Sono tornato da Laives (a sette chilometri da Bolzano), dove ho lavorato con tre classi di scuola elementare, una terza e due quinte, e con una prima media. Sei ore per classe alle elementari, otto moduli di 50 minuti alla media. Mattino e pomeriggio dal lunedì al venerdì. Non è molto tempo, ma bisogna comunque assicurare una produzione valida e originale, coinvolgendo il più possibile gli alunni. Con i bambini di terza elementare abbiamo inventato la leggenda delle caverne. Abbiamo avanzato due ore e li ho guidati nella scrittura di una filastrocca, così hanno anche imparato il significato di strofa, ottonario, cesura... e si sono divertiti nella lettura ritmata.
FILASTROCCA DI CAVERNE E DI LANTERNEVi vogliamo raccontare
di un ragazzo di montagna
che i mirtilli va a cercare
ma poi piove e lui si bagna.
"Oh se avessi una caverna
larga calda e ospitale!
Io ci accendo una lanterna
lascio fuori il temporale.
Ho un'idea! Sottoterra
vive un popolo di nani.
Sono ostili e fan la guerra
ma terrò alte le mani."
"Scappa via bambino umano!
Non lo sai che qui è vietato?"
"Sì lo so voglio una mano
perché son tutto bagnato."
Lo raggiunge il re arrabbiato.
"Mille grotte fa' scavare."
"E tu in cambio che mi hai dato?"
Mille attrezzi mi fai fare."
Hannes torna in superficie.
"Chi mi viene ad aiutare?"
Salva un mago che felice
or lo vuole compensare.
Con un colpo di bacchetta
roccia in ferro ha trasformato.
Sulla magica carretta
al villaggio l'ha portato.
Gli abitanti del villaggio
mille attrezzi han preparato.
Era aprile quasi maggio
che il lavoro han terminato.
Non più liscia è la montagna
tutta piena di caverne.
Chi ci va più non si bagna
brillan mille e più lanterne.
Nelle classi quinte ho coordinato un lavoro preparatorio all'autobiografia che realizzeranno per la fine dell'anno. Tre brevi scritti. Dapprima in gruppo e poi singolarmente. La descrizione di Laives. Un episodio del quinquennio. Un ricordo da zero a cinque anni. Sono soddisfatto dei risultati. Li ho stimolati a percorrere strade diverse in modo da evitare il più possibile gli stereotipi. Invece di infarcire le descrizioni di banalità, li ho indotti a osservare la città con lo sguardo di una nonna, di un bambino piccolo... li ho spinti a utilizzare i sensi... E nel recupero dei ricordi ho insistito su emozioni e sentimenti. Temevo che lo schema che avevo preparato fosse difficile, e invece è stato capito e usato con profitto. LINGUA-PENSIERO-LETTORE-STORIA-AUTORE. Un viaggio ragionato nella scrittura autentica e originale.
Un esempio:
"Il mio paese è circondato da montagne che sembrano una corona di roccia e di smeraldi in primavera, di rubini e topazi in autunno. Durante l'inverno la corona diventa un pandoro di candido zucchero a velo. Quando mi capita di fare qualche viaggio, allontanandomi dal mio paese, vedo lentamente sparire le mie montagne: il cielo è improvvisamente vuoto e io mi sento meno protetto. Di sera, quando è buio, le case illuminate del mio paese sembrano tanti occhi luminosi che sorvegliano le montagne."
Anche con le quinte abbiamo avanzato tempo e nelle ultime due ore abbiamo scritto dialoghi, affrontando la scrittura teatrale: senza narratore, senza didascalie, tutto viene raccontato e spiegato dagli attori. C'è stato perfino il tempo di organizzare piccoli spettacoli di grande risate. Gli interpreti mi si sono presentati con corone di cartone, occhiali scuri, sciarpe e pasticci vari. Via tutto. Solo voce, mimica, gesto, movimento.
Con la prima media abbiamo scritto una leggenda intitolata "L'invasione degli Orchi Troglodit". Un eroe, Gangialf, uno stregone ridotto a scheletro, orde di Orchi e Troll crudeli e distruttori, il sacrificio dell'eroe che ottiene la magia a prezzo della propria vita: si trasformerà anche lui in uno scheletro e giacerà accanto allo stregone in attesa di una nuova chiamata.
Ho preparato con il computer della biblioteca interscolastica un fascicolo con alcune illustrazioni e quattro grandi spazi bianchi. Ogni alunno ne ha avuto una copia che ha illustrato in modo personale.
Saluto e ringrazio le insegnanti Concetta Nifosi, Claudia Guiducci, Daniela Maccagnan e Raffaella Frasnelli. E naturalmente Vilma della Biblioteca Interscolastica che ha promosso l'iniziativa. Lavorare con loro è stato un piacere.
Tornato a casa, tra le varie fotocopie trovo uno scritto di Raffaella. Non me ne voglia se ne trascrivo due righe.
"Questa settimana di lavoro è stata una vera e propria boccata d'ossigeno. Vedere i miei alunni così interessati, vogliosi e anche bisognosi di raccontarsi, accettare critiche..."
Un sollievo, perché c'è sempre un poco d'ansia: andrà tutto bene? saprò portare qualcosa di nuovo?...
Appena ho tempo, esporrò in modo più organico il progetto e pubblicherò alcuni lavori sul mio sito.
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