lunedì 25 luglio 2011

GATTO BAU NON FA MIAO



Gatto Bau non fa miao


Dalla pancia di Mamma Gatta sono usciti uno due tre quattro cinque sei sette otto nove dieci undici dodici gattini.

I loro nomi sono: Leccalecca, Gomitolo, Graffietto, Tigreferoce, Semolina, Ronfone, Struscina, Sbadiglia, Peloritto, Ciotolina, Strappatutto, Noiosa.

“Ne manca uno!” grida Graffietto.

“Perché non vuole nascere?” si domanda Gomitolo che sta cercando di saltare in groppa a Tigreferoce. “È così divertente qui fuori!”

“Ehi, fratellino, che cosa aspetti a nascere?” domanda Ciotolina.

Dalla pancia di Mamma Gatta giunge una voce con l’eco:

“Sto bene qui, grazie.”

I gattini scoppiano a ridere.

“Non puoi rimanere nella pancia della mamma, devi nascere!”

“Perché?”

“Perché la mamma è stanca.”

“Mamma, vero che non sei stanca, vero che mi terrai sempre con te?”

Mamma Gatta è veramente stanca, vorrebbe riposare e invece l’aspettano tredici poppate; poi dovrà lavare i piccoli leccandogli il pelo; poi dovrà controllare che non si allontanino; poi dovrà metterli a dormire…

Con una scrollata fa scivolare fuori il tredicesimo gattino, che sbatte gli occhi perché dal buio è passato alla luce.

“Miao miao miao!” lo salutano i fratelli, presentandosi l’uno dopo l’altro.

“E tu come ti chiami?” domanda Struscina.

“Gatto Bau.”

Tutti scoppiano a ridere, pensando che sia uno scherzo.

Gatto Bau, felice dell’accoglienza ricevuta, li saluta a modo suo, abbaiando.

“Bau bau bau!”

Non ride più nessuno.

Tigreferoce, che è il più anziano perché è nato per primo, gli si avvicina con il muso scuro e dice:

“Che cosa fai?”

“Vi saluto.”

“Devi fare miao.”

“Non sono capace. Io faccio bau.”

“Non puoi fare bau, tu non sei un cane.”

“Sono un gatto che fa bau.”

“I gatti non fanno bau.”

“Io sì.”

Gli altri si sono tenuti a distanza, zitti zitti e curiosi curiosi.

“Questo non è un gatto” sentenzia Tigreferoce. “Questo non è nostro fratello.”

I dodici gattini miagolano tutti insieme minacciosi.

“Tu non sei nostro fratello! Va’ via, non ti vogliamo!”

Mamma Gatta si stende per dare il latte, ma Gatto Bau non può avvicinarsi, Ronfone e Graffietto lo tengono lontano.

“Gli sta bene” dice Sbadiglia con uno sbadiglio. “Magari impara a fare miao.”

Gatto Bau si allontana a testa bassa.

*

Mamma Gatta non si sente tranquilla, ha la sensazione che manchi qualcosa. Eppure, ha dato da mangiare a tutti, li ha contati. Non si è accorta che Peloritto si è fatto contare due volte.

Che cosa fanno i dodici gattini?

Leccalecca lecca una foglia secca, Gomitolo straccia un giornale, Graffietto spaventa un insetto, Tigreferoce scalcia una noce, Semolina insegue una farfalla, Ronfone tenta di scalare un bidone, Struscina annusa una patatina, Sbadiglia si ribalta salendo su una bottiglia, Peloritto spia una rana, Ciotolina mastica una figurina, Strappatutto fa un rutto, Noiosa fa la dispettosa.

Che cosa fa Gatto Bau? Gatto Bau ha fame.

“Guardate!” strilla Strappatutto. “Sta mangiando la spazzatura!”

“Che maleducato” commenta Leccalecca.

“Abbiamo fatto bene a mandarlo via” dice Semolina.

“Quello non è nemmeno un cane” dice Noiosa. “Quello è un maiale.”

Se uno ha fame e mangia la spazzatura, non vuol dire però che gli piace.

“Che schifo” pensa Gatto Bau continuando a mangiare, perché la fame è peggiore dello schifo.

È triste, non gli piace stare da solo, vorrebbe giocare anche lui insieme agli altri e poppare il latte caldo e saporito di mamma Gatta. Ma non può.

Se si avvicina, Tigreferoce lo graffia.

*

I gattini hanno dormito sul pelo morbido della mamma e si sentono riposati, pronti per giocare.

Mamma Gatta non si sente tranquilla, ha la sensazione che manchi qualcosa. Ha contato di nuovo i micini, c’erano tutti. Non si è accorta che Semolina si è fatta contare due volte.

Che cosa fa Gatto Bau?

“Guardate!” strilla Strappatutto. “Sta salendo sul tetto!”

“Che imprudente” dice Leccalecca.

Quando uno è triste, vuole stare lontano da tutti.

“Non ha cervello. Se cade, si fa male” commenta Semolina.

“Quello non è nemmeno un maiale” sentenzia Noiosa. “Quello è uno scarafaggio.”

Se uno è triste e sale sul tetto, non vuol dire però che gli piace.

“Che paura” pensa Gatto Bau continuando a salire. Vede i fratelli che lo prendono in giro e grida:

“Siete cattivi!”

“E tu sei uno scarafaggio!” gridano loro.

Gli viene la rabbia.

“Siete cattivi e brutti e stupidi!” grida ancora. Poi si mette a lanciare tegole.

“Aiuto!” strillando i gattini scappando da tutte le parti.

Gatto Bau rimane solo e si mette a piangere in silenzio. (continua)
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