mercoledì 13 agosto 2008

IL TEATRO DEI PASSERI


Ecco qua, come ho scritto nel post precedente, i primi passi per cercare linguaggio e registro per IL FANTASIMO DE ARLECHIN. È tutto ancora oscuro, non so se ci saranno adesioni, non so quanti saranno i ragazzi, ma so che voglio qualcosa di nuovo, che non sia il solito teatrino. E non so nemmeno se ho le capacità per fare quello che sogno. Ma se non vado all'avventura mi sento di colpo vecchio. Ecco due brani.


PANTALON Varda varda varda… Arriva ‘l parón, ghe ciapa ‘n trombon. Che cossa che i fa, Dorina, le mie maschere che vedo costì indormentate?
DORINA Se sono indormentate, dormono, siór Pantalon.
PANTALON Com’è giusto che sia, dopo le fadighe del carnevale. Non vogliamo forse che siano fresche e riposate al momento di riprendere i balli e i canti?
DORINA Se lo volete voi, per forza che è così.
PANTALONE E allora lasciamole dormire, le mie mascherine, che un buon investimento lo si apprezza nel tempo. Ma da quanto tempo dormono, Dorina?
DORINA Sono cinque minuti, non più di sei.
PANTALONE Cinque minuti che sono quasi dieci e poi manca poco a un’ora e passa un giorno e come niente se ne va la settimana? Sveglia tutti, Dorina, che il tempo è denaro e i denari sono sempre troppo scarsi e tempus fugit in un attimo mi ritrovo in brache di rammendo per colpa dei lazzaroni scansafatiche ladri di salario!
DORINA Così è, anche se così non va. Il riposo è un lusso, il lavoro un dovere, i diritti li hanno impiccati e ci resta solo l’obbedienza, a noi disgraziati che non abbiamo scienza.



ARLECHIN Sbandiglio sbandiglio sbandiglio. Tu! Lo vuoi un coniglio? Sempre arrivare, mai partire. Non dismettere mai di dormire. Zanni, sito svejo? No, non è tanto sveglio. E allora ghe do un pizegòn.
ZANNI Ahi! Sito mato?
ARLECHIN Sì. Qualcosa in contrario?
ZANNI Embè, son contento. Nonostante el tormento, son felice de stare qua, quaraqua qua qua qua quà.
ARLECHIN A mi me pare mona pi’ de prima.
ZANNI Gavaria vogia di ballare, di cantare e di volare.
ARLECHIN Are are are… Che cosa te spetti? Ciapa il volo e schiantati al suolo.
ZANNI Me sento leggero come un quintale e svelto come un maiale.
ARLECHIN Xe mona, e anche animale.
ZANNI È una giornata meravigliosa. Perfino il letame profuma di rosa. Ho voglia di buoni sentimenti. Vero che siete tutti contenti?
MASCHERE Forse che sì
forse che no
ma poco per volta
se non si può.
MASCHERA 1 Poco per volta, se non si può.
ARLECHIN Le oche hanno starnasciato. Oche! Oh, care oche.
ZANNI Karaoche?
ARLECHIN Oca, bestia stupenda. Tutta tonda. Soda e morbidosa. Con un pettone, due cosciottoni… La carne rosa… Spiumare... arrostire... mangiare.
ZANNI Are ire are… Arlechin, amico mio…
ARLECHIN Mai stato amico dei morti di fame. Ce n’è già uno che mi guarda dallo specchio. E non va via, spòn! Tutte le volte che vado a rimirarmi è lì che mi fissa con la sua aria di morto di fame!
ZANNI Amico mio, il carnevale ci aspetta.
ARLECHIN Io non ho fretta.
ZANNI Mi e ti insieme, ancora per le strade, baldoria di coriandoli e stelle filanti.
ARLECHIN Ti va’ avanti. Mi... aaauumhhh... squasi squasi... torno a dormire... così non sento la fame la fame la fame… ma non a va mai via questa fame?
ZANNI Sveglia! Tutti pronti a partire! Maschere festanti, il carnevale aspetta tutti quanti!
MASCHERE Forse che sì
forse che no
ma poco per volta
se non si può.
MASCHERA 1 Poco per volta, se non si può.
ARLECHIN Io non vengo.


È un esperimento. Ci sono cose che non mi convincono. Ma sono certo che troverò la giusta calibratura. Le solite rime sono insoddisfacenti. Ohi ohi, che impresa! Mi sono incontrato con Gianna, ma è presto per costumi e scenografia. Ho delle idee: costumi con solo accenni a quelli della commedia dell'arte, un gazebo bianco, un telo orizzontale bianco... Così avrei uno spazio delimitato e due piani orizzontali. Basta. Tutto a ottobre.

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