TRATTO DA WIKIPEDIA:
“Il nome deriva dal greco paein,
cioè pascolare, e infatti Pan era il dio pastore,
il dio della campagna, delle selve e dei pascoli.
Il nome è però simile a πᾶν, che significa tutto. In alcuni miti è descritto
come il più antico degli Olimpi, se è vero che aveva bevuto con Zeus il latte da Amaltea, allevato i cani di Artemide e
insegnato l’arte divinatoria ad Apollo. Dal suo
nome deriva il termine timor panico, poiché il dio si
adirava con chi lo disturbasse emettendo urla terrificanti, provocando così una
incontrollata paura, il panico, appunto. Alcuni racconti ci dicono che lo
stesso Pan venne visto fuggire per la paura da lui stesso provocata.
È un dio potente e selvaggio, esteriormente
è raffigurato con gambe e corna caprine, con zampe irsute e zoccoli, mentre il
busto è umano, il volto barbuto e dall’espressione terribile. Vaga per i
boschi,spesso per inseguire le ninfe, mentre suona e danza. È molto agile,
rapido nella corsa ed imbattibile nel salto.
Pan non viveva sull'Olimpo: era un dio
terrestre amante delle selve, dei prati e delle montagne. Preferiva vagare per
i monti d’Arcadia,
dove pascolava le greggi e allevava le api.
Pan era un dio perennemente allegro, venerato ma anche temuto. Legato in modo viscerale alla natura e ai piaceri della carne, Pan è l’unico dio con un mito sulla sua morte. La notizia fu diffusa da Tamo, un navigatore, e portò angoscia e disperazione nel mondo.
Pan era un dio perennemente allegro, venerato ma anche temuto. Legato in modo viscerale alla natura e ai piaceri della carne, Pan è l’unico dio con un mito sulla sua morte. La notizia fu diffusa da Tamo, un navigatore, e portò angoscia e disperazione nel mondo.
Legato alla terra e alla fertilità dei
campi, alla Luna e alle forze della grande Madre, è un dio generoso e bonario,
sempre pronto ad aiutare quanti chiedono il suo aiuto.
Come accade per Cernunnos, esiste una
corrente di pensiero che dice che questo dio pagano sarebbe
stato ripreso in seguito dalla Chiesa
Cristiana per utilizzare la sua immagine come iconografica di Satana.
Pan è un dio con una forte connotazione
sessuale, amava sia donne che uomini, e se non riusciva a possedere l’oggetto
della sua passione si abbandonava all’onanismo.”
Teatro come ecosistema, la vitalità assicurata
dalla coesione e dall’interrelazione dei componenti.
Teatro come forza espressiva che induce stupore e
timore, sconcerto e perfino rifiuto.
Impossibile inserire Pan in un salotto o comunque
nei normali rapporti civili tra esseri umani.
Teatro come visione non particolare e non
personalistica, prospettiva dell’universale, riflessione sull’episodio come
parte del tutto, sguardo e coscienza allargati.
Teatro come libero pensiero non vincolato a
ideologie e religioni.
Teatro come ribaltamento dei canoni estetici e
ricerca di nuove espressività.
Teatro del dio (che si pone al di sopra del
pubblico, lo estrania), ma del dio che muore, senza risorgere.
Teatro dell’essenziale in quanto effusione di
energia.
Teatro della misura (Pan suona il flauto) e dell’armonia,
non solo teatro dell’eccesso e dell’azione invasiva.
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