
Si presentano ben 16 ragazzi, troppi per le mie forze. E pare che manchi ancora qualcuno. Si vedrà. Un corso al femminile. Una novità. Lo spettacolo finale prevede due parti: scenette tratte dalle esperienze dei ragazzi e dalle discussioni sulla situazione della donna negli ambiti familiare, educativo, sociale e lavorativo; la seconda parte sarà costituita da breve rappresentazioni tratte da opere classiche (da Euripide a Lorca).
Venerdì, prima lezione. Le presentazioni. Illustro il programma: brevi considerazioni sulla donna nel passato e nel presento. Che cosa mi aspetto da loro. Semplici esercizi di occupazione dello spazio per i nuovi (sei di loro sono al terzo anno di attività: "Dietro la porta" e "Cappuccetto Lupo"). Qualche esercizio sull'intensità della voce e sull'intonazione: lettura di una poesia onomatopeica di Strindberg, "Il canto dell'usignolo", e di una filastrocca.
Ho preparato una sintesi della scena del balcone da "Romeo e Giulietta". Utilizziamo solo poche battute per affrontare già i primi problemi: posizione, movimento, gesticolazione, espressività della voce... qualche osservazione sul personaggio. Romeo e Giulietta di spalle, tra di loro Montecchi e Capuleti ai quali affido una battuta. Aggiungo la musica, una melodia per piano e violino. E di tempo non ce n'è già più.
Arrivano i genitori: a venerdì.
Il sabato preparo la scena intera di "Romeo e Giulietta", una riduzione del lungo dramma in tre pagine di dialoghi con interpreti i due protagonisti, la madre e il padre di Giulietta, la nutrice, frate Lorenzo, Mercuzio, Tebaldo e otto voci, più alcuni coretti. La domenica seleziono le musiche.
Tutto qua, per adesso. Un corso-laboratorio, un teatro che vede i piccoli attori direttamente coinvolti nella stesura del copione. Non ho idea degli sviluppi. Solo intuizioni.
Nessun commento:
Posta un commento