giovedì 31 dicembre 2009

SCRITTURA


Sto facendo l'ultima revisione di "Un fauno in legnaia". L'editor della Robin, Ivan Greco, ha trovato solo un periodo poco chiaro, alcune incoerenze con l'uso del corsivo e con i nomi delle piante. Per le piante, sono andato in internet per controllare i nomi scientifici (alcuni termini vanno in maiuscolo, altri no). Mi sono dato una regola per il corsivo (pensieri, dialoghi del passato...) e ho riscritto il periodo rendendo più chiaro il pensiero espresso. Qualche altro ritocchino qua e là e il libro è pronto. Ora mi metto a scrivere "Aiutatemi, Orrendi!". Mi ero ripromesso di non scrivere altri libri per ragazzi, per il momento, ma questo è stato incominciato in collaborazione con Simone Nuzzo; poi ci siamo resi conto che lavoriamo in modi troppo diversi e dato che a Simone il libro non interessava più l'ho ereditato io; così, tolte le parti scritte da lui, lo sto completando. Voglio farne un libro di emozioni, molto caldo. So già con una certa sicurezza quale casa editrice lo pubblicherà.

Continuo a leggere i libri sui miti greci. Annoto storie e personaggi e a giorni penso di scrivere la seconda storia (la prima riguarda gli Aloidi).

In questi giorni ho registratato il cd definitivo delle musiche per "L'Arlechin ladro e ladron" e domani chiudo con la regia a tavolino. Il giorno 5 rivedo i ragazzi e ho l'ansia: ce la faremo a mettere in scena un testo tanto lungo e tanto difficile?

venerdì 25 dicembre 2009

IL PENSIERO PRECOTTO


Ognuno di noi dovrebbe avvalersi della propria razionalità per sentirsi in ogni occasione individuo e non persona identica a mille altre, la cui originalità scompare nel branco. E invece la gente rifiuta l'unico protagonismo vero, quello di chi si prefigge di mettere a frutto l'esperienza e di indagare il mondo sempre e comunque a prescindere dalle ideologie e dal comune senso sociale.

La gente persegue altre forme di protagonismo, quelle più illusorie e più egotiche, legate al successo e alla notorietà.

In questi casi, il protagonismo è antitetico all'originalità. Esso prescinde dal concetto di individuo e promuove un IO massificato, fondato su modelli in competizione. Ai vincitori non spetta alcun premio di sostanza, dato che il processo che li mette a confronto nell'arena consuma ogni energia solo per mantenere se stesso e non concede nulla alle persone spersonalizzate.

E' un pensiero precotto, quello abbracciato dalla maggioranza; elaborato per secoli dal potere civile e da quello religioso, con un'attività incessante di perfezionamento.

Si tratta di una strategia volta a spegnere l'intelligenza e a impedire alla popolazione di dare valutazioni personali e originali di quello che succede.

Mediante il pensiero precotto, si rendono possibili svolte storiche improbabili, e in teoria addirittura impossibili, quali le dittature. Si rendono santi i criminali, si compiono genocidi o stragi con il plauso dei più, si fa amare un dittatore, si giustificano azioni odiose e contrarie alla morale naturale...

Ma chi confeziona il pensiero precotto?

Giornali, televisioni, politici, religiosi, insegnanti, genitori, scrittori, filosofi... la lista è molto lunga.

lunedì 14 dicembre 2009

VINCE CANAGLIA







Arriviamo a Cento con un'ora di anticipo e facciamo un giro fino alla Rocca: mercato settimanale e mercatini di Natale. Compero due berretti di lana e due fasce per il collo, per le passeggiate del sabato e della domenica. Nei pressi dell'Hotel Europa ci imbattiamo in Maria Chiara Bettazzi della Giunti e andiamo a chiacchierare nella sala da pranzo (siamo i primi). Poi arrivano tutti. Saluti e abbracci: Francesco D'Adamo (stampelle, una gamba rotta), Maria Vago, Livio Sossi, Folco Quilici, Guido Clericetti... Faccio il bis delle cremine fritte. Ci spostiamo nell'auditorium Pandurera. Che bella sorpresa! Il pubblico è formato per la maggioranza da bambini e bambini stipano il palco: è la loro giornata. Il presentatore (Federico Taddia, Rai 3 e l'animatore (Mister Lui) sono eccezionali, creano un clima di simpatia e fanno scorrere la premiazione-spettacolo senza intoppi. L'altra bella sorpresa è il numero molto alto di voti che ha preso "Ti salverò, Canaglia": 4122 su 6553. Lettura di una pagina, breve intervista, consegna del congruo assegno... Il Premio Cento è organizzato in modo ineccepibile, ma brioso; davvero a misura di bambino; niente discorsi di politici, gli interventi sono brevi; largo spazio alla comicità e al coinvolgimento dei bambini presenti sul palcoscenico: due ore molto piacevoli. In un'Italia sempre più mediocre e meschina, furbetta e volgare... il Premio Cento è un esempio di intelligenza e sensibilità, di generosità e simpatia. Complimenti agli organizzatori per la loro capacità e anche per l'ospitalità calda e sincera.

Ieri pomeriggio è stato assegnato il Premio Cento, un premio storico che ha visto Gianni Rodari premiare Roberto Piumini. In un teatro affollatissimo di ragazzi e adulti è salito sul palco lo scrittore italiano Aquilino. Il suo libro Ti salverò canaglia, edito da Giunti, nella collana “Le Gru”, si è aggiudicato il primo premio nella terzina dedicata alla scuola primaria. Aquilino è autore prolifico, i suoi libri sono pubblicati da diversi editori. Per bibliografia e notizie vedere il suo sito. È molto amico di Nicola Cinquetti con il quale ha scritto alcuni romanzi.
Il VIDEO di TELESTENSE

Cento. Una grande festa ha messo il sigillo, alla Pandurera di Cento (Fe), alla trentunesima edizione del Premio internazionale di letteratura per ragazzi “Fondazione Cassa di Risparmio di Cento”.
Centinaia di giovanissimi entusiasti hanno fatto da cornice alla cerimonia – spettacolo finale della manifestazione che quest’anno ha consentito a 12.505 mini-giurati di leggere i libri finalisti e poi di votare. Le classi coinvolte erano 659, tra cui cinque di nazioni estere. (...) Sul palco, a presentare, il bravissimo Federico Taddia, conduttore di trasmissioni radiofoniche nonché autore di testi per Fiorello. Con lui l’attrice Chiara Buratti, il pianista Denis Biancucci e un coinvolgente Mister Lui che ha duettato con la piccola Alice Risolino vincitrice dello Zecchino d’oro dell’anno scorso. (...) Fra gli ospiti figuravano una delegazione di ragazzi di Dignano d’Istria, l’esperto di letteratura giovanile Livio Sossi e la responsabile di Lucca Junior Sarah Genovese che ha prestato a Cento la splendida mostra di Galileo che sarà inaugurata domani.
IL RESTO DEL CARLINO
Nella sezione Scuola Primaria si è imposto facilmente “Ti salverò, Canaglia”, edito da Giunti, di Aquilino con 4.122 voti, davanti a “Kiroi e la Grande Migrazione” (Piemme) di Maria Vago che ha ricevuto 1.356 voti e a “Le memorie di Alessandro” (Nuove Edizioni Romane) di Federico Appel 1.075 voti.

sabato 12 dicembre 2009

PREMIO CENTO


Premio Fondazione Cassa Risparmio Cento di letteratura per i ragazzi .
Domenica 13 dicembre gran finale.

Dodicimila ragazzi leggono e votano i libri più belli.


Festa grande domenica 13 dicembre (ore 15,30) all'Auditorium Pandurera di Cento (Ferrara) dove si svolgerà la cerimonia-spettacolo finale della XXXI edizione del Premio internazionale di letteratura per i ragazzi "Fondazione Cassa di Risparmio di Cento".

A presentare sarà, anche quest'anno, Federico Taddia il giovane conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive di successo della Rai, nonché stretto collaboratore (autore di testi) di Fiorello.

Il Premio è promosso e organizzato dalla predetta Fondazione, Università di Ferrara, ex Provveditorato agli studi e CR Cento spa.


Lavoro ultimato, dunque, per gli oltre 12.000 giovanissimi che compongono le due giurie popolari, una riservata al secondo ciclo delle scuole elementari e l'altra agli studenti delle medie. I minigiurati hanno letto e commentato le terne finaliste del concorso, selezionate fra i 119 libri concorrenti, da una Giuria tecnica composta dagli scrittori Guido Clericetti e Folco Quilici, dalle giornaliste Rai Tiziana Ferrario e Fulvia Sisti, dai docenti Franco Frabboni, Giovanni Genovesi e Paolo Valentini; dall'esperta di letteratura per ragazzi l'istriano Mario Schiavato.

I lavori finalisti sono dunque valutati dalle due giurie popolari composte da oltre 550 classi scolastiche di molte regioni italiane e di comunità italiane all'estero (Slovenia, Croazia, San Marino, Svizzera, Germania e Olanda) che con il voto determinano le graduatorie conclusive.

Il concorso svolge una funzione particolarmente utile nel campo della lettura: generazioni di giovanissimi hanno potuto fare conoscenza con il libro ed in particolare con la produzione letteraria più recente completando così un'esperienza molto interessante e divertente.


Nella sezione Scuola Primaria la terna è composta, dopo molti anni, da libri di soli autori italiani: "Ti salverò, Canaglia", edito da Giunti, di Aquilino; "Kiroi e la Grande Migrazione" (Piemme) di Maria Vago e "Le memorie di Alessandro" (Nuove Edizioni Romane) di Federico Appel al suo primo romanzo.


Per la sezione Scuola Media, la terna è composta da "L'uomo che corre", edito da Giunti, dello scrittore australiano Michael Gerard Bauer, al suo esordio; "Storia di Ismael che ha attraversato il mare" (De Agostini) di Francesco d'Adamo e "Il segreto di Lydia" (Salani) dell'autore svedese Finn Zetterholm.


Nel corso delle precedenti edizioni si sono alternati in Giuria personaggi come Piero Chiara e Gianni Rodari, Giorgio Bassani e Susanna Tamaro, Pupi Avati e Antonio Mazzi, Alberto Bevilacqua e Sergio Zavoli, Fulvio Tomizza e Isabella Bossi Fedrigotti, oltre a vari docenti universitari ed esperti di didattica e di letteratura per i ragazzi.Fra i vincitori o finalisti figurano gli italiani Giovanni Arpino, Mario Rigoni Stern, Roberto Piumini, Bianca Pitzorno, Mario Lodi, Susanna Tamaro, l'inedito binomio Michelangelo Antonioni-Tonino Guerra; fra gli stranieri: Joanne Rowling con il suo primo e allora sconosciuto Harry Potter, Daniel Pennac, Eoin Colfer, Uri Orlev, Louis Sachar.

sabato 5 dicembre 2009

NO-B day

(foto Ansa)Manifestazioni a Roma, New York, Pechino, Madrid, Parigi, Barcellona, San Francisco, Copenaghen, Londra, Grenoble, Buenos Aires, Chicago, Rio De Janeiro, Sidney, Washington, Berlino, San Paolo, Edimburgo, Lisbona, Dublino, Helsinki, Ginevra, Vienna, Praga, Montreal, Budapest, Cracovia, Amsterdam, Monaco, Berlino, Sarajevo e altrove.

venerdì 4 dicembre 2009

L'ARLECHIN prove

La traccia di contatti-relazioni-atteggiamenti ci sta guidando per ora in modo meccanico. La scena appare però già più arricchita e la visualizzazione delle relazioni anticipa e commenta, illustra e vivacizza l'ambientazione. Non si tratta solo di mostrare la contemporaneità delle azioni, ma di sondare gli atteggiamenti dei personaggi e di renderli visibili. Il tempo è limitato (martedì prossimo vacanza) e l'impresa è ardua, ma sono sicuro che ce la faremo come sempre. Annamaria ha portato alcuni costumi per le prime prove e ha preparato una scheda di lavoro. Sono molti tredici costumi per una compagnia che per sede ha un'aula di scuola media (di cui siamo grati al dirigente e al consiglio di'istituto) e in magazzino non ha che fantasia e buona volontà (e un gruppo agguerrito e competente di mamme). E intanto bisogna anche tenere a bada la naturale vivacità dei passeri e farla tornare a vantaggio della messa in scena. Comunque, meglio passeri che tordi.

IL POTERE DIVINO


Quando il potere politico e quello religioso si alleano o addirittura coincidono, il potere individuale è stretto in una tenaglia. L’individuo non è più un cittadino, perde i legittimi diritti costituzionali, perde anche ogni contatto libero con la comunità. Egli fa ora parte di branchi racchiusi in recinti o in attesa davanti al mattatoio. Sia il potere politico sia quello religioso si fronteggiano in una lotta devastante per affermare ognuno la propria superiorità sull’altro. Ambedue fanno ricorso senza ritegno a una delega divina che giustifica il potere assoluto e benedice ogni sopruso, dall’imprigionamento senza prove alla tortura, dalla confisca dei beni alla ghettizzazione, dall’assassinio al massacro, dalla guerra al genocidio.
In nome di fantomatici valori che ambedue calpestano senza vergogna e in nome di un dio spietato e vendicativo, l’ingiustizia e la violenza diventano il pane quotidiano di cui si deve nutrire il popolo. Rispetto, tolleranza, pietà, libertà di pensiero, progresso, armonia, pace, amore, verità… tutto ciò viene stritolato dal potere divino.
Esso non si basa sul consenso, ma sulla coercizione e necessita quindi di un braccio armato. Mafia e camorra, gruppi estremisti delle forze dell’ordine, congreghe di fanatici e megalomani, psicopatici e sadici, frustrati e bigotti, schizofrenici e mitomani… un esercito folle che imperversa incontrollato. Il potere divino inventato dai due poteri umani si diffonde come un gas euforizzante e ognuno lo inala godendo della sconfinata libertà di fare il male che gli viene offerta.
Il sangue è santificato. Un’umanità da offrire in sacrificio alla retorica del niente.

mercoledì 2 dicembre 2009

DONNE ASSASSINE E UOMINI DANNATI




L'uso della pillola abortiva Ru486, come ogni aborto, ''e' un crimine, un delitto e merita una punizione'': dice il Card. Barragan. L'ex presidente del Pontificio consiglio per la pastorale degli operatori sanitari, card.Javier Lozano Barragan ribadisce che '' Autorizzarne la diffusione, secondo il porporato, e' peggio che liberalizzare la vendita di armi. Chi compra una rivoltella in un negozio e' potenzialmente pericoloso,chi abortisce, lo diventa di fatto, in quanto ammazza''.


Ora si capisce perché la Chiesa ha sempre benedetto le armi... e maledetto le donne.
Ma poi aggiunge: "Trans e omosessuali non entreranno nel Regno dei Cieli." Lo dice San Paolo nella Lettera ai Romani capitolo primo:
"Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa".
Il primo talebano.
In paradiso ci vanno solo ipocriti, mafiosi, premier, politici, guerrafondai, fanatici, sadici, schizofrenici, bigotti, truffatori, evasori, capitalisti, esportatori di valuta, sfruttatori di bambini, divi, vip, veline, autori di genocidi, inquinatori, santi e papi, camorristi, integralisti, visionari...
Viva l'inferno.