sabato 31 gennaio 2009

MADONNA DELLE MILIZIE



Da "Opus diaboli" di Karlheinz Deschner, Ed. Liberilibri 1996.
“Maria… è la “prosecuzione” cristiana dell’antica Grande Madre, il più vecchio idolo dell’umanità, già attestata intorno al 3200 a.C. come divinità principale (…) I Sumeri la chiamano Inanna, i Babilonesi Ishtar, gli Urriti Shauska, gli Assiri Mylitta, i Siriani Atargatis, i Fenici Astarte, gli scritti dell’ Antico Testamento la designano come Ashera, Anath o Baalath (la compagna di Baal), i Frigi come Cibele, i Greci come Gea, Rea o Afrodite, i Romani come Magna Mater. La si trova anche nell’indiana Mahadevi.
E la si può ritrovare in Egitto nella figura di Iside, che è quasi il ritratto della futura Maria.
Molto prima di Maria si venerava Iside come “madre amorosa”, “regina del cielo”, “regina del mare”, “dispensatrice di grazia”, “salvatrice”, “immacolata”, “semper virgo”, “sancta regina”, “mater dolorosa”.
Iside era “regina di maggio”, madre della vegetazione e della fioritura. Come Maria, Iside partorì da vergine e durante un viaggio. Come Maria, Iside teneva in grembo il figlio di Dio – chiamato allora Arpocrate o Horus – o gli porgeva il seno. Come Maria, anche Iside viene detta “madre di Dio”. (…) Iside lasciò in eredità all’ebrea anche i propri attributi: la mezza luna e la stella, e il mantello ornato di stelle. E poiché in passato c’erano state immagini di una Iside nera, talvolta la carnagione di Maria divenne scura fino al nero. (…)
Maria… è anche la Signora del campo di battaglia e del genocidio. Poiché assassinare invocando il nome di Maria è un vecchio e pio uso.”
Seguono quattro pagine nelle quali Deschner porta esempi: dai bizantini a Carlo Magno, dalla crociata contro gli albigesi ai massacri di mori ed ebrei, da Cortés a Mussolini e Franco… La Madonna delle Milizie si è data da fare su tutti i campi di battaglia.

giovedì 29 gennaio 2009

L'ACCADEMIA INTERNAZIONALE DELLA COMMEDIA DELL'ARTE



E' nata lAccademia Internazionale della Commedia dell’Arte, la prima grande Scuola dell’arte di ‘recitare all’italiana’ creata dal Piccolo Teatro di Milano diretta da Ferruccio Soleri. Il vicedirettore è Stefano De Luca. Una Scuola di alta formazione con sede stabile nella Lombardia e sui palcoscenici di tutto il mondo.


Potete avere un free account che vi consente di scaricare materiali sulla commedia dell'arte.
Ed eccoci all'amico Stefano, eccoci a "Mamma mammazza", "Verginella", "Deathwatch" eccetera eccetera eccetera. Eccoci a LUPUSAGNUS.

"Allievo della Scuola del Piccolo, Stefano De Luca si diploma nel 1990 in recitazione e cinque anni dopo in regia sotto la guida di Giorgio Strehler. Frequenta seminari tenuti da Peter Brook, Ian McKellen (al Piccolo); Cicely Berry (Royal Shakespeare Company); Lev Dodin (Maly Teatr San Pietroburgo). Assistente alla regia di Strehler tra il ‘95 il ‘98, in spettacoli come L’isola degli schiavi di Marivaux, L’anima buona di Sezuan di Brecht, Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni e La grande magia di De Filippo, collabora anche con Lamberto Puggelli per L’avaro e Il malato immaginario entrambi di Molière, con Carlo Battistoni per Terrore e miseria del Terzo Reich, Lux in tenebris e Le nozze dei piccolo borghesi e con Guido Ceronetti per M’illumino di tragico. Con Soleri aveva già lavorato per Arlecchino e gli altri di Luigi Lunari in tournée a San Pietroburgo e per La serva padrona e Livietta e Tracollo di Pergolesi, ad Amsterdam. Da circa dieci anni allestisce spettacoli in Italia e all’estero. Tra questi, le due produzioni per ragazzi Pinocchio storia di un burattino da Collodi e Il piccolo principe da Saint-Exupéry, entrambi prodotti dal Piccolo; Sans titre dal Platonov di Cechov, presentato all’VIII Festival dell’UTE; Oreste di Alfieri, con Massimo Popolizio e Laura Marinoni, per l’Olimpico di Vicenza, Ubu Re di Jarry per il Teatro Nazionale di Timisoara (in lingua rumena); Trappola per topi della Christie, con Adriana Innocenti; Alcesti di Euripide, in ungherese, per l’Odry Szinhàz di Budapest; Baal di Brecht, in lingua tedesca, prodotto dal Wilhelma Theater di Stoccarda e presentato al Piccolo nel 2004, e Tre sorelle di Cechov, in lingua tedesca, sempre prodotto per il Wilhelma Theater.

Recentemente, ha diretto la nuova produzione del Piccolo La barca dei comici, spettacolo ispirato a un episodio dei Mémoires di Goldoni, nella rilettura di Strehler e, con la sua compagnia Lupusagnus, ha realizzato Mamma Mammazza, da un testo del drammaturgo italiano contemporaneo Aquilino." (dal sito dell'Accademia).

FILASTROCCHE.IT




Ci siamo scambiati gli auguri e Jolanda Restano mi ha chiesto di aggiornare la mia pagina in http://www.filastrocche.it/. Ecco fatto. http://www.filastrocche.it/contempo/aquilino/quila_it.asp
Foto nuova, biografia nuova, i libri... e alcune filastrocche, tra le quali questa.
Questo è il luogo in mezzo al mare
che nessuno può trovare
circondato da alte rupi
da montagne e da dirupi
l'onda canta Casta Diva
quando batte sulla riva
ma chi ascolta? c’è qualcuno?
non si vede mai nessuno
solo granchi e tre gabbiani
che non battono le mani
l’onda canta e si commuove
poi muggisce come un bove
piange sola e indispettita
non è stata mai applaudita.

DOVE VOLANO I GABBIANI


Gli studenti di un istituto d'arte di Isernia mi hanno chiesto un contributo per la loro intelligente iniziativa. Potete leggerlo all'indirizzo http://www.dovevolanoigabbiani.it/.
Ecco come presentano il loro progetto.


“DOVE VOLANO I GABBIANI“ è un progetto degli alunni dell’ Istituto Statale d’Arte di Isernia la cui iniziativa s’inquadra nel "DESS –Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014", campagna mondiale proclamata dall’ONU, e coordinata dall’UNESCO, allo scopo di diffondere valori, conoscenze e stili di vita orientati al rispetto per il prossimo e per il pianeta e sviluppare, nei giovani come negli adulti, negli individui come nelle collettività, capacità operative e di azione responsabile finalizzate alla riduzione e al riuso dei rifiuti.
La straordinaria attualità di tale tematica ha raccolto l’interesse del corso di Progettazione della sezione “Architettura e Arredo” del Progetto Michelangelo ed è stata esplorata, in particolare, dagli studenti della classe IVB attraverso attività didattiche collocabili tra arte e design, tra abilità tecnica e creatività, con l’obiettivo di ideare e realizzare prototipi di elementi di arredo come momento di ricerca sull'uso e il riuso degli oggetti, sui materiali e la loro valenza estetica e funzionale.
Il disordine ambientale provoca il disordine sociale e viceversa. Il concetto di “spazzatura” si estende al nostro rapporto con le altre persone, al nostro modo d’essere e di pensare. Il tessuto sociale è sempre più inquinato dal malcostume, dalla corruzione, dalla prepotenza, dall’egoismo, dall’indifferenza. Tali comportamenti catalizzano fenomeni legati all’emarginazione e alla produzione di rifiuti umani in un processo di sempre maggiore degrado sociale che pare ormai sfuggire ad ogni tipo di controllo.
“Dove volano i gabbiani” non vuole trascurare questo aspetto e intende intessere una “rete”, intesa come architettura di relazioni, fornendo uno spazio aperto ai contributi di personalità del mondo della cultura e dell’impegno sociale e di tutti coloro che desiderano esprimere riflessioni, scrivere storie e opinioni sul tema.
Gli interventi, inviati tramite la sezione contributi di questo sito, verranno poi raccolti e pubblicati, senza scopo di lucro, all’interno di uno spazio espositivo in occasione della manifestazione programmata dagli studenti per fine anno scolastico 2008-2009.

mercoledì 21 gennaio 2009

POESIA VENTICINQUE


Supera la recinzione in balzi
felini, è un gatto. Costeggia il muretto, si ferma al mio
brusco movimento, mi fissa con occhi gelidi. E va.
Guardingo, segue un sentiero di finta
indifferenza: lo porta sempre più vicino
al sottovaso colmo
di semi e pastone, dove gli uccelli vanno
a cibarsi, lui a mangiarli. Si acquatta, le orecchie dritte:
una gazza attraversa a grandi passi il giardino. Ha
forse visto dall’alto la biscia
in cerca di topi? Un falco sembra perso tra le nubi.
Improvvisi e laceranti i latrati
dalla villa del vicino
fanno alzare la gazza, mentre cince e fringuelli
sfrecciano fra terra e cielo. Un uomo
scavalca furtivo e nessuno lo vede.

lunedì 19 gennaio 2009

RECESSIONI

Il deficit italiano tornerà quest'anno ben al di sopra del 3%. Dopo aver chiuso il 2008 al 2,8%, nel 2009 schizzerà al 3,8%, con un miglioramento minimo nel 2010 al 3,7%. Queste le nuove stime della Commissione europea.Nel 2009 la posizione competitiva dell'Italia non migliorerà, e la perdita di posti di lavoro è attesa in aumento, con un significativo incremento del tasso di
disoccupazione.


Questa è la recessione economica. In qualche anno è possibile tirarsene fuori. Certo, ci vogliono capacità e buona volontà da parte di politici, imprenditori e lavoratori. I politici, gli imprenditori e i lavoratori hanno capacità e buona volontà? Che cosa aspettano a dimostrarlo?
Ci vorrà molto più di qualche anno per risolvere la recessione in altri ambiti.
Anzitutto, quella morale. Non parlo dell’ipocrisia dei bacchettoni e dei fanatici religiosi, ma del corretto, sensibile e solidale comportamento tra esseri umani. Gli italiani ammazzano, truffano, violentano e poi accusano gli stranieri di essere tutti delinquenti.
Sono gli stranieri che uccidono in nome delle varie mafie? Sono loro che mandano a picco la compagnia aerea per poi svenderla? Sono loro i responsabili di scandali finanziari a non finire? Sono loro che siedono in parlamento e gestiscono associazioni per delinquere?
Gli italiani si chiudono nel proprio egoismo, provvedono solo a se stessi: immagine, lusso, carriera. Sono volgari quanto la loro televisione, stupidi quanto le persone che ammirano e votano. Riducono la propria vita a un gossip demenziale, idolatrando biechi personaggi televisivi che si nutrono di spazzatura. Hanno la mentalità ristretta del più tristo paesano d’osteria, quello che picchiava la moglie, massacrava la selvaggina, derubava il vicino, buttava fuori di casa il parente povero, un vero macho che magari violentava i figli insegnando loro il rispetto della triade dio, patria e famiglia.
Recessione economica, morale… e la scuola, non è recessione, questa? Non si va verso una scuola impoverita, privata delle risorse, avente come obiettivo quello di contraddire se stessa negando educazione e istruzione, chiudendo le menti anziché aprirle?
Recessione intellettuale. Recessione artistica. Impoverimento delle potenzialità del genio italiano, che potrebbe risultare sgradito a chi intelligenza e arte disprezza perché il potere non ne ha bisogno.
Recessione religiosa. Non mi interessa più di tanto, ma dove sono il dialogo, la comprensione, la carità?
Recessione generazionale. I bambini italiani seguono esempi deleteri. Impigriscono e ingrassano. Scimmiottano. Spengono la mente. Si avviano a diventare giovani cinici egocentrici e irresponsabili.
In tempi di recessione, diminuisce il numero di chi gode comunque del benessere. I pochi privilegiati vedono aumentare in modo esponenziale potere e ricchezza. La bilancia non mente: se mettiamo uno di loro su un piatto, dobbiamo mettere centomila morti di fame sull’altro.
Ecco l’Italia dei paperoni, degli dei in terra, quasi sempre privi di qualità divine, ricchi solo di fortuna e disonestà.
Ecco l’Italia dei film campioni d’incasso, sentimentali e pretenziosi, brutti e stupidi, retorici e inutili. L’Italia degli sceneggiati su papi e santi, eroi e mistificati personaggi storici. L’Italia delle barzellette che sostituiscono i libri, delle canzonette al posto della musica, del cabaret di bassa qualità che uccide il teatro.
L’Italia, a tutto questo, sembra rispondere con una bella risata grassa.
Se questa recessione onnivora porta via soldi, lavoro, tempo libero, pensiero e dignità, basta accendere la televisione per ricevere messaggi incoraggianti: non è vero niente, è tutta disinformazione, siamo un grande paese, non siamo mai stati così grandi.
Nuota, Italia, nuota, perché nessuno ti lancia il salvagente.

giovedì 15 gennaio 2009

PROGRAMMI

Ho finito "Deathwatch". Mentre mi documentavo, mi rendevo conto che certi regimi carcerari, purtroppo diffusi anche negli stati che si dichiarano con arroganza i depositari della libertà e della democrazia, sono peggiori della morte.
Ho scoperto che negli USA quasi il 40% dei detenuti nel braccio della morte si offre volontario, pur di farla finita. Ho anche scoperto che più del 12% di loro è innocente. Ho scoperto il cupo sadismo delle istituzioni carcerarie e dei funzionari, dei politici e della gente comune. tutti vogliono sangue, violenza, umiliazione, disprezzo. Ho scoperto quanto contino per la (in)giustizia la razza e le condizioni economiche. Quanti ricchi ci sono nelle prigioni? Quanti ricchi compiono gravi reati amministrativi (portando al suicidio le loro vittime, anche loro sono assassini) o sono i mandanti in gravi reati penali? Per nessuno di loro c'è il carcere duro o la pena di morte. L'iter giudiziario è studiato in modo che chi ha i soldi se la cava con poco.
Pianeta di giustizia falsa, ipocrita, cinica.
E così ne è uscito uno spettacolo non solo sulla pena di morte, ma sugli innocenti condannati senza prove e sulla disumana durezza del carcere di massima sicurezza.

Ora è da rifinire, ma aspetto la lettura con Tommaso e Stefano, così lo calibriamo senza sbavature.

Ho finito anche la revisione di "La regina di tutte le strade" e ne sono soddisfatto.

Ora finirò la scrittura a quattro mani con Simone Nuzzo di "Horror team". Poi forse metterò mano ai vecchi testi di teatro e li recupero. E poi... ancora non lo so.

domenica 11 gennaio 2009

INCONTRI







Due incontri durante le passeggiate di questi giorni , all'altezza della Badia di Dulzago, verso Sologno: la nutria e l'airone guardabuoi.

JOHAN PADAN


Mi telefona Marina e mi informa che l'amministrazione offre agli alunni delle seconde medie un incontro pomeridiano con Mario Pirovano e la possibilità di vedere gratis lo spettacolo alla sera. Dato che ci sono quasi tutti i "Passseri", cioè i ragazzi del mio gruppo di teatro, mi convinco a uscire di casa.

Dice Mario Pirovano: "Vivevo in Inghilterra da dieci anni. Una sera del 1983 sono andato a teatro a vedere il "Mistero Buffo": fu una folgorazione. Sono tornato ogni sera a teatro per rivedere lo spettacolo e conoscere finalmente Dario Fo e Franca Rame.Mi sono proposto a loro come traduttore simultaneo e, alla fine delle rappresentazioni londinesi, Franca mi ha chiesto di collaborare con la compagnia Fo-Rame in Italia. Ho accettato". Nel 1991, pur continuando a seguire le tournée dei due artisti, Pirovano ha cominciato a portare egli stesso sulle scene il monologo "Mistero Buffo" che è ormai considerato un classico del teatro del Novecento.
Su sollecitazione di Franca Rame, dal 1999 mette in scena anche il testo "Johan Padan a la Descoverta de le Americhe". Da http://www.mariopirovano.it/

Nel pomeriggio Pirovano ci ha parlato di Fo e del testo, la sera abbiamo visto la rappresentazione che è stata seguita dai ragazzi con la massima attenzione e con grandi divertimento. Ringraziamo l'amministrazione.

mercoledì 7 gennaio 2009

JUSTICE FILES


Mumia Abu-Jamal, "In diretta dal braccio della morte", Fandango Libri, 2007, pagg. 116 e 122.


"Il programma televisivo nazionale Justice Files ha recentemente diffuso uno sconcertante servizio che rivela che nell'arco di un decennio, dal 1981 al 1991, sono avvenuti più di 79.000 casi di brutalità della polizia, da costa a costa. Se accurate, tali cifre significano oltre 7900 aggressioni all'anno da parte della polizia in America. In media, un civile viene brutalizzato dalla polizia più di 658 volte al mese, e più di 164 volte alla settimana! La polizia è una forza che genera il caos nella comunità, non la quiete. Essa ha creato più criminalità, più disgregazione, più perdita di proprietà, di vite e di pace che qualsiasi altro gruppo di criminali nella nazione. (...) ... la nazione più violenta della terra, l'erede del genocidio indiano e africano, l'unica nazione ad aver mai sganciato una bomba nucleare sulla popolazione civile, il più grande mercate di armi del mondo, il paese che ha lanciato napalm su oltre dieci milioni di persone in vietnam, il più grande carceriere del mondo... "

martedì 6 gennaio 2009

SIAMO DIVENTATI...


Richard Michael Rossi, "La mia vita nel braccio della morte", Ed. TEA, pag. 121:


"Siamo diventati una nazione di persone che non si curano di niente tranne che di se stesse, cui importa assai poco ciò che succede al prossimo; ci isoliamo dagli altri e ci preoccupiamo soltanto di ciò che possediamo e del nostro benessere individuale; qualsiasi cosa ci sia da fare per mantenere il nostro stile di vita va bene; siamo diventati una banda di farisei egocentrici; non ci siamo evoluti dai nostri istinti primordiali. (...) La tecnologia ci ha dato la possibilità di uccidere molte più persone di quantto sia mai accaduto in precedenza: abbiamo aerei comandati a distanza e missili a puntamento laser. E' come essere in un grande videogame. Ma così perdiamo di vista il fatto che abbiamo a che fare con esseri umani proprio come noi.

Quanto più la tecnologia diventa sofisticata, tanto più i nostri standard di vita civile diminuiscono e i nostri nemici diventano individui senza volto."

I COLORI DELL'INVERNO