Siamo ancora nella fase iniziale di "L'arlechin ladro e ladron", alla ricerca delle modalità espressive che siano accessibili per noi dilettanti. Il gioco tende a essere il più possibile coinvolgente, in modo che il regista non sia solo capobranco, ma soprattutto elemento di stimolo e di coordinamento. In cerchio, si prende una battuta qualsiasi di un personaggio. Ognuno la interpreta a modo proprio, cercando originalità di voce e di movimento, senza porsi questioni di coerenza psicologica con un "tipo" umano. Escono così suggerimenti per chi ha quel determinato ruolo. E' il gioco della scoperta casuale, dell'aprirsi a materiali diversi tra cui scegliere. Oggi cominciamo a provare anche con le pedane, che ci offrono subito un forte sostegno ai movimenti di scena. Esse consentono l'elevazione, il percorso a scala, il nascondimento quando sono poste in verticale. Il secondo gioco consiste nell'affidare la regia a due di loro: lì ci sono due compagni, devono sostenere un dialogo, come si muovono?
Siamo all'inizio, ma si sono già fatte tante scoperte e i passeri sviluppano sempre più sicurezza in se stessi e comprensione della macchina teatrale.
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