venerdì 28 settembre 2012

TEATRO DEI PASSERI: LA SFIDA

Stiamo provando "L'angelo dei morti" in vista della replica di novembre. Poi il gruppo affronterà il quinto anno di attività in una veste tutta nuova. Ai ragazzi si chiede un cambiamento di stile totale. Anzitutto, l'assunzione di responsabilità per quanto riguarda la gestione del gruppo e delle sue scelte. Poi, la ricerca di un teatro originale che differenzi la compagnia dallo stile della filodrammatica. Nella veste di direttore artistico vorrei portare i passeri dentro una consapevolezza scenica che riguardi non solo i contenuti ma anche l'estetica. Si chiama "Teatro Panico", il nostro. Per definirlo e approfondirlo allestiamo "Death watch - Pane e lacrime", il monologo di un condannato a morte risolto in modo corale. Testo difficile per dilettanti quali noi siamo. Una sfida. Ma se non si opera per sfide, si rischia di impantanarsi dove ci si trova. 

"Death watch" è la storia di Zaccheo, omicida per sbaglio e per difesa. Di lui e della sua pietà per i compagni in attesa dell'ultimo giorno (può essere domani, o tra anni). Della non-vita sul pianeta Vendetta, tra cemento e acciaio, insetti e guardie sadiche. Della sua generosità di cuoco e della sua macchina per il pane, che diffonde un profumo...

Nelle intenzioni, il gruppo dei passeri dovrebbe finalmente ampliarsi, valersi della sinergia di altri adolescenti curiosi e sensibili. Stiamo contattando musicisti, per esempio. Un teatro giovane, su tematiche importanti, che esprima energia e sorprenda il pubblico.

Una sfida e un'incognita. Forse un'illusione. A stare sempre con i piedi per terra, si mettono radici nei posti sbagliati.

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