Mi ha scritto Anna Maria Manzini, maestra della classe 5A della scuola primaria "G. Bellini" di Sassuolo (Mo). Gli alunni hanno letto "Koatti", un mio vecchio libro di Salani del 2004. Mi hanno chiesto di rispondere ad alcune domande, un'intervista che riporto qui sotto. Sono rimasto stupito della richiesta. Da tanto tempo non scrivo più per ragazzi (e mi spiace, ma i motivi sono numerosi) e Koatti è purtroppo sempre rimasto in ombra, non ho mai capito perché. Alla classe è piaciuto molto e a quanto pare è sempre attuale. Bene, chissà che prima o poi non mi rimetta a scrivere. Purtroppo la delusione di "Orrendi per sempre" è ancora viva e mi demotiva: il quarto volume è pronto, ma la Giunti non lo pubblica. Al suo posto, decine di libretti e libracci di consumo, da mettere sugli scaffali di un centro commerciale insieme alle scatole di trippa. Povera letteratura! Quando conta solo la vendita e il successo, la letteratura finisce nelle mani sbagliate, le stesse che stanno uccidendo la cultura, la pace, il pianeta. Pubblico le foto dei ragazzi e ripeto loro: non abbiate mai paura o noia dell'intelligenza! Rifiutate la comodità del cervello spento.
L'INTERVISTA
1)
Dove scrivi i libri?
Questo è il mio angolo scrittura (sullo schermo ci sono le vostre domande), davanti alla finestra che dà sulla mangiatoia per gli uccelli (pettirosso, merli, cinciallegre, cinciarelle, passeri, tortore, verdoni, ghiandaie, codirossi, storni…).
2) Ci sarà un Koatti parte 2?
Penso di no. Non ho più rapporti con le case editrici. Mi sono staccato dalla letteratura per ragazzi perché si pubblica poco e soprattutto poco di quello che mi piace. Scrivo romanzi, saggi e teatro.
3) Quando scrivi i libri, che emozioni provi?
Tutte le emozioni che il lettore trova nel libro, ma più intense. Scrivere è vivere cento vite.
Saluti da Giada,Ali e Pietro Paolo e Sara B.
ciao!
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4) Racchia, Bombolo e Acido esistono davvero?
In parte sì perché mi ispiro sempre a bambini e ragazzi che ho conosciuto durante le mie attività (insegnante di scuola media, animatore teatrale di classi di scuola elementare ecc.). Un personaggio non è il clone di una persona reale, ma contiene in sé aspetti diversi di tanti individui esistenti, una specie di collage di vita.
5) Se non esistono davvero come li hai scelti nel libro?
6) Tu da piccolo scrivevi libri? Quanti anni avevi quando hai cominciato?
Mi è sempre piaciuto leggere e scrivere e a scuola ero bravo. Uno zio che lavorava in una cartiera mi portava scatoloni di libri e altri ne acquistavo (in un negozio che vendeva un po’ di tutto, non c’era una vera e propria libreria). Mi sedevo sul pavimento in un angolo della cucina e leggevo tanto e tanto. La mamma addirittura mi sgridava. Mi piaceva l’avventura (Verne, Salgari…). Anche perché fuori di casa di avventure ne vivevo tante, nei boschi o nei campi o in luoghi fantastici come il cimitero (ci andavamo a caccia di lucertole) o la discarica a cielo aperto sempre fumante (alla ricerca di cose vecchie da utilizzare per i giochi o per realizzare piccoli zoo dove mettevamo insetti e animaletti)
Noi siamo Luca, Manar, Mohamed e Sara Q.
ciao ciao!
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Buongiorno signor Aquilino, noi siamo Samuele, Malak, Gianluca, Carmela.
ciao ciao ciao!
Ti vorremmo fare delle domande :
7) Come è nata la tua passione per scrivere?
Un giorno di pioggia (più o meno alla vostra età) mi sono messo a comporre una poesia e mi è talmente piaciuta che non ho più smesso di scrivere (poesie, diario, racconti…) e adesso non ne posso più fare a meno. Sono scritturadipendente, guai se non avessi una tastiera sulla quale digitare!
8) Perché hai voluto intitolare il tuo libro Koatti?
In verità, è stata la casa editrice Salani a scegliere il titolo. A me non piaceva, mi sembrava che svilisse i personaggi, ma l’ho accettato. Da Wikipedia: “Coatto è un termine gergale regionale dal dialetto romanesco, con uso scherzoso e talvolta spregiativo, per indicare un individuo rozzo, arrogante, dalla parlata volgare e dall’abbigliamento privo di gusto, che vive nelle zone periferiche, suburbane, nelle borgate. Ha perso l'originaria connotazione malvagia o malavitosa, pur esibendo comportamenti trasgressivi e conducendo uno stile di vita al limite della legalità. Sinonimo: bullo. Termine divenuto oramai di pubblico dominio, ha corrispondenza con il dialettale meridionale tamarro, il campano guappo, il pugliese cozzalo, il siciliano occidentale tascio ed orientale torpo, il sardo gaggio.” A me non sembra che i miei cari personaggi siano… coatti.
9) Perché hai voluto ambientare Koatti nella periferia della periferia della città?
Purtroppo, il pianeta è spaccato in due. Da una parte ci sono i paesi ricchi e le metropoli, dall’altra i paesi poveri e le periferie. Anche l’umanità, quindi, è divisa in due: da una parte i ricchi che si credono i più bravi, i più educati e i più onesti, ai quali spettano solo i diritti; dall’altra i poveri che sono creduti i più incapaci, i più incivili e i più delinquenti, ai quali spettano solo i doveri. I miei personaggi sono poveri, ma sono ricchi di immaginazione, di sentimenti, di entusiasmo.
Domande
10) i tre ragazzi tornano alla periferia della periferia o sono rimasti a Milano?
Per loro non c’è posto in città, devono tornare dove sono nati. Tuttavia, grazie alle loro doti, un giorno potrebbero decidere di cambiare l’esistenza. Possono mettersi a studiare con impegno, scegliere un settore lavorativo che dia soddisfazione, andare ad abitare in una località immersa nella natura.
11) Vivono altre avventure tornando a casa?
Certo. Tipi come loro non se ne stanno sprofondati sul divano davanti al televisore e non trascorrono tutto il tempo con i videogiochi. Vogliono vivere con intensità, guidati dalla curiosità e dalla voglia di realizzare qualcosa di bello. Ogni giorno, per loro, tante avventure!
12) Da bambino cosa ti piaceva fare?
Abitavo in un paese che si chiama Tradate, circondato dai boschi. La mia prima casa era in un cortile rurale, con le stalle e i fienili. Quanti giochi! Quante avventure! C’erano mucche, asini, tacchini… Ci si rotolava sul fieno, si andava nei campi sul carretto trainato dal cavallo (prima bianco, poi rosso). Si cercavano i grilli. Si prendevano i girini dai fossi e li si allevava fino a quando diventavano rane. Di sera si dava la caccia ai pipistrelli (allora non c’era ancora l’ecologia e il senso di protezione e salvaguardia della natura).
13) Stai scrivendo un altro libro?
Sto scrivendo “Il romanzo di Eracle” per adulti. “Jane & Tarzan”, una commedia sempre per adulti. La riduzione della tragedia “Le Baccanti” di Euripide per ragazzi (ho un gruppo teatrale di 17 ragazzi dalla quinta alla terza media). “Nel paese dei mi piace”, riduzione teatrale di “Pinocchio” per una seconda media. Trovate foto e video su facebook (aquilino.di.oleggio), blog (http://aquilinoaquilino.blogspot.com) e sito (www.aquilino.biz).
14) Hai degli animali ?quali e quanti?
Nessun animale domestico. Ho il riccio in giardino che va e viene (sono apparsi anche un coniglio e uno scoiattolo, l’anno scorso) e gli uccelli.
IL GRUPPO DI ROBERTO,MARCO,VITTORIA,LORENA
ciao ciao ciao ciao!
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Domande
15) Quali emozioni hai provato quando hai scritto KOATTI?
16) Quanti libri hai scritto?
Li trovate sul mio sito www.aquilino.biz. Tra ragazzi e adulti una cinquantina.
17) A chi pensi quando scrivi ?
Ai personaggi. Vivo i fatti che racconto come se fossi loro.
18) Sei contento di aver scritto così tanti libri ?
Molto contento. Ma ne voglio scrivere ancora!
CARLO,CHIARA D,PRANVERA,CHIARA ANNA
ciao ciao ciao ciao ciao!
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Buongiorno signor Aquilino, noi siamo Gabriele, Anastasia, Dilki, Samantha ed Elena.
ciao ciao ciao ciao ciao!
19) Perché hai voluto scrivere Koatti con la k?
20) Ti sei emozionato quando hai scritto il libro?
21) Da dove hai preso la passione dei libri?
Probabilmente dal fatto che sono un sognatore. Mi piace sognare sia a occhi aperti sia a occhi chiusi. Vorrei sognare sempre.
22) Cosa ti appassiona di più quando leggi un libro?
Mi appassiono solo quando i personaggi sono veri, esprimono sentimenti ed emozioni coerenti e realistici, ai quali il lettore crede. Ma questo non basta. Ogni libro deve lanciare messaggi. Deve dire cose importanti sul mondo e sulla società. Ogni libro dev’essere uno scorcio di verità.
23) Ti piace avere tanti fan?
Certo, fa piacere. Mi fa sentire utile.
24)Quale era il tuo sogno da piccolo?
Fare lo scrittore.
Un caro saluto a tutti. Vi ringrazio perché vi siete interessati a me e al mio libro. Leggete, leggete sempre!
Aquilino