martedì 19 ottobre 2010

SE MUORE L'ARLECCHINO

Scrivo di scrittura. L'unica realtà che mi dà sicurezza, che riconosco, nella quale sono libero, che nessuno mi può rapinare. Sono tempi in cui uno scrittore dovrebbe scrivere non di sé, ma di quello che vede e che sente. Beh, un poco lo faccio con le rime. Tutta la mia indignazione per questo governo e per questa gente italiana abbrutita e becera, ignorante e violenta, volgare e stupida... la esprimo nei miei libri.
"Gli dei malevoli" continuano a imperversare, in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Ho scritto di Prometeo e di Pandora, oggi o domani proseguo con Tantalo e il figlio Pelope (o dopodomani, devo lavorare in giardino e dovrei pulire la casa, oggi devo anche spedire il materiale per la staffetta di scrittura).
Con grande emozione ho scritto le prime pagine del terzo libro con protagonista Albino Guidi. Il titolo provvisorio è "Se muore l'Arlecchino". Non ho ancora le idee chiare. So che tratta di nuovo di teatro. Contrappongo il teatro di ragazzi dilettanti di provincia (vedi Teatro dei passeri) al teatro professionale di città (vedi Lupusagnus). Vi si parla anche di Strehler e del suo "Arlecchino servitore di due padroni". Atena viene a mettere in allarme Albino: Ares, che nel secondo volume ne ha combinate di tutti i colori, ma è stato scornato, ha incaricato Ade di vendicarlo. Albino è di nuovo alle prese con personaggi (divini) potenti e spietati.

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