venerdì 4 settembre 2009

da ITALIADALLESTERO

Per gli Italiani le pagliacciate del Presidente del Consiglio “non sono una novità”
Articolo di Società cultura e religione, pubblicato venerdì 21 agosto 2009 in Canada.
[National Post]
Una festa a casa di Silvio Berlusconi, con bellissime ragazze invitate per la gioia del Presidente del Consiglio: sarebbe potuta essere la storia di questa estate, ma siamo nel 1986.
Era la notte di Capodanno e Berlusconi, all’epoca solo un magnate dei media, aveva organizzato un party in onore del suo amico, il Presidente del Consiglio Bettino Craxi. Un anno prima, Craxi aveva legalizzato i canali televisivi del suo ospite, spezzando il monopolio dello stato sulla televisione pubblica, con un provvedimento soprannominato “decreto Berlusconi”.
“Due ragazze del Drive In (uno show televisivo) sarebbero dovute venire, ma ci hanno fatto il bidone e Craxi è fuori dalla grazia di Dio… perchè poi finisce che non scopiamo più” disse Berlusconi durante una conversazione telefonica registrata dalla polizia e resa pubblica anni dopo, durante un processo anti-mafia.
Sorprende poco, allora, che molti italiani non siano sembrati stupiti – o interessati – al fatto che Berlusconi, ora 72enne e Presidente del Consiglio italiano, sia stato accusato quest’estate di aver trascorso a novembre una notte con una ragazza portata ad uno dei suoi party da un imprenditore.
“Questa non è una novità per l’Italia” ha dichiarato Maria Grazia, un’ insegnante di scuola superiore. “Qui a Roma abbiamo avuto Nerone, Caligola…Cos’altro può sorprenderci?”
Alcuni italiani hanno espresso imbarazzo per lo scandalo. Altri non vi hanno dato peso, accettando l’ammissione di Berlusconi di non essere un santo. Quasi nessuno ha espresso il turbamento che un tale fatto avrebbe potuto suscitare in Italia e l’episodio ha inciso a malapena sulla sua popolarità.
“Berlusconi ha un elemeno dalla sua parte in questo scandalo: il quasi illimitato cinismo degli italiani nei confronti dei politici e della classe politica” ha affermato Alex Stille, autore del libro più venduto su mafia e politica italiana.
Non sconvolge che la morsa di Berlusconi sulla televisione italiana – possiede tre delle quattro reti private e influisce sulle tre nazionali – gli abbia garantito una scarsa diffusione delle informazioni sul “sexgate” sui mezzi di informazione più seguiti del paese.
Il fatto è che gli italiani si sono assuefuatti a vedere i leader invischiati negli scandali.
Nel 1994 Craxi fuggì dall’Italia nel mezzo di una campagna anti-corruzione.
Giulio Andreotti, sette volte Presidente del Consiglio, perse potere nella stessa stagione di Mani Pulite, prima di dover rispondere alle accuse di collegamenti con la mafia: alla fine, dopo anni in tribunale è stato assolto in appello nel 2003.
Lo stesso Berlusconi ha affrontato 12 processi – le accuse includono falsa testimonianza, corruzione della finanza e sovvenzioni illecite ai partiti politici – ma non è mai stato condannato, il più delle volte perché l’appello è caduto in prescrizione.
Quindi, mentre i giornalisti stranieri lo fulminavano per la sua passione verso giovani donne, ritraendolo come un ammiccante Imperatore Nerone che giocherella mentre l’economia italiana brucia, Berlusconi dichiarava che sono loro a non capire la vera Italia.
Alcuni osservatori locali sono d’accordo. “A lungo l’Italia è stata l’anomalia d’Europa” ha dichiarato James Walston, docente presso l’American University di Roma. “C’è mancanza di rispetto nei confronti della legge in più settori della società. Per molti italiani, quello che ha fatto Berlusconi è ammirevole”.
L’evasione fiscale è stata descritta come uno sport nazionale. Gli esperti dell’Eurispes hanno stimato che oltre un terzo dei 2 300 miliardi di dollari dell’economia italiana è “in nero”, o sfugge alle tasse, e l’agenzia statistica nazionale indica che l’evasione è prossima al 16%.
Affari e politica sono strettamente legati, con contatti personali spesso determinanti nel definire la burocrazia. L’anno scorso Transparency International ha collocato l’Italia al secondo posto tra i paesi più corrotti dell’eurozona, dopo la Grecia.
Mentre quest’anno in Gran Bretagna uno scandalo sulle spese parlamentari ha portato a delle dimissioni e ha finito di umiliare il partito laburista al governo nelle elezioni nazionali ed europee, una simile inchiesta in Italia due anni fa ebbe un impatto di minore portata.
Il libro più venduto che punta al cuore dello scandalo, La Casta, ha rilevato che il Parlamento italiano spende per sé 10 volte di più di quello spagnolo, grazie agli innumerevoli benefici, tra cui lezioni di tennis private, per i propri membri.
“Non perchè i britannici siano più virtuosi, ma perchè è più probabile che vengano puniti” ha affermato il Prof. Walston. “C’è arroganza da parte della casta di politici alla guida dell’Italia, che non ritengono di dover rispondere ai cittadini”.
In Italia, fa notare Victor Lapuente, esperto di governo presso l’Università svedese di Gothenburg, i sindaci coinvolti in casi di corruzione vengono spesso eletti nuovamente, cosa impensabile in molti paesi del Nord Europa.
Berlusconi ha altri elementi che propendono a proprio favore, tra i quali un’opposizione di sinistra divisa e litigiosa, che molti italiani non reputano in grado di governare il paese. Invece, lui è considerato qualcuno capace di fare.
Inoltre, il suo stile di vita brillante resta l’aspirazione di molti italiani, considerando che la rigidità della normativa sul divorzio della cattolica nazione ha prodotto una mentalità più tollerante verso le infedeltà.
Il Prof. Walston crede che Berlusconi non avrà problemi, a meno che nei prossimi mesi non aumenti bruscamente la disoccupazione o venga meno alle ambiziose promesse di ricostruzione dopo il terremoto di aprile nel centro Italia.
(Articolo originale "PM's antics "nothing new" for Italians" di Daniel Flynn)

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