mercoledì 17 settembre 2008

TEATRO RINGHIERA: l'eccellenza trasversale

Email di Stefano con invito a presenziare alla conferenza stampa del Teatro Ringhiera che presenta la stagione 2008/09. Ogni volta che devo andare a Milano... mi prende una cosa qui nello stomaco... Ma nella mail ci sono anche due righe sulle sue idee di regia per VERGINELLA, il nuovo spettacolo. Testo strano, con un prologo strano e un epilogo ancora più anomalo. Li vorrebbe ridurre ad azione scenica, niente parole... e allora mi decido, devo parlargli prima che parta per l'Equador, dove porta l'Arlecchino. Coda dal casello fino a Lampugnano, il parcheggio. Metropolitana. La Google map mi fa scendere a Famagosta ed è sbagliato. La stazione più vicina al teatro è Abbiategrasso. Domando qui e là dov'è via Boifava. Un signore gentilissimo consulta una logora piantina tolta dall'elenco telefonico e intanto mi racconta dei figli eccetera. Vago tra condomini, alberghi e il naviglio, e continuo a chiedere indicazioni. Infine, una signora sudamericana che non parla nemmeno l'italiano mi fa prendere la direzione giusta. Arrivo in teatro alle 11.45, e sono partito da casa prima delle nove.


Molto bello, lo spazio teatrale, con una piattaforma tipo ring.


Ci sono le responsabili dell'ATIR, la compagnia che gestisce il teatro: Serena Sinigaglia, Michela Cavaterra, Nadia Fulco. Ci sono assessori e altri personaggi pubblici; e c'è Sergio Escobar, direttore del Piccolo.


La stagione ha un titolo:


L'ECCELLENZA TRASVERSALE, ovvero il pop di qualità alla periferia del mondo. E si presenta con una citazione di Albert Einstein: "Il benessere e la felicità non mi sono mai apparsi come la meta assoluta. Gli ideali che hanno illuminato la mia strada e mi hanno dato costantemente un coraggio gagliardo sono stati il bene, la bellezza e la verità."


Compagnie e spettacoli da presentare sono moltissimi (Stefano De Luca parla di MAMMA MAMMAZZA) e si fanno le due. Saluto Marta e Tommaso e io e Stefano ci accomodiamo dove hanno preparato il rinfresco e finalmente parliamo. Mi accorgo subito che camminiamo su due strade parallele. Gli spiego il mio punto di vista, ma poi... poi lascio che sia il tempo a risolvere questa diversità di vedute tra autore e regista. Nella mia mente il testo segue una corrente fluida e nella sua mente invece c'è un altro fiume, c'è un altro paesaggio. Vedremo che cosa succederà, ci aggiorniamo a ottobre. Intanto prendiamo accordi per la mia partecipazione ai due seminari, uno con le gli alunni della scuola dell'obbligo e uno con gli universitari, da tenere qui i nel teatro Ringhiera alla fine di novembre. Saluto lui e Sergio, riprendo la metro, salgo al terzo piano del parcheggio di Lampugnano che è strapieno e c'è gente che gira a vuoto, m'infilo in autostrada, esco a Novara, mi fermo alla Bennet di Bellinzago a fare la spesa perché in questi giorni mio figlio Matteo, assente sua madre, si aspetta che gli prepari qualche pranzo... e sono a casa, sono a casa! Milano, ogni volta, mi sbatte e mi rende floscio e grigio e senza fiato proprio come uno straccio da pavimenti. Riscaldo la spadellata di verdure (pomodori melanzane zucchine peperoni basilico) e apro le confezioni di gamberetti mortadella ricotta, poi stappo la birra.

Nessun commento: