Nel programma di PICCOLE DA DONNE, il corso di teatro per ragazzi dai dieci ai dodici anni (che comprende Otello, Yerma, Medea, La locandiera, Eracle) c'è questa riduzione di "Romeo e Giulietta". La pubblico per dare un esempio di come lavoro con i ragazzi.
PICCOLE
MA DONNE
William
Shakespeare
ROMEO
E GIULIETTA (1597) - La vicenda si svolge a Verona nel 1303
Romeo
(ANDREA), Giulietta (MARTINA), Capuleti (PAOLO), Nutrice (AURORA),
Tebaldo (MARCO), Mercuzio (GIULIO), Madre G. (SOFIA), Frate Lorenzo (VITTORIO)
Tebaldo (MARCO), Mercuzio (GIULIO), Madre G. (SOFIA), Frate Lorenzo (VITTORIO)
Scenografia: un trabattello mascherato
da un telo bianco costituisce il balcone da cui si affaccia Giulietta; offre
anche uno schermo per i fuori scena; due cubi bianchi. Costumi: tutti in nero
meno Romeo e Giulietta, in bianco.
Sulle note di “Tempus est iocundum” dei
Carmina Burana gli interpreti entrano
danzando. Si salutano con inchini ed effettuano stop di tre secondi ognuno a
propria discrezione. Si richiedono: riempimento dello spazio, accordo del
movimento con la musica, relazioni diverse con i partner, controllo della
postura. Quando la musica cessa, si fermano e ruotano lenti la testa verso il
pubblico.
TUTTI Due grandi famiglie, Montecchi e
Capuleti, si odiano per un’antica faida nella bella Verona. Dai due nemici
nasce una coppia di infelici amanti, Romeo e Giulietta.
La
musica riprende, si fa avanti il padrone di casa.
CAPULETI Benvenuti, signori, nella mia casa! Siete
i benvenuti nella casa dei Capuleti. Forza, suonatori! Musica e danze!
La musica si ferma di nuovo, ma tutti
riprendono a danzare come prima, lasciando libera la fascia di proscenio. Romeo
confabula con Mercuzio.
ROMEO Che è la dama che danza con quel
cavaliere? È una Capuleti? La mia vita è nelle mani del mio nemico.
GIULIETTA Va’ a domandare chi è quel gentiluomo.
NUTRICE Il suo nome è Romeo, un Montecchi,
l’unico figlio del vostro grande nemico.
GIULIETTA Unico mio amore, nato dal mio unico odio!
Dal gruppo, ora immobile e attento a ciò
che succede, si stacca Tebaldo che va a provocare Romeo.
TEBALDO Zio, costui è un Montecchi, nostro
nemico, furfante venuto per beffarsi della nostra festa.
CAPULETI Sta’ calmo, Tebaldo. Lascialo in pace. È
un giovane virtuoso e ben educato.
Tebaldo
lascia Romeo e affronta Capuleti.
TEBALDO È una vergogna! Non lo tollero!
CAPULETI Vuoi creare subbuglio tra i miei ospiti?
Allegri, dame e cavalieri, allegri!
Gli invitati scuotono la testa e si
dispongono con movimenti fluidi e lenti, come nuotando in aria, ai lati del
balcone. Si richiede: massimo controllo del corpo e accorto utilizzo dello
spazio. Musica di Bernart de Ventadorn, “Bien m’an perdut”.
UNO Più tardi, Romeo penetra nei
giardini del palazzo e spia Giulietta affacciata al balcone.
Ora
tutti formano il CORO, che ripete le parole sottolineate. Si richiede:
controllo e modulazione della voce.
GIULIETTA
Ahimé!
Romeo
si sporge da dietro il trabattello.
ROMEO
Ecco, parla. Oh, parla ancora,
angelo splendente!
GIULIETTA
O Romeo! Romeo! Perché sei tu Romeo?
Rinnega tuo padre e rifiuta quel nome, o se non vuoi, legati al mio amore e non
sarò più una Capuleti.
ROMEO
Devo rispondere o ascoltare
ancora?
GIULIETTA
Solo il tuo nome é mio nemico: tu sei
tu, anche se non fossi uno dei Montecchi. Che cosa vuol dire Montecchi? Né
mano, non piede, né braccio, né viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi
un altro nome! Che c’è nel nome? Quella che chiamiamo rosa, anche con un altro
nome avrebbe il suo profumo. Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per il nome, che
non è parte di te, prendi me stessa.
Romeo
esce allo scoperto.
ROMEO
Ti prendo sulla parola, chiamami
solo amore, e avrò un nuovo battesimo. Ecco, non mi chiamo più Romeo.
GIULIETTA
Chi sei tu, che difeso dall’ombra
della notte entri nel mio chiuso pensiero?
ROMEO
Con un nome non so dirti chi
sono. Odio il mio nome che ti è nemico.
GIULIETTA
Non sei Romeo, uno dei Montecchi?
ROMEO
Né l’uno, mia bella fanciulla,
né l’altro, se non ti è caro né l’uno né l’altro.
GIULIETTA
Se ti vedono, ti uccidono.
ROMEO
Se mi guardi con dolcezza, sarò
forte contro l’odio.
La
nutrice si alza chiamando Giulietta e sale accanto a lei sul balcone.
NUTRICE Giulietta! Giulietta!
GIULIETTA Mi chiamano, dolce Montecchi, buonanotte.
ROMEO Buonanotte, mia felicità.
Una musica moderna di ispirazione
medievale: Kingdoms Teutonic Musica, War ok kings. Due va a prendere
Tebaldo e Mercuzio e li dispone come manichini con le pose appropriate. Si
richiede: pulizia e precisione dei movimenti.
DUE Tebaldo è presuntuoso e
attaccabrighe, invidioso della buona fama di Romeo. Per strada, insulta Romeo,
difeso dall’amico Mercuzio.
Tebaldo
mima un’aggressione verbale a Romeo.
MERCUZIO Tebaldo, sei un acchiappatopi!
TEBALDO Che vuoi da me?
MERCUZIO Spicciati a tirare fuori la tua spada,
prima che la mia ti piombi addosso.
TEBALDO A tua disposizione!
Più che un duello, una rissa. Tebaldo
colpisce Mercuzio al petto e allo stomaco, Mercuzio si difende colpendolo alla
gamba. Tutti bisbigliano eccitati.
ROMEO Signori, è una vergogna! Smettete
quest’oltraggio! Il principe ha vietato i duelli per le vie di Verona.
Tebaldo colpisce Mercuzio con la spada,
al rallentatore. Una voce singola grida la battuta, ripetuta dal Coro cupo,
levatosi in piedi. Si richiede: espressione di drammaticità.
TUTTI Tebaldo colpisce Mercuzio.
MERCUZIO Sono spacciato. Qualcuno mi aiuti.
ROMEO
Coraggio, amico. La ferita non
può essere grave.
MERCUZIO La peste su tutte e due le vostre case!
Hanno fatto di me carne per i vermi.
Una voce singola grida la battuta,
ripetuta dal Coro cupo,
poi
tutti crollano a terra. Si risollevano sulle braccia per seguire gli
avvenimenti.
TUTTI Mercuzio muore.
ROMEO Tebaldo, carogna, dove sei?
TEBALDO Tu, sciagurato, andrai a tenergli
compagnia.
ROMEO Lo decide la mia spada.
Uno
dopo l’altro, da sinistra, si trasmettono la notizia.
TUTTI Tebaldo muore.
Ora
la scena si fa concitata. Si richiede: rispetto dei tempi, prontezza di
movimento e concatenazione delle battute.
TRE Romeo, scappa! Se ti
prendono, il principe ti condanna a morte!
QUATTRO Romeo deve scappare, ma vorrebbe salutare
Giulietta. Nessuno sa che si sono sposati in segreto.
NUTRICE O, Signore ! Oh, Signore! La morte è la
fine di ogni cosa!
ROMEO Nutrice, hai parlato con Giulietta?
Come sta? Che cosa dice la mia sposa segreta del nostro amore distrutto?
La nutrice ripete per tre volte la
battuta, ripresa da tutti con intonazioni diverse. Accompagna Giulietta sul
cubo collocato a destra. Romeo va dietro il trabattello.
NUTRICE Non fa che piangere e piangere. Non fa
che disperarsi.
Ancora una musica di ispirazione
medievale: Sebastiano Occhino Middle Ages Musica, At Frederik’s Court. La madre
passeggia avanti e indietro nervosa.
MADRE
G. Ebbene, Giulietta?
GIULIETTA Signora madre, non sto bene.
MADRE
G. Vengo a darti notizie felici.
Giovedì un nobile gentiluomo, il conte Paride, ti prende in sposa nella chiesa
di San Pietro.
GIULIETTA Vi prego, signora madre, dite al mio signor
padre che non mi voglio sposare.
Quando entra Capuleti, aggressivo, tutti
in piedi, agitati, si spostano dietro Giulietta, la trattengono per un braccio,
lei si slancia invano verso la madre, poi la madre e Capuleti vanno dietro il trabattello.
CAPULETI Come? Che dici? Sciagurata disobbediente!
Vieni in chiesa giovedì, altrimenti va’ a fare l’accattona, muori di fame,
crepa per le strade, perché io non ti riconosco più.
GIULIETTA Dolce madre mia, non abbandonarmi.
MADRE
G. Non dirmi niente, non voglio più
saperne di te.
Il Coro scorta Giulietta al centro e gli
pone di fronte il frate. Poi sistema dietro di loro i due cubi. Sul balcone
appaiono i coniugi Capuleti, inespressivi.
CINQUE Giulietta, disperata, chiede aiuto al
suo confessore, frate Lorenzo. Se non trova una soluzione, minaccia di
uccidersi.
F.LORENZO Prendi questa fiala. Bevi la pozione. Il tuo
cuore cesserà ogni battito. Per quarantadue ore non ci sarà più né calore né
respiro a testimoniare che sei viva.
Mentre SEI espone il piano, stendono
Giulietta sui cubi, poi tutti camminano lenti con le braccia sul petto e la
testa poggiata sulla mano.
SEI Il piano è semplice. Creduta
morta, Giulietta viene deposta nella cripta. Poi, frate Lorenzo fa venire Romeo
di nascosto e i due innamorati se ne fuggono insieme a Mantova.
SETTE Ma il messaggero viene bloccato
dalle guardie. Romeo sente dire che Giulietta è morta. Si procura un veleno e
si precipita a Verona. Vuole suicidarsi nella cripta.
Ancora
una musica del trovatore Bernart de Ventadorn, Can vei la lauzeta. Romeo
s’inginocchia dietro Giulietta.
ROMEO Ah, Giulietta cara, sei ancora così
bella! Resterò per sempre con te. Occhi, guardate per l’ultima volta! Braccia,
prendete l’ultimo abbraccio! Ecco, al mio amore! Così, con un bacio, io muoio.
Tutti
immobili con le braccia tese verso Giulietta.
OTTO Al suo risveglio, Giulietta si
ritrova accanto il cadavere di Romeo.
GIULIETTA Che cos’è questa fiala? Veleno. Non me ne
hai lasciato nemmeno una goccia, per aiutarmi a seguirti? O felice pugnale!
Lascia che io muoia.
Stendono
sui due un telo nero.
TUTTI Questa mattina porta con sé un
lugubre silenzio. Non vi fu mai storia più dolorosa di questa di Giulietta e
del suo Romeo.
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