sabato 9 maggio 2009

I PASSERI AL PICCOLO


































Vado a prenderli a scuola alla 12.25, un panino al bar assieme alle mamme e alle 13.00 partiamo in diciannove per Milano, dodici ragazzi e sette adulti. Nella metropolitana qualcuno esclama: "Un passero!" e infatti eccolo là che esplora la banchina sull'altro lato, in cerca di qualche briciola. Un buon auspicio per una giornata emozionante. Sbarchiamo al Teatro Studio e vado alla cassa a ritirare i nostri biglietti. Platea, decima fila, ottima visuale. Tre ore di spettacolo volano via tra meraviglie, applausi, risate. C'è un pubblico di studenti delle superiori, un pubblico attento e partecipe. I nostri passeri sono entusiasti. Loro che quest'anno hanno provato a fare teatro si sono potuti rispecchiare nelle incredibili evoluzioni degli attori di "Arlecchino servitore di due padroni". Hanno preso coscienza di vocalizzi e tonalità, gesti e movimenti, tempi e sincronie... Insomma, la loro piccola esperienza nel nostro "L'Arlechin fantasimo" è servita egregiamente per gustare e capire lo spettacolo.

Al termine, Stefano De Luca (regista) e Annamaria Rossano (Beatrice) ci guidano in una visita al teatro. I ragazzi possono così esplorare ciò che c'è dietro le quinte, scendono nei camerini e incontrano gli attori che stanno ancora cambiandosi, rivolgono domande sui costumi e sugli accessori... e poi fanno la conoscenza di Arlecchino! Enrico Bonavera è un grande personaggio, ma è anche una grande persona, e questo non capita con facilità. Posa insieme ai nostri due Arlecchini, Nicola e Tommaso, e asseconda i ragazzi con cortesia e calore. Scatta anche la caccia all'autografo ed è bello vedere il teatro che vive per un attimo anche giù dal palcoscenico, gli attori ritornati individui affamati e stanchi che tuttavia non possono liberarsi del tutto dalla maschera che ormai è una loro seconda pelle. Un abbraccio ad Annamaria, un altro a Stefano, che ora deve andare a Brindisi e poi in Giappone; ci vedremo a luglio per le prove di "Verginella".

Bellissima giornata.

La notte, nel dormiveglia, sento un trapestio; penso che sia mio figlio Matteo che fa uso della cucina. Al mattino, invece, scorgo due paia di calzoni sul pavimento della camera; e poi, in salone, altre due paia, e alcuni cassetti aperti. I ladri hanno scassinato una finestra e frugato alla ricerca di soldi e gioielli, che non hanno trovato. Si sono portati via il televisore nuovo. Li ho perfino ringraziati per avermi lasciato il resto. E poi? Sono andato alla Expert e ho acquistato un televisore più grande per festeggiare una disgrazia accettabile. "Di doman non v'è certezza, chi vuol esser lieto sia." Lunedì mi aggiustano la finestra, ma i danni che ha subito questa società cinica che crea disperati nessuno li può sanare.

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