venerdì 29 maggio 2009

GOBBO IL RE

LA MASCHERA E LE STELLE 2009
DODICESIMA EDIZIONE
Sabato 20 Giugno ore 21.00


BELLINZAGO


Cortile Biblioteca "C. Calcaterra"


Compagnia “L’Altra Eva”
in


GOBBO IL RE, STORTA LA REGINA


teatro per tutta la famiglia


di Aquilino

SARAMAGO NON PUBBLICA IN ITALIA



"Einaudi non pubblicherà Il quaderno, il libro che raccoglie testi let­terari e politici scritti sul blog dallo scrittore porto­ghese José Saramago, pre­mio Nobel per la letteratura nel 1998. Ne dà notizia «L’Espresso» oggi in edico­la (...) «La nuova opera — scrive Mario Porta­nova — contiene giudizi a dir poco trancianti su Silvio Berlusconi, che di Einaudi è il proprietario». Sarama­go è severo con Berlusconi ma anche con gli italiani, il cui sentimento «è indiffe­rente a qualsiasi considera­zione di ordine morale». Ma «nella terra della mafia e della camorra che impor­tanza può avere il fatto pro­vato che il primo ministro sia un delinquente?». L’au­tore del Quaderno arriva a paragonare il nostro capo del governo a «un capo ma­fioso ».

Facciamo notare che cer­ti giudizi ci sembrano quan­tomeno eccessivi. Sarama­go non si scompone: «Le qualificazioni che ho dato di Berlusconi non nascono dalla mia testa ma si basa­no su informazioni giornali­stiche che ogni giorno appa­iono sulla stampa europea. Io semplicemente osservo e concludo. Con dispiacere, naturalmente». Insistiamo: perché arrivare a paragona­re Berlusconi a un «capo della mafia»? Saramago ri­sponde: «Davvero le sem­bra esagerato? È sicuro? Al­meno mi concederà che ha una mentalità mafiosa».
L’autore del Vangelo se­condo Gesù è severo anche con l’Italia: «Quando tutte le opinioni che si diffonde­vano sulla capacità creati­va, sulla modernità e talen­to artistico erano favorevo­li, non ricordo nessuno che si lamentasse di questi giu­dizi. Ora le cose sono cam­biate. L’Italia non è più il Pa­ese che emoziona, ma sor­prende non certo per le mi­gliori ragioni. Né l’Italia né coloro che amano questo Paese meritano lo spettaco­lo politico di fascinazione malata per Berlusconi».
Saramago pubblicherà il suo prossimo romanzo da Einaudi? «Del mio nuovo romanzo, che credo vedrà la luce in autunno, non si è ancora parlato e non so do­ve porterà questa faccen­da ».
Il premio Nobel non sa che altre opere di critica a Berlusconi sono state rifiu­tate da Einaudi, dalle poe­sie politiche postume di Giovanni Raboni al Duca di Mantova di Franco Cordel­li, sino al Corpo del capo di Marco Belpoliti, che l’auto­re ha preferito pubblicare da Guanda, però commen­ta: «Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però in­fine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo».
Dino Messina - 29 maggio 2009

DELLA TIRANNIDE



Edizione di riferimento:
Vittorio Alfieri, "Della tirannide; Del principe e delle lettere; La virtù sconosciuta" testi fissati criticamente da Pietro Cazzani nell'Edizione Astense del Bicentenario, vol. III: V. Alfieri, "Scritti politici e morali", I, Casa d'Alfieri, Asti 1951, a cura di P.Cazzani] Rizzoli BUR, 1996
Edizione elettronica di riferimento:
http://www.liberliber.it/

Scritto a Siena nel 1777 all'età di 28 anni; stampato per la prima volta nel 1790 presso Baumarchais a Kehl (Strasburgo) con la falsa data 1809, ma non reso pubblico; pubblicato in realtà nel 1800 all'insaputa e con dispetto dell'autore, per iniziativa di un libraio parigino.

Il nome di tiranno, poiché odiosissimo egli è oramai sovra ogni altro, non si dee dare se non a coloro, (o sian essi principi, o sian pur anche cittadini) che hanno, comunque se l'abbiano, una facoltà illimitata di nuocere: e ancorché costoro non ne abusassero, sì fattamente assurdo e contro a natura è per se stesso lo incarico loro, che con nessuno odioso ed infame nome si possono mai rendere abborevoli abbastanza.

TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi… ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

I Romani liberi, popolo al quale noi non rassomigliamo in nulla, come sagaci conoscitori del cuor dell'uomo, eretto aveano un tempio alla Paura; e, creatala Dea, le assegnavano sacerdoti, e le sagrificavano vittime. Le corti nostre a me pajono una viva immagine di questo culto antico, benché per tutt'altro fine instituite. Il tempio è la reggia; il tiranno n'è l'idolo; i cortigiani ne sono i sacerdoti; la libertà nostra, e quindi gli onesti costumi, il retto pensare, la virtù, l'onor vero, e noi stessi; son queste le vittime che tutto dì vi s'immolano.

Colui che potrà impunemente offendere tutti, e non essere mai impunemente offeso da chi che sia, sarà per necessità temutissimo, e quindi per necessità abborrito da tutti. Ma costui potendo altresì beneficare, arricchire, onorare chi più gli piace, chiunque riceve favori da lui non può senza una vile ingratitudine, e senza essere assai peggiore di lui, non amarlo.

venerdì 22 maggio 2009

L'ARLECHIN FANTASIMO



Ore venti e trenta, c'è già pubblico in sala. Mi trovo sul palcoscenico, a sipario chiuso. Devo fare le fotografie individuali che poi Lorenzo inserirà nel dvd del backstage da lui realizzato. A volte mi dico: ma hanno solo dodici anni. E aggiungo: per fortuna. Con loro si ottengono risultati che con gli adulti te li sogni. Per esempio, si emozionano senza finzioni, hanno idee originali, e un'affettività senza secondi fini. Sono passeri, e si vede. Eccitati, mi turbinano intorno e spiano in sala e giocano per scaricare la tensione.
La signora che li trucca è una professionista del cinema, con i suoi tempi. Ma il tempo sta per finire. Scatto le ultime foto in velocità e corro alla mia postazione, sul palco dove manovro mixer luci e lettore cd: io a fare il tecnico, ogni volta con la certezza che farò qualche errore! I nostri passeri sono seguiti dalle mamme Annamaria, Cinzia, Marina e Silvia. Poi mi diranno che è stato bellissimo stare con loro, emozionati ed emozionanti, disciplinati e attenti. Cinzia presenta l'attività al pubblico, poi spengo le luci di sala, il sipario si apre, la musica avvolge il pubblico e lo trasporta in un'altra dimenzione: il fantasma di Arlecchino raggiunge di corsa la ribalta: "Arlecchino!... Arlecchino!... Arlecchino!... Dove sei, Arlecchino? Potessi almeno sapere se ti sei solo nascosto o se invece... se invece... Ma tu non puoi morire."

Dopo il suo monologo scatta il primo di tanti applausi. Entra Elio, il suggeritore stralunato. Chiama in scena una stramba compagnia che deve preparare il nuovo spettacolo... e poi la parata delle maschere invade la platea... e Pantalone: "Varda varda varda... Arriva 'l paron, ghe ciapa 'n sciopòn. Che cossa che i fa, Dorina, le mie maschere che vedo costì indormentate?". E scorrono le battute, i lazzi, le sorprese, le risate...
Alla fine, quando i sedici passeri salutano il pubblico con un lento inchino scolpito in aria, sullo stile dell'Arlecchino del Piccolo Teatro, mi emoziono. Non sono più solo sedici ragazzini che si sono divertiti e hanno però anche tanto faticato, ora sono sedici ragazzi innamorati del teatro. Hanno scoperto che la maschera è entrata in loro, si è posata su timidezze e paure, insicurezze e ansie... ma loro l'hanno strappata via, si sono guardati dentro e hanno svelato nuove risorse e nuove energie.
La voce e il gesto, il movimento e il rapporto con il partner, il confronto con il pubblico li hanno prima spiazzati, esasperati, spaventati, scoraggiati... e poi invece li hanno premiati con l'orgoglio di avere fatto una cosa bella e si godono a testa alta lo scroscio di applausi, l'ovazione di un pubblico che stenta a lasciare la sala, perché si è trasformata in un luogo dove avvengono le magie.

giovedì 21 maggio 2009

L'ARLECHIN FANTASIMO


DAL PROGRAMMA DI SALA.


Sedici ragazzi e un progetto avviato dal Comitato Genitori dell’istituto “Verjus”: un anno di teatro, circa venticinque incontri settimanali di due ore. Troppi iscritti per un testo unico. Si formano due gruppi e ognuno in poco più di venti ore deve realizzare uno spettacolo. I due spettacoli sono paralleli e li raccorda il fantasma di Arlecchino alla ricerca del “teatro vero”, quello della commedia dell’arte.
Ecco “L’Arlechin fantasimo”, un testo che offre la possibilità di mettere in scena maschere antiche e maschere moderne e di affrontare quindi l’interpretazione da prospettive diverse.
I ragazzi non hanno frequentato un vero e proprio corso. Hanno imparato sul campo, facendo subito ciò che doveva essere il loro punto d’arrivo. Una strategia quindi anomala, ma che ha consentito di catapultarli fin dall’inizio nella dimensione dei rapporti tra l’attore, il personaggio, il testo e il pubblico.
Solo una sinergia straordinaria ha portato al risultato finale: genitori, una maestra, un grafico… Un passo dopo l’altro si è costituita una “compagnia” davvero originale che si spera trovi continuità con il medesimo approccio: voglia di fare, di sperimentare, di divertirsi, di offrire ai ragazzi occasioni di cultura e di crescita personale.


In un teatro un improbabile regista con la sua stramba compagnia progetta uno spettacolo e propone esercizi agli attori. Il fantasma di Arlecchino li osserva disgustato: i suoi colori sono sbiaditi perché il teatro delle maschere fa ormai parte della storia. Ma ecco arrivare dalla platea un Arlecchino in carne e ossa, e con lui Zanni, Pantalone, Florindo, le servette… e perfino Carnevale e Quaresima! Signore e signori, si va a incominciare.

ARLECCHINO, Tommaso Canovi - CARNEVALE, Lorenzo Bedostri - COLOMBINA, Veronica Tornese - DORINA, Lara De Ruvo - FLORINDO, Alessandro Massara - PANTALONE, Andrea Morello - QUARESIMA, Francesca Brunelli - ROSINA, Miriana Caprera - ZANNI, Giorgio Rivolta.
IL FANTASMA DI ARLECCHINO, Nicola Crippa. IL SUGGERITORE, Elio Canovi. IL REGISTA, Matteo Melone. GLI ATTORI: Cristiana Bolamperti, Sofia Farioli, Gilberto Gerundini, Erica Truzzu.


Per informazioni contattare: comitatogenverjus@libero.it

SULL'ISOLA DI ZIGO ZAGO


SABATO 23 maggio alle ore 15.00, presso la scuola dell'infanzia IL GIROTONDO di Castelletto Sopra Ticino, i bambini di cinque anni interpretano "Sull'isola di Zigo Zago". Il lavoro ha avuto inizio a ottobre, quando le maestre hanno ricavato le tracce per la drammatizzazione dalle conversazioni in aula con i bambini. Ogni classe ha avuto due temi da sviluppare e alla fine lo spettacolo si dipana in sei scene: I Cantastorie, La famiglia di Mago Zago, La scuola di Zigo Zago, Nel castello del mago, Il tempo libero degli Zaghetti, Un'avventura.

Ho scritto il copione in rima rispettando le storie inventate dai bambini e da gennaio è cominciata la messa in scena che quest'anno è stata curata solo dalle maestre. Mi sono limitato a due incontri di supervisione.

Un punto di pregio dello spettacolo è che tutti i bambini (ben 78!) sono coinvolti, interpretano un personaggio e hanno delle battute. Quindi non c'è il protagonismo di pochi. Ma questo diventa anche un limite e ne risente il ritmo, che viene rallentato.

L'anno prossimo tornerò a essere più presente durante le prove e darò di nuovo spazio al teatro di figura e alle suggestioni, limitando il più possibile l'uso dei microfoni, che creano impiccio.
Come sempre, le maestre hanno lavorato con passione e competenza e soprattutto divertendo sé e i bambini.

Alcune foto della prova generale.

domenica 17 maggio 2009

L'ARLECHIN FANTASIMO

GIOVEDI' 21 MAGGIO
ore 21.00
TEATRO COMUNALE
OLEGGIO


UN ALTRO CAPPUCCETTO ROSSO


PREMIO GIOVANNI ARPINO


"Ti salverò, Canaglia", editrice Giunti, Le Gru, è secondo al PREMIO GIOVANNI ARPINO di Bra.


"Un ragazzino, soprannominato Canaglia, viene rapito. Due singolari eroi si mettono all'opera per salvarlo. Uno si da arie da capo, si chiama Unocchio ed è un orso di peluche. L'altro è un topolino, Schifo è il suo nome. Una strana compagnia che, superando diversi ostacoli, riesce a portare polizia e genitori sulla pista dei rapitori. Un giallo ricco di sorprese in cui non mancano momenti divertenti, affidati soprattutto ai dialoghi tra Unocchio e il topolino. Età di lettura: da 10 anni. " (da IBS)


Informazioni anche sul Salone del Libro all'indirizzo http://www.comune.bra.cn.it/citta/salone_libro.htm


"...tra i volumi destinati alla fascia d'età delle scuole materne ed elementari il premio Arpino è andato a Lia Levi per “Il tesoro di Villa Mimosa” (Il battello a vapore). Seconda piazza per Aquilino e “Ti salverò canaglia” (Giunti junior) e terzo posto per Maria Vago per “Kiroi e la grande migrazione (Battello a vapore). Circa novanta i titoli complessivamente giunti alla segreteria del premio che, dopo una prima selezione operata da insegnanti, giornalisti ed educatori, ha definito le due terne finaliste giudicate dai baby consiglieri braidesi."

IL MONOLOGO DELLA LASAGNA


Se andate all'indirizzo http://blog.libero.it/millefuochi/commenti.php?msgid=6928152&id=255879#comments trovate pubblicato uno dei miei monologhi.

giovedì 14 maggio 2009

FALLO DI CUORE

A gennaio mi aveva telefonato la signora De Marchi della Bruno Mondadori e le avevo dato la disponibilità per un'iniativa in Toscana. Ormai non ci pensavo nemmeno più e quando mi hanno richiamato sono rimasto contrariato perché pensavo che dovessero confermarmi l'impegno. E' un viaggio lungo, fin quasi l'Argentario, e io non viaggio volentieri. Poi ho visto che devo andare a Magliano, proprio di fronte al Parco della Maremma e l'idea di rivedere la spiaggia dell'Uccellina mi ha entusiasmato. Sarà una piccola vacanza, da venerdì 29 a domenica 31. Gli alunni hanno realizzato un film sul racconto "Fallo di cuore" contenuto in "Passione pallone" e sono proprio curioso di vederlo.

UN ALTRO CAPPUCCETTO ROSSO

E' un testo scritto per la scuola materna (già rappresentato dalla scuola "Il girotondo" di Castelletto), ripresentato in forma cantata da una classe di prima media dell'istituto "Carlo Alberto" di Novara, la cui compagnia stabile presenta anche "Tutto passa e se ne va". Dopo "Gobbo il re" l'amico Gabriele Sozzani ha musicato anche questo Cappuccetto e ce lo presenta lunedì 25 maggio alle ore 17.00 presso la Sala Borsa di Piazza Martiri a Novara.

La copertina a fianco è invece quella del libro di Nicola Cinquetti, edizioni Arka.

martedì 12 maggio 2009

I PASSERI NELLA CASA DI RIPOSO
















Oggi, alle ore 14.30, il Teatro dei Passeri ha animato il pomeriggio degli ospiti della casa di riposo "Pariani" di Oleggio rappresentando "L'Arlechin fantasimo". Un'altra occasione per il rodaggio dello spettacolo che sarà presentato la sera del 21 al Teatro Comunale, con molte novità che sono in elaborazione in questi giorni. Sarà per esempio aggiunto il personaggio del Suggeritore, sia per omaggiare "Arlecchino servitore di due padroni" visto a Milano sia per inserire nella messa in scena anche Elio, che da aiuto regista passa ad attore, come già fatto da Lorenzo. E' proprio vero che gli ultimi giorni sono i più preziosi per l'allestimento.





lunedì 11 maggio 2009

INTERCETTAZIONI



Un articolo da http://www.ansa.it/.

2009-05-10 23:02
Intercettazioni: Ingroia, ddl e' frutto ricerca impunita'.
(ANSA) - MARSALA (TRAPANI), 10 MAG - "La legge sulle intercettazioni che si sta tentando di far approvare al Parlamento è frutto della ricerca di impunità a tutti i costi di una classe politica incline a delinquere. E che ha paura della condanna morale dei cittadini. Per questo si vuole imbavagliare la stampa". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia intervenendo al dibattito finale del primo "Festival del Giornalismo d'inchiesta" svoltosi a Marsala. "Quando vennero approvate le leggi che hanno disincentivato e intimidito i collaboratori di giustizia - ha proseguito - ci dissero che avevamo a disposizione le intercettazioni per svolgere il nostro lavoro di pubblici ministeri. Il potere ha nostalgia della magistratura connivente degli anni '60 e '70, quella dei porti delle nebbie, degli insabbiamenti, di procuratori generali che dicevano che la mafia non esisteva. Siamo una democrazia dimezzata perché non c'é opposizione, se si eccettua spezzoni di magistratura e parte della stampa. Le prospettive sono sconfortanti. La conquista di una democrazia piena dipende dalla gente". Al dibattito, moderato da Pino Corrias, ha partecipato anche il procuratore aggiunto Roberto Scarpinato, che ha affermato: ''La democrazia, in Italia, oggi e' in uno stato gravissimo. Al momento ci garantisce solo la Costituzione. Se questa viene modificata o cancellata, torneremo ad essere il paese di don Rodrigo. Il piduismo operava in segreto quello che adesso si fa alla luce del sole. Con la scomparsa della classe operaia e la smobilitazione delle masse, qualcuno s'e' accorto di avere le mani libere. Ci hanno sequestrato la politica, le assemblee sono costituite da nominati dal principe. I pentiti sono stati demonizzati e i magistrati che volevano fare il proprio dovere, come De Magistris e Forleo, sono stati trasferiti''. ''E' curioso - ha invece detto l'ex procuratore di Torino Bruno Tinti - che le intercettazioni che si vuol abolire siano quelle per i reati tipici della classe dirigente. La gogna mediatica? Ci sono situazione che, pur non penalmente rilevanti, la gente ha diritto a sapere''.

domenica 10 maggio 2009

SIGNS


Poco fa ho rivisto "Signs" con Mel Gibson, un film brutto e poco efficace. Lui interpreta un prete che perde la fede quando la moglie muore in un incidente. A un certo punto dice: l'umanità è divisa in due gruppi; il primo è formato da chi crede nei segni (divini) e nei miracoli; il secondo da chi vive senza fede e si sente solo e ha paura. Il primo gruppo è più numeroso, dice (quasi una minaccia). No, Mel, chi ha paura sei tu. Paura della morte, paura del futuro, paura del dolore, paura dello straniero, paura del diverso, paura... Eppure sei un divo e interpreti superuomini!

Nel suo campo compaiono i famosi cerchi. Il figlioletto si esprime come Einstein e fa fare la figura dei tonti al padre e allo zio. Arrivano gli alieni, cattivissimi. Uno di loro cattura il bambino. Mel dice allo zio: ammazzalo. Lo zio ammazza l'alieno a colpi di mazza da baseball (tipica arma americana). Mel salva il figlio piantandogli l'ago nel braccio e dopo quella del tonto ora fa la figura dell'eroe, ma ormai il film è finito. Ultima scena: massacrato lo straniero, ora Mel può indossare di nuovo il clergyman e tornare a fare il pastore.

Ma possibile che solo con odio, paura, istigazione alla violenza e massacri si possa essere religiosi? Non c'era anche la religione dei puri di cuore, dei semplici, dei pacifici, degli amorevoli, una volta?

Geova vs Cristo, dieci a zero.
E poi basta con gli stranieri (extraterrestri, extracomunitari, extraterritoriali, extrasensoriali, extra...) che se vengono qui qualcuno li ammazza e poi dice: non è razzismo, non è nemmeno bieco e cinico egoismo, non è neanche brutale idiozia, non è nemmeno un crimine contro i diritti dell'umanità... è solo civiltà.
Una volta solo gli animali feroci e selvaggi difendevano il territorio in questo modo.
Sta cambiando il concetto di civiltà. "Homo homini lupus". Ci eravamo illusi di qualcosa chiamato progresso sociale. Illusi.

sabato 9 maggio 2009

I PASSERI AL PICCOLO


































Vado a prenderli a scuola alla 12.25, un panino al bar assieme alle mamme e alle 13.00 partiamo in diciannove per Milano, dodici ragazzi e sette adulti. Nella metropolitana qualcuno esclama: "Un passero!" e infatti eccolo là che esplora la banchina sull'altro lato, in cerca di qualche briciola. Un buon auspicio per una giornata emozionante. Sbarchiamo al Teatro Studio e vado alla cassa a ritirare i nostri biglietti. Platea, decima fila, ottima visuale. Tre ore di spettacolo volano via tra meraviglie, applausi, risate. C'è un pubblico di studenti delle superiori, un pubblico attento e partecipe. I nostri passeri sono entusiasti. Loro che quest'anno hanno provato a fare teatro si sono potuti rispecchiare nelle incredibili evoluzioni degli attori di "Arlecchino servitore di due padroni". Hanno preso coscienza di vocalizzi e tonalità, gesti e movimenti, tempi e sincronie... Insomma, la loro piccola esperienza nel nostro "L'Arlechin fantasimo" è servita egregiamente per gustare e capire lo spettacolo.

Al termine, Stefano De Luca (regista) e Annamaria Rossano (Beatrice) ci guidano in una visita al teatro. I ragazzi possono così esplorare ciò che c'è dietro le quinte, scendono nei camerini e incontrano gli attori che stanno ancora cambiandosi, rivolgono domande sui costumi e sugli accessori... e poi fanno la conoscenza di Arlecchino! Enrico Bonavera è un grande personaggio, ma è anche una grande persona, e questo non capita con facilità. Posa insieme ai nostri due Arlecchini, Nicola e Tommaso, e asseconda i ragazzi con cortesia e calore. Scatta anche la caccia all'autografo ed è bello vedere il teatro che vive per un attimo anche giù dal palcoscenico, gli attori ritornati individui affamati e stanchi che tuttavia non possono liberarsi del tutto dalla maschera che ormai è una loro seconda pelle. Un abbraccio ad Annamaria, un altro a Stefano, che ora deve andare a Brindisi e poi in Giappone; ci vedremo a luglio per le prove di "Verginella".

Bellissima giornata.

La notte, nel dormiveglia, sento un trapestio; penso che sia mio figlio Matteo che fa uso della cucina. Al mattino, invece, scorgo due paia di calzoni sul pavimento della camera; e poi, in salone, altre due paia, e alcuni cassetti aperti. I ladri hanno scassinato una finestra e frugato alla ricerca di soldi e gioielli, che non hanno trovato. Si sono portati via il televisore nuovo. Li ho perfino ringraziati per avermi lasciato il resto. E poi? Sono andato alla Expert e ho acquistato un televisore più grande per festeggiare una disgrazia accettabile. "Di doman non v'è certezza, chi vuol esser lieto sia." Lunedì mi aggiustano la finestra, ma i danni che ha subito questa società cinica che crea disperati nessuno li può sanare.

DANZE NUZIALI




Si gonfia tutto, una palla di piume eccitate. Saltella attorno alla femmina, il petto in fuori, le "spalle" rialzate, l'espressione fiera, un galletto più che un passero. La femmina fa la ritrosa, gli molla anche qualche beccata; ma poi si arrende com'era sua intenzione fin dall'inizio e in pochi secondi l'atto d'amore si consuma.


NUOVO OSPITE: PICCHIO VERDE


Che mi abbia seguito dai boschi di Mezzomerico dove l'avevo visto?

domenica 3 maggio 2009

LA NUOVA ETICA


Sentito in una puntata di N.C.I.S. Il capo del team di investigatori rimprovera con asprezza un capobanda: ha ucciso un ragazzo colpevole solo di essersi fatto tatuare sul braccio il logo della banda senza esserne un membro. Più o meno gli dice:

"Voi siete peggio dei mafiosi. I mafiosi uccidevano solo per difendere i propri affari, avevano un'etica. Voi uccidete per divertimento."

In America, se si compiono crimini per i soldi si agisce secondo un'etica. E in Italia? Non vedo differenze. Una volta, l'etica era un'altra cosa. O forse no?

PASSEGGIATA A PELLA



Da San Maurizio d'Opaglio a Pella, e poi su verso Monte San Giulio.

sabato 2 maggio 2009

L'ARLECHIN FONDALE


I due pannelli che costituiscono il fondale di "L'Arlechin fantasimo". Gianna continua a lavorarci con passione. Mancano le citazioni di Mirò sul secondo pannello e le rifiniture. Martedì le prove sono andate molto bene. A quanto pare è stato proprio l'impatto con il pubblico in una situazione anomala (una sala, la gente seduta a due metri di distanza, la luce del giorno) a mettere in crisi alcuni passeri. Bene, la crisi c'è stata, ora siamo tutti ottimisti.




SONDAGGI




Lui 75, l'altro 59, io uno. Ho vinto.