Parola agli autori - Aquilino |
È con grande piacere che oggi ospito in questo mio piccolo spazio lo scrittore, attore e regista Aquilino. Di suo ho letto il libro Orrendi per sempre, il primo volume di una serie di romanzi di letteratura fantastica pubblicata da Giunti editore, che vi consiglio vivamente. È da poco uscito il secondo libro della saga e presto sarà mio. Nel frattempo Aquilino ha gentilmente deciso di accettare il mio invito per condividere con me e con chi volesse fermarsi a leggere queste righe un suo pensiero su questo lavoro. Dopo questa premessa non mi resta che dire, parola all’autore…
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Cari Orrendi,
vi penso come amici e quando vi scrivo emerge un forte legame di fratellanza. Il primo Orrendo della mia vita è stato il bambino serio e attonito che ho visto nello specchio. Ciao, gli ho detto. Lui ha chinato lo sguardo, intimidito. Poi mi ha fissato, mi ha rivolto un sorriso coraggioso e mi ha sussurrato: Non sei più Orrendo. No, sono cresciuto, ma cresciuto su di te, sulle tue fondamenta di solitudine e paura. Mi sussurri: Ricordi?. Sì, ma non tutto. Del dolore patito mi rimane solo un’impressione di autunno piovoso; tutto il resto l’ho lasciato andare, ed è giusto così. Non vivo del passato, ma del presente. Tu, però, anima mia bambina, sei la radice inestirpabile.
Piangevi disperato, quando la nonna ti lasciava, disperata anche lei, all’asilo. Ti porgeva caramelle che rifiutavi. Poi se n’andava, e tu eri solo in mezzo a bambini dispettosi e prepotenti, e ad altri che piangevano come te, facendoti sentire ancora più disperato.
Ma le lacrime si sono estinte, il tempo non dà loro tregua, la vita le asciuga in fretta, e ti conquista con i sorrisi e le risate. Avevi tanti amici, a scuola. Perché, allora, ti sentivi così diverso? Così inadeguato? Avevi amici ed eri bravissimo in tutte le materie, perfino in matematica. Nessun calcolo, però, spiegava la sensazione di essere “orrendo”.
Te la sei tenuta dentro, non l’hai disintegrata come la lacrime; e ha contribuito alla tua visione di vita: ciò che brilla, ciò che è facile, ciò che è ridanciano, ciò che ha successo, ciò che pone al di fuori e al di sopra degli altri, ciò che è limitato e meschino… non faceva e non fa per te. Hai sentito un’attrazione per l’armonia nascosta, per la diversità e la sofferenza, per la sensibilità panica, per la gioia contenuta, per la visione oltre, per l’empatia universale.
Orrendo tra i normali, privo della patente di adeguatezza e omogeneità, hai sempre trovato stimoli e gratificazioni negli Orrendi: disabili, geni, artisti, idealisti, alternativi, vagabondi, paria, emarginati, diversi, ostinati ribelli, convinti libertari.
Ora, anima bambina diventata scrittore, cerchi nell’orrendo e nello straordinario ciò che non dicono i telegiornali e i giornali, gli autori di best-seller e gli opinionisti, i politici e i religiosi: la verità di un mondo che è, nonostante tutto, orrendo, e non va nascosto.
Che serenità, alla fine, essere Orrendi!
Aquilino
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