Questa è una bella pagina di Marta Comerio. Mi ha fatto misurare la distanza astronomica tra i mass media e la testimonianza viva e sentita.
Una mattina trilla il telefono
, è Paola, la Paola del Piccolo Teatro:
- Vieni
a Mirandola a incontrare i bambini, ti va di vestirti con il costume del
Pinocchio? E a Tommaso? Porta pure tutta la famiglia.
Ci sarà solo lo spettacolo di Flavio, degli
altri attori e ex allievi non ci ha risposto nessuno.-
Non lavoro al Piccolo da anni,
nonostante le bellissime cose fatte lì, il piccolo principe, Il pinocchio auto
prodotto che ancora molti tecnici e quelli degli uffici si ricordano, gente che
la sa lunga, mica di primo pelo.
Dico di sì.
Vengono anche mia madre e Carla, armate di fogli e pennarelli colorati.
Arrivando, case distrutte,
case in piedi, villette con giardino e tenda della protezione civile di fianco,
grandi fabbricati crollati e al fianco container bianchi lucenti,
odore di macerie. Quando è
stato il terremoto? Non ce lo ricordiamo più, maggio?
Sì dal 20 al 29 maggio.
Sono passati tre mesi. Sono
tanti o sono pochi?
Cerchiamo l'arena estiva,
che in realtà è uno spiazzo di
fianco alla tendopoli Friuli, dove appiccicate una all'altra ci sono le tende
blu
con anche la tv.
E insieme italiani, indiani,
pakistani,ucraini...
e farli stare uno addosso
all'altro non conviene, ci sono risse continue,
c'è chi chiede cibo in
abbondanza e a sfregio poi lo butta
perché si veda, che i padroni
vedano.
I padroni, sono i volontari
della Protezione civile, che li comandano, che vogliono vedere i documenti, che
se un tuo amico una sera vuole restare nella tenda a dormire non può.
Oxana , la mamma di due
bambini sui sette e otto anni non verrà a vedere lo spettacolino perché oggi
trasloca.
Nella prima casa che le hanno
assegnato non era entrata perché il più piccolo
ha dato di matto,
in una casa non ci voleva
entrare e poi c'erano delle crepe.
La notte non dorme più,
dice - Mamma, dormo solo se tu tieni gli occhi aperti.-
Ma questa nuova , è proprio
nuova, allora è una fortuna
e anche il bambino ha detto di
sì.
Quella notte, a maggio,
c'era stata una scossa, la prima, era l'una di notte, ma tutta la
famiglia era tornata a dormire.
Alle 4 invece, con la seconda
scossa , si staccava l'intonaco,
sono usciti
e la casa è caduta.
Qua la terra si muove ancora,
si assesta, speriamo...
Tutto questo me lo racconta
attraverso la rete metallica, io sono nello spiazzo,
dove si farà il teatro.
Fà molto caldo, tutti sono
dentro le tende, qualche bambino gioca nel campo di calcio,
bellissimo,
per forza, la tendopoli è nel
campo sportivo.
Andiamo al ristorante da -La
Marta-
E' una trattoria a pochi
chilometri, che ha trovato Claudione il direttore luci, mi sembra di essere ai
tempi delle tournèe,
vediamo l'insegna , l'edificio
è in piedi, ma è tutto sbarrato, giriamo la curva e in mezzo agli alberi
c'è il nostro tavolo da 28 persone,
vicino alla cucina che è in un
prefabbricato.
Chissà tra qualche mese con il
freddo...
l'odore del pollaio si mischia
al vino, allo gnocco, al ragù,
i bambini corrono su e giù,
c'è l'asino il pony la cavalla e i gattini
e un grande deposito di
letame.
Torniamo alla spiazzo,
caldo, afa,
mentre il fonico prova i
volumi delle musiche di Carpi e di Bennato, i tecnici, le sarte , le ragazze
degli uffici e i loro bambini, allestiscono lo spiazzo mezzi travestiti : chi
con le orecchie grandi e pelose da ciuchino chi col cappello di pelo rosso
della volpe, chi con la marsina del grillo parlante,
c’è aria di festa.
Mi vesto da pinocchio,
e a braccetto con la fata
turchina entriamo nel campo a cercare spettatori,
ci segue il Gatto, è Tommaso,
e la Volpe con Claudione,
il direttore luci, travestito da
Mangiafuoco.
C’è una coppia di anziani seduti fuori dalla
loro tenda a un tavolino di plastica
sulla pista rossa con le
rigone bianche per l’atletica.
Sono proprio due nonnini,
sorridono -Pinocchiooo, vieni qui da noi ! -
Saltello e piroetto, ma allo
spettacolino non verranno , ci sono lì i parenti che sono passati a trovarli.
E’ domenica.
- Siamo qui da 100 giorni,
100, non si sa quando si andrà via.-
Arriva anche Orlando truccato
da gattino.
Mi immagino se crollasse casa
mia.
Penso a Orlando che quando ha
visto il baretto lì vicino,
tutto di paglia,
ha detto che era proprio come
la casa di uno dei tre porcellini,
di quel porcellino che non
l'aveva fatta di mattoni,
e che poi il lupo ha tirato
giù con un soffio solo.
Quella favola , ho pensato, è
meglio che qui non la raccontiamo.
Marta 9 settembre 2012.
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