martedì 24 febbraio 2009

BRAVI, PASSERI!


La settimana scorsa ero scoraggiato. Mancanza di memorizzazione, perdita di energia, distrazione, scarso convincimento… Oggi provo con il gruppo dell’Arlechin, mentre Marina aiuta il gruppo A a mandare a memoria le parti. Nel frattempo, approfittando della chiusura della scuola, Gianna stende sul pavimento il fondale; ritaglia nel cartoncino le sagome di porta e finestre della locanda e traccia i contorni sulla tela. La settimana prossima, con la collaborazione di Annamaria, comincia a stendere il colore.
Provo e va tutto bene. Non solo i più recalcitranti hanno studiato (devo ringraziare gli interventi preziosi delle mamme e dei miei due aiutoregisti, Lorenzo ed Elio), ma il gruppo comincia finalmente a capire che cos’è l’interazione e soprattutto si diverte a fare teatro. Bravi, ragazzi!
Beh, i problemi da affrontare sono tanti: la divisione in due gruppi con la conseguente frammentazione del lavoro e la perdita di concentrazione, la dimestichezza sempre più scarsa con la memorizzazione, l’inadeguatezza psicomotoria e quindi la disarmonia dei movimenti, la pratica ormai scomparsa della gestualità, gli imbarazzi tipici del preadolescente riguardo al proprio corpo e alla cooperazione con persone di sesso diverso, l’inespressività del parlato…
Oggi ho visto che qualcosa prende forma.
Lo spazio non intimidisce più; si comincia a utilizzarlo in tutte le sue potenzialità. Il corpo comincia a sciogliersi, si esplorano i gesti. La voce si fa più sicura e coerente con ciò che vuole esprimere la parola. C’è più voglia di giocare senza timori e senza vergogna.
Fare teatro è modellare un blocco amorfo di creta per farne un oggetto bello ed emozionante.
Non rimane molto tempo e so comunque che a maggio saremo pronti, ma pronti per modo di dire. Ci vorrebbero due anni (con un ritmo settimanale spesso interrotto da vacanze e impegni vari: una quarantina di ore in tutto per mettere su un palcoscenico quindici “passeri” in un’opera complessa e ambiziosa) per una messa in scena davvero rifinita. Ma siamo passeri e i passeri, si sa, sono impulsivi e vogliono tutto subito, altrimenti volano via da un’altra parte.

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