mercoledì 8 febbraio 2012

VERGINELLA AD ALBANOARTE


Venerdì 24 febbraio ore 21

Associazione Prometeo
“Pedofilia: l’inferno degli Angeli”
Incontro con Massimiliano Frassi
Fondatore e presidente dell‟Associazione Prometeo onlus che da più di 10 anni si occupa di lotta alla pedofilia, Massimiliano Frassi dedica la sua vita a sostenere le vittime dei pedofili, lavorando per creare una presa di coscienza del problema da parte della società. Questo l‟ha portato a prendere spesso delle posizioni molto scomode ed impopolari, ma sempre e solo “dalla parte dei bambini abusati”. È promotore di una proposta di legge contro la pedofilia e autore di cinque libri bestseller che hanno venduto quasi duecentomila copie in Italia e Svizzera, “I bambini delle fogne di Bucarest” (sei edizioni, con prefazione di Maria Rita Parsi), “L’inferno degli angeli” (quattro edizioni, con prefazione di Maurizio Costanzo) “I Predatori di bambini” (primo libro in Italia a parlare anche di Chiesa e Pedofilia), “Ho conosciuto un angelo – la storia di Tommaso Onofri” (scritto con la collaborazione della mamma del piccolo Tommaso), “Favole di Bambini e dei Loro Orchi” (Edizione I Nuovi Quindici 2009). In uscita: “Il libro nero della Pedofilia”. Frassi è stato insignito di numerosi riconoscimenti tra cui il premio Kiwanis – We Build International, la medaglia della Polizia di Stato, conferitagli dal Questore di Bergamo e la medaglia d‟oro del FBI. Inoltre ha ricevuto, con la sua associazione (primo caso in Italia) il prestigioso Premio Livatino “Pro Bene Justitiae”, intitolato al noto Giudice anti-mafia. Con l‟Associazione Prometeo ha creato il coordinamento nazionale delle vittime di abuso, che riunisce adulti che sono stati abusati da piccoli e genitori di bambini vittime di pedofili. Inoltre con Prometeo collabora attivamente con realtà internazionali come Scotland Yard.

Sabato 25 febbraio ore 21
Lupusagnus (Milano)
“Verginella”
Atto unico di Aquilino
Con: Marta Comerio, Tommaso Banfi, Annamaria Rossano
Regia: Stefano de Luca
Spettacolo per un pubblico adulto

Verginella - una ragazzina di undici anni - in fuga dallistituto a cui è stata affidata in custodia, si rifugia in una chiesa. Gli adulti che si occupavano di lei, la madre e lo zio, sono stati arrestati dalle forze dellordine con laccusa di molestie sessuali. In chiesa, di fronte ad una silenziosa statua di Gesù, Verginella racconta la sua storia, descritta attraverso la percezione distorta e drammaticamente contraddittoria del suo devastato mondo affettivo. Allo stesso tempo, in un serrato montaggio drammaturgico, assistiamo alle reazioni dei due adulti sotto accusa.

“Tematiche come questa - spiega Stefano de Luca - non possono essere affidate soltanto alla informazione spettacolarizzata né semplicemente all’aspetto giudiziario delle vicende di pedofilia. Noi crediamo che il teatro possa e debba offrire il suo contributo allo sviluppo di una società matura”. Un ulteriore spazio di elaborazione e di coinvolgimento è previsto per il pubblico grazie a momenti di discussione a seguito della visione dello spettacolo. “Questi incontri - conclude il regista - sono parte integrante del lavoro di Lupusagnus e costituiscono un elemento distintivo del nostro modo di intendere il teatro e la relazione con il pubblico”. Dopo il successo di Mamma mammazza, la compagnia Lupusagnus diretta da Stefano de Luca – regista e attori formati alla scuola di Giorgio Strehler – presenta Verginella, il secondo tassello di una trilogia sulla famiglia che si è conclusa con lantimusical Canicani.

La poetica di Lupusagnus affronta e approfondisce tematiche legate alla violenza e allemarginazione. Alla ricerca di una riflessione che superi la semplice reazione emotiva davanti al mostro di turno e riesca ad indagare invece sulle complesse dinamiche di potere e di sopraffazione che si annidano nelle relazioni umane e sociali, anche e soprattutto allinterno della famiglia. “Quando il teatro riesce a parlarci di argomenti su cui ci sembra di sapere tutto, o di aver già sentito abbastanza con forza espressiva ed immagini nuove senza dover dire troppo, o fare troppo o arricchire troppo la scena, allora siamo di fronte al teatro che ci fa emozionare anche a sipario chiuso, nella strada verso casa, il giorno successivo appena svegli. Allora abbiamo visto, forse, il teatro così come dovrebbe essere” (V. Colizzi).

Teatro don Bosco Albano Sant'Alessandro
A
Via Don Giovanni Schiavi, 24061 Albano Sant'Alessandro Bergamo
035 582557

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