domenica 25 maggio 2008

BRICCONIA NEWS: botte e roghi


“Onorevole, come va?”
“Non mi faccia perdere tempo. Devo fare e disfare leggi. Non sono un lazzarone come voi parassiti.”
“Noi chi?”
“Statali insegnanti operai impiegati piccoli imprenditori piccoli commercianti piccoli cittadini che pagano le tasse casalinghe pensionati… tutti meno i politici e i ricchi nullafacenti, insomma.”
“Ma ci penserà lei, vero?
“Chi non lavora il doppio a metà paga… non gli diamo neanche il panettone a Natale!”
“Che leggi deve fare?”
“Grandi leggi. Una rivoluzione senza che niente cambi. Ho un modello, sa? Il medioevo quello più evo. Due poteri, uno più grande dell’altro e non si sa mai quale sia. Io da una parte e il papa dall’altra. E in mezzo…”
“Mi dica. Questo m’interessa.”
“… in mezzo botte e roghi, no?”
“Botte a chi?”
“A quelli come lei che fanno troppe domande. Non c’è niente da domandare! A tutto è già stata data una risposta! La nostra!”
“E qual è?”
“Voi non siete in grado di capire.”
“Ah. Oltre che lazzaroni siamo anche stupidi.”
“Per forza, se no come faremmo a governare?”
“E i roghi?”
“Sa quelli di primavera quando si brucia il vecchio? Noi invece bruciamo il nuovo. Venga, venga che gliene faccio vedere uno.”
“Chi è quel poveretto tra le fiamme?”
“Uno dei tanti. Non ha importanza l’identità, ma la giusta quantità. Un rogo al giorno leva il malcontento di torno.”
“Perché mi guarda con quel ghigno sinistro?”
“Venga, venga che le faccio fare due chiacchiere con quei signori.”
“Quelli in tunica nera con il cappuccio? Faccia il bravo, onorevole. Mi tolgo subito di torno, ma lei faccia il bravo.”
“Per questa volta. Ma la prossima...”

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