolo Teatro di Milano, in collaborazione con il Teatro Ringhiera, presenta...





Teatro Ringhiera

dal 25 novembre al 21 dicembre 2008

Piccolo Teatro di Milano e Teatro Ringhiera presentano

Mamma Mammazza di Aquilino

regia Stefano de Luca

elementi di scena e costumi LUPUSAGNUS

con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Sergio Leone, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi.







La drammaturgia del presente.

A teatro per conoscere nuovi autori.

Con Luca Ronconi, viaggio alla scoperta di Jean-Luc Lagarce. Dal genio graffiante di Thomas Bernhard, Ritter, Dene, Voss; dopo il libro e il film che ha trionfato a Cannes, Gomorra di Roberto Saviano approda in teatro; Laura Curino racconta la saga degli Olivetti; la genitrice assassina di Aquilino in Mamma Mammazza; a Licia Maglietta Manca solo la domenica; Neri Marcoré è Un certo Signor G di Gaber; Moni Ovadia celebra i vent’anni del suo spettacolo cult Oylem Goylem; di Santha Rama Rau, la versione per la scena di Passaggio in India dal romanzo di Forster; Dario Fo, ieri come oggi, contro il caro prezzi: è Sottopaga! Non si paga!; satira politica della burocrazia corrotta per La cimice di Majakovskij; Kerry Kennedy e Ariel Dorfman contro le ingiustizie con Il sapore della cenere.




domenica 25 maggio 2008

INTERVISTA

Cecilia Elettra mi ha chiesto di rilasciarle un'intervista pubblicata sul suo sito.
http://guide.dada.net/danza_contemporanea/interventi/2008/05/331183.shtml
La trascrivo.
Intervista ad Aquilino

1)Quando hai scoperto la passione e il talento della scrittura in te?

Avevo undici anni e un pomeriggio di pioggia scrissi di getto una poesia con le rime e in metrica. Mi sembrò così simile a quelle dei libri che pensai che anch’io avrei potuto fare lo scrittore. Da quel giorno non ho più smesso di scrivere poesie, racconti, romanzi e testi teatrali.

2) Quali son stati da ragazzo adolescente e quali sono ora i tuoi autori preferiti?

Da ragazzo ho letto Salgari, Verne e poi tutto quello che trovavo perché leggere mi piaceva tantissimo. Mi sedevo sul pavimento in cucina e smettevo solo perché mia madre mi sgridava dicendo che sarei diventato cieco. Non ero però un solitario. La mia vita si svolgeva soprattutto all’aperto in compagnia degli amici. Non c’erano ancora televisione e play station e le nostre avventure non erano certo virtuali: campi, boschi, discariche, torrenti, fienili… Si era sempre in giro, a piedi e in bicicletta, a caccia di insetti e animali o a fare battaglie tra di noi. Insomma, l’avventura non c’era solo nei libri, era esperienza quotidiana. Da adolescente ho letto centinaia di libri di fantascienza, poi ho scoperto i gialli, i thriller e così via. Ora leggo ogni tanto romanzi a sfondo storico (Cornwell, Hobb…), ma soprattutto libri sulla storia medievale, dal secolo X al secolo XIII. È un periodo che mi ispira sia per la prosa (sto scrivendo Le crociate dei Santi Innocenti, la storia romanzata delle crociate dei fanciulli del 1212) sia per il teatro. Sono passati ottocento anni, ma poche cose sono cambiate rispetto al potere, all’ingiustizia sociale, all’emarginazione, all’ignoranza delle masse… Leggo anche autori per ragazzi come Pullman, Stroud, Pratchett.

3) Dalla tua biografia si legge che hai svolto attività di animazione con Centri d'Incontro, Associazioni di Disabili, Amministrazioni, Scuole dalla materna alle superiori. Cosa ha significato per te fare animazione con ragazzi diversamente abili e con i ragazzi in generale?


Ricordo ancora gli abbracci stritolanti di Franca, Erminia e di altre ragazze che nel teatro trovavano divertimento, riconoscimento, sfida, autostima… Ricordo spettacoli come I cavalieri della tavola rotonda e Voglio andare al mare e la riduzione della Traviata, tutti un poco folli perché sceneggiati assieme ai ragazzi del Centro. Ricordo la cordialità di anziani di ottanta e più anni, e i momenti tristi quando capitava che uno si ammalasse e morisse… una volta poco prima il debutto, l’altra tre giorni dopo. Ma il tempo maggiore l’ho speso con i ragazzi, dapprima organizzandoli per carnevali, animazioni natalizie, spettacoli per l’Unicef… e poi facendo teatro insieme a loro. Mi hanno regalato qualcosa di invidiabile. La possibilità di non perdere di vista l’infanzia e l’adolescenza, e quindi di maturare senza rinunciare alla preziosa leggerezza dell’anima che invece di solito negli adulti si spegne. Ho mantenuto così la capacità di emozionarmi ancora, di stupirmi e incuriosirmi, di valutare le cose davvero importanti, di riconoscere il grande valore dell’affettività, di non farmi trascinare in vortici assurdi di soldi e potere. Rimanere sempre un poco bambini significa mantenersi liberi, vitali, creativi. Di questo ringrazio le centinaia di bambini e ragazzi che per trent’anni hanno vissuto avventure insieme a me.

4) Leggendo su di te nel tuo bellissimo sito, mi ha colpito molto questa tua affermazione su te come ragazzo: " Sentivo di non aderire del tutto alla realtà e vivevo soprattutto "dentro". Mi ritrovavo nei miei sogni e mi sentivo un po' diverso dai miei coetanei ....la scrittura mi ha fatto scoprire che realtà e fantasia sono sorelle". Realtà e fantasia oggi spesso viaggiano su binari diversi, ma come faresti capire ai giovanissimi che possono essere sorelle e viaggiare insieme in una società complessa e difficile come la nostra?

La società, in sé, è complessa e difficile in ogni tempo, proprio perché non muta e si mantiene solida e respinge gli attacchi con determinazione e cinismo. Essa bada di più a preservare il sistema che ad assicurare la felicità del singolo. Senza che ce ne rendiamo conto condiziona la nostra vita e i ragazzi ne sono le prime vittime. Televisione, moda, divismo, realtà virtuale… Penso che molti ragazzi rischino di mettere in soffitta il proprio cervello e di comportarsi in modi stupidi e balordi che non gli appartengono. Tanti episodi di bullismo, di sfide sconsiderate, di scherzi idioti e pericolosi… che senso hanno? Tanta droga tra i giovani, che senso ha? Che gusto c’è a perdere l’autostima, a sentirsi sempre più depressi, inutili, infelici?
La società ci propina (si fa un uso disgustoso e perverso della televisione!) modelli inconsistenti di evidente imbecillità perché non vuole che i giovani pensino con la propria testa e che immaginino con la propria fantasia. Ecco che cosa bisogna fare: recuperare un proprio mondo interiore autonomo e indipendente. Recuperare la verità di se stessi, riscoprirsi e amarsi, opporsi alla globalizzazione nel senso di omogeneizzazione delle diversità. Rivendicare la propria originalità! Ritrovare sensibilità, compassione, rispetto, collaborazione… Essere critici, per non cadere nei tranelli di soldi facili e successo immediato. E non diventare mai vittime. I ragazzi devono fare musica, teatro,danza, poesia… e invece li si spinge solo al calcio e alla carriera televisiva. Mi vengono i brividi.

5) La tua esperienza di vita nel mondo della scuola come insegnante fino al 2006, giornalista, attore e psicoterapeuta, quanto ti ha influenzato nello scrivere testi e storie per ragazzi?

Penso che sia tutto collegato in modo forte ed efficace: insegnamento (e apprendimento, l’altra sua faccia), conoscenza del mondo (poi diventata storica), psicologia (che scoperte quando mi sono fatto ipnotizzare e poi ho praticato l’ipnosi sui ragazzi!), teatro (prima amatoriale, un’avventura di paese, poi un corso con Dario Fo, altri corsi, le emozioni dell’attore, e quindi del regista…), e anche esperienze di circoli culturali e riviste di poesia, di critica d’arte, e l’amore per la musica… Insomma, quando scrivo tutto confluisce, tutto si fonde nella parola. Il primo effetto è sentirmi vivo. Come se dentro di me giocassero voci, suoni, note, colori, immagini…

6) Come è nata la storia Gobbo il Re Storta la regina, che metteremo in scena ad Artena in provincia di Roma, il 6 giugno presso il Teatro Parrocchiale della cittadina. Dove hai preso l'ispirazione? E' un testo ricco di azione e teatrale nella musicalità della lingua, essendo scritto in rima che ha appassionato tantissimo noi docenti del laboratorio di teatro e danza, ma anche i nostri alunni attori.


Dal 1984 al 1994 ho organizzato nella mia casa una Bottega dei ragazzi. Accoglievo gruppi di una decina di bambini e ragazzi e proponevo fotografia, pittura, burattini… Poi però le attività si sono unificate nel teatro e allora ho cominciato a scrivere testi. Alcuni inseguivano un’idea strana: gli autori di teatro per ragazzi erano adulti e i ragazzi li andavano a vedere; i miei ragazzi avrebbero ribaltato il rapporto, invitando gli adulti a vedere loro. Scrissi così testi come Mamma mammazza (che ora la compagnia per cui scrivo, Lupusagnus, ripropone come testo adulto!), La nonna radioattiva, Piccolo mostro, Totila… che sconcertavano gli adulti e, a volte, suscitavano forti critiche. Altri testi erano invece a misura di bambino, quelli sul carnevale, su Arlecchino, o Rogna carogna giù nella fogna. Gobbo il re fu scritto per una delle rappresentazioni di fine anno e realizzato anche con i burattini.

7) In Gobbo il re, storta la regina, si fa riferimento a dei valori molto belli per l'educazione dei nostri alunni come la pace, l'amicizia e l'armonia fra popoli e persone differenti. Molto amozionante quello che scrivi alla fine del testo: ....Basta, basta con la guerra! Riportiamo la pace sulla terra, l'amore e la giustizia, il frutto dolce dell'amicizia .....La violenza non porta che violenza, distrugge innocenza e intelligenza. Facciamo che uno solo sia il castello, progettiamo un futuro più bello. Educhiamo i nostri figli alla vita e che ogni violenza sia finita.
Quale messaggio concreto e diretto daresti ai nostri ragazzi per attuare la costruzione di questo castello?

Direi loro di stare attenti alle dinamiche di ogni giorno. Le grandi cose non si fanno nelle piazze o davanti alle telecamere, ma nelle aule di scuola, nei cortili, nei giardinetti… Direi loro di stare attenti a come trattano gli altri e a come sono trattati, di misurare le azioni secondo i loro effetti sugli altri, soprattutto sui più deboli, di pensare con la propria testa e di scegliere sempre la disponibilità, l’accoglienza, la fiducia, l’onestà, la correttezza, la solidarietà… Direi loro di misurare la rabbia e il pregiudizio, di non temere di andare contro corrente. E anche di stare attenti alle prediche fasulle degli adulti, che spesso parlano di valori solo per difendere sistemi oppressivi e chiusi.

8) Nella classe spesso, come un microcosmo, ci sono realtà emotive e umane molto difficili da gestire e di disagio sociale trai nostri alunni e pensare ad un futuro più bello ad un castello di armonia e di pace tra loro è difficile, cosa diresti a noi docenti?

Che purtroppo spesso non ci si vede premiare una strategia educativa corretta e professionale. Si prova amarezza perché le intenzioni erano buone e invece sembra di avere perso tempo o di avere ottenuto l’effetto contrario, scatenando reazioni di ingratitudine, aggressività, disprezzo… Ricordo un’alunna difficile, temuta da tutti. Sigarette, parolacce e volgarità, botte anche ai maschi, disistima per i docenti morti di fame (ricca famiglia milanese, espulsa da istituto privato, storie di droga). Contro il parere dei miei alunni (era la mia ultima classe, una terza) l’ho fatta trasferire da me e con pazienza, ma con polso, sono riuscito a portarla all’esame e a farglielo superare in modo dignitoso. Invece di un grazie, ho avuto solo una rispostaccia. Ma che importanza ha? Lei ha fatto un’esperienza positiva, gli altri hanno imparato qualcosa sulla tolleranza e io sono comunque rimasto soddisfatto del mio lavoro. Quando abbiamo un riconoscimento affettivo è un aiuto, è vero; ma se manca, siamo comunque contenti di noi stessi. Il nostro potere è molto limitato. La vita è più forte. L’ambiente in cui vivono i ragazzi è più forte. A volte la loro personalità è refrattaria a ogni intervento. A volte si può anche valutare se vale la pena di perdere tempo con chi non intende cambiare. Possiamo solo dirgli: se vuoi, sono qui.

9) Gobbo il re storta la regina, andrà in scena tra poco, ci abbiamo lavorato per diversi mesi nel progetto "Scuole aperte" promosso dall'ex-ministro Fioroni. E' stata una bellissima esperienza umana nel vedere i nostri alunni anche i più silenziosi trasformarsi in attori, scenografi, danzatrici e scoprire il proprio talento nascosto, abbandonarsi alla forza teatrale e comica del testo e danzare sulla musica di Marco Schiavoni che accompagna i momenri di scena e di danza. Abbiamo fatto danzare le streghe che alla fine diventano fatine della pace proprio per sognare il castello del futuro fatto di pace, uguaglianza, amicizia e amore.
Cosa diresti agli alunni della scuola Media Serangeli di Artena prima di andare in scena? E nella vita?


Date voi stessi al pubblico con il maggiore trasporto possibile, lasciatevi andare con generosità, ignorate la paura e sentitevi non più voi stessi, ma musica voce gesto movimento, sentitevi belli e comunicate bellezza. Così diverrà un’esperienza preziosa che non nascerà in voi solo perché vi applaudono, ma perché in ognuno di noi c’è l’esigenza di comunicare cose belle e profonde, di cercare qualcosa al di là della routine quotidiana, di controbilanciare l’agghiacciante cinismo e la orribile crudeltà del mondo con momenti di arte. Non esibitevi per essere i primi o per fare bella figura, ma esibite voi stessi a voi stessi, divertitevi e godete di quello che fate di fronte ai vostri stessi occhi. Ascoltatevi e vogliatevi bene, emozionatevi e scoprite ogni giorno qualcosa di nuovo, tollerate gli altri e cercate gli amici fedeli, fate le cose giuste e fate anche quelle rare, che la massa ignora. Non siate identici a milioni di altri manichini. Siate vivi e voi stessi, sempre.

GOBBO IL RE a Roma

Mi ha scritto Cecilia Elettra, insegnante di danza contemporanea e docente di scuola media, per informarmi di una messa in scena ad Artena. Ecco la locandina.

Spettacolo del Laboratorio di teatro e danza della Scuola Media Serangeli di Artena (RM) A.S. 2007/2008 Progetto Scuole Aperte.
GOBBO IL RE STORTA LA REGINA
REGIA:
Prof.ssa Cecilia Elettra, Prof.ssa De Angelis Flavia,
Prof. Leccese Enzo, Prof.ssa Ruggiero Ada
IL NOSTRO CAST
Uno:Michela Re davanti:Damiano Bucci Due:Dalila Soprano Re di dietro:Davide Botticelli Specchio:Francesca Casiero Contadina: Marica Valeri Regina curva:Greta Regina Storta:Giada
Principe:Michele Bonifazzi Principessa:Sara Amhed Soldati:Daniele Bucci,Angelo Likaj,Luca Mattozzi,Riccardo Di Giacomoantonio, Claudiu Iancu
LE DANZATRICI DEL CAST NEL RUOLO DELLE STREGHE E DELLE FATINE DELLA PACE: Jessica Di Cori, Roberta Fanfoni, Fligera Ndoni, Dolce Luciana, Maristella Di Cori.
PRESENTATORE: Di Cori Gabriele
SCENOGRAFIE: Prof. De Angelis Flavia, Prof. Leccese Enzo, Alessandra Riccitelli,Di Cori Gabriele, danzatrici,Daniele Bucci.
CUSTUMI: Prof.ssa. Flavia De Angelis
COREOGRAFIE: prof/ssa elettra Cecilia.

IL 06/06/2008 ALLE ORE 11:00
TEATRO PARROCCHIALE DI ARTENA (RM).
INGRESSO GRATUITO.

BRICCONIA NEWS: botte e roghi


“Onorevole, come va?”
“Non mi faccia perdere tempo. Devo fare e disfare leggi. Non sono un lazzarone come voi parassiti.”
“Noi chi?”
“Statali insegnanti operai impiegati piccoli imprenditori piccoli commercianti piccoli cittadini che pagano le tasse casalinghe pensionati… tutti meno i politici e i ricchi nullafacenti, insomma.”
“Ma ci penserà lei, vero?
“Chi non lavora il doppio a metà paga… non gli diamo neanche il panettone a Natale!”
“Che leggi deve fare?”
“Grandi leggi. Una rivoluzione senza che niente cambi. Ho un modello, sa? Il medioevo quello più evo. Due poteri, uno più grande dell’altro e non si sa mai quale sia. Io da una parte e il papa dall’altra. E in mezzo…”
“Mi dica. Questo m’interessa.”
“… in mezzo botte e roghi, no?”
“Botte a chi?”
“A quelli come lei che fanno troppe domande. Non c’è niente da domandare! A tutto è già stata data una risposta! La nostra!”
“E qual è?”
“Voi non siete in grado di capire.”
“Ah. Oltre che lazzaroni siamo anche stupidi.”
“Per forza, se no come faremmo a governare?”
“E i roghi?”
“Sa quelli di primavera quando si brucia il vecchio? Noi invece bruciamo il nuovo. Venga, venga che gliene faccio vedere uno.”
“Chi è quel poveretto tra le fiamme?”
“Uno dei tanti. Non ha importanza l’identità, ma la giusta quantità. Un rogo al giorno leva il malcontento di torno.”
“Perché mi guarda con quel ghigno sinistro?”
“Venga, venga che le faccio fare due chiacchiere con quei signori.”
“Quelli in tunica nera con il cappuccio? Faccia il bravo, onorevole. Mi tolgo subito di torno, ma lei faccia il bravo.”
“Per questa volta. Ma la prossima...”

venerdì 23 maggio 2008

ANCORA TEATRO
















Sabato 24, nella scuola per l'infanzia "Il girotondo" di Castelletto Ticino, alle ore 15.00 i bambini di cinque anni presenteranno PUPINE E PUPINI, lo spettacolo nato dall'interazione con loro e tra di loro dei pupazzi adottati da ogni bambino per tutto l'anno. I titoli delle varie scene sono: L'orso nella foresta (la pecorella si perde nel bosco, l'orso la minaccia, ma viene salvata dal pipistrello), Il pupino ritrovato (un bambino si perde nel centro commerciale, ma il pipistrello lo ritrova), Il temporale (prima il temporale, poi il lupo e infine il pipistrello spaventano un bambino, che viene salvato dall'angioletto insieme al cavallino, e da una pipistrellina), Il mal di pancia (una bambina mangia troppo e finisce all'ospedale dove le fanno la puntura), La festa di compleanno.







Giovedì 29, al Teatro Comunale di Oleggio, alle ore 21.00, GOBBO IL RE STORTA LA REGINA, un'inedita versione musical con musiche originali di Gabriele Sozzani. Laboratorio delle classi prime della scuola media Verjus nell'ambito del Progetto Pace. Regia e costumi a cura di Anna Gallucci e Fiorella Scozzaro. Scenografia di Gianna Cannaos. Nella fotografia la messa in scena delle "Ragazze dell'altra Eva".







IN SAECULA


Su www.teatroteatro.it trovate i video delle interpretazioni. L'indirizzo su YouTube è http://www.youtube.com/watch?v=dVJJXYp2GmM

domenica 18 maggio 2008

I BAMBINI NELLA CASA DELLA GUERRA

Le luci si abbassano, si sentono una sirena d’allarme e poi aerei in volo. Tra le file delle poltrone corrono cinque “bambini vestiti di rosso” (le vittime delle guerre) portando cinque grandi aerei di carta rossi. Effetti sonori di guerra. Sempre in platea arrivano cinque bambini in fuga dai bombardamenti. Salgono sul palco sulle note della sesta sinfonia di Mahler e la recita ha inizio. Si rifugiano in una casa semidistrutta, mentre una mamma e un papà li cercano. La casa, però, appartiene agli Zombi/orchi che vogliono sfrattare i bambini. “Bambini nella casa della guerra, arrendetevi o andrete sottoterra. Sottoterra ci sono vermi grossi, che vi mangeranno la carne e gli ossi. Sottoterra ci andrete con le bombe, che vi scaveranno profonde tombe.”
I bambini rispondono a pernacchie. Subiscono gli attacchi degli Zombi che “uccidono” la bambola Brigitta. Tutto attorno è solo morte e distruzione. Di notte gli Incubi li visitano, ma anche loro fuggono dalla guerra e si alleano con i bambini, non sapendo però come aiutarli perché sono fatti di sogno. I Bambini Vestiti di Rosso vorrebbero aiutarli, ma non possono perché “bambini siamo stati e più non siamo”. Quando la situazione si fa disperata, gli Incubi affrontano gli Zombie con mascheroni che sono lo specchio della loro malvagità. “Nel vostro petto non batte un cuore, voi ignorate che cos’è l’amore. Guardate come siete brutti e sporchi, guardatevi nello specchio, orchi!”
Gli Zombie sono sconfitti. I Bambini Vestiti di Rosso scortano la mamma e il papà e tutti si riuniscono in una grande famiglia, meno i Bambini Vestiti di Rosso che devono andarsene per sempre. “Tutti i giorni in tutti i luoghi ci sono bambini vestiti di rosso. Aiutateli, se potete.” Alla filastrocca finale segue un brano rock ballato e cantato senza freni, poi gli attori rientrano con un cestone e sulle note di Aquarius centinaia di aerei di carta volano sopra gli spettatori. Il pubblico li rilancia e la festa decreta la volontà di porre fine a tutte le guerre.


Che cosa caratterizza lo spettacolo? L'energia. Non ci sono bambini manichini o burattini, ma pinocchietti che vivono la finzione drammatica con il corpo attivo come nei loro giochi, con la convinzione che la storia narrata è sempre più vera della realtà. Teatro per i sensi, fatto di suggestioni uditive e visive, un susseguirsi di scene che emozionano. Il laboratorio con la classe Quinta elementare Verjus di Oleggio, in collaborazione con la maestra Gianna Cannaos, ha avuto scansione settimanale da ottobre ad aprile.

giovedì 15 maggio 2008

IN SAECULA


:


A vincere la 3° edizione di TeatroTeatro da Mangiare è un dialogo di sicuro impatto e difficile digestione. Aquilino, autore di moltissimi libri per ragazzi, filastrocche, testi teatrali, ha partecipato, arrivando in finale, anche alla scorsa edizione di TeatroTeatro da Mangiare. L'anno passato il suo L'assaggiatore del re dipingeva realisticamente un mondo sotterraneo parallelo a quello in superficie, dove si alimentava l'assaggiatore allevato da un boia ben presto divorato e sostituito. In un mondo onnivoro che divora tutto il finale è davvero illuminante: "Tutto il resto è cibo". Quest'anno invece è la fame e l'ipocrisia di chi giudica a pancia piena ad uscire dal perfetto meccanismo teatrale di Aquilino, dove oltre alla divisione sociale tra ricchi e poveri si fa forte il tema della religione e della chiesa. (...) In Saecula tratta temi molto cari a chi si occupa di cibo cercando di alimentare una cultura del rispetto della dignità umana all'interno di un'economia sempre più lontana dal territorio e dall'umano contatto con esso.

martedì 13 maggio 2008

I BAMBINI NELLA CASA DELLA GUERRA


TEATRO COMUNALE di OLEGGIO

Sabato 17 maggio, ore 21.00

la classe quinta elementare Verjus

in

I BAMBINI NELLA CASA DELLA GUERRA

testo e regia di Aquilino

lunedì 12 maggio 2008

ARLECCHINO EDUCATO DALL'AMORE


Ricevo da GIULIETTA VIANA, che è stata mia alunna e attrice nel gruppo LE RAGAZZE DELL'ALTRA EVA.


La Compagnia Delle Furie presenta:
ARLECCHINO EDUCATO DALL'AMORE
di P.C. de Marivaux
TEATRO ALLE COLONNE
c.so di Porta Ticinese 45, Milano (colonne di San Lorenzo)
dal 14 al 24 maggio h 21:00
(riposo venerdì 16, lunedì 19 e martedì 20)
"La nobile Fata, promessa sposa del potente Merlino, perde la testa per il rozzo Arlecchino che a sua volta s´innamora di Silvia, una scatenata pastorella.
E mentre il giorno delle nozze si fa sempre più vicino Trivellino, servitore della Fata, deve convincere la sua padrona a rimettere la testa a segno prima che gli equilibri del mondo siano distrutti dall´ira di Merlino.
Senza tradire il testo originale e facendo i conti con i dovuti riferimenti alla Commedia dell´Arte, la Compagnia Delle Furie riesce ad inventare una dimensione fantastica del tutto originale contaminando elementi immaginari disparati attinti dal fumetto, l´universo Dark ed i film di Tim Burton e Mario Bava."

Con:
Chiara Cimmino - La Fata
Mauro Cesaretto - Kaiser
Marta Iagatti - Madame Rouge / La Cugina
Giacomo Marettelli Priorelli - Gnappo
Davide Palla - Trivellino
Pietro Traldi - Arlecchino
Giulietta Viana - Silvia
Regia di: Fulvio Vanacore
Per ulteriori informazioni visita le nostre pagine web: http://lacompagniadellefurie.blogspot.com
www.myspace.com/compagniadellefurie
prenotazioni: 02 58113161 -

venerdì 9 maggio 2008

IN SAECULA


Andrea Monti mi ha telefonato per informarmi che IN SAECULA ha vinto. Ne sono molto felice perché è un testo che mi piace. Lo trovate pubblicato nel mio sito http://www.aquilino.biz/. Grazie ad Andrea, a Valentina e allo staff di http://www.teatroteatro.it/, grazie agli attori bravissimi e grazie alla giuria.

INCONTRI CON L'AUTORE

Per quest'anno ho finito di andare qua e là per gli "incontri con l'autore". Bilancio? Ci sono ancora molte scuole, soprattutto le elementari, dove è innegabile che si lavora con sensibilità e rispetto degli alunni. Ho incontrato classi di quinta elementare che battono in profondità e acutezza critica classi di scuola superiore, dove la critica è rivolta solo alla propria immagine e più che cultura si rumina chewing gum. Questo mi fa bene sperare per il futuro. Ho incontrato insegnanti aperti, curiosi e autorevoli.
E assessori, soprattutto in Italia centrale, che operano scelte intelligenti e consapevoli. Poi capita anche di ritrovarsi in una sala dall'acustica orrenda con quattro classi di prima e seconda elementare che bisogna domare per due ore, senza possibilità di fare disegnare o scrivere... Pazienza. Ricordo con piacere gli alunni di Busto Arsizio, soprattutto una classe quinta che si è prodotta in un prodigio di osservazioni e domande quali nemmeno gli adulti, a volte tanto sprezzanti della genialità infantile, riescono a esprimere. A fianco il disegno di Alessandro, di Madignano vicino a Crema.

martedì 6 maggio 2008

IN SAECULA


COMUNICATO STAMPA


ROMA
St. Regis Grand Hotel
Giovedì 8 maggio 2008 ore 20.00

Cibo e teatro con i finalisti del terzo concorso
TeatroTeatro da mangiare


L'8 maggio alle ore 20.00, nella splendida cornice del St Regis Grand Hotel di Roma (Piazza della Repubblica), i testi finalisti del concorso "Teatroteatro da mangiare" (monologhi e dialoghi intorno al cibo e alla convivialità) saranno presentati associati a prelibatezze enogastronomiche.

I testi finalisti sono:

In Saecula di Aquilino
Insalata Russa di Cinzia Villari
Lei legge le labbra di Emanuele Vacchetto
La conquista del benessere di Alberto Patelli

I 4 testi saranno interpretati dagli attori:

Silvia Mazzotta
Cristina Pellegrino
Franco Mannella
Roberto Stocchi

La giuria, composta da: Fabrizio Russo (critico enogastronomico e presidente di Athenaeum), Stefano Grilli (produttore enologico), Giuseppe Manfridi (autore teatrale) Francesco Giuffrè (regista e attore teatrale), Flavia Bruni (giornalista e critica teatrale), Antonella Giovampietro (coreografa) Alessandro Mauri (autore vincitore della scorsa edizione) e Andrea Monti (critico teatrale e caporedattore di TeatroTeatro.it). Dopo una prima selezione sulla carta, la giuria eleggerà il vincitore tenendo conto della resa teatrale del testo e dell'indice di gradimento espresso dal pubblico.


Costo dell'evento 20,00 euro.
Per prenotarsi contattare il numero: 06 97273390 - 346.3727947 - 347.4422671

Ufficio stampa: Valentina Vivarelli Cell. 349-8025734

domenica 4 maggio 2008

FOTO 1

Pavia, un muro nei pressi di San Pietro in Ciel d'Oro, manifesti sovrapposti strappati.