venerdì 27 maggio 2011

GLI SCRITERIATI

Si è costituito il gruppo di scrittura “Gli Scriteriati”, promosso dallo scrittore Aquilino in collaborazione con la biblioteca “E. Julitta” di Oleggio. I primi componenti sono: Valentina Casazza, Jacopo Colombo, Manuela Muratelli, Erika Ortello, Elena Schipani.

Perché questo nome? Perché il gruppo non si pone “criteri” programmatici che ne limiterebbero le potenzialità. Si muove sull’esperienza personale, dalla quale avviare un processo di consapevolezza della propria produzione letteraria e di critica della produzione altrui, avendo come metodologia l’ascolto, il confronto, la sperimentazione sulla base degli stimoli ricevuti.

Un gruppo quindi di concretezza, che si attuerà fin dal prossimo incontro previsto per venerdì 3 giugno alle ore 17.00 presso la biblioteca. In programma: lettura di un brano personale, analisi critica da parte del gruppo e revisione individuale. Presentazione di un autore e di un libro. Aquilino parla di “La modista” di Andrea Vitali: a che cosa serve la letteratura? quanto è importante il livello formale? che cos’è un best-seller?

Il gruppo è aperto e saranno graditi nuovi aderenti.

giovedì 19 maggio 2011

I SEGRETI DI BLAAD



In libreria! Compratelo e leggetelo, fatelo comprare e fatelo leggere, recensitelo su Ibs e parlatene nei blog, fate pubblicità spudorata, aiutatemi a portare avanti la serie.

L'AUTORE PER CENA


Le amiche del C.I.F. e la Biblioteca Civica E. Julitta presentano:
L'autore per cena. Aquilino. D'Armonia, di sangue
Venerdì 10 Giugno 2011 - ore 19,00

L'autore per cena è un happening in cui scrittore, attori, chef, pubblico
giocano con parole scritte, lette, recitate, ascoltate, cucinate e assaporate.
Letture a cura degli attori
Marta Comerio e Tommaso Banfi
di "Lupusagnus”.

L'evento si terrà presso l'Agriturismo Cascina dei Peri, via Termini, 12 Oleggio
cascinaperi@libero.it

La serata è a numero chiuso, max 30 persone è indispensabile la
prenotazione.

La quota per la partecipazione alla cena è di € 20,00 a persona.

PER INFO E ISCRIZIONI
rivolgersi alla Biblioteca Civica vicolo Chiesa, 1

Tel 0321/91343 entro il 07- 06 - 2011

INCONTRO DI SCRITTURA


INCONTRO DI SCRITTURA

Su iniziativa dello scrittore Aquilino, in collaborazione con la Biblioteca, si propone un incontro da tenersi nella Biblioteca E. Julitta di Oleggio, vicolo Chiesa 3, in data venerdì 27 maggio alle ore 17.00.

Durante l’incontro, aperto a tutti gli appassionati, si esaminerà la possibilità di rendere stabili gli appuntamenti, con cadenza da decidere, per avviare un dibattito sullo scrittore, sulla scrittura, sulla pubblicazione. Il programma sarà delineato a seconda degli interessi dei partecipanti: scambio di esperienze, letture, corso di scrittura creativa…

Chiunque sarà il benvenuto.

Biblioteca Civica di Oleggio
Vicolo Chiesa 1
28047 Oleggio (NO)
Tel./Fax. 0321.91343

sabato 14 maggio 2011

UN PAESE BAMBINO


Un 150° poetico: “Un Paese bambino”


La libertà, la guerra, l’immigrazione, le buone maniere, l’amicizia. In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia Giannino Stoppani edizioni presenta una speciale antologia di poesia per ragazzi dal titolo Un Paese bambino.
L’antologia, con introduzione di Agata Diakoviez, presidente dell’Associazione librerie indipendenti per ragazzi, sarà presentata al Salone di Torino presso lo stand della Regione Emilia Romagna sabato 14 maggio 2011 ore 16.

Un paese bambino

Quindici poeti italiani, fra i più significativi, hanno aderito al progetto con più poesie affrontando temi quali la libertà, la guerra, l’immigrazione, le buone maniere, l’amicizia.
Si segnala la forte presenza di poeti emiliano-romagnoli: fra i bolognesi Janna Carioli, Matteo Marchesini, Alessandro Riccioni, il reggiano Pietro Formentini, i romagnoli Ennio Cavalli, Stefano Bordiglioni, Davide Rondoni. Con loro i poeti: Aquilino, Nicola Cinquetti, Umberto Fiori, Elio Pecora,
Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Bruno Tognolini, Giovanna Zoboli.
Le poesie sono illustrate da Arianna Vairo, giovane artista selezionata alla fiera del libro di Bologna, Mostra illustratori.

Titolo Un paese bambino
Autore AAVV
illustrazioni Arianna Vairo
Pagine 64
Data pubblicazione 2011
Prezzo Euro 15
ISBN 9788886124782

venerdì 13 maggio 2011

ORRENDI DUE


Orrendi due in arrivo!

L'ARLECHIN CHE COPA I GATI











Grande serata: applausi applausi applausi... bravi, Passeri!

INTERVISTA A SUNO


Dal sito del comune di Suno - a cura di Erika Ortello.
Durante
un incontro con gli alunni delle classi quarte e quinte, molto simpatico e stimolante, Erika Ortello mi ha rivolto alcune domande.

Intervista allo scrittore Aquilino
Istruzione

Mi chiamo Aquilino e scrivo per ragazzi, per adulti e per il teatro. Ho una compagnia stabile a Milano, Lupusagnus, che si appoggia al Piccolo Teatro e ho un gruppo di ragazzi, invece, a Oleggio, il Teatro dei Passeri. Il 12 maggio ci sarà la rappresentazione: è il terzo anno che facciamo teatro e ci sono ragazzi dalla prima media alla prima superiore.

Cosa vuol dire essere scrittori?

Essere scrittori vuol dire dedicare la propria vita alla scrittura perché è un lavoro quotidiano, non si scrive solo quando ci si siede davanti al computer, ma un'opera la si porta avanti tutta la giornata e anche di notte. Spesso ci si continua a pensare tanto che la si sogna; e i sogni aiutano, insieme a quello stato di dormiveglia in cui c'è il sogno a occhi aperti. Lo sfrutto molto per identificare i personaggi, portare avanti le trame, con i meccanismi automatici del subconscio. Fare gli scrittori a tempo pieno è possibile se c'è il successo commerciale, per cui uno non deve pensare ad altro per vivere. Per quanto riguarda il teatro, anche i giovani attori di Milano, pur essendo dei professionisti, devono arrabattarsi con la pubblicità e i call center. È diventato sempre più difficile ottenere repliche, il guadagno è limitatissimo e le spese sono enormi. Quello che va alla grande è il teatro di varietà, il teatro musicale, quello che assomiglia alla televisione.

Che differenza c'è tra scrivere per ragazzi e per adulti?

Per ragazzi ho sempre scritto volentieri. È stato uno sbocco naturale perché, oltre a essere stato insegnante, ho sempre avviato iniziative private. Svolgevo animazione con i comuni nella zona, avevo la Bottega dei Ragazzi con attività relative a disegno, pittura, scrittura, un po' di tutto. Quindi sono sempre stato a contatto con i ragazzi e ho conosciuto a fondo il loro mondo. Mi è sembrato naturale scrivere per loro. In Italia la letteratura per ragazzi è molto controllata. Quando un libro arriva dall'estero fan passare tutto: qui, se parli di divorzio, omosessualità, droga, il risultato è un "mmmh! non si può!" Il finale deve essere gratificante. A me è capitato di cambiarlo, su richiesta della casa editrice, perché troppo amaro. Anche se la realtà è quella che è, la casa editrice segue la politica che ai bambini bisogna sempre mostrare una visione positiva e ottimistica. Io sono d'accordo fino ad un certo punto: bisogna mostrargli anche l'altra faccia della medaglia, e insegnare loro a difendersi dal mondo. Quando poi c'è stata la crisi dell'editoria, ho deciso di scrivere per adulti. Non sapevo però come e che cosa scrivere, perché avevo la mente orientata verso un altro stile. Mi sono lanciato, e ho avuto quest'idea di far intervenire gli Dei nella mia vita. Non volevo né il giallo, che in Italia va per la maggiore, né la storia borghese di rapporti familiari. Volevo una dimensione personale e originale; l'ho trovata con il mio alter ego, Albino Guidi. Prima di lasciare del tutto il mondo per ragazzi, ho mandato l'ultimo inedito, "Orrendi per sempre", alla Giunti e sono rimasti entusiasti, tirandomi dentro di nuovo. A maggio esce il secondo, in autunno è previsto il terzo. Ma questa è l'ultima serie che porto avanti per ragazzi. Non si hanno più sbocchi, ormai. Soprattutto quando, come nel mio caso, non si condividono alcuni punti di vista, alcuni argomenti da trattare. I libri ormai non girano: si vendono nei centri commerciali, non più nelle librerie, nemmeno le mamme ci entrano più con i loro figli, se non con quelli piccoli. Poi c'è stata la maledizione di Geronimo Stilton. Ha fatto fuori i classici: ormai non li comprano, tanto c'è il remake di Stilton. I volumoni sono tutti suoi, poi, quando li apri, ti sorprendi: non è un libro. È scritto dalla redazione, è scritto male, i contenuti non ci sono... Sta facendo fuori anche i fantasy, ormai vengono tutti rimpiazzati dal topo. È una maledizione biblica.

Come nasce e come cresce un libro?

Nasce da un'intuizione, che può essere anche piccolissima. Alcuni miei libri sono nati da un titolo, ma anche opere di teatro, come Canicani, data a febbraio a Milano. È nata proprio dal vedere qualche cane randagio sulle rive del Ticino: cani cani... che bel titolo, e si mette in moto. Per gli "Orrendi per sempre" mi è venuta in mente la parola "orrendi". Da lì mi sono chiesto quali personaggi potevano essere orrendi, e via. Quindi ci può essere questo pungolo iniziale, che tu sai già che contiene un libro. Alcuni, però, si fermano: basta già mezza pagina e ti rendi conto che non scatta la molla. Non viene il piacere il di scrivere, non continua il discorso che prima filava. Non sono uno di quelli che apre il giornale e sceglie con criterio i problemi che interessano. Non è una riflessione, ma un'intuizione.

Nei suoi libri presenta, nelle prime pagine, situazioni molto difficili, per poi andarle a risolvere lentamente. È una sua scelta?

La molla di un libro è sempre e comunque la crisi, il cambiamento. Il libro è storia: la storia c'è quando ciò che esiste ora viene sostituito da qualcos'altro e quindi c'è un divenire; affinché ci sia un divenire occorre una scossa, qualcosa che controbatta o entri per cambiare. Una crisi, un avvenimento straordinario, qualcosa che modifica la realtà. La letteratura è sempre specchio e cambiamento della realtà, per cui la crisi è la base della letteratura.

Tra i suoi libri, qual è il suo preferito?

I libri della mia vita sono questi della serie di Albino Guidi, quindi "Un fauno in legnaia" che è nato un po' timidamente, "D'Armonia, di sangue" e quello che ho da poco inviato all'editore, "Se muore un Arlecchino". Ci sono dentro io, io come mi vorrei, un alter ego in cui mi rispecchio tanto.

E da giovane?

Libri d'avventura. Salgari, Verne... Tempo fa, ho riletto "I figli del capitano Grant". Me lo ricordavo molto più intenso. Ai tempi non c'era tv, cinema, videogiochi: ciò che ora, in un libro, sembra una piccola meraviglia, in passato era una grande meraviglia. Ora ci sono cose troppo scenografiche, troppo grandi: 3d, effetti speciali. Queste bruciano l'immaginazione.

Come si arriva a pubblicare.

Ho avuto la fortuna di cominciare vincendo il premio Battello a Vapore della Piemme, e quindi mi hanno fatto fare la scala di colpo. Dal '94 ho sempre avuto continuità di pubblicazione. Per quanto riguarda gli adulti, essendo settori molto diversificati, i miei contatti non valevano. È anche controproducente che uno scrittore per ragazzi si metta a scrivere per adulti. Perciò mi sono spulciato l'elenco su internet e ho trovato 5-6 piccole case a cui ho inviato "Un fauno in legnaia" e "Le crociate dei Santi innocenti", incontrando quasi per caso l'editrice Robin di Roma. A sorpresa è arrivata la proposta di pubblicarli perché il direttore, molto contento di questi libri, ci ha creduto. Mi ha chiesto un contributo limitato solo per le Crociate, perché secondo lui non avrebbero interessato molto.

Lo scrittore che si autofinanzia è lo scrittore del futuro?

Il timore è quello, perché se noi guardiamo sanità, scuola, è tutto ormai a pagamento. La filosofia è questa: se vuoi una cosa, te la paghi. Magari dopo ti fa guadagnare 10 volte di più, ma intanto te la devi pagare. Questo corrisponde anche alla morte della rivista letteraria: ultimi rimasugli sono i blog, ma non è più l'epoca delle riviste e dei grandi critici. Gli scrittori critici, il dialogo tra scrittori... a me sembra che l'ambiente culturale impoverito al massimo. Non c'è più il fermento che c'è stato nel 900. Da questo si può intuire che, ormai, la letteratura non premia, ma offre un servizio. E, come tutti i servizi, è a pagamento.

I suoi progetti per il futuro?

Gli "Orrendi per sempre", sto scrivendo il quarto episodio. Poi teatro, le nuove opere per Lupusagnus, tra cui forse una riduzione per la scena degli Orrendi. Ho appena spedito il terzo libro di Albino Guidi, l'editore l'ha accettato, dovrebbe uscire in primavera. Sto progettando il quarto episodio, una specie di giallo. E poi... il poi indossa cento maschere una sopra l'altra, inutile cercare di dargli un'identità.

http://www.comune.suno.novara.it/istruzione/intervista-allo-scrittore-aquilino

martedì 10 maggio 2011

IO SONO CONTRO


Da condividere: io sono contro Berlusconi, contro il suo protagonismo, contro il suo autoritarismo, contro le sue idee, contro la sua politica, contro ciò che rappresenta, contro i suoi complici, contro coloro che lo sostengono, contro i suoi elettori, contro la Chiesa collaborazionista, contro le sue televisioni, contro le sue barzellette, contro i suoi deliri verbali, contro il suo materialismo, contro il suo edonismo, contro la sua incultura, contro la sua insensibilità civica e umana, contro il suo disprezzo etico.

sabato 7 maggio 2011

CASA CODIROSSO





Codirosso e signora hanno fatto il nido nella mia veranda e sono impegnatissimi a portare vermi e insetti ai piccoli.

venerdì 6 maggio 2011

L'ARLECHIN CHE COPA I GATI

LA CRONACA

L’opera si apre con le trame politiche dei tre conti: Beltrame, Florindo e Tartaglia. Assoldano un brutto ceffo, Matamoro, incaricandolo di rapire Ginetto. La sua liberazione li farà bene apparire agli occhi della popolazione e a quelli del doge: mirano alle più alte cariche dello Stato.

Intanto, donna Marianna è in ansia per la sorte del gatto, scomparso. La soccorre il dottor Balzano, innamorato non corrisposto. Sottopone il caso all’investigatore inglese sir Locco Holmes, sulle tracce del criminale internazionale Matamoro.

Arlechin, assunto da lui, rischia grosso a causa di uno strano commercio in cui si è lanciato, avente per oggetto proprio i gatti.

Anche la locandiera Isabella è interessata ai gatti, ma in un modo che farà temere al marito Zanni la chiusura della locanda. E sulle tracce dei gatti troviamo anche i due piccoli vagabondi Dito e Dato, il cui coraggio darà un contributo al lieto fine.

La disperazione di Flaminia, madre del bambino rapito, trova consolazione nell’aiuto che le offrono le altre donne, da Marianna a Rosina (che sogna un amore impossibile con un nobile) fino all’ortolana Gonnella (un proverbio per ogni situazione).

A legare le scene, ecco le presentazioni e i commenti del suggeritore (quando non cade addormentato).

Sipario!

UN’OPERA CORALE

Un’opera corale. Sedici personaggi, suggeritore compreso, che invadono la scena in una rete complessa di relazioni. Ognuno è alla ricerca di qualcosa: il gatto, una carica pubblica, il guadagno, l’amore, un criminale, il bambino scomparso, il modo di sopravvivere…

Tutta la società vi è rappresentata, dai personaggi più altolocati ai bambini di strada. Ognuno, magari a propria insaputa, è legato a tutti gli altri. Si determinano quindi gli schieramenti: chi opera solo per interesse e piacere personale a scapito degli altri; e chi invece difende la propria integrità e gli altri, nel bisogno, è disposto a soccorrerli.

La società di cui si parla è quindi quella sempre attuale. La società in cui i più deboli rischiano di soccombere a causa delle ambizioni di pochi privilegiati.

SINERGIA

Il Teatro dei Passeri è al suo terzo anno. L’esperienza acquisita ha reso più sicuro ed efficace l’approccio a un testo difficile.

Linguaggio strambo, un grammelot ispirato al dialetto veneto; caratterizzazione dei personaggi; dinamismo; ritmo… Ancora una volta i ragazzi ce l’hanno fatta, nonostante i momenti di crisi, apprendendo sul campo, senza una vera e propria scuola di recitazione alle spalle.

L’impegno è stato notevole, per ragazzi già assillati dalla scuola e dagli altri doveri sportivi o artistici.

La messa in scena, tuttavia, non sarebbe stata possibile senza la collaborazione dei genitori e soprattutto del Comitato che si è assunto notevoli oneri: l’organizzazione delle lezioni, la realizzazione dei costumi, il reperimento degli oggetti di scena, i rapporti con l’esterno, il supporto logistico, la promozione…

Ma ogni sforzo sarebbe stato vano, senza il contributo dell’Istituto Comprensivo Verjus, dell’Amministrazione Comunale, di “Nessun dorma” e delle persone speciali che hanno dato aiuti preziosi, tra le quali Massimo Bolamperti di “Creativi Associati”, la signora Norma Uglietti, le truccatrici e le rappresentanti del Cif che hanno seguito l’attività con sensibilità.

L’augurio che tutti ci facciamo è che il Teatro dei Passeri continui a vivere e che sia qui, in questo teatro, anche l’anno prossimo, con il suo pubblico affezionato.

giovedì 5 maggio 2011

TEATRO DEI PASSERI COMITATO


Annamaria, Cinzia, Marina, Silvia e Silvia, le cinque colonne del Teatro dei Passeri. Sabato prossimo l'ultima prova, poi il debutto giovedì 12 e la replica venerdì mattina, per le scuole. L'elenco delle cose da fare sembra troppo lungo, ma l'esperienza acquisita (siamo al terzo anno) e l'efficienza del gruppo assicurano la buona riuscita dell'iniziativa. I costumi ci sono, gli oggetti di scena anche, il piano organizzativo è completo, ci sono da spedire decine di email e da contattare tutte le persone che potranno dare un contributo al successo della rappresentazione.
E i passeri? I passeri, nel loro generoso dilettantismo, sono pronti.
Il nostro è un teatro in costume, con belle musiche, personaggi simpatici e interessanti, vicende che tracimano dagli argini della Commedia dell'Arte in una contaminazione di generi: dal teatro di maschere al drammatico, con un pizzico di thriller e perfino un investigatore del calibro di ser Locco Holmes.
Qualcuno ammazza i gatti, qualcuno rapisce un bambino, in giro c'è Matamoro, un pericoloso criminale... e Arlechin finisce in prigione.
Ma per fortuna c'è il lieto fine.

domenica 1 maggio 2011

LUPUS MANGIA AGNUS



Pomeriggio di lavoro per Lupusagnus (io, Betti, Marta, Tommaso, Orlando, Stefano e Linda; Annamaria assente giustificata). Ottimo pranzo alla trattoria Barone di Alzate di Momo: antipasti misti, risotto con salsiccia, ravioli erbette, tagliatelle sugo lepre... e un servizio gentile, pronto, premuroso.
Abbiamo discusso di una serie di progetti per il futuro, affrontando anche il teatro per ragazzi. Tante idee daesplorare e concretizzare.
Stamattina visita alla Fiera Agricola. Ho comprato molte piante grasse, una più bella dell'altra, fragole e uvaspina.