In questi giorni la bozza di disegno di legge in materia di liberalizzazione della caccia, firmata dal senatore Franco Orsi, è in discussione in seno alla Commissione Territorio/Ambiente del Senato.
Tale proposta prevede:
· l’aumento dei territori per la caccia, già oggi pari al 30% di ogni regione, e la penalizzazione delle Regioni che proteggono oltre il 30% del territorio;
· la “caccia in deroga” (cioè alle specie non cacciabili) nei Parchi e nelle altre aree protette;
· l’autorizzazione all’uso delle armi a partire dai16 anni, con i rischi e le conseguenze che ciò comporta;
· la cancellazione del principio che flora e fauna siano patrimonio essenziale ed indisponibile dello Stato, lasciando a sindaci e prefetti il potere di dichiarare “eradicabile” qualsiasi specie dal loro territorio, nel caso un esemplare causi fastidio (da orsi, lupi, cervi fino a cani e gatti vaganti);
· la possibilità per le leggi regionali di dichiarare cacciabili specie che l’Italia o l’Unione Europea considerano non cacciabili;
· l’eliminazione della possibilità di utilizzare le guardie ecologiche e zoofile più svolgere attività di vigilanza sulla caccia;
· l’aumento del periodo di caccia: soprattutto in febbraio, quando la maggior parte delle specie è in piena attività riproduttiva, incidendo fortemente sulle popolazioni migratorie protette dall’Unione Europea, e l’inizio del periodo anticipato ad agosto, quando ancora il periodo della riproduzione non si è concluso;
· l’eliminazione per i cacciatori del vincolo al territorio di residenza (come è previsto dalla legge attuale onde evitare una pressione squilibrata sul territorio e sulla fauna); per 15 - 30 giorni all’anno potranno concentrarsi dove vorranno, magari proprio nella zona di passaggio dei migratori;
· l’aumento della dimensione del carniere, che lascia presumere l’aumento del numero delle vittime per ciascun fucile;
· l’esclusione da ogni tipo di protezione per le specie alloctone o esotiche come pappagalli, ermellini,scoiattoli grigi ecc. e anche quelle autoctone come peppole, fringuelli,corvi, cormorani, tutte specie tutelate dalla direttiva 409 di Bruxelles (sarà possibile cacciare peppole e fringuelli anche nei parchi) e la scomparsa della definizione di “specie superprotette” finora applicata a lupo, orso, aquile, cicogna;
· la liberalizzazione dell’uso dei richiami vivi e l’eliminazione dell’anello di riconoscimento alla zampa dei richiami, così che sia impossibile averne un numero superiore a quello dichiarato; tutte le specie di uccelli, cacciabili e non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi;
· la depenalizzazione generalizzata dei reati e l’imbalsamazione liberalizzata che incentiverà la caccia di frodo,il non rispetto dei periodi regolamentati, vista l’esiguità delle sanzioni;
· l’utilizzo del piombo nichelato nelle zone umide.
Tale proposta prevede:
· l’aumento dei territori per la caccia, già oggi pari al 30% di ogni regione, e la penalizzazione delle Regioni che proteggono oltre il 30% del territorio;
· la “caccia in deroga” (cioè alle specie non cacciabili) nei Parchi e nelle altre aree protette;
· l’autorizzazione all’uso delle armi a partire dai16 anni, con i rischi e le conseguenze che ciò comporta;
· la cancellazione del principio che flora e fauna siano patrimonio essenziale ed indisponibile dello Stato, lasciando a sindaci e prefetti il potere di dichiarare “eradicabile” qualsiasi specie dal loro territorio, nel caso un esemplare causi fastidio (da orsi, lupi, cervi fino a cani e gatti vaganti);
· la possibilità per le leggi regionali di dichiarare cacciabili specie che l’Italia o l’Unione Europea considerano non cacciabili;
· l’eliminazione della possibilità di utilizzare le guardie ecologiche e zoofile più svolgere attività di vigilanza sulla caccia;
· l’aumento del periodo di caccia: soprattutto in febbraio, quando la maggior parte delle specie è in piena attività riproduttiva, incidendo fortemente sulle popolazioni migratorie protette dall’Unione Europea, e l’inizio del periodo anticipato ad agosto, quando ancora il periodo della riproduzione non si è concluso;
· l’eliminazione per i cacciatori del vincolo al territorio di residenza (come è previsto dalla legge attuale onde evitare una pressione squilibrata sul territorio e sulla fauna); per 15 - 30 giorni all’anno potranno concentrarsi dove vorranno, magari proprio nella zona di passaggio dei migratori;
· l’aumento della dimensione del carniere, che lascia presumere l’aumento del numero delle vittime per ciascun fucile;
· l’esclusione da ogni tipo di protezione per le specie alloctone o esotiche come pappagalli, ermellini,scoiattoli grigi ecc. e anche quelle autoctone come peppole, fringuelli,corvi, cormorani, tutte specie tutelate dalla direttiva 409 di Bruxelles (sarà possibile cacciare peppole e fringuelli anche nei parchi) e la scomparsa della definizione di “specie superprotette” finora applicata a lupo, orso, aquile, cicogna;
· la liberalizzazione dell’uso dei richiami vivi e l’eliminazione dell’anello di riconoscimento alla zampa dei richiami, così che sia impossibile averne un numero superiore a quello dichiarato; tutte le specie di uccelli, cacciabili e non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi;
· la depenalizzazione generalizzata dei reati e l’imbalsamazione liberalizzata che incentiverà la caccia di frodo,il non rispetto dei periodi regolamentati, vista l’esiguità delle sanzioni;
· l’utilizzo del piombo nichelato nelle zone umide.
Siamo un popolo impazzito? Perché qui non è più solo questione di premierato o di governo, ma di sostegno elettorale a gente che... non voglio dire altro.
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