Da "Opus diaboli" di Karlheinz Deschner, Ed. Liberilibri 1996.
“Maria… è la “prosecuzione” cristiana dell’antica Grande Madre, il più vecchio idolo dell’umanità, già attestata intorno al 3200 a.C. come divinità principale (…) I Sumeri la chiamano Inanna, i Babilonesi Ishtar, gli Urriti Shauska, gli Assiri Mylitta, i Siriani Atargatis, i Fenici Astarte, gli scritti dell’ Antico Testamento la designano come Ashera, Anath o Baalath (la compagna di Baal), i Frigi come Cibele, i Greci come Gea, Rea o Afrodite, i Romani come Magna Mater. La si trova anche nell’indiana Mahadevi.
E la si può ritrovare in Egitto nella figura di Iside, che è quasi il ritratto della futura Maria.
Molto prima di Maria si venerava Iside come “madre amorosa”, “regina del cielo”, “regina del mare”, “dispensatrice di grazia”, “salvatrice”, “immacolata”, “semper virgo”, “sancta regina”, “mater dolorosa”.
Iside era “regina di maggio”, madre della vegetazione e della fioritura. Come Maria, Iside partorì da vergine e durante un viaggio. Come Maria, Iside teneva in grembo il figlio di Dio – chiamato allora Arpocrate o Horus – o gli porgeva il seno. Come Maria, anche Iside viene detta “madre di Dio”. (…) Iside lasciò in eredità all’ebrea anche i propri attributi: la mezza luna e la stella, e il mantello ornato di stelle. E poiché in passato c’erano state immagini di una Iside nera, talvolta la carnagione di Maria divenne scura fino al nero. (…)
Maria… è anche la Signora del campo di battaglia e del genocidio. Poiché assassinare invocando il nome di Maria è un vecchio e pio uso.”
Seguono quattro pagine nelle quali Deschner porta esempi: dai bizantini a Carlo Magno, dalla crociata contro gli albigesi ai massacri di mori ed ebrei, da Cortés a Mussolini e Franco… La Madonna delle Milizie si è data da fare su tutti i campi di battaglia.
E la si può ritrovare in Egitto nella figura di Iside, che è quasi il ritratto della futura Maria.
Molto prima di Maria si venerava Iside come “madre amorosa”, “regina del cielo”, “regina del mare”, “dispensatrice di grazia”, “salvatrice”, “immacolata”, “semper virgo”, “sancta regina”, “mater dolorosa”.
Iside era “regina di maggio”, madre della vegetazione e della fioritura. Come Maria, Iside partorì da vergine e durante un viaggio. Come Maria, Iside teneva in grembo il figlio di Dio – chiamato allora Arpocrate o Horus – o gli porgeva il seno. Come Maria, anche Iside viene detta “madre di Dio”. (…) Iside lasciò in eredità all’ebrea anche i propri attributi: la mezza luna e la stella, e il mantello ornato di stelle. E poiché in passato c’erano state immagini di una Iside nera, talvolta la carnagione di Maria divenne scura fino al nero. (…)
Maria… è anche la Signora del campo di battaglia e del genocidio. Poiché assassinare invocando il nome di Maria è un vecchio e pio uso.”
Seguono quattro pagine nelle quali Deschner porta esempi: dai bizantini a Carlo Magno, dalla crociata contro gli albigesi ai massacri di mori ed ebrei, da Cortés a Mussolini e Franco… La Madonna delle Milizie si è data da fare su tutti i campi di battaglia.